Marvel: Ghost Rider
Inviato: martedì 27 marzo 2007, 18:53
Nicholas Cage è un pazzo collezionatore di fumetti. Una passione così viscerale, al punto che quando deve scegliersi un nome d'arte (per sostituire il cognome Coppola) pesca dal persoaggio Marvel Luke Cage. E soprattutto, al punto da chiamare il proprio figlio Kal-El. Sì, il nome alieno di Superman. Fossi un bambino, a scuola, durante la ricreazone stareinascosto in un angolo se mi chiamassi Kal-El Coppola.
Vabbè, tornando al nostro invasato di comics, già in passato avrebbe voluto indossare i panni di un supereroe, e ci era andato vicino, sia con Superman che con Batman...
Il personaggio dei comics che riuscirà ad interpretare, per appagare i suoi desideri da nerd, sarà proprio Ghost Rider, di cui Nicholas Cage ha un tatuaggio sul braccio.
Jhonny Blaze è il giovane figlio di uno stuntman che lavora in un circo. Un giorno scopre che il padre è malato di cancro e fa un patto col diavolo: il padre sarebbe guarito dalla malattia e il ragazzo avrebbe donato a Mefistofele la sua anima. La mattina seguente il diavolo guarisce il cancro del padre di Jhonny, ma lo uccide causando un incidente durante uno stunt, nel quale il padre perde la vita.
Jhonny Blaze distrutto per il lutto e per esser stato ingannato così biecamente, sale a cavallo della sua moto e se ne va abbandonando il circo e la sua ragazza, Roxanne.
Vent'anni dopo Jhonny Blaze è un famosissimo stuntman, e al culmine della sua carriera il diavolo ricompare per esigere ciò che gli spetta, ovvero l'anima che aveva ottenuto anni prima: trasforma Jhonny in un teschio fiammeggiante dotato di poteri sovrumani, che dovrà utilizzare per catturare Blackheart, il figlio di Mefistofele che vuole trovare un contratto con il quale potrà portare l'inferno sulla terra. Una volta catturato Blackheart Jhonny Blaze potrà riavere la sua anima. ma per riuscire nella sua missione dovrà imparare a convivere con questa sua doppia identità che gli porterà diversi problemi per via della sua figura pubblicamente nota, ma anche per il ritorno di Roxanne nella sua vita.
Mark Steven Jhonson, regista e sceneggiatore di Ghost Rider, non è al suo primo film Marvel. Infatti è già responsabile (anzi, colpevole) della sceneggiatura di Elektra, e ha anche diretto Daredevil. Il film sulla ragazza ninja è ufficialmente riconosciuto come ciofeca.
Nicholas Cage nel ruolo di Jhonny Blaze è "sopportabile" e ve lo dice uno che letteralmente detesta Cage, e lo trova assolutamente incapace di recitare. Qui, almeno, sa essere un minimo interessante, e addirittura divertente in qualche scena. Lo stesso Nicolas ha contribuito alla costruzione del personaggio rendendolomeno "dannato": via sigarette ed alcool, ma eccolo diventare goloso di gelatine. Certo, più politicamente corretto, ma credo che snaturare un personaggio simile facendolo divenare "eccentrico" non sia molto coerente col fumetto, e posso immaginare quanto questo elemento possa irritare i fan del comic. Nella versione è un personaggio continuamente tormentato, qui questo elemento è solamente accennato, riducendo più Jhonny Blaze ad un motociclista dannato ed arrogante, che si bea della sua celebrità e con un carattere bizzarro.
Il resto del cast fa comunque il suo dovere: eva Mendes è Roxanne, l'amore di Jhonny Blaze, e riesce bene nel suo ruolo di fidanzatina ingeua che non capisce cosa stia succedendo, ma è difficile appassionarsi a Eva Mendes (nonostante le sue camicette abbiano sempre un bottone aperto ) quando nel flashback iniziale si vede una Roxanne giovane assolutamete meravigliosa. Peter Fonda è l'inquietante Mefistofele, che mi ha ricordato per certi versi l'imperatore Palpatine, con il suo essere subdolo, mentre Sam Elliot (forse il migliore della pellicola) è il guardiano del cimitero che "istruirà" Ghost Rider, con massime confuciane e insegnamenti su come usare i suoi nuovi poteri.
Discorso a parte per Blackheart, ovvero il Wes bentley tanto apprezzato in American beauty, ma che poi è scomparso miseramente; il suo ruolo è decisamente una macchietta, il cattivo da combattere che è cattivo "perchè sì", senza troppi approfondimenti o sfumature di carattere. A peggiorare questa situazione ci sono i suoi sgherri, tre demoni che rimangono sullo schermo giusto il tempo di tre mini-combattimenti (duravano di più quei nemici dei Power Rangers in calzamaglia...), quando invece avere un nemico più interessante avrebbe reso tutto il film più appassionante.
Il film risulta un bizzarro mix di generi: oltre all'ovvio clima "supereroistico" ci sono numerosi elementi presi dal geere western ed horror, a volti usati sapientemente, a volte abbastanza gratuitamente.
La storia è abbastanza leggera: gradevole, ma nulla di troppo impegnato, il minimo indispensabile per essere apprezzato e senza sembrare troppo infantile.
Gli effetti speciali sono traballanti: si alternano scene complicate realizzate magistralmente, a scene "ordinaie" in cui c'è solo il teschio fiammeggiante che parla, ma le immagini sono abbastanza incerte.
Il film rimane comunque piacevole, si gradisce e strappa qualche risata: non sarà certamente il film migliore tratto da un comic Marvel, ma non è neanche il peggiore.
Un paio d'ore gradevoli, senza troppe pretese.