[Gulliermo Del Toro] La Bilogia di Hellboy
Inviato: domenica 27 luglio 2008, 18:00
Nel 1944 lo stregone occulto Rasputin è deciso a mettere in pratica, con la collaborazione dei nazisti, il Ragnarok: un rituale magico che aprirà un portale su un altra dimensione, dalla quale potranno giungere sulla Terra numerose creature demoniache pronte a soggiogare la razza umana. L'esercito americano interviene riuscendo a fermare il rito, ma trova un cucciolo di demone rosso che è riuscito a superato il portale; l'esserino viene adottato dal professor Bruttenholm, che lo crescerà come un figlio.
Passano gli anni, e nel presente Rasputin riesce a tornare in vita, portando con sè un bel po' di mostri brutti e cattivi.
Nel frattempo Hellboy è diventato un omone grande e grosso, che ha messo la sua forza al servizio del B.P.R.D. (Bureau of Paranormal Research & Defense), un agenzia in stile X-Files/Men in Black che si occupa di tenere a bada tutte le presenze paranormali che scombussolano l'umanità.
I collaboratori di Hellboy sono Abe Sapiens, un essere anfibio con poteri psichici, e Liz Sherman, una ragazza col potere del fuoco per la quale il demone rosso prova se sentimenti più intensi che per tutti gli altri suoi collaboratori.
Insieme, il team di esseri sovrannaturali dovrà affrontare Rasputin e un bel po' di creature viscide a lui sottoposte, che portano a Hellboy a fronteggiare direttamente la sua natura demoniaca.
Hellboy, con Ron Perlman nei panni del protagonista, è stato per molti anni un sogno cinematografico di Guillermo Del Toro, ma con i pochi film che aveva alle spalle non gli garantivano la libertà creativa e il budget necessari alla sua realizzazione; la sedia da regista sul set di Blade II mostrarono ai produttori hollywoodiani che il regista messicano era in grado di gestire piuttosto bene i film di "simil-supereroi" tratti dai comic book.
Il fumetto di Hellboy nutre una folta schiera di appassionati, ma da quanto ho potuto appurare solamente in una recente lettura, la qualità della seire si basa quasi unicamente sullo stile visionario di Mike Mignola, che incornicia vignette affascinanti, le quali però raccontano storie a mio parere piuttosto limitate: Hellboy e compagni indagano su eventi paranormali, spesso tratti da qualche leggenda realmente esistente, esaminano zone dall'atmosfera inquietante incontrando personaggi piuttosto cupi, per giungere poi al finale dove il demone rosso dice qualche parolaccia e prende a pugni un bestione enorme, spesso dotato di tentacoli, zanne, o altre escrescenze bizzarre.
Il fatto che la versione cartacea di Hellboy non sia riuscita a catturarmi è probabilmente frutto della monodimensionalità dei personaggi, meri "ruoli" inseriti nella storia, senza una vera e propria personalità ben delineata; il maggior pregio di Del Toro, nel trasporre sul grande schermo Hellboy, è proprio quello di donare ai personaggi principali una profondità assente nel fumetto, inventando anche elementi del tutto assenti nella serie di Mignola, ma preservandone lo spirito.
L'aggiunta più rilevante, che sulla carta potrebbe sembrare la solita solfa smielata e banale, è la storia d'amore tra Hellboy e Liz: nel fumetto i due agenti del BPRD sono solo colleghi, ma qui è chiaro da subito un legame che dura da molto tempo, e un rapporto tormentato che non può realizzarsi come i due vorrebbero. E' qualcosa di già visto, ma che sicuramente da un motivo credibile per Hellboy nel proseguire la sua missione.
L'umanità di Hellboy è presente anche nel rapporto padre-figlio tra lui e il professor Bloom, un personaggio presente unicamente nel prologo della versione a fumetti, ma fondamentale in questo lungometraggio dove dimostra di essere stato un vero e proprio mentore per il diavolo rosso, sia per quanto riguarda le attività sovrannaturali, che per gli atteggiamenti da adottare per comportarsi come un rispettabile essere umano.
La profondità del personaggio è da imputare sicuramente all'azzeccata interpretazione di Ron Perlman, il quale oltre ad essere fisicamente identico al personaggio cartaceo (grazie all'efficacissimo make-up), sfoggia un sarcasmo e un carisma pari a quelli di personaggi come Han Solo o Indiana Jones. Selma Blair è una buona scelta per interpretare una ragazza così fredda, ma che si lascia andare a momenti di bruciante rabbia; John Hurt da' al professor Broom l'autorevolezza e l'affetto paterno che la figura richiede.
Il personaggio che ha meno cambiamenti sul grande schermo è certamente Abe Sapiens, figura bizzarra e con poca introspezione psicologica; la versione cinematografica non è approfondita più di tanto, ma è resa più affascinante dalle movenze particolari del mimo Doug Jones.
Una figura che ha subito una vera e propria trasformazione è il colonello Kroenen: nel fumetto è solamente un anonimo ufficiale nazista, mentre qui Del Toro lo ha reso uno spietato assassino dotato di una fenomenale abilità con le lame.
La serie a fumetti di Mignola, eccezion fatta per il prologo, non ha un vero e proprio inizio, con la storia delle origini nella quale si vede come Hellboy arriva al BPRD e conosce i suoi compagni, e ogni ciclo di episodi potrebbe essere eltto senza un vero e proprio ordine prefissato; per il cinema Del Toro ha deciso di creare l'agente Myers, un personaggio esterno al mondo di Hellboy, e che ne venisse a conoscenza scoprendolo poco per volta, di pari passo con gli spettatori. E' forse questo personaggio l'elemento più irritante, che rende il film iù simile a moltre altre pellicole già viste, quando invece si sarebbe benissimo potuta raccontare una vicenda già avviata, senza il bisogno di relazionarsi con qualcuno di nuovo che arriva al BPRD; tra l'altro l'agente Myers non è così inutile, poichè viene inserito in un triangolo amoroso, ad infastidire la coppia Hellboy-Liz, ma l'attore che lo interpreta di sicuro non aiuta a renderlo un personaggio da amare.
La presentazione dell'universo di Mignola (qui filtrato attraverso la visione di Del Toro, visione che lo stesso Mignola ha approvato) avviene in modo efficace, equilibrando gli elementi più oscuri ed inquietanti con la componente ironica e spensierata del film. A scontentare forse è la parte "scazzottate", dato che i nemici sono solo bestiacce con tentacoli dalla caratterizzazione abbastanza sfortunata, quando si sarebbe potuto fare ben di più per dare ad Hellboy qualcuno alla sua altezza per consentirgli di affrontare qualcuno in uno scontro epico di tutto rispetto.
Un buon primo film, che presenta il cast in modo ottimale, ma rinvia al futuro la presentazione di un plot realmente appassionante.