Marvel: Spider-Man 3
Inviato: mercoledì 02 maggio 2007, 02:05
Il numero 3 ha sempre portato sfortuna alle saghe cinematografiche tratte da fumetti di supereroi. Batman e Superman, all'epoca erano stati presi in mano da registi differenti da quelli dei primi due capitoli (rispettivamente Burton e Donner ), e il primo film Marvel di nuova generazione è stato X-Men 3, che in mano a Brett Ratner è diventato un'accozzaglia di saghe e personaggi decisamente eccessiva.
Prima che Spider-Man 3 uscisse al cinema, si era già sparsa la voce che nel film sarebbero comparsi Gwen Stacy, Venom, Green Goblin e l'Uomo Sabbia; questo fece sudare freddo i fans, che temevano un'overdose di elementi che avrebbe potuto dare effetti simili a X-Men 3.
Beh, ve lo dico subito: non è così. Sam Raimi è riuscito a fare un lavoro davvero di fino, riuscendo a incastrare alla perfezione 3-4 differenti trame in un'unica vicenda in cui ogni evento è strettamente legato agli altri.
Ma se il pericolo accozzaglia è sventato, non significa che il film sia privo di difetti, anzi.
Mary-Jane è diventata una cantante/attrice di Brodway e le cose tra lei e Peter PArker vanno per il meglio, al punto che lui vuole chiederle di sposarlo.
Ma Harry Osborn, ora che ha scoperto la sua identità segreta non ha alcuna intenzione di lasciare in pace Peter Parker, entrato in possesso delle attrezzature che nelle vesti del Green Goblin gli consentono di sbarazzarsi del suo ex-amico.
Nel frattempo dallo spazio è arrivata una misteriosa sostanza nera, un simbionte che si impossesserà del costume di Spider-Man, facendolo diventare più potente, ma amplificando al contempo l'aggressività e l'ambizione di Peter Parker, che asseconderà questi cambiamenti.
Come se questo già non bastasse, il capitano della polizia chiama alla centrale Peter e zia May per rivelargli che è stato rintracciato il vero assassino di zio Ben: è Flint Marko, un uomo che può trasformarsi in sabbia, e che continua a rubare soldi per guarire la famiglia malata.
Nel frattempo Peter dovrà avere anche fare anche con Gwen Stacy, la figlia del capitano di polizia che potrebbe mettere a rischio il suo rapporto con MJ, e Eddie Brock, un fotoreport con il quale dovrà competere per mantenere il suo posto al Daily Bugle.
Bè, da qui in poi analizzo il film con tanti spoiler, quindi proseguite solo dopo aver visto il film.
Dunque, come ho già detto il film riesce a mescolare sapientemente diversi elementi e trame che avrebbero potuto con facilità sfociare in un miscuglio indefinito.
Il film ha un equilibrio strano, dato che è sempre di più la percentuale di pellicola dedicata ai personaggi e alle loro vicende e all'introspezione, piuttosto che alle scene di azione e i combattimenti.
E le scene di lotta sono purtroppo sottotono, soprattutto se paragonate a quelle dei film precedenti; sono vere e proprie scazzottate, abbastanza disordinate, nulla a che vedere con scene coreografate bene come il combattimento tra Spidey e Octopus a bordo del treno...
Interessante la scelta di svolgere sempre più combattimenti a "volto scoperto", a cominciare dal primo scontro tra Peter e Harry, nel quale Peter preso alla sprovvista sarà obbligato a combattere in borghese.
La figura di Harry Osborn viene sviluppata, attraversando in un paio d'ore anni e anni di pubblicazioni fumettistiche, tra rabbia furente verso Peter (gli scontri tra i due sono di una violenza incredibile se si ripensa alle scene allegre e spensierate del primo film) amnesie e redenzioni.
Flint Marko (alias Uomo Sabbia) è un villain che già dal principio non è presentato come tale, ma come un padre amorevole dotato di umanità, che compie dei reati, ma unicamente per il bene della figlia malata. Tra l'altro il personaggio viene arricchito, con un'operazione di retcon rispetto a quanto mostrato nel primo film, attribuendogli l'omicidio di Zio Ben, cosa che non avviene nei fumetti ma che torna utile sia per dare retroscena interessanti al personaggio, sia per analizzare in seguito il desiderio di vendetta di Peter. Il colpo di pistola partito per "sbaglio" però, bisogna ammettere, non è di sicuro l'idea più brillante della storia del cinema. Interessante la lunga scena, dal ritmo lento, in cui Marko realizza di essersi trasformato in un uomo di sabbia, e affronta drammaticamente questa sua nuova natura, cercando di prendere confidenza con il suo nuovo corpo e il diverso modo di muoversi.
L'arrivo del simbionte è sicuramente affrettata, ma vista la quantità di elementi che vengono inseriti nella trama, non è un elemento col quale accusare Raimi. Quando il simbionte si attacca al costume da ragno, è decisamente affascinante la piega rabbiosa e vendicativa che prendono le azioni dell'Arrampicamuri. Lo stesso però non si può dire per Peter Parker che dopo questo cambiamento diventa un macho latin-lover. E se quindi è sensato e divertente vedere Peter che flirta con Betty Brant con ammiccamenti ed allusioni, ho trovato però decisamente esagerato vederlo camminare ammiccando a destra e a manca, come un pimp americano... Ci mancava che mettessero Boombastic come colonna sonora e il quadro era completo.
Abbastanza ridicolo il cambio d'aspetto appena Peter diventa cattivo, tirandosi in giù i capelli con un ciuffo darkettone, e vestendosi di scuro... già che c'erano potevano anche dotarlo di una maschera scura con respiratore annesso.
E il simbionte in un secondo momento si attaccherà ad Eddie Brock, nuovo ambizioso fotoreporter del Bugle che svilupperà una rivalità con Peter Parker; questo rapporto sfocierà nella sua trasformazione in Venom. Il famigerato simbionte alieno però non è così ben realizzato, forse perchè non è tra i personaggi preferiti di Sam Raimi: il regista infatti è cresciuto leggendo le storie di Spidey negli anni ''70-'80, mntre Venom è stato il villain principale degli anni '90. Avi Arad, il produttore del film, gli ha però fatto notare che tutti i fan volevano Venom, e Sam non poteva assecondare solo i suoi gusti e desideri, e così ha acconsentito ad inserire il personaggio nella pellicola, anche se forse non lo sente particolarmente suo.
Venom è un personaggio che si basa sul terrore, sulla paura, ed era auspicabile che un regista che proviene dal genere horror avrebbe saputo realizzarlo in modo adeguato, soprattutto se ripensaimo a scene come il risveglio dei tentacoli di OCk nella sala operatoria di Spider-Man 2. Anche il trailer lasciava suppore bene a riguardo, ma alla fine l'unica "paura" che deriva da Venom è una scena in cui Peter si guarda attorno cercandolo, sapendo che è lì intorno,e nulla di più.
Il personaggio è di dimensioni ridotte, le stesse di Eddie Brock, mentre nel fumetto è un essere molto più alto e muscoloso; inoltre quando parla, Venom ha la stessa voce dell'attore Topher Grace, decisamente inappropriata, quando invece sarebbe stata adatta una voce più sibilante, magari modificata al computer o, meglio ancora, raddoppiata e che si rivolge a sè stesso come a "noi", esattamente come nella controparte cartacea.
Anche Gwen Stacy fa la sua prima comparsa in questo film, anche se sarebbe sbagliato considerarla facente parte del dipanarsi della vicenda: come ha detto lo stesso Sam Raimi, questa è solo un'introduzione del personaggio nell'universo ragnesco dei film, anche se comunque Gwen avrà le sue influenze soprattutto nel rapporto tra Peter e MJ. Il personaggio però risulta decisamente meno approfondito che nel fumetto, e più "oca". A questo sicuramente non contribuisce il doppiaggio italiano, che inserisce addirittura risatine parishiltoniane laddove in originale non ve n'era traccia.
Jameson è sempre presente, anche se la prima scena in cui lo si vede è vittima di quella che io chiamo "sindrome di Gimli": visto che nei film precedenti le scene con lui sono state ritenute "giustamente" divertenti, premiamo il tasto sull'acceleratore e facciamolo diventare una sorta di Sbirulino che si esibisce in gag da cabaret. Vabbè, fortunatamente questo avviene solo per la scena delle pillole, dato che tutto ciò che vedremo in futuro continua quanto visto nei film precedenti, regalandoci un personaggio decisamente affine a quello dei comics.
Sono presenti i due cameo che Raimi aveva già fatto nei due precedenti capitoli, anche se i due personaggi in questione appaiono per un lasso di tempo decisamente più lungo, risultando addirittura pesanti. Il primo è Stan Lee, che si mette addirittura a parlare con Spidey, con un discorso che definire riduttivo è dir poco. Cameo sì, ma a patto che non siano inutili, non appesantiscano la storia, o che non risultino incomprensibili per chi non conosce la persona in questione. Il secondo cameo è Bruce Campbell nei panni di un maitre di un ristorante di lusso; inizialmente la scena mi sembrava fine a sè stessa come quella con Stan Lee, ma poi mi sono dovuto ricredere per i risvolti comici che ne risultano.
Molti punti della vicenda rimangono purtroppo in sospeso, primo tra tutti la relazione tra Peter Parker e Mary-Jane: i dialoghi tra i due potevano avere sviluppi interessanti, ma poi non si accenna più a quelle questioni. Più volte MJ lamenta una mancanza di attenzioni da parte di Peter, che si concentra e sembra vedere solo la sua vita da supereroe, ma alla fine tutto ciò sembra essere superato con un colpo di spugna.
Ma oltre ai buchi narrativi e le questioni rimaste in sospeso, il problema maggiore di questo film sono le ingenuità, davvero tante:
1 - Spider-Man arriva alla festa nel corso della quale gli verranno consegnate le chiavi ella città, atterrando su un palazzo vicino alla folla, senza indossare la maschera ma mettendola solo lì. Certo, conveniente, in un luogo dove ci sono migliaia di persone, giornalisti con macchine fotografiche e telecamere, che potrebbero casualmente voltarsi e vederlo.
2 - Peter Parker, nei panni di Spider-Man, bacia sul palco Gwen Stacy, tra l'altro sapendo che MJ è lì a guardarlo. MA PERCHE'?!?!?!?!
3 - Le origini dell'Uomo Sabbia sonoun tantinello forzate. Innanzitutto Flint Marko scappa inseguito dai poliziotti, partendo dalla città, e arrivando di corsa fino all'aperta campagna, dove non c'è nulla intorno a sè. E cade nella buca dove si sta effettuando l'esperimento... E quando si fanno solitamente gli esperimenti scientifici? In piena notte, ovvio! E non mettiamo neanche una telecamera nella fossa in cui si fa l'esperimento, così da vedere che è un uomo quello che ci è caduto dentro...
4 - Appena ritorna in città, dopo essersi trasformato nell'Uomo Sabbia, Flint Marko viene riconosciuto da due poliziotti... Tempo di fare due passi e cosa c'è lì? Un bel camion pieno di sabbia! Pensa un po', che coincidenza!
5 - Peter indossa il costume da Uom Ragno, e poi si stende sul letto, dove mentre dorme viene assalito dal simbionte... Capisco che così la scena ha più effetto, ma perchè cavolo ha indossato il costume? Forse lo usa anche come pigiama?
6 - In chiesa, Eddie Brock viene attirato nella torre dal rumore delle campane, e appena sento un "AAAARGHHH!" riconosce che sono di Peter Parker... Accidenti, che memoria, e che udito!
7 - Quando Venom avvicina l'Uomo Sabbia per chiedergli di collaborare, fa riferimento alla figlia malata; ma come fa ad esserne a conoscenza?
8 - Durante il combattimento finale l'Uomo Sabbia infierisce con violenza sull'Uomo Ragno, quando è già immobilizzato, rischiando seriamente di ucciderlo; perchè mai, dato che in fondo Flint Marko, come ci viene ripetuto milioni di volte, è un bestione dal cuore d'oro?
9 - Il maggiordomo di casa Goblin, dopo 4 anni, casualmente rivela proprio prima del combattimento finale che Hary Osborn è in realtà morto per colpa delle sue stesse armi? Capisco la scena "arriva la cavalleria", ma perchè diamine se n'è stato zitto per tutto questo tempo?
10 - Ultima menzione d'onore all'arrivo di Spider-Man sul luogo del combattimento finale, passando davanti ad una bandiera americana, in un'inquadratura che sarebbe perfetta per Capitan America, ma così puzzava davvero troppo di patriottismo.
Riguardando quanto ho scritto, ho speso migliaia di male parole su questo film, ma in fondo regala due ore e mezzo di divertimento, tirando le fila di tutta la trilogia. E anche tutti gli elementi del film sono finalizzati alla scena finale, il combattimento Spidey e Goblin VS Venom e Uomo Sabbia, quello che, in senso lato, potrebbe essere definito il primo team-up della storia dei film supereroistici.
Quindi, nonostante i difetti che ho elencato forse con un cipiglio troppo nerd, il film ha una sua dignità, ma qualitativamente si posiziona al di sotto degli altri due capitoli della saga.