Marvel: X-Men 2
Inviato: martedì 30 maggio 2006, 17:04
A 3 anni di distanza dal primo film, lo stesso cast e la medesima troupe capitanata da Singer, regala al publico un seguito al primo XMen.
E il risultato non delude le aspettative.
Se il primo film si concentrava per lo più sui risvolti sociali della mutazione, con questo si spinge di più sull'azione, come in effetti richiedono i canoni del fumetto, puro entertainment. Ma nel fare ciò non trasforma il tutto in un film fracassone senza spessore; riesce a proseguire la trama sulla quale era incentrato il primo film, con il Governo degli Stati Uniti intento a decidere cme comportarsi con i mutanti, con tentativi di gettare fango sugli X-Men da parte del generale William Stryker. Ma in più si approfondisce come il gene mutante abbia influenze più intimistiche nella vita di ognuno degli X-Men, con delle sequenze che si rivelano delle piccole perle di scenggiatura, come il rapporto titubante tra Iceman e Rogue per via del potere di lei, oppure la reazione bigotta dei genitori di Bobby Drake alla scoperta che loro figlio è un mutante.
X-Men poteva essere un film corale, con un equilibrio ben riuscito tra tutti i personaggi; questo sequel si può invece considerare il film di Wolverine, che assume un ruolo molto più importante all'interno della storia, nonostante tutto il gruppo continui ad avere un ruolo rilevante nelle diverse fasi della storia. E proprio di Wolverine vengono visti alcuni aspetti del fumetto che nel primo film erano stati tralasciati, lasciando così delusi i fan: il primo è l'indagine sul misterioso passato di Wolverine, elemento che contraddistingue molte storie che loro riguardano. Ma soprattutto i fan desideravano una cosa sola: la furia bestiale di Wolverine, che qui viene mostrata in tutta la sua distruzione, nell'attacco allo Xavier Institute, dove un Wolverine solo contro tutti, deve combattere contro gli uomini di Stryker per proteggere i ragazzi della scuola.
Ma nessun elemento del primo film viene abbandonato, ma tutto viene ripreso nel sequel e sfruttato ai fini della storia; questa è la caratteristica migliore del film, che dovrebbe esserci in ogni buon sequel, a maggior ragione in un film tratto da un fumetto. Così facendo la sensazione di continuità che si ha leggendo la serie regolare viene trasmessa anche negli spettatori del film, che iniziano a percepire il tutto come una trama unica, qui ancora più approfondita, liberi dall'onere del primo film di dover presentare l'intero cast.
Nelle nuove entrate di questo capitolo ci sono:
- Nightcrawler, forse non particolarmente approfondito, ma presente in poche sequenze spettacolari,in primis la scena iniziale alla Casa Bianca. Per i fan è stata inserita anche una breve scena in cui Kurt Wagner parla con Mystica, che come i lettori del fumetto sanno benissimo è la madre di Nightcrawler. Infatti la mutante mutaforma è ben più vecchia del suo aspetto, am il suo potere le consente di avere un aspetto più giovane di quello che avrebbe normalmente.
- Lady Deathstrike, corrispettivo femminile di Wolverine, la cui storia culmina nel combattimento finale contro il mutante artigliato. Nel fumetto Yuriko è una vecchia fiamma di Wolverine. I fan di italiani sono rimasti un po' sbigottiti dal veder chi interpretava Lady Deathstrike, ricordandola come la Kaori del "Poco! Poco!" in unn vechcia pubblicità di sottilette.
- Pyro, il classico ragazzetto cattivo alla Malfoy, che completa il trio di giovani ragazzi (con Rogue e Iceman), che alla fine tradirà per passare tra le fila di Magneto
- Jason Waynegarde, qui presentato come figlio di Styker, ma con il quale nel fumetto non ha alcun legame. Ne fumetto ha il nome Mastermind, e fa parte della Confraternita dei mutanti malvagi fin dall'inizio.
Se il primo film era una storia completamente originale, per questo sequel Singer si ispira leggermente alla graphic novel Dio ama, l'uomo uccide, dove William Stryker è un predicatore che intende sterminare i mutanti in quanto creazione del demonio, dopo aver avuto un figlio mutante che ha ucciso appena nato assieme a sua moglie, rea di aver partorito il mostro. Qui è stato trasformato in un ex soldato della guerra del Vietnam, responsabile anche del progetto Arma X, così da inserirlo anche all'interno della trama di Wolverine.
L'ironia continua ad essere presente, e così l'utilizzo delle mutazioni nella vita quotidiana, accrescendo il realismo dei personaggi che non sono solo supereroi in costumi di pelle.
Il film si conclude con una speranza sul destino di Jean Gray, mostrando la silouhette della Fenice ben nota ai lettori del fumetto, anticipando le volontà di Singer di ciò che vedremo nel terzo film.
Singer però abbandono il terzo X-Men per dedicarsi a Superman Returns, e così non sapremo mai come si sarebbe completata la sua trilogia sui mutanti.