[Warner Bros/HP #1] Harry Potter e la Pietra Filosofale
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Nel 1997 il produttore David Heyman si mette alla ricerca di un libro per ragazzi da adattare sul grande schermo: tra i successi editoriali del genere usciti in quell'anno c'era Harry Potter e la pietra filosofale, il primo romanzo di una saga che sarebbe durata a lungo e avrebbe fatto molto parlare di sè. Heyman non aveva la più pallida idea di che affarone si era appena accaparrato (per non rischiare troppo, acquisì i diritti solo per i primi quattro libri della saga) ma comunque puntava molto sul progetto vagliando un bel po' di registi importanti, primo dei quali Steven Spielberg. Spielberg voleva realizzare un film d'animazione (nel quale Haley Joey Osment avrebbe doppiato il protagonista) magari mescolando gli elementi di più libri, ma poi ha lasciato perdere considerando il film un lavoro "troppo facile", preferendo dedicarsi a progetti più personali e più stimolanti. I due nomi rimasti in considerazione erano Terry Gilliam (preferito da J.K.Rowling) e Chris Columbus, quest'ultimo favorito dalla produzione per i film per ragazzi già diretti in precedenza. Inutile dire chi abbia vinto.
La Rowling fu però tenuta in gran considerazione nella stesura della sceneggiatura e nella scelta degli attori, grazie al successo che i capitoli successivi della saga continuavano ad avere in libreria: il vincolo principale che mise per la scelta del cast fu che gli attori principali fossero britannici.
Bizzarra la predilizione per Daniel Radcliffe, non tanto per la recitazione (come attore undicenne era ancora valido) quanto per il suo aspetto che si è deciso di mantenere: in tutti i libri Harry viene descritto coi capelli perennemente spettinati, mentre nei film è costantemente pettinato da ragazzo perfettino. Tra l'altro questa capigliatura ricorre anche nelle copertine (originali e non) quindi i capelli di Harry rimarrano a vita "non ben precisati".
Come in moltre altre opere nerd, spesso sono stati i bambini di alcuni attori adulti a influenzare la scelta: nello specifico, la nipotina di Richard Harris gli disse addirittura che non gli avrebbe più rivolto la parola se non avesse accettato il ruolo di Silente.
La Pietra Filosofale era sicuramente il film più semplice da realizzare, potendo contare sull'effetto novità del primo capitolo nel quale buona parte del sense of wonder sarebbe derivato dalla resa visiva di tutte le stramberie del mondo magico descritte dalla Rowling; inoltre, dato che anche il primo romanzo è per lo più una "presentazione" dell'universo magico, la trama è abbastanza semplice e può essere condensata in due ore senza troppi tagli.
L'introduzione a Privet Drive con i Dursley e "l'invasione" di lettere riesce a stabilire la medesima atmosfera di partenza del romanzo; Diagon Alley, la Gringott e Hogwarts sono portati sullo schermo in modo soddisfacente, con scenografie, costumi ed effetti speciali che rendono credibile il mondo della magia, con tanti piccoli dettagli che cercano di avvicinarsi alla ricchezza descrittiva del libro.
La recitazione di tutti i personaggi è abbastanza buona, soprattutto i protagonisti sono caratterizzati nel migliore dei modi e si capisce perché siano stati scelti questi bambini per interpretare il terzetto anche gli adulti se la cavano decisamente bene, la supervisione della Rowling ha garantito attori azzeccati per dare vita ai personaggi cartacei.
Ottima la colonna sonora di John Williams che come suo solito confeziona temi più che azzeccati e orecchiabili fin dal primo ascolto; in particolare il tema principale è sicuramente uno dei più affascinanti creati da Williams e non si capisce perché in futuro si deciderà di relegarlo quasi esclusivamente ai trailer dei capitoli successivi della saga cinematografica.
Insomma, il merito di questo primo film che ha ottenuto buone critiche e un grande successo di pubblico può suddividersi tra tutto il cast, lo staff e il regista, ma può contare anche su una sceneggiatura valida che riesce a rendere simpatici i personaggi e chiari i meccanismi del mondo magico in molto meno spazio rispetto alla versione cartacea.
L'unico punto un po' tirato via è la sottotrama di Norberto, introdotta e risolta troppo in fretta, chissà che non sia stata la Rowling a "imporla" meditando già una delle scene più eclatanti del settimo libro; anche dal punto di vista visivo Norberto è realizzato in modo dozzinale, ricordo che anche durante la prima visione al cinema trovai la computer grafica abbastanza scarsina.
La modifica più grande del film è nel finale: nel romanzo Harry perde i sensi ed è Silente a sbarazzarsi definitivamente di Raptor e Voldemort, mentre qui è stato deciso di rendere il protagonista più eroico facendogli terminare da solo il suo compito eroico. La modifica non è poi sconvolgente, è più un peccato che l'aspetto di Voldemort sia molto differente da quello che si vedrà dal quarto film in poi, rovinando un po' l'omogeneità della saga cinematografica.
Meno male che Deb adesso inizia a creare i topic per i primi 3 film, che quando li ho cercati per leggere qualcosa di preparatorio per la sesta pellicola mi sono stupito di trovare solo quelli per il quarto e per il quinto
E' molto piacevole leggere i dietro le quinte della produzione, con dettagli che ignoravo e che sono interessanti!
Per il resto concordo: resta il più fedele per la sua trama molto semplice da adattare, e sicuramente il più "incantato" (già dal secondo si inizia a introdurre spruzzate di cupezza...), e l'introduzione al mondo magico riesce ad essere convincente anche in questa versione cinematografica. Un film che mi è molto piaciuto.
Comunque sapevo della forte presenza della Rowling sul set, mi domando solo quanto sia rimasta costante nei film successivi...
Infine: perchè Voldemort ti sembra tanto diverso? A me non pare così totalmente differente da quello che si vedrà nel quarto e nel quinto film, certo un pochino sì ma in fondo bisogna anche tener conto che qui la faccia di Voldemort è incastrata [spoiler]nel retro della testa di Raptor[/spoiler], quindi è un po' deformata per forza di cose... Ma è un po' che non lo rivedo, e poteri ricordare male...
E' molto piacevole leggere i dietro le quinte della produzione, con dettagli che ignoravo e che sono interessanti!
Per il resto concordo: resta il più fedele per la sua trama molto semplice da adattare, e sicuramente il più "incantato" (già dal secondo si inizia a introdurre spruzzate di cupezza...), e l'introduzione al mondo magico riesce ad essere convincente anche in questa versione cinematografica. Un film che mi è molto piaciuto.
Comunque sapevo della forte presenza della Rowling sul set, mi domando solo quanto sia rimasta costante nei film successivi...
Infine: perchè Voldemort ti sembra tanto diverso? A me non pare così totalmente differente da quello che si vedrà nel quarto e nel quinto film, certo un pochino sì ma in fondo bisogna anche tener conto che qui la faccia di Voldemort è incastrata [spoiler]nel retro della testa di Raptor[/spoiler], quindi è un po' deformata per forza di cose... Ma è un po' che non lo rivedo, e poteri ricordare male...
Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...
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Bè, la faccia di Voldemort è stata creata in computer grafica, poi dal vivo si è scelto per un trucco differente perché non sembrava abbastanza inquietante: se quella testa usciva da un cranio era sì spaventosa, ma su un corpo qualunque era una "normale" testa calva. Essendo cambiato il regista e probabilmente anche truccatori e alcuni membri dello staff, la direzione presa è stata differente, anche perché nel frattempo i film iniziavano a diventare gradualmente sempre più cupi...
Però si; in fondo la testa non è poi così diversa, è solo dotata di naso.
Però si; in fondo la testa non è poi così diversa, è solo dotata di naso.
Rotfl dopo Vitious vi scandalizzate per un naso?
Cmq concordo sul fatto che è un film che sprizza magia e spontaneità. Ma ha un crollo mostruoso nella seconda metà, quando dopo la presentazione del mondo magico inizia il gialletto e la narrazione, che nel libro era dilatata per occupare tutto un anno scolastico, si fa qui compressa, episodica e poco significativa. Sembra di vedere due film differenti in rapida sequenza.
Cmq concordo sul fatto che è un film che sprizza magia e spontaneità. Ma ha un crollo mostruoso nella seconda metà, quando dopo la presentazione del mondo magico inizia il gialletto e la narrazione, che nel libro era dilatata per occupare tutto un anno scolastico, si fa qui compressa, episodica e poco significativa. Sembra di vedere due film differenti in rapida sequenza.
DeborohWalker ha scritto:Bè, la faccia di Voldemort è stata creata in computer grafica, poi dal vivo si è scelto per un trucco differente perché non sembrava abbastanza inquietante: se quella testa usciva da un cranio era sì spaventosa, ma su un corpo qualunque era una "normale" testa calva.
E' questa l'opinione che ha la gente?
Non vi rendete conto ma... ma... io quando vidi per la prima volta film (quanti anni avrò avuto? 11?), rimasi così impaurito dal volto di Voldemort da non dormirci la notte. Mi svegliavo sudato, e avevo paura di trovarmi vicino persone che si girassero e avessero quell'orrida trasfigurazione dietro la nuca. Che trauma, ci volle un sacco di tempo per farmelo passare.
Adesso ne sono grato perché è stata proprio quella grande paura che mi dona tuttora uno spirito diverso rispetto agli altri capitoli, quando vedo il film... una sensazione di un qualcosa di più emozionante... sarà anche stato il film che rimane per molto tempo su toni allegri e spensierati per incupirsi di brutto in successione (specie confrontando la cosa con gli altri film a mio parere più pompati e dagli inni battaglieschi che fin da subito ti fanno intuire le forze oscure presenti), ma caspita se mi scagazzavo di quel Voldemort...
Son proprio questi pochi anni apparentemente irrilevanti che ci differenziano tra alcuni di noi utenti, a farsi notare su queste cose... che razza di fifone che ero a 11 anni...
EDIT: no caspio, avevo 12 anni e mezzo... roba da picchiarmi! XD
Beh, cacchio, come non quotare. Senza contare che io di anni ne avevo 9, ancora peggio.
Già prima era un cagasotto di prima categoria, in più quel volto dietro la testa era una delle cose più terrificanti che potessero offrirmi. Da allora ogni volta che rividi il film (c'era un periodo che ero veramente ossessionato da Harry) girai sempre la testa o chiusi gli occhi nelle scene dove sapevo ci fosse quella roba.
Già prima era un cagasotto di prima categoria, in più quel volto dietro la testa era una delle cose più terrificanti che potessero offrirmi. Da allora ogni volta che rividi il film (c'era un periodo che ero veramente ossessionato da Harry) girai sempre la testa o chiusi gli occhi nelle scene dove sapevo ci fosse quella roba.
Davvero! Io ne avavo 8 di anni e non mi fece nè freddo nè caldo.Vito ha scritto:no caspio, avevo 12 anni e mezzo... roba da picchiarmi! XD
Comunque è normale che tra un film e l'altro la faccia di Voldemort sia cambiata. I cambiamenti, di film in film, sono innumerevoli: l'aspetto di Vitius (come accennava Grrodon), quello dei Dissennatori, per non parlare della stessa Hogwarts, con l'introduzione del gigantesco pendolo, o del ponte che conduce alla capanna di Hagrid, per dirne alcuni.
...per non parlare del passaggio dagli anonimi mantelli al babbanissimo assetto jeans&converse.Dottor Paperus ha scritto:I cambiamenti, di film in film, sono innumerevoli: l'aspetto di Vitius (come accennava Grrodon), quello dei Dissennatori, per non parlare della stessa Hogwarts, con l'introduzione del gigantesco pendolo, o del ponte che conduce alla capanna di Hagrid, per dirne alcuni.
Lorenzo Breda
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Solo a me il voldy dietro la nuca fece un gran ridere? Riddiculus (avevo anche io 12 anni eh). Mi piacque questo film, oppure volevo farmelo piacere perchè avevo letto tutto di un fiato i primi quattro libri (il primo lo lessi in una sola giornata, dalle 8 del mattino alle 8 di sera). Ricordo solo che agli adulti faceva storcere il naso ma io lo ricordo con affetto e già mi pregusto la ricostruzione della capanna di Hagrid in Italia per il prossimo film, sempre più lontana.
Bè, sono sempre ragazzi quindi quello mi sembra più adatto, anche se forse diminuisce "la magia".LBreda ha scritto:...per non parlare del passaggio dagli anonimi mantelli al babbanissimo assetto jeans&converse.
Alla fine Hogwarts è una sorta di college, quindi è normale che il mantello venga usato durante le lezioni, mentre nei momenti "liberi" i ragazzi si vestano ognuno come più li aggrada.
Columbus ha puntato meno sul realismo e più sulla caratterizzazione favolistica, quindi i personaggi sono quasi sempre immersi in un contesto magico e anche i loro momenti di relax hanno un'impronta del genere, mentre Cuaròn (e gli altri registi a seguire) deciderà di concedergli anche un po' di vita da ragazzi che vivono anche oltre la loro natura da aspiranti maghetti.
Stimolato da Pottermore mi sono messo a rileggere il primo libro e già che c'ero ho riguardato anche il film.
Boh, son rimasto deluso. Sarà che mi era tanto piaciuto dieci anni fa, ma ora mi ha convinto meno. E' un film molto altalenante, che alterna sequenze ben realizzate ad altre lente e arruffone.
Ci sono scene che rimangono impresse (le lettere, Diagon Alley, il binario nove e tre quarti, l'espresso di Hogwarts che sfreccia nella brughiera, la partita a scacchi magici, il colloquio finale con Voldemort) ma alternate a discrete pause. Ottimi gli attori adulti (mi ha convinto un po' meno SIlente, ma forse è colpa del doppiaggio), per i ragazzi forse è lecito non aspettarsi niente di più da attori undicenni ma di certo non danno niente in più.
Se le scene "introduttive" al mondo della magia sono promosse, non direi altrettanto della trama vera e propria del film, arruffata e penso incomprensibile per chi non abbia letto il romanzo (problema anche dei film successivi).
Di certo è molto fedele al romanzo, del quale mantiene l'atmosfera giocosa e leggera. Così come nei libri, si avrà un incupimento dalla Camera dei segrei in avanti. Penso che l'eliminazione di alcune scene (l'inutile Norberto soprattutto) avrebbe giovato alla trama complessiva.
Deludenti e male invecchiate le scene in computer grafica, dal Quidditch (cioè, non c'è differnza rispetto ai voli di Angela Lansbury in Pomi d'Ottone) allo stesso Norberto a Fuffi.
Insomma, promosso per quanto riguarda l'introduzione al mondo della magia ma deludente per quanto riguarda lo sviluppo della situazione. In questo film vedo insomma i semi dei difetti dei film successivi, in particolare la difficoltà a portare avanti la trama principale dei sette romanzi in contemporanea con la trama del singolo film.
Boh, son rimasto deluso. Sarà che mi era tanto piaciuto dieci anni fa, ma ora mi ha convinto meno. E' un film molto altalenante, che alterna sequenze ben realizzate ad altre lente e arruffone.
Ci sono scene che rimangono impresse (le lettere, Diagon Alley, il binario nove e tre quarti, l'espresso di Hogwarts che sfreccia nella brughiera, la partita a scacchi magici, il colloquio finale con Voldemort) ma alternate a discrete pause. Ottimi gli attori adulti (mi ha convinto un po' meno SIlente, ma forse è colpa del doppiaggio), per i ragazzi forse è lecito non aspettarsi niente di più da attori undicenni ma di certo non danno niente in più.
Se le scene "introduttive" al mondo della magia sono promosse, non direi altrettanto della trama vera e propria del film, arruffata e penso incomprensibile per chi non abbia letto il romanzo (problema anche dei film successivi).
Di certo è molto fedele al romanzo, del quale mantiene l'atmosfera giocosa e leggera. Così come nei libri, si avrà un incupimento dalla Camera dei segrei in avanti. Penso che l'eliminazione di alcune scene (l'inutile Norberto soprattutto) avrebbe giovato alla trama complessiva.
Deludenti e male invecchiate le scene in computer grafica, dal Quidditch (cioè, non c'è differnza rispetto ai voli di Angela Lansbury in Pomi d'Ottone) allo stesso Norberto a Fuffi.
Insomma, promosso per quanto riguarda l'introduzione al mondo della magia ma deludente per quanto riguarda lo sviluppo della situazione. In questo film vedo insomma i semi dei difetti dei film successivi, in particolare la difficoltà a portare avanti la trama principale dei sette romanzi in contemporanea con la trama del singolo film.
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