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[Gulliermo Del Toro] La Bilogia di Hellboy

Inviato: domenica 27 luglio 2008, 18:00
da DeborohWalker
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Nel 1944 lo stregone occulto Rasputin è deciso a mettere in pratica, con la collaborazione dei nazisti, il Ragnarok: un rituale magico che aprirà un portale su un altra dimensione, dalla quale potranno giungere sulla Terra numerose creature demoniache pronte a soggiogare la razza umana. L'esercito americano interviene riuscendo a fermare il rito, ma trova un cucciolo di demone rosso che è riuscito a superato il portale; l'esserino viene adottato dal professor Bruttenholm, che lo crescerà come un figlio.
Passano gli anni, e nel presente Rasputin riesce a tornare in vita, portando con sè un bel po' di mostri brutti e cattivi.
Nel frattempo Hellboy è diventato un omone grande e grosso, che ha messo la sua forza al servizio del B.P.R.D. (Bureau of Paranormal Research & Defense), un agenzia in stile X-Files/Men in Black che si occupa di tenere a bada tutte le presenze paranormali che scombussolano l'umanità.
I collaboratori di Hellboy sono Abe Sapiens, un essere anfibio con poteri psichici, e Liz Sherman, una ragazza col potere del fuoco per la quale il demone rosso prova se sentimenti più intensi che per tutti gli altri suoi collaboratori.
Insieme, il team di esseri sovrannaturali dovrà affrontare Rasputin e un bel po' di creature viscide a lui sottoposte, che portano a Hellboy a fronteggiare direttamente la sua natura demoniaca.

Hellboy, con Ron Perlman nei panni del protagonista, è stato per molti anni un sogno cinematografico di Guillermo Del Toro, ma con i pochi film che aveva alle spalle non gli garantivano la libertà creativa e il budget necessari alla sua realizzazione; la sedia da regista sul set di Blade II mostrarono ai produttori hollywoodiani che il regista messicano era in grado di gestire piuttosto bene i film di "simil-supereroi" tratti dai comic book.
Il fumetto di Hellboy nutre una folta schiera di appassionati, ma da quanto ho potuto appurare solamente in una recente lettura, la qualità della seire si basa quasi unicamente sullo stile visionario di Mike Mignola, che incornicia vignette affascinanti, le quali però raccontano storie a mio parere piuttosto limitate: Hellboy e compagni indagano su eventi paranormali, spesso tratti da qualche leggenda realmente esistente, esaminano zone dall'atmosfera inquietante incontrando personaggi piuttosto cupi, per giungere poi al finale dove il demone rosso dice qualche parolaccia e prende a pugni un bestione enorme, spesso dotato di tentacoli, zanne, o altre escrescenze bizzarre.
Il fatto che la versione cartacea di Hellboy non sia riuscita a catturarmi è probabilmente frutto della monodimensionalità dei personaggi, meri "ruoli" inseriti nella storia, senza una vera e propria personalità ben delineata; il maggior pregio di Del Toro, nel trasporre sul grande schermo Hellboy, è proprio quello di donare ai personaggi principali una profondità assente nel fumetto, inventando anche elementi del tutto assenti nella serie di Mignola, ma preservandone lo spirito.
L'aggiunta più rilevante, che sulla carta potrebbe sembrare la solita solfa smielata e banale, è la storia d'amore tra Hellboy e Liz: nel fumetto i due agenti del BPRD sono solo colleghi, ma qui è chiaro da subito un legame che dura da molto tempo, e un rapporto tormentato che non può realizzarsi come i due vorrebbero. E' qualcosa di già visto, ma che sicuramente da un motivo credibile per Hellboy nel proseguire la sua missione.
L'umanità di Hellboy è presente anche nel rapporto padre-figlio tra lui e il professor Bloom, un personaggio presente unicamente nel prologo della versione a fumetti, ma fondamentale in questo lungometraggio dove dimostra di essere stato un vero e proprio mentore per il diavolo rosso, sia per quanto riguarda le attività sovrannaturali, che per gli atteggiamenti da adottare per comportarsi come un rispettabile essere umano.
La profondità del personaggio è da imputare sicuramente all'azzeccata interpretazione di Ron Perlman, il quale oltre ad essere fisicamente identico al personaggio cartaceo (grazie all'efficacissimo make-up), sfoggia un sarcasmo e un carisma pari a quelli di personaggi come Han Solo o Indiana Jones. Selma Blair è una buona scelta per interpretare una ragazza così fredda, ma che si lascia andare a momenti di bruciante rabbia; John Hurt da' al professor Broom l'autorevolezza e l'affetto paterno che la figura richiede.
Il personaggio che ha meno cambiamenti sul grande schermo è certamente Abe Sapiens, figura bizzarra e con poca introspezione psicologica; la versione cinematografica non è approfondita più di tanto, ma è resa più affascinante dalle movenze particolari del mimo Doug Jones.
Una figura che ha subito una vera e propria trasformazione è il colonello Kroenen: nel fumetto è solamente un anonimo ufficiale nazista, mentre qui Del Toro lo ha reso uno spietato assassino dotato di una fenomenale abilità con le lame.
La serie a fumetti di Mignola, eccezion fatta per il prologo, non ha un vero e proprio inizio, con la storia delle origini nella quale si vede come Hellboy arriva al BPRD e conosce i suoi compagni, e ogni ciclo di episodi potrebbe essere eltto senza un vero e proprio ordine prefissato; per il cinema Del Toro ha deciso di creare l'agente Myers, un personaggio esterno al mondo di Hellboy, e che ne venisse a conoscenza scoprendolo poco per volta, di pari passo con gli spettatori. E' forse questo personaggio l'elemento più irritante, che rende il film iù simile a moltre altre pellicole già viste, quando invece si sarebbe benissimo potuta raccontare una vicenda già avviata, senza il bisogno di relazionarsi con qualcuno di nuovo che arriva al BPRD; tra l'altro l'agente Myers non è così inutile, poichè viene inserito in un triangolo amoroso, ad infastidire la coppia Hellboy-Liz, ma l'attore che lo interpreta di sicuro non aiuta a renderlo un personaggio da amare.
La presentazione dell'universo di Mignola (qui filtrato attraverso la visione di Del Toro, visione che lo stesso Mignola ha approvato) avviene in modo efficace, equilibrando gli elementi più oscuri ed inquietanti con la componente ironica e spensierata del film. A scontentare forse è la parte "scazzottate", dato che i nemici sono solo bestiacce con tentacoli dalla caratterizzazione abbastanza sfortunata, quando si sarebbe potuto fare ben di più per dare ad Hellboy qualcuno alla sua altezza per consentirgli di affrontare qualcuno in uno scontro epico di tutto rispetto.

Un buon primo film, che presenta il cast in modo ottimale, ma rinvia al futuro la presentazione di un plot realmente appassionante.

Hellboy II: The Golden Army

Inviato: mercoledì 30 luglio 2008, 23:20
da DeborohWalker
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Mignola prende a cazzotti Tolkien.
Questo è Hellboy II:The Golden Army. O, per dirla diversamente, Del Toro fa le prove tecniche per Lo Hobbit.
Ciò che sorprende di questa seconda avventura cinematogrica è l'impostazione differente rispetto al primo film e al fumetto, dove si possono vedere nazisti, macchinari steampunk, e cupe atmosfere stile Poe/Lovecraft; qui siamo in un puro universo fantasy classico, tra folletti, golem, elfi, e tutte le creature caratteristiche del Tolkien che a breve del Toro porterà sul grande schermo.
Questo potrebbe apparire come il modo più rapido per snaturare un personaggio, ma così non è; Del toro infatti è un grande fan di Hellboy, e riesce a mantenere lo spirito dei personaggi e della serie, forse scovandone addirittura la vera natura e tematiche a loro più idonee, meglio di quanto non avesse fatto Mignola nel creare il fumetto (che va ricordato, era la sua opera prima come scrittore)

Il nemico da fronteggiare questa volta è il principe Nuada, un elfo che brama di riunire tre parti di una corona spezzata, grazie alla quale potrà risvegliare e comandare un potente esercito di robottoni dorati; il personaggio è un rivale molto più epico rispetto al blando Rasputin del primo film, anche grazie a suo padre e alla sorella Nuala che lo rendono un personaggio molto più affascinante, spietato e amorevole al tempo stesso.
Anche gli altri nemici sono superiori alle bestie tentacolari del film precedente: qui il diavolo rosso e compagni affrontano un'orda di deliziose fatine alate (ma decisamente carnivore), un gigante verde che incarna le forze della natura, e tante altre creature incontrate nel mondo sovrannaturale. Gli effetti speciali sono notevolmente migliorati, sia per quanto riguarda la computer graphic, ma soprattutto per i costumi e il trucco: Del Toro ha affinato le tecniche utilizzate ne Il Labirinto del Fauno ed evidentemente ha voluto utilizzare questo film come palestra per Lo Hobbit, e così Hellboy si aggira in un universo popolato da centinaia di creature strambe, ognuna caratterizzata in modo interessante con un aspetto originale. E a proposito di stramberie, una di queste è una battuta di cattivo gusto e acida che ho letteralmente adorato: rimarrete a bocca aperto davanti a una gag così agghiacciante che nemmeno Le Meraviglie della Natura di Leo Ortolani sono mai riusciti a raggiungere un tale livello di cattiveria :D
Dopo aver lavorato per tanti anni al servizio degli umani, Hellboy si rende conto di aver vissuto sempre nell'ombra, aiutando una razza che ha terrore e disgusto di lui; per la prima volta si ritroverà immerso in un universo popolato da creature paranormali, più simili a lui, e questo farà traballare tutte le sue certezze...
La leggenda della Golden Army è presentata al pubblico in un prologo piuttosto forzato nel quale rivediamo John Hurt nei panni del professor Broom, e vediamo una versione adolescente (e a dirla tutta abbastanza grottesca) di Hellboy; la narrazione è pero imbastita in modo originale, con delle marionette al posto dei personaggi.
Anche tutti i comprimari hanno acquisito maggiore spessore.
Liz è ora una donna più sicura, in grado di relazionarsi con Hellboy in modo più deciso, e capace anche di gestire i propri poteri meglio di quanto avveniva nel primo capitolo. Abe Sapiens è alle prese con una storia d'amore, e per la prima volta lo vediamo da un punto di vista più umano, in divertenti scene nelle quali canta in preda all'alcool e alle pene d'amore assieme ad Hellboy.
Ma al BPRD giunge un nuovo agente: è Johann Krauss, un misterioso spirito fumoso contenuto all'interno di un corpo meccanico, con un rigido senso delle regole e della gerarchia all'interno dell'agenzia.

La morale del primo capitolo era che in fondo anche una creatura mostruosa come Hellboy può considerarsi umano; questo film ha un significato che è in netto contrasto con tutto ciò... Dato che però questo secondo capitolo è nettamente migliore del primo, per quanto riguarda la sceneggiatura, la regia, le interpretazioni, le scene d'azioni, e tutto il resto... bè, chissene del primo Hellboy :P

Il film però ha gettato le basi per un altro seguito, con alcuni spunti buttati lì e che suscitano moooolta curiosità per il valore che potrebbero acquisire in un ipotetico terzo film; gli incassi e i commenti della critica parrebbero rendere possibile la sua esistenza, ora bisogna solo stare a vedere se Hellboy, per chiudere la sua trilogia, saprà attendere che Del Toro concluda il suo viaggio nella terra di Mezzo.

Re: Hellboy II: The Golden Army

Inviato: venerdì 01 agosto 2008, 12:10
da conker
un po' Men in Black, un po' Star Wars, molto Tolkien ma poco Hellboy IMHO -_-

è un personaggio che, secondo me, è stato letteralmente snaturato... ora, non è che io mi aspetti trasposizioni fedelissime (e forse anche eccessive, vedi Sin City) dal comic book al cinema, ma lo spirito del fumetto bisogna cercare di mantenerlo!

la versione cinematografica di Hellboy sembra quasi una parodia del fumetto... giuro che quando Del Toro l'ha fatto cantare, ubriaco, insieme ad Abe mi è venuta una voglia irrefrenabile di commettere un deltoricidio :D

Re: Hellboy II: The Golden Army

Inviato: venerdì 01 agosto 2008, 18:08
da DeborohWalker
conker ha scritto:è un personaggio che, secondo me, è stato letteralmente snaturato... ma lo spirito del fumetto bisogna cercare di mantenerlo!
Come ho già detto, in effetti è molto più fantasy di quanto Hellboy non sia mai stato, ma mi pare che il personaggio abbia molto più da dire in questo contesto che in un contesto Lovecraftiano com'è nel fumetto.
conker ha scritto:giuro che quando Del Toro l'ha fatto cantare, ubriaco, insieme ad Abe mi è venuta una voglia irrefrenabile di commettere un deltoricidio :D
A me ha fatto ridere, è un momento più leggero che strappa una risata.
Diciamoci la verità: nel fumetto Mignola cerca di fare qualcosa di serio "alla Alan moore", non avendone le capacità (essendo agli esordi), mentre Del Toro porta Hellboy a un livello più "basso", come molte serie Marvel che possono essere appetibili a un pubblico più vasto.
io ho trovato molto più gradevole la via di mezzo offerta da Del Toro, che la versione originale mignolana.

Re: Hellboy II: The Golden Army

Inviato: venerdì 01 agosto 2008, 23:15
da conker
DeborohWalker ha scritto:Diciamoci la verità: nel fumetto Mignola cerca di fare qualcosa di serio "alla Alan moore", non avendone le capacità (essendo agli esordi), mentre Del Toro porta Hellboy a un livello più "basso", come molte serie Marvel che possono essere appetibili a un pubblico più vasto.
ha centrato il punto... ad Hollywood un film deve avere determinate caratteristiche (love story per il pubblico femminile etc etc) sulle quali i produttori (quelli che tirano fuori i dindini) non transigono... ovviamente vogliono rientrare dei costi e guadagnarci anche su, e se già in partenza cerchi di fare un prodotto che possa piacere alla fetta più ampia possibile di pubblico ti sei messo sul giusto binario

non si riesce più a fare un film fuori da questi schemi... o quantomeno è difficile farlo ad Hollywood (David Lynch ad esempio sta usando finanziamenti europei)

poi mi dici, neanche tanto velatamente, che Mignola non è all'altezza di A.Moore... be', tra i due io oggi preferisco il buon Mike che è perfettamente in grado di raccontare una storia con temi interessanti e perfettamente bilanciata tra testi e disegni (e poi altro che esordi... ormai saranno 15 anni che scrive!)... Moore è (troppo) spesso di una prolissità insopportabile, e le sue cose migliori IMHO le ha scritte diversi lustri fa

Inviato: venerdì 01 agosto 2008, 23:21
da DeborohWalker
Vabbè, a questo punto credo che la differenza sia sull'apprezzamento di Mignola.

A te piace tanto, e quindi la versione "modificata" di hellboy da Del Toro ti risulta peggiore.
A me non piace granchè, quindi trovo la versione di Del Toro migliore dell'originale.

(Poi, Mignola non mi piace in Hellboy, il suo stile e i suoi fumetti come disegnatore non scrittore mi piacciono)

E poi so anch'io che molti elementi inseriti da Del Toro sarebbero "banali" e presenti ovunque, love story su ttutti, ma il suo inserimento mi è sembrato abbia dato qualcosa che mancava, e serviva per dare una spinta in più ai personaggi.

Re:

Inviato: sabato 02 agosto 2008, 09:30
da conker
DeborohWalker ha scritto:Vabbè, a questo punto credo che la differenza sia sull'apprezzamento di Mignola.

A te piace tanto, e quindi la versione "modificata" di hellboy da Del Toro ti risulta peggiore.
A me non piace granchè, quindi trovo la versione di Del Toro migliore dell'originale.

(Poi, Mignola non mi piace in Hellboy, il suo stile e i suoi fumetti come disegnatore non scrittore mi piacciono)
sì, probabilmente la differenza è nella diversa valutazione del Mignola scrittore ;)
E poi so anch'io che molti elementi inseriti da Del Toro sarebbero "banali" e presenti ovunque, love story su ttutti, ma il suo inserimento mi è sembrato abbia dato qualcosa che mancava, e serviva per dare una spinta in più ai personaggi.
la cosa che mi sconcerta è che Mike è stato molto coinvolto in entrambi i film... ed evidentemente ha accettato di buon grado il "trattamento Del Toro"... se per convinzione o solo per soldi non è dato saperlo (tra l'altro nella serie di animazione di Hellboy ci sono ulteriori differenze su storia e personaggi... mah)

una sorta di "adattamento" del personaggio a media (e pubblico) diversi -_-

"target"... è questo il nome del flagello che sta rovinando tanti prodotti potenzialmente notevoli in tanti settori diversi... penso ad esempio a Pro Evolution Soccer 2008 uscito per Wii che, indirizzato all'utenza di "casual gamers", è manchevole di una modalità editor (cosa sempre presente in PES sin dai tempi della PSX, senza non posso creare calciatori ma neanche spostarli da una squall'altra per avere le rose aggiornate) e monco della Master League (in cui si prende una squadra, scarsa, e la si porta a scalare classifiche e campionati... una sorta di RPG calcistico che include calciomercato, miglioramento dei giocatori nel tempo, infortuni e quant'altro) al posto della quale c'è una scialba Champions Road dove si possono "prendere" (il termine è sbagliato, in realtà i giocatori non si spostano... ne abbiamo solo un perfetto clone in rosa) dei giocatori alla squadra avversaria a fine partita con un triste giochino delle carte :stronk:

l'inserimento della parte sulla consorte di Leonida nel film 300, ovviamente non presente nella GN di Miller, è un altro esempio di scempio

ma tanti film potenzialmente notevoli, perchè traevano spunto da lavori notevoli, sono degenerati con il trattamento Hollywoodiano... penso ad esempio a Costantine (Hellblazer) o From Hell :stronk:

Re: Hellboy II: The Golden Army

Inviato: sabato 02 agosto 2008, 13:45
da rensel
Sinceramente non vedo in questo film nessuno "snaturamento" del fumetto. L'Hellboy fumettistico di Mignola è uno splendido esercizio di stile: ha tutto nella resa grafica/atmosferica e nel ritmo sui generis della sceneggiatura (penso ad alcune storie brevi che terminano con degli anticlimax, o dei non sequitur).
Le trame intanto sono pretestuose, dei giochini, o meglio: sono un'accozzaglia di robe che piacciono a Mignola - Lovecraft, fantascienza pulp anni '50, esotericaggini a sfondo nazista. In tutto questo il personaggio Hellboy rappresenta l'elemento "pulp" e ironico, il bestione col fucile che di fronte a situazioni che sembrano prendersi molto sul serio non si scompone, in un certo senso le "abbassa". Insomma: Hellboy incontra, boh, il guardiano arcano del mistero cosmico che riposa da millenni nelle nere viscere della terra? non importa, finché i proiettili funzionano anche su di lui...
Hellboy è quindi l'unione di una meravigliosa sperimentazione grafica, nuova e insieme retrò nell'ispirazione all'espressionismo tedesco; di un metodo narrativo totalmente folle; e infine di quel nonsense ironico, non-prendentesi-sul-serio, ma iperfigo - voglio dire, i NAZI! - delle trame.

Ora, tutto questo con Alan Moore ci azzecca proprio poco. Alan Moore è prima di tutto uno sceneggiatore, e uno sceneggiatore solitamente "serio". Volendo, l'unica analogia accettabile potrebbe essere quella con La Lega degli Straordinari Gentlemen, che pure è uno spropositato giochino intellettuale (e sperimenta anche sul lato grafico come non facevano, o facevano solo in parte, i vari Watchmen, V, ecc.)
Mignola invece è prima di tutto un disegnatore, e un disegnatore che si scrive le storie in modo da poter disegnare quello che gli piace, tipo capsule spaziali decorate con la svastica, o strane creature che si aggirano per castelli gotici. Penso che il criterio fondamentale per l'inserimento di qualunque cosa nelle storie di Hellboy sia puramente estetico.

Del Toro, allora? Beh, era un fan del fumetto quando ha cominciato a lavorare al film.
Poteva trasporne l'aspetto grafico? Nell'introduzione a uno dei volumi, dice di essersi scervellato per un sacco di tempo per capire se era possibile emulare su pellicola il modo in cui i personaggi di Mignola "emergono dal fondale". Ma no, è evidente che non era possibile, non in un live action. E allora comunque, soprattutto in Hellboy II, abbiamo delle scenografie meravigliose... non è tradire il fumetto: è sopperire alle limitazioni del formato-cinema, sfruttandone invece le potenzialità.
Lo stesso discorso vale per il modo di narrare. Il cinema - e si tratta dopotutto di una produzione hollywoodiana a budget notevole - richiede una vera trama e dei personaggi a cui ci si possa affezionare. Nel fumetto, Hellboy è l'unico a essere realmente caratterizzato, gli altri sono più che altro delle "curiosità" dalla personalità appena abbozzata e un po' cliché, in linea con il gusto pulp di Mignola; Del Toro può quindi, e deve anzi sbizzarrircisi, e secondo me fa un gran lavoro. Hellboy più o meno rimane quello; gli altri diventano personaggi squisiti, divertenti, che pur partendo dal loro cliché (per dire, l'accento tedesco di Johann Krauss) riescono ad essere "umani" e particolari.
Certo, un film di Hellboy con la follia e i non-sequitur di Mignola potrebbe essere interessante, ma potrebbe funzionare al massimo in un cortometraggio, e comunque non lo permetterebbero mai.

Infine, la storia e il modo di gestirla... è qui che Del Toro è quanto mai fedele, se non all'opera, allo spirito e agli intenti di Mignola. E se il primo film, che a me è piaciuto molto meno, pagava il fatto di essere un ibrido fra l'estetica del regista e del fumettista, è nel secondo, in cui Del Toro attinge quasi esclusivamente ai propri gusti, che il progetto funziona meglio...
Tutto quanto ho scritto sopra di Hellboy fumetto, in questo ambito, si può applicare al film: le situazioni che si prendono sul serio, e poi i personaggi "pulp" che le abbassano. Se in Mignola si trattava dell'esoterismo e di Lovecraft, in Del Toro è il fantasy alla LOTR, a lui più consono, a essere preso a calci: la scena divertentissima dell'«industribile un cazzo», in questo senso, è parimenti emblematica della "poetica" di entrambi.
Analogamente, tutte le situazioni da commediola romantica fra Hellboy e Liz, o il cameratismo fra il primo e Abe Sapien, fanno parte di questa stessa ironia. E a suggellare il film, c'è pure il finale-anticlimax con battuta, splendidamente mignoliano.

Insomma: al di là delle apparenze per me Hellboy è una delle trasposizioni più riuscite e più fedeli di un fumetto, e sono pronto ad argomentarlo :asd:

Re: Hellboy II: The Golden Army

Inviato: lunedì 04 agosto 2008, 17:54
da conker
rensel ha scritto: Nel fumetto, Hellboy è l'unico a essere realmente caratterizzato, gli altri sono più che altro delle "curiosità" dalla personalità appena abbozzata e un po' cliché, in linea con il gusto pulp di Mignola
ma anche no... tra tutti i volumi di Hellboy e quelli del BRPD (letto l'8° TPB da poco) mi pare che una certa caratterizzazione dei vari personaggi ci sia
Del Toro può quindi, e deve anzi sbizzarrircisi, e secondo me fa un gran lavoro. Hellboy più o meno rimane quello; gli altri diventano personaggi squisiti, divertenti, che pur partendo dal loro cliché (per dire, l'accento tedesco di Johann Krauss) riescono ad essere "umani" e particolari.
no, l'ha fatto ma IMHO non doveva sbizzarircisi... il carattere che emerge dai personaggi del film non mi pare in sintonia con quello che ho letto e sto leggendo... il tono è decisamente diverso
Se in Mignola si trattava dell'esoterismo e di Lovecraft, in Del Toro è il fantasy alla LOTR, a lui più consono, a essere preso a calci: la scena divertentissima dell'«industribile un cazzo», in questo senso, è parimenti emblematica della "poetica" di entrambi.
Analogamente, tutte le situazioni da commediola romantica fra Hellboy e Liz, o il cameratismo fra il primo e Abe Sapien, fanno parte di questa stessa ironia. E a suggellare il film, c'è pure il finale-anticlimax con battuta, splendidamente mignoliano.
più che ironia a me sembra che le vicende di Hellboy, nell'ottica di Del Toro, assumano i contorni della "parodia" e del "grottesco"
Insomma: al di là delle apparenze per me Hellboy è una delle trasposizioni più riuscite e più fedeli di un fumetto, e sono pronto ad argomentarlo :asd:
a me non sembra per niente una trasposizione, ma una rilettura in una chiave diversa... ha trasformato un horror in un fantasy! una commedia! perchè umanizzare Hellboy e Abe, che non sono umani (be', Abe non più almeno)!

mah... non mi ha convinto... quando penso a questo film di HB confrontato al fumetto, non so perchè, ma mi viene in mente la serie anni '60 di Batman, quella con Adam "panzone" West nei panni dell'uomo pipistrello... -_-

:D

Re: Hellboy

Inviato: martedì 19 agosto 2008, 22:25
da LBreda
Visto il primo oggi, per la prima volta, sul (neanche poi tanto) piccolo schermo.

Beh, un film equilibrato. Oggettivamente nulla di eccezionale, ne di particolarmente originale. Ma, nonostante i cliché dell'eroe gotico/romantico [che peraltro non mi dispiacciano] e la trama di fondo che sa di già visto [ma questo è da attribuirsi a Mignola], il film riesce decisamente ad essere più che godibile. All'uscita non mi attirava troppo, poi ho cominciato ad incuriosirmi anche (e soprattutto) a causa del regista. Ora ho avuto l'occasione per vedermelo, e forse non mi sarebbe dispiaciuto poi troppo godermelo al cinema.

Ah, molto ben gestite le atmosfere.

Bene, ora dovrò vedere il secondo capitolo, prima o poi.

Re: [Gulliermo Del Toro] La Bilogia di Hellboy

Inviato: mercoledì 14 maggio 2014, 13:03
da Mister Mxyzptlk
Il primo è un gran bel film, secondo è un capolavoro... non può negare la potenza di un film del genere! E' vero che è completamente anarchico rispetto al fumetto, ma c'è molto più rispetto del materiale originale qui, che in Watchmen di Snyder, che era convinto che fare una copia carbone di plastica sia una buona cosa!

Re: [Gulliermo Del Toro] La Bilogia di Hellboy

Inviato: venerdì 25 luglio 2014, 00:59
da Slask
Mister Mxyzptlk ha scritto:E' vero che è completamente anarchico rispetto al fumetto, ma c'è molto più rispetto del materiale originale qui, che in Watchmen di Snyder, che era convinto che fare una copia carbone di plastica sia una buona cosa!
Massima stima per quanto hai affermato. Non ho mai sopportato chi reputa Watchmen di Snyder un film "fedele" e che rispetta l'opera di base, solo perchè ricopia vignetta per vignetta sullo schermo... come se bastasse questo a dare giustizia allo spirito della storia!

Ma non divaghiamo: i due Hellboy sono blockbuster di rara bellezza, film che miscelano sapientemente avventura, esoterismo, horror, fantasy. Il secondo rispetto al primo prende una strada tutta sua rispetto al fumetto, ma Del Toro ha avuto la benedizione di Mignola in persona, quindi anche i fan puristi possono dormire sonni tranquilli.
Purtroppo il terzo e ultimo capitolo, quello che nelle parole del regista, dovrebbe essere il più "tragico e apocalittico" ha scarsissime, se non remote, possibilità di vedere la luce: secondo le stime di Del Toro dovrebbe costare quasi quanto il budget dei primi due messi assieme, e considerati i risultati buoni ma non esaltanti di HB e HB2, nessun produttore al momento ha intenzione di investire seriamente nel progetto. Se la trilogia rimarrà incompiuta sarà una delle peggiori perdite del cinema d'intrattenimento moderno.

Re: [Gulliermo Del Toro] La Bilogia di Hellboy

Inviato: giovedì 04 settembre 2014, 00:28
da Mister Mxyzptlk
Slask ha scritto:
Mister Mxyzptlk ha scritto:E' vero che è completamente anarchico rispetto al fumetto, ma c'è molto più rispetto del materiale originale qui, che in Watchmen di Snyder, che era convinto che fare una copia carbone di plastica sia una buona cosa!
Massima stima per quanto hai affermato. Non ho mai sopportato chi reputa Watchmen di Snyder un film "fedele" e che rispetta l'opera di base, solo perchè ricopia vignetta per vignetta sullo schermo... come se bastasse questo a dare giustizia allo spirito della storia!

Ma non divaghiamo: i due Hellboy sono blockbuster di rara bellezza, film che miscelano sapientemente avventura, esoterismo, horror, fantasy. Il secondo rispetto al primo prende una strada tutta sua rispetto al fumetto, ma Del Toro ha avuto la benedizione di Mignola in persona, quindi anche i fan puristi possono dormire sonni tranquilli.
Purtroppo il terzo e ultimo capitolo, quello che nelle parole del regista, dovrebbe essere il più "tragico e apocalittico" ha scarsissime, se non remote, possibilità di vedere la luce: secondo le stime di Del Toro dovrebbe costare quasi quanto il budget dei primi due messi assieme, e considerati i risultati buoni ma non esaltanti di HB e HB2, nessun produttore al momento ha intenzione di investire seriamente nel progetto. Se la trilogia rimarrà incompiuta sarà una delle peggiori perdite del cinema d'intrattenimento moderno.
Purtroppo il pubblico preferisce avere seicento seguiti dello Stronzo d'Acciaio... così ha schifato sto film e alcuni ha sognato di compiere "deltoricidi" Io ero esaltatissimo pensando a cosa potesse fare con Hellboy 3, ma nulla, Del Toro ha detto che possiamo dimenticarcelo, l'unico poveraccio che ci crede ancora è il povero Ron Perlman...

Re: [Gulliermo Del Toro] La Bilogia di Hellboy

Inviato: giovedì 30 ottobre 2014, 18:22
da Slask
Che c'entra Man Of Steel con Hellboy?

Re: [Gulliermo Del Toro] La Bilogia di Hellboy

Inviato: giovedì 09 luglio 2015, 22:20
da peter parker
Ron Perlman a San Diego: "Voglio finire la trilogia di Hellboy"

http://www.lospaziobianco.it/157389-ron ... ia-hellboy