Re: [Marvel/Sony] Spider-Man: Homecoming
Inviato: martedì 25 luglio 2017, 17:05
Salve, sono il vostro Spider-Man di quartiere.
Questa frase riassume lo spirito del film. E' una commedia adolescenziale, in cui il protagonista è anche un supereroe e vuole entrare nella cerchia di quelli che contano, gli Avengers. Finisce per combinare casini a non finire con i suoi superpoteri, finché non comprende che deve stare con i piedi per terra. Nel frattempo cerca di conquistare la bella della scuola e di sopravvivere a uno dei migliori cattivi dell'MCU.
Tom Holland è molto bravo. Dà al personaggio un'impronta giovane, ma non giovanilistica, e sembra davvero avere quindici anni. L'inserimento di Prezzolo Man Downey Jr. non è fastidiosa come sembrava dai trailer. Marisa Tomei ottima zia May, ma sacrificata.
Michael Keaton sopra a tutti. E' una persona incazzata con la vita, con le sue buone ragioni, che sceglie la via del crimine per poter dare un futuro alla sua famiglia. Fa dei ragionamenti che possiamo condividere, senza mai essere sopra le righe, e il suo confronto con Peter, in quella scena, è fantastico.
Funziona anche il resto del cast, nonostante sia stato scelto col bilancino del politicamente corretto e della diversità, soprattutto Ned, l'amico di Peter, simpatico e mai fastidioso. Michelle, il personaggio interpretato da Zendaya è non pervenuto: fa poche battute, neppure male, ma capisco il giramento dei fan averle appioppato quel soprannome.
Tutto bello? Sì, se fosse una serie televisiva, ma questo è cinema o dovrebbe esserlo. Mancano scene d'azioni davvero iconiche, manca la volontà di elevarsi sopra un mediocre compitino, manca l'epica del supereroe. Per caso, nei giorni d'uscita del film, ho voluto leggere qualcosa di Spider-Man, prendendo la serie scritta da J.M. Straczynski e disegnata da John Romita Jr., che comprende i volumi Tornando a Casa e Finché le Stelle non si Spegneranno. E' stata la prima volta che ho letto del Ragno a fumetti (esclusa Civil War): le storie lì contenute annichiliscono tutto quanto visto sul grande schermo dell'Uomo Ragno, compresi i film di Raimi, andati incontro a una ingiustificata e precoce santificazione. Uomo Ragno, appunto, non il solito ragazzino, o presunto tale, che da quindici anni ci viene propinato in tutte le salse.
Capisco che la Sony guardi all'incasso e che la Marvel si freghi le mani per le vendite di zainetti e pupazzetti, ma si poteva e doveva fare di più. Sufficienza rimandata al secondo capitolo.
Questa frase riassume lo spirito del film. E' una commedia adolescenziale, in cui il protagonista è anche un supereroe e vuole entrare nella cerchia di quelli che contano, gli Avengers. Finisce per combinare casini a non finire con i suoi superpoteri, finché non comprende che deve stare con i piedi per terra. Nel frattempo cerca di conquistare la bella della scuola e di sopravvivere a uno dei migliori cattivi dell'MCU.
Tom Holland è molto bravo. Dà al personaggio un'impronta giovane, ma non giovanilistica, e sembra davvero avere quindici anni. L'inserimento di Prezzolo Man Downey Jr. non è fastidiosa come sembrava dai trailer. Marisa Tomei ottima zia May, ma sacrificata.
Michael Keaton sopra a tutti. E' una persona incazzata con la vita, con le sue buone ragioni, che sceglie la via del crimine per poter dare un futuro alla sua famiglia. Fa dei ragionamenti che possiamo condividere, senza mai essere sopra le righe, e il suo confronto con Peter, in quella scena, è fantastico.
Funziona anche il resto del cast, nonostante sia stato scelto col bilancino del politicamente corretto e della diversità, soprattutto Ned, l'amico di Peter, simpatico e mai fastidioso. Michelle, il personaggio interpretato da Zendaya è non pervenuto: fa poche battute, neppure male, ma capisco il giramento dei fan averle appioppato quel soprannome.
Tutto bello? Sì, se fosse una serie televisiva, ma questo è cinema o dovrebbe esserlo. Mancano scene d'azioni davvero iconiche, manca la volontà di elevarsi sopra un mediocre compitino, manca l'epica del supereroe. Per caso, nei giorni d'uscita del film, ho voluto leggere qualcosa di Spider-Man, prendendo la serie scritta da J.M. Straczynski e disegnata da John Romita Jr., che comprende i volumi Tornando a Casa e Finché le Stelle non si Spegneranno. E' stata la prima volta che ho letto del Ragno a fumetti (esclusa Civil War): le storie lì contenute annichiliscono tutto quanto visto sul grande schermo dell'Uomo Ragno, compresi i film di Raimi, andati incontro a una ingiustificata e precoce santificazione. Uomo Ragno, appunto, non il solito ragazzino, o presunto tale, che da quindici anni ci viene propinato in tutte le salse.
Capisco che la Sony guardi all'incasso e che la Marvel si freghi le mani per le vendite di zainetti e pupazzetti, ma si poteva e doveva fare di più. Sufficienza rimandata al secondo capitolo.