[DC/Burton, Schumacher] La Quadrilogia Classica di Batman

Perché, come disse un saggio, "tutte le belle storie hanno bisogno di un'infiorettatura". E ce ne sono di cosi belle che una sola non bastava!
  • DeborohWalker ha scritto:Ma il Joker di Nicholson è poi così fenomenale? Può competere con la versione di Heath Ledger?
    Per molti l'interpretazione di Nicholson è magistrale e non potrà mai essere superata; io non solo penso la medesima cosa di Heath Ledger, ma il Joker di Nicholson non mi ha mai fatto impazzire.
    A me non fa impazzire il film, dopo che l'ho rivisto ultimamente per farmi una maratona cinebatmaniaca (il cui risultato è stato: amo un po' meno quelli di Tim Burton, schifo sempre più quelli di Joel Schumacher, considero gli unici degni quelli di Nolan). Quello di Nicholson è solo più caricatura, mentre quello di Ledger è più realistico, ma è una cosa che dipende dai film, che sono realizzati con stili e intenzioni diverse. Ma con tutto il bene del mondo per Ledger un conto è fare il cattivo, un conto è fare il pazzo. Ledger ci riesce (in certi punti più che in altri), ma comunque non compete con Jack Nicholson che ha dalla sua, oltre al talento, una certa esperienza in tema di pazzia.
    Inoltre sul Joker di Hedger pesa moltissimo il fatto che Joker non può essere così giovane... o quantomeno un Joker così giovane non incute timore quanto uno maturo come quello di Nicholson.
    Un confronto:
    [youtubehd]dqAvubu70Yc[/youtubehd]
    Ironicamente il Joker di Ledger è troppo serio. Quello di Nicholson no, è perfetto. Il sorriso di Ledger è dipinto, quello di Nicholson è vero e è costante, per me è davvero impressionante. Ledger per impressionare deve mettere il coltello in bocca a qualcuno o deve slinguazzare quando vede Rachel, insomma questi sono trucchetti. Poi è bravo in altre scene, verso la fine, quando il Joker comincia a essere braccato, ma continua a essere sicuro di sé.

    PS: In quel video non sembra che Michael Keaton dica "[spoiler]Minchia![/spoiler]"? o_O
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Ma con tutto il bene del mondo per Ledger un conto è fare il cattivo, un conto è fare il pazzo. Ledger ci riesce (in certi punti più che in altri), ma comunque non compete con Jack Nicholson che ha dalla sua, oltre al talento, una certa esperienza in tema di pazzia.
    Bè, sono anche due interpretazioni nettamente differenti a livello di "impegno": Nicholson FA Nicholson, non è poi così diverso da decine di altre sue interpretazioni, e la cosa si adatta al Joker, Ledger ha fatto un lavoro di studio del personaggio colossale.
    Inoltre sul Joker di Hedger pesa moltissimo il fatto che Joker non può essere così giovane... o quantomeno un Joker così giovane non incute timore quanto uno maturo come quello di Nicholson.
    Bè, questo dipende dall'idea mentale che uno ha del Joker, se leggi The Killing Joke, ad esempio, io ho l'idea di un Joker "giovane", ossia più o meno coetaneo di Bruce.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • non so nel fumetto com'è, finora nei film si è visto un Joker che ha a che fare con la mafia, e non può certo essere un novellino a incutere timore alla mafia (e questo infatti è imho un punto debole della prima scena di Joker, quella al tavolo con i mafiosi).

    Poi non è vero che Nicholson è sempre uguale, è che SA come si interpreta uno psicopatico, non è cosa da poco. Il lavoro di Ledger è buono, non "colossale", per me. E merita sicuramente l'Oscar e anche di essere ricordato per questa sua interpretazione. Però Nicholson è meglio, ecco :P
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Concordo pienamente con Elik. Certamente il Jocker di Ledger è più caratterizzato in alcuni punti di vista, ma senza alcun dubbio il Jocker di Nicholson riesce a rendere al meglio l'atmosfera della psicopatica nemesi di Batman, con quella smorfia sempre stampata sulla faccia, è quel costante alternarsi di seriosità/giocosità, che secondo me contraddistingue Jocker da quasi gli altri cattivi del fumetto, e che proprio Nicholson riesce a dare perfettamente, anche grazie a quell'aria da pazzo scatenato che a mio parere contraddistingue quest'attore (anche se questo non vuol dire che non si impegni nell'interpretare uno psicopatico, anzi...), e che qui sembra, rasentando l'esagerazione, quasi al livello di "Shining" per livello di follia, mentre quello di Ledger lascia quest'atmosfera psicotica e "bipolare", fino quasi a sembrare un Jocker "serio". Certamente più caratterizzato e sviluppato, ma comunque serio.
    "2 cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana... Ma della prima non sono sicuro..." A.Einstein
  • Il caso vuole che oggi in università mi abbiano mostrato Bram Stoker's Dracula, di Francis Ford Coppola, e ho notato che il tema principale del film è fin troppo simile al tema di Danny Effman per Batman...
    Solo una coincidenza, o un riferimento voluto, dato che entrambe le pellicole in un certo senso parlano di pipistrelli? :omg:
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Lo so, non c'entra proprio con l'argomento in discussione, però...

    [youtubehd]Zox_x636TqE[/youtubehd]
  • Immagine Immagine
    Il successo del primo Batman sembrava quasi invocare a gran voce un sequel, ma Tim Burton era molto scettico a riguardo, ritenendo i seguiti una versione pressochè identica del primo film, solo con molti più soldi. La Warner però, visto il successo ottenuto col capitolo precedente, decise di concedere a Burton una completa libertà creativa, convincendo così il regista ad accettare l'incarico: Burton però espresse fin da subito la volontà di realizzare un film completamente diverso dal precedente, e per riuscirci metterà in secondo piano l'Uomo Pipistrello per concentrarsi maggiormente su Pinguino e Catwoman. Questa scelta si è rivelata vincente per realizzare un film migliore (sicuramente più vicino alla sensibilità di Burton e alla sua esplorazione della figura del freak), ma forse trascura fin troppo quello che doveva essere il protagonista, che necessitava di ulteriori approfondimenti dopo un primo film in cui già divideva la scena con un ingombrante Joker; qui infatti lo vediamo relegato quasi unicamente come partner sentimentale di Catwoman, per poi nel finale apparire per un inseguimento e uno scontro con Pinguino.
    Le storie dei due personaggi sono stravolte, ma il risultato finale riesce a rendere giustizio alla loro personalità e al loro modus operandi. Pinguino ha un passato ancor più affascinante che nei fumetti: abbandonato in fasce dai suoi genitori per la sua deformità, è cresciuto nelle fogne, dove ha allevato un esercito di pinguini alle sue dipendenze. Questo verrà poi usato per attuare il piano di rapimento dei primogeniti, interessante vendetta scritta dagli autori quando si resero conto che il villain non aveva un vero e proprio piano all'interno del film, e si cerco di evitare l'abusato "conquistare la città/il mondo". Danny De Vito è perfetto nel ruolo, sia per la stazza che per la cattiveria con la quale interpreta il personaggio, allontanandolo dalla versione dandy del telefilm.
    Selina Kyle invece come personalità è ben distante dal suo corrispettivo cartaceo, prima di diventare Catwoman; la Pfeiffer incarna infatti una sorta di "bruttina stagionata", che sboccia pienamente solo acquisendo i poteri felini dopo la sua morte. Una volta in costume nero di lattice il personaggio mostra la giusta dose di sensualità e cattiveria, attirando su di sè l'attenzione del pubblico fino a diventare il personaggio che rimane più impresso durante la visione del film. Addirittura, Catwoman ha "un suo villain", Max Shreck, personaggio assolutamente dimenticabile, non fosse per l'interpretazione di Christopher Walken, ma che rafforza la sensazione che si sia voluto fare della gatta la vera eroina della storia.
    Burton imbastisce un film che colpisce per la caratterizzazione dei due villain, e perfeziona ulteriormente l'affascinante atmosfera di Gotham City; non si può però dire che sia un buon regista d'azione, dato che lo scontro finale con Pinguino non risulta molto diverso dai goffi combattimenti del telefilm anni '60.
    Dopo Batman Returns Burton abbandonò la regia della serie, limitandosi però a produrre Batman Forever; all'epoca però cominciò a pensare a uno spin-off su Catwoman nel quale avrebbe diretto ancora Michelle Pfeiffer, ma il progetto andò per le lunghe, concretizzandosi solo 12 anni dopo in quella fetecchia di film con Halle Berry.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Ho sempre trovato questo film poco convincente, soprattutto per quanto riguarda la caratterizzazione del Pinguino, del quale preferisco davvero la versione del telefilm degli anni '60: non per antipatia verso De Vito, ma perché quello sembrava avere anche una certa dose di auto-ironia che qui, malgrado gli sforzi, si è persa, facendo prevalere eccessivamente il suo lato repellente.
    Inoltre mi pare di aver notato una contraddizione (?), o forse solo una trovata del pinguino per rendere la sua storia più patetica: quando lui, intervistato sulla tomba dei suoi presunti genitori, dice che le sue mani sono come "due lucide pinne". In realtà, in una scena successiva in cui Shreck gli ha organizzato una festa a sorpresa, interrompendo il suo spuntino a base di pesce crudo, si vede che le sue mani sono perfettamente normali.
  • Non ricordo la scena che tu citi, forse è un blooper, ma nel film le mani di Pinguino sono decisamente deformi, oblunghe, proprio a rassomigliare delle pinne.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • DeborohWalker ha scritto:Non ricordo la scena che tu citi, forse è un blooper, ma nel film le mani di Pinguino sono decisamente deformi, oblunghe, proprio a rassomigliare delle pinne.
    La scena è quella che si conclude col Pinguino che morde l'orecchio ad uno dei partecipanti alla festa.


    L'ho rivisto per intero sabato 30 gennaio, dopo quasi 18 anni (la prima volta era stata al cinema, nel 1992). Il film nel suo complesso è stato da me rivalutato, ma continuo a pensare che la caratterizzazione del Pinguino, pur essendo una grande interpretazione da parte di De Vito, sia in qualche modo forzata, in particolare nella sua smania per le donne. Questa mi sarebbe parsa più naturale per l'Oswald Cobblepot della serie "classica" (che può aver visto crudelmente respinti tutti i suoi tentativi di corteggiamento verso il gentil sesso), più che per qualcuno che ha vissuto per decenni in una fogna, lontano dalla società (e che quindi ha avuto per forza di cose contatti limitati con le donne).
    Ho notato poi una cosa particolare: in questo film non c'è neanche una scena di esterni che si svolga di giorno, a differenza che nel primo "Batman" di Burton.
  • Immagine Immagine
    Nonostante il successo dei film di Burton, la Warner decise che da un personaggio voleva guadagnare ancor di più, perciò affidò il film a Joel Schumacher; il nuovo regista però accettò l'incarico solo una volta ottenuta la "benedizione" di Tim Burton, che partecipò come produttore a questo terzo capitolo cinematografico. Batman Forever risulta una via di mezzo tra i primi due film e il telefilm anni'60, con un mix poco omogeneo di scene dark e altri elementi più scanzonati.
    La debolezza di questo capitolo (forse odiato più di quanto effettivamente si meriti, dovendo pagare lo scotto del confronto con i titoli precedenti) risiede per lo più nel cast completamente rinnovato, se si fa eccezione per il commissario Gordon e per il maggiordomo Alfred, il cui personaggio comincia solo qui ad essere rappresentato come una figura paterna per Bruce.
    Bruce Wayne non è più il gracilino Micheal Keaton, ma ora viene interpretato da un Val Kilmer che sulla carta avrebbe un fisico più adatto all'Uomo Pipistrello; peccato che in quanto a recitazione lascia a desiderare non riuscendo a rendere quel minimo di tormento che il copione offre al personaggio. Uno dei momenti più inquietanti è quanto Batman viene "lasciato" dalla bellezza di turno, che gli preferisce Bruce Wayne; vedere l'Uomo Pipistrello che si gira e sfodera un largo sorriso da guancia a guancia è una delle cose più inquietanti che ci siano.
    La partner in questione è Nicole Kidman, sulla quale anche la Warner aveva dei dubbi non ritenendola "abbastanza sexy"; sono della stessa opinioni, e per quanto mi riguarda non è neanche granché come attrice, a parte qualche eccezione; in questo ruolo poi, sfodera la sua migliore faccia da pesce lessa, rendendosi pressochè inutile.
    Per i villain, si ripete la doppietta adottata in Batman Returns, che diverrà quasi una regola. Il primo è Due Facce, personaggio molto banalizzato per il semplice fatto di non aver presentato il suo alter ego umano Harvey Dent, relegando il racconto delle sue origini a un flashback di qualche secondo; tra l'altro anche l'interpretazione di Tommy Lee Jones lo rende una sorta di gangster sghignazzante e poco più. Schumacher dopo le riprese del film ha rivelato di non voler più lavorare con star superpagate del calibro di Tommy Lee Jones, perchè pare che l'attore abbia maltrattato sul set Jim Carrey, la cui interpretazione lo metteva chiaramente in ombra.
    E non si può dargli torto, Carrey riesce a dare corpo all'Enigmista in maniera eccellente, rubando la scena a qualunque altro personaggio; fortunatamente riesce anche a mettere in scena il personaggio in maniera totalmente differente rispetto al Joker di Nicholson, evitando il facile rischio di interpretare un doppione (ma credo che Carrey sarebbe stato facilmente un Joker migliore di Nicholson...).La collaborazione tra i due cattivoni di turno, che si spalleggiano e si stuzzicano a scene alterne, ricordando team-up simili visti nella serie televisiva camp; questo è simpatico e offre scene divertenti, ma siamo a un piano diametralmente opposto al rapporto tra Due Facce e Joker visto ne Il Cavaliere Oscuro.
    A tutto ciò si aggiunge l'entrata in scena di Robin, personaggio che scontenta un po' tutti, non essendo nè carne nè pesce: l'ingresso del personaggio nel fumetto aveva suscitato malumori perchè era la classica spalla giovane per accattivarsi un target di lettori maggiore, e così hanno pensato di aggiungergli una decina d'anni. Peccato che così non si ha un quattordicenne che viene adottato da Bruce come figlio adottivo, ma un bamboccione che non si capisce bene perchè debba stare a casa Wayne, sbruffone e altezzoso, ma con un risultato nettamente differente proprio per via dell'età.
    E impossibile non citare le armature dei due supereroi, con tanto di capezzoli stampati sopra, che hanno suscitato l'ilarità e lo scherno da parte di tutti i fan, decisamente fuori luogo.
    Comunque il look generale è più cartoonesco, sia nella musica che è composta da brani molto meno cupi, sia nella Gotham City arricchita da insegne luminose ispirate dalla capitale giapponese.

    Bisogna però dire che il film che abbiamo visto non è quello che Joel Schumacher aveva in mente, ma una versione rielaborata dalla Warner; il montaggio originale pare prevedesse 45 minuti in più, con sequenze che per lo più sviluppavano il carattere dei personaggi e la personalità ambigua di Bruce Wayne, quindi si può pensare che il film fosse stato pensato molto meno "commerciale" rispetto a come è poi stato accusato di essere.
    Tra tutte le scene tagliate, sono due le più importanti, entrambe fortunatamente tornate alla luce e visibili anche su Youtube: la prima è l'incipit della storia, nel quale scoprivamo la fuga di Due Facce da Arkham, una sequenza che avrebbe contribuito di sicuro a infondere all'opera un'atmosfera più affascinante. Tra l'altro faceva qui la sua apparizione il direttore del manicomio criminale di Arkham, il dottor Burton, chiaramente un omaggio nel nome e nell'aspetto al regista dei primi due capitoli cinematografici della saga.
    La seconda scena invece era la conclusione di una sottotrama in cui Bruce Wayne perdeva la memoria, rimuovendo ogni ricordo di Batman, tornando poi nella batcaverna dove capisce anche di non essere responsabile della morte dei propri genitori, uscendone pronto a rivestire il mantello dell'uomo pipistrello.
    Peccato che questa versione non sia stata accettata dalla produzione, portando poi all'estremo col capitolo successivo questo lato pop delle avventure dell'uomo pipistrello...
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Immagine Immagine
    Il progressivo allontanamento dalle atmosfere di Tim Burton si concretizza definitivamente in questa quarta incursione cinematografica di Batman, decisamente più caotica e fracassone dei precedenti film; d'altronde Schumacher riteneva che i punti di forza di Batman Forever fossero l'atmosfera più leggera e le battute, così ha pigiato l'acceleratore fin troppo su questi elementi, privando il personaggio di quell'aria tenebrosa e quei continui conflitti interiori che lo hanno sempre caratterizzato.
    La produzione del film è cominciata subito dopo l'uscita del terzo capitolo, e la pellicola è uscita solo un paio d'anni dopo; il risultato è visibilmente affrettato, sia nella scrittura che nelle riprese, con difetti che lo minano un po' ovunque.
    Anche le scene d'azione, sulle quali evidentemente il regista puntava, sono realizzate in modo decisamente dozzinale, in visibili set costruiti con ben pochi elementi interessanti, e lo spettatore ha la costante impressione che i personaggi stiano combattendo in mezzo a un magazzino addobbato; una sorta di versione anni '90 di quanto si vedeva nei telefilm di 30 anni prima, con set grossolani che non sono in grado di creare una vera e propria atmosfera per Gotham City e le sue location.
    Il cambio del protagonista è da imputare al pessimo carattere di Val Kilmer, che Schumacher non tollerava più; a sostituirlo arriva George Clooney, che sarebbe più bravo a recitare, ma col suo costante sorrisetto è una scelta abbastanza inspiegabile per Batman, sensata solo per mettere in scena il Bruce Wayne della vita pubblica a Gotham City.
    Robin rimane Chris O'Donnell (unica scelta di casting uguale ai capitoli precedenti, assieme a Alfred e Gordon), ma il suo personaggio è ora una vera e propria spalla comica per Batman, con battibecchi amori per Poison Ivy e sulla dignità della spalla del supereroe, che richiamano molto le atmosfere scanzonate del telefilm. Assolutamente in contrasto il costume, che sempre più assomiglia a quello di Nightwing, mentre il personaggio viene rappresentato senza alcuna traccia della coolness della versione adulta di Robin.
    I nemici, pur se potenzialmente interessanti, vengono sviluppati ben poco, e quel che c'è purtroppo ricorda cose già viste nei precedenti film: in particolare, la bruttina stagionata che diventa Poison Ivy ricorda fin troppo la Catwoman cinematografica, così come la vendetta che riesce ad avere sul suo superiore che ha tentato di ucciderla, trasformandola invece nella sua nuova identità. Mr.Freeze, anche se ha una storia interessante, la caratterizzazione di Schwarzenegger lo rende solo un grosso gigione con un bazooka congelante, e questo come personaggio non offre chissà quale apporto al film. Simpatiche alcune battute, ma da un film di Batman ci si può aspettare (e si dovrebbe pretendere) qualcosina di più.
    Molto dubbia l'introduzione di Batgirl, non più la figlia di Gordon come nel fumetto, ma una nipote del maggiordomo Alfred; il personaggio è piuttosto inutile e probabilmente trova un significato solo nell'armatura da combattimento con tanto di seni corazzati, equivalente femminile dei già criticaty body con capezzoli di Batman e Robin. I
    Va assolutamente citato il logo del film, in cui l'icona del pipistrello va a incastrarsi dietro il pettirosso (robin, in inglese); questa particolare scelta ha suscitato la gioia di molti nerd, che ci hanno ritrovato un'allusione (molto probabilmente involontaria) al tanto vociferato rapporto gay tra il supereroe e il suo assistente.

    L'apprezzamento della Warner di Batman & Robin portò a mettere già in cantiere un quinto capitolo, nel quale avrebbe dovuto esserci lo Spaventapasseri che, grazie alle sue tossine terrorizzanti avrebbe resuscitato il Joker, con Harley Quinn al fianco. Il flop totale del film porterà Batman all'oblio cinematografico per ben 8 anni; Frank Miller proporrà un'adattamento di Year One che però non si concretizzerà mai. Sarà invece Nolan a "resuscitare" Batman sul grande schermo, proponendo il Batman Begins che darà il via a un secondo incredibile successo per il personaggio.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Torna a “Le Grandi Saghe”