[DC/Christopher Nolan] Il Cavaliere Oscuro: Il Ritorno

Perché, come disse un saggio, "tutte le belle storie hanno bisogno di un'infiorettatura". E ce ne sono di cosi belle che una sola non bastava!
  • BATMAN! NOLAN! IMAX!
    BANZAAAAAAAAAIIIIIII :fire:
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  • DeborohWalker ha scritto:BATMAN! NOLAN! IMAX!
    BANZAAAAAAAAAIIIIIII :fire:
    :clap: :solly:
    E nei prossimi due giorni, almeno per quanto mi riguarda, si impone l'ennesima revisione di Batman Begins e di Il Cavaliere Oscuro per meglio prepararsi all'evento martedì sera ;)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Non ho tempo di scrivere una recensione dettagliata, perciò mi limito a qualche pensiero. Senza spoiler.

    Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno è un mix tra i due film precedenti: da Begins eredita trama, personaggi e verbosità, dal 2° capitolo una buona dose d'azione.
    Questo film ha tutti i pregi delle opere di Nolan: grandissima profondità e spessore psicologico dei personaggi, gran intreccio di trame e sottotrame molto complicate, splendida fotografia, grandiosa colonna sonora (anche se un filino sotto a quella del Cavaliere Oscuro). Il fatto esaltante è che Nolan va oltre, superandosi: questo è il suo film più romantico, il più emotivamente denso; inoltre finalmente gli riesce di mettere in risalto un personaggio femminile (una Catwoman riuscitissima).
    Se la prima parte del film è molto lunga e parlata (ma tutti i personaggi funzionano alla perfezione e ogni singola parola pronunciata ha gran valore), il finale è immenso, di rara bellezza.
    Unica pecca, c'è qualche buchetto di sceneggiatura, a cui però non bisogna dare troppa importanza.

    Non vorrei essere nei panni di chi dovrà riportare Batman al cinema, o di chi dovrà interpretare Gordon, o Alfred.
  • Christopher Nolan ha sempre affermato che "prima di tutto viene la storia".

    Credo che questa frase identifichi con precisione il motivo per cui ho adorato il lavoro di questo autore su Batman. Aldilà di tutto. Aldilà del fatto che sia un regista a volte geniale, aldilà dei grandi attori con cui lavora, aldilà del team tecnico con cui riesce a creare quegli effetti speciali che sono al contempo artigianali e creativi, magici e concreti, più prestidigitatorii che digitali, al di là di ogni moda tridimensionale.
    Per Christopher Nolan, aldilà di tutto, viene la storia.

    I suoi film sono quindi irresistibili giochi narrativi che guidano lo spettatore nel labirintico e sofisticato congegno del racconto.
    Anche con il personaggio di Batman, Nolan ci ha sorpresi raccontandoci un'epica supereroistica contemporanea che amalgama la tradizionalmente sfrenata fantasia dei fumetti con un po' di duro e sano realismo.

    In altre e più decisive parole, ritengo Batman Begins un bellissimo film e Il cavaliere Oscuro il più bel film sui supereroi mai realizzato.
    Con questo genere di considerazioni e aspettative (più un pensiero alle vittime della terribile strage di Denver, che tanto mi ha dato da riflettere), mi sono approcciato all'anteprima nazionale del Cavaliere Oscuro - Il ritorno, brutta traduzione dell'originale The Dark Knight Rises.
    La trama è, come era ovviamente prevedibile, abbastanza complessa. Preciso che non ho una grande conoscenza specifica delle storie di Batman e non sono di conseguenza in grado di ipotizzare a quali episodi si siano ispirati gli sceneggiatori ma posso constatare che, al contrario di quello che si era immaginato, Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller centra ben poco, [spoiler]se non forse per l'idea della finta morte di Bruce Wayne alla fine[/spoiler].

    Per completezza, ammetto inoltre di aver conosciuto il personaggio di Bane con questo film.
    Ed aver fatto la sua conoscenza mi è piaciuto un po' si ed un po' no.
    E' un personaggio sicuramente interessante e sfaccettato che però rivela la sua profondità caratteriale solo in poche dense scene riservandosi per il resto del film un ruolo che è quasi quello del supercriminale scimmione che picchia duro. Anche se lo salva in extremis l'inquietante voce che lo restituisce alla sua vera dimensione misteriosa.
    In conclusione, mi ha affascinato ma non lo considero il villain insostituibile per questo film ([spoiler]tanto è vero che, ad un certo punto, si becca due razzi da Catwoman e scompare lesto lesto senza neanche salutare[/spoiler]).
    Ogni qualsivoglia tipo di paragone con il Joker del Cavaliere Oscuro è, secondo me, sgradevole, banale, perfino insensato.

    La succitata, succinta ed eccitante Catwoman (Anne Hathaway) è invece la provocante ladra che con il suo fascino da inguaribile stronza (ma stronza forte) si spartisce la torta del capitale erotico con una Marion Cotillard/Miranda Tate relegata in un ruolo che non rende giustizia alla sua particolare bellezza.
    Il resto del numeroso cast si diverte alla grande: su tutti Morgan Freeman/Lucius Fox e Michael Caine che veste i fedeli panni dell'intramontabile maggiordomo Alfred con impeccabile eleganza.
    Un caravanserraglio di attori così variegato e multiforme basterebbe per qualche dozzina di episodi.

    Nolan invece brucia tutto il bruciabile in un'unica, complessa, monumentale storia che racconta di così tante cose da perdersi addirittura in un imperfetto e pasticciato ritratto della società americana post 11 settembre e post moderna. Proprio così.
    La fiaba supereroistica che già si era tinta di dark, si immerge nella più plumbea realtà contemporanea che parla di speculazioni e crolli di borsa, aumento della povertà e della disoccupazione, ribellione e terrorismo.
    Il cattivissimo Bane semina la distruzione in una Borsa accusando i broker di essere i veri ladri, nelle strade serpeggia l'odio sociale nei confronti della classe dirigente arricchitasi sulle spalle dei poveracci -la stessa Catwoman la pensa così- mentre in un'atmosfera dal sapore robespierrano lo Spaventapasseri (l'unico cattivo ad essere presente in tutti e tre i film!) celebra grotteschi processi sommari.

    Batman affronta questa marmellata socio-culturale con l'elementarità del suo ragionamento manicheo: da una parte ci sono i buoni, dall'altra i cattivi. E ci mancherebbe altro.
    Ho letto che la stampa internazionale si sta già accapigliando per decidere se The Dark Knight Rises sia di destra o di sinistra.
    E' lapalissiano che Batman sia un repubblicano di ferro.

    Ma credo che non debba importare niente a nessuno poiché il realismo a cui tiene molto Christopher Nolan, e di cui ho già scritto in questa recensione, non serve a descrivere un'idea politica ma ad aumentare esclusivamente il tasso del divertimento.
    Ed il tasso del divertimento, in questo terzo capitolo, aumenta a dismisura.
    Il pirotecnico crescendo degli eventi esplode in un epico, crepuscolare, fragoroso, apocalittico finale che picchia sugli spettatori come se non ci fosse un domani.
    Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno è, in conclusione, l'ultimo riuscito sigillo di una trilogia che ci ha insegnato l'arte di raccontare le storie dei supereroi al cinema.
    In un'epoca di crisi ed incertezze come questa, è molto importante ricordarsi come si fa a sognare, a immaginare, a creare.
    A raccontare storie belle e complesse, che per divertimento e fantasia, ci regalino altri mondi, altre persone.

    Perché "prima di tutto, viene la storia".
  • Beast, bel commento, concordo ;)
    joe mango ha scritto:CUT
    :clap: Bravissimo davvero, bell'analisi! ;)

    Ed è arrivato il momento anche per me di spendere la mia opinione riguardo al film.
    Sarà un giudizio equilibrato.
    E' un fottuto capolavoro!!!! :solly:

    :P

    Scherzi a parte, sono contento che le alte aspettative non siano state deluse da Mr. Nolan, che ha fatto davvero uno splendido lavoro, ha confezionato un film maestoso, capace di celebrare più che degnamente l'epica di Batman in una lunga parabola cominciata con Batman Begins, che ha raggiunto il suo apice in The Dark Knight e che getta nella polvere il protagonista in questo atto finale.

    Gotham City è ai suoi minimi storici. Tanto nei fumetti, quanto nei film, la città non è mai stata un modello di integrità, anzi: tra poliziotti corrotti, mafia infiltrata a vari livelli di potere e criminali più o meno pazzi che la perseguitano, si può dire che la metropoli sia sempre stata uno specchio spietato della peggior società occidentale possibile. Joker l'aveva capito perfettamente, nel secondo capitolo della trilogia di Nolan: era affascinato da una città che necessita di un uomo vestito da pipistrello per mantenerne l'ordine. Con la sua anarchia e il suo elogio del caos, Joker vedeva una devianza palese dalla normalità nel personaggio di Batman, e ha ritenuto quindi Gothmam lo scenario migliore su cui portare scompiglio.
    Ma The Dark Knight Rises va oltre: Joker era riuscito sì a crepare ulteriormente questa città, distruggendo uno dei suoi uomini migliori, Harvey Dent, ma la città è sopravvissuta a questo e a sé stessa. Stavolta, invece, l'avversario di turno porta molto oltre il concetto di "punizione", di snudamento dei peccati dei gothamiti, e lo fa con una modalità opposta a quella di Joker, che aborriva i piani. Stavolta, tutto è pianificato da cima a fondo, grazie ad un avversario terribilmente intelligente, oltre che fisicamente massiccio: Bane.

    Bane ha una missione da compiere, nella quale crede più di ogni altra cosa: è diabolico, machiavellico, motivato, e questo gli consente di portare avanti il suo operato senza intoppi. Nemmeno Batman lo è.

    Batman. Il protagonista del film. Davvero? L'unico?
    Sicuramente Batman è il fulcro della storia, ma più come simbolo. Il mio parere è che Nolan abbia costruito con sapienza e coscienza la leggenda di Batman per 3 film, per esaltare non la maschera o l'eroe, quanto per offrire la sua visione di quanto potente sia un simbolo, in particolare quello rappresentato dal Crociato Incappucciato. Bruce Wayne, Gotham City, John Blake (il poliziotto di quartiere che prende a modello Batman e si sbatte molto per agire per il meglio) sono i protagonisti, a loro volta simboli dell'uomo comune, della società occidentale e della capacità di battersi per ciò che è giusto guidati da un faro.

    Ho visto vari film che mi hanno portato ed empatizzare con i protagonisti: ma non ricordo molte pellicole in cui ho sofferto come ho sofferto insieme a Bruce vedendo questo terzo capitolo. Bruce è schiacciato, annullato, Bane ha saputo essergli superiore e l'ha reso innocuo. Ha addormentato il pipistrello. E io ho patito un poco della sofferenza che Christian Bale ha saputo portare così bene sullo schermo.
    Grande l'attore e grande il regista, che ha capito che una vera rivalsa del simbolo si può avere solo dopo che tale simbolo è stato smantellato, dileggiato, disconosciuto. E tanto più questo avviene, tanto più la risalita sarà più gloriosa. E così il mito risorge, per salvare la città-società verso cui nutre una fede incrollabile nonostante tutto.

    Un Cavaliere Oscuro abbandonato da tutto e da tutti, una Gotham City allo sbando, prenda di un'ideologia fintamente egualitaria che altro non vuole se non mostrare la grettezza dell'uomo, e la necessità di debellare piuttosto che curare. L'epica si trova qui, tra una civiltà preda di sé stessa e un simbolo che è capace di risorgere grazie alla sua forza intrinseca, a tutto quello in cui crede e all'appoggio delle persone che in vari modi lo supportano: Blake, Catwoman, Gordon, Fox, Alfred.

    A onore del vero, qualche difettuccio la pellicola lo presenta: qualche passaggio narrativo non oliato o non perfettamente giustificato o coerente, qualche parte che non fila liscia, un paio di scene non riuscitissime... ma di fronte allo spettacolo maestoso che Nolan ha costruito, sono dettagli che passano senz'altro in secondo piano per poter ammirare un film e una trilogia di alta qualità, con temi forti e importanti veicolati attraverso metafore e simboli vincenti e funzionali. E allora non importa se il film precedente era migliore, se la Cotillard poteva rendere meglio il proprio personaggio o se il doppiaggio italiano di Bane è un po' strano, quando hai una scena d'apertura come quella dell'aereo, quando hai un pathos tale da tenerti incollato per quasi 3 ore allo schermo, quando hai un finale così lirico da farti commuovere e coinvolgere fisicamente e sentimentalmente, tale da chiudere perfettamente il cerchio iniziato nel 2005, e quando hai un parterre d'attori ottimi nell'interpretare i proprio personaggi: ancora migliore delle due pellicole precedenti Bale, Michael Caine ottimo in una parte molto sentita, Gary Oldman magistrale, Anne Hathaway che mi è diventata in un lampo la miglior Catwoman sullo schermo, Tom Hardy che riesce a trasformare un villain su cui avevo dubbi in un cattivo a dir poco perfetto e Joseph Gordon-Levitt che incarna bene lo spirito del giovane poliziotto idealista guidato dal simbolo di speranza che è Batman.

    E allora grazie a Christopher Nolan per aver saputo chiudere al meglio il suo discorso su Batman, che ha saputo andare ben oltre i confini dei cinecomics sapendo cogliere gli spunti filosofici e sociali che anche un supereroe può incarnare.
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  • Bam! Eventone.
    L'ho visto all'anteprima IMAX e devo dire di essere rimasto estasiato dall'uber-schermo.
    Era la mia prima volta IMAX, e più che le dimensioni, mi ha stupito la qualità del sonoro e dell'immagine. La stessa differenza che c'è nel vedere un film in videocassetta o in DVD.

    Ma parliamo del film.
    Mi è piaciuto, tanto.
    Più di Batman Begins, meno de Il Cavaliere Oscuro, se prorpio dobbiamo fare le classifiche nerd.
    Bello il modo in cui sono portate avanti le trame e le tematiche introdotte nei due film precedenti.
    Bello come le diverse sottotrame di questo film si intreccino, e da questo punto di vista forse è anche meglio di quanto fatto nel capitolo precedente. Mh, no dai, forse no.
    Comunque tanto tanto schifo per il doppiaggio di Filippo Timi su Bane, la prima volta che si sente la sua voce sono scoppiato a ridere, e il mixaggio fatto per modificare la voce rovina ulteriormente il tutto. Brutte cose.
    Un plauso alla Hathaway, ma io ero tra i pochi fiduciosissimi per la sua interpretazione (è una Signora Attrice, non solo la principessina ingenua), peccato per la scena in cui si toglie la tuta nera illuminata dalla luce della luna. Peccato che non ci sia.
    joe mango ha scritto:Christopher Nolan ha sempre affermato che "prima di tutto viene la storia".
    Sì, ma si dia a Cesare quello che è di Cesare.
    Johnatan Nolan è lo sceneggiatore, ed è quello che ha fatto un lavoro certosino.
    Ormai è una certezza. Per quanto riguarda, i film di Christopher Nolan senza sceneggiatura del fratello sono quelli che mi piacciono meno.
    joe mango ha scritto:La trama è, come era ovviamente prevedibile, abbastanza complessa. Preciso che non ho una grande conoscenza specifica delle storie di Batman e non sono di conseguenza in grado di ipotizzare a quali episodi si siano ispirati gli sceneggiatori ma posso constatare che, al contrario di quello che si era immaginato, Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller centra ben poco, se non forse per l'idea della finta morte di Bruce Wayne alla fine.
    In realtà io ci ho visto un po' di DKR anche per il ritorno di Batman dopo diversi anni, per le sue condizioni fisiche non del tutto ottimali, e anche qualche chiacchierata con [spoiler]Robin[/spoiler]. Ci metterei anche Vittoria Oscura (e me l'aspettavo, essendo il "sequel" de Il Lungo Halloween) per diversi discorsi fatti a [spoiler]Robin[/spoiler] e soprattutto per la caratterizzazione e l'introduzione di Catwoman, Legacy per Bane e i suoi legami con [spoiler]Ra's al Ghul[/spoiler], e Cataclisma per la Gotham disastrata e isolata dal resto del mondo esterno.
    Ah, bella la scena in cui Bane afferra Batman e gli spacca la schiena sul suo ginocchio, riprendendo una delle splashpage più famose del personaggio.
    joe mango ha scritto:E' un personaggio sicuramente interessante e sfaccettato che però rivela la sua profondità caratteriale solo in poche dense scene riservandosi per il resto del film un ruolo che è quasi quello del supercriminale scimmione che picchia duro. Anche se lo salva in extremis l'inquietante voce che lo restituisce alla sua vera dimensione misteriosa. Ogni qualsivoglia tipo di paragone con il Joker del Cavaliere Oscuro è, secondo me, sgradevole, banale, perfino insensato.
    Bè, Bane è un po' uno scimmione che picchia duro e poco più. Nei fumetti è un wrestler con una maschera che lo tiene in vita per impedirgli di morire avvelenato. Quindi, sin dall'annuncio del villain di questo film, era chiaro che dopo l'ideologia del primo film e i tranelli esplosivi del secondo film, stavolta l'Uomo Pipistrello avrebbe dovuto finalmente affrontare un po' di sano corpo a corpo, che nei due capitoli precedenti erano mancati.
    C'è poi da dire che Bane evolve la figura di Joker, pur essendo meno suggestivo, dato che condivide lo stesso piacere per l'anarchia, anche se qui è più ragionata e con motivazioni dietro diverse dal mero divertimento.

    Tra l'altro mi fa molto strano vedere un terzo capitolo [spoiler]in cui si rivedono praticamente TUTTI i personaggi dei film precedenti (Ra's al Ghul, Due Facce, lo Spaventapasseri...[/spoiler]) e non si vede Joker. Tra l'altro, sopravvissuto alla fine del secondo film. Capisco l'impossibilità di avere Ledger (chissà se l'anarchia di Bane in quel caso non avrebbe sfruttato la collaborazione di Joker, in fondo il gran finale della saga necessita IL villain per eccellenza del personaggio), ma almeno una citazione, un passaggio davanti a una cella di Arkham sentendo una risata, una sua immagine in flashback come avviene per Rachel...
    Mah, questo eccesso di rispetto, lo stesso che ha fatto togliere i filmati di Ledger dal DVD de Il Cavaliere Oscuro, lo trovo irritante.
    E credo che abbia un po' "sporcato" l'equilibrio della trilogia. E rimpiango ancora la sua morte, sono certo che Nolan lo avrebbe sfruttato alla grande dando una conclusione ancora più epica alla trilogia.
    joe mango ha scritto:Ho letto che la stampa internazionale si sta già accapigliando per decidere se The Dark Knight Rises sia di destra o di sinistra.
    E' lapalissiano che Batman sia un repubblicano di ferro.
    Mi irrita tanto questa piega politica chee sta prendendo ovunque il commento al film.
    In fondo Batman ha sempre parlato di una Gotham corrotta, Nolan aveva già dato vita alla città nei film precedenti seguendo la sua visione "realistica" del fumetto, e ovviamente su questo si pigia sempre di più l'acceleratore.
    Nel mondo reale, farebbe più danni alla società un Bane con un PC portatile e un hacker nella sede centrale della Borsa, piuttosto che il Joker con una manciata di pagliacci in una banca.
    E poi boh, 'sto repubblicano... non vedrei tutto bianco o nero, alla fine è un ricco Robin Hood, se si pensa a come utilizza tutto il suo patrimonio (beneficenza, studi per lo sviluppo dell'umanità, tecnologia per le sue scorribande notturne... e alla fine di questo film, la Wayne Manor agli orfanelli).
    Bramo ha scritto:Bane ha una missione da compiere, nella quale crede più di ogni altra cosa: è diabolico, machiavellico, motivato, e questo gli consente di portare avanti il suo operato senza intoppi. Nemmeno Batman lo è.
    Questo sarebbe Bane.
    Purtroppo la rappresentazione del personaggio nel film l'ho vista un po' più deboluccia. Perché [spoiler]appena si scopre l'identità di Talia[/spoiler], viene quasi ritratto come uno zerbino che ha scatenato tutto quel casino solo perché gliel'ha detto il suo amorino, e abbassa la testa guaendo. Almeno, l'idea che mi ha dato è quella, anche se so benissimo che il personaggio di Bane non è quello, e nlle due ore precedenti è tutt'altro.

    Ah, tanta compassione per il cast che ha dovuto rispondere alle domande degli intervistatori.
    [spoiler]Subito alla Cotillard chiesero se interpretasse Talia al Ghul, lei subito "No, no." Ci abbiamo creduto? Mah.
    Intanto, appena si vede la cicatrice dopo aver fatto sesso con Bruce, la sua risposta sulle "ferite del passato" mi ha fatto capire che aveva fatto la furbetta nelle interviste, e poraccia, non poteva fare altro.
    Lo stesso anche con Lewitt: "Sarai Robin/Nightwing/$Spalla di Batman?"
    "No, no, solo un poliziotto."
    Certo.
    Però ammetto che ce lo vedrei come nuovo Batman. Se decidessero di fare un reboot con lui, quasi senza riferimenti alla continuity passata, con film autoconclusivi (un po' come il nuovo film di Wolverine) non mi dispiacerebbe affatto. Che sia il new-Batman, uno spin-off su Nightwing, o qualunque cosa vogliano i produttori.[/spoiler]
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  • DeborohWalker ha scritto:Questo sarebbe Bane.
    Purtroppo la rappresentazione del personaggio nel film l'ho vista un po' più deboluccia. Perché [spoiler]appena si scopre l'identità di Talia[/spoiler], viene quasi ritratto come uno zerbino che ha scatenato tutto quel casino solo perché gliel'ha detto il suo amorino, e abbassa la testa guaendo. Almeno, l'idea che mi ha dato è quella, anche se so benissimo che il personaggio di Bane non è quello, e nlle due ore precedenti è tutt'altro.
    Condivido, purtroppo da quel momento il personaggio perde il carisma dimostrato splendidamente per tutto il film, ed è un peccato perché poteva mantenerlo comunque nonostante [spoiler]il colpo di scena[/spoiler].
    E c'è da dire che anche [spoiler]Talia non spicca particolarmente nemmeno dopo la rivelazione della sua identità, più che altro per il poco tempo a disposizione da lì in poi per mostrare la villain.[/spoiler]
    DeborohWalker ha scritto: [spoiler]Però ammetto che ce lo vedrei come nuovo Batman. Se decidessero di fare un reboot con lui, quasi senza riferimenti alla continuity passata, con film autoconclusivi (un po' come il nuovo film di Wolverine) non mi dispiacerebbe affatto. Che sia il new-Batman, uno spin-off su Nightwing, o qualunque cosa vogliano i produttori.[/spoiler]
    C'è l'Uomochesapevatroppo, con cui ho visto il film, che nelle lunghe e animate discussioni post-proiezione ha messo sul piatto proprio il fatto che [spoiler]ha letto che voci di corridoio vorrebbero davvero Gordon-Levitt come nuovo Batman nel reboot che partirà nel 2015. E io ad accendermi come una miccia. Perché l'attore a me è piaciuto, ha svolto bene la sua parte, è stato bravo e mi va bene anche il finale che gli è stato dato come erede di Bruce... ma il reboot deve essere un reboot totale. Io non ci voglio nessun collegamento con la trilogia di Nolan, che IMHO deve rimanere un'opera a sé stante, indipendente, autoriale. Il reboot sarà in funzione del film della Justice League, che facciano una cosa che parte da zero quindi, senza mischiare minimamente il lavoro di Nolan con il cross-over che hanno in mente. Tengano Gordon-Levitt, se credono, ma come nuovo interprete di Bruce Wayne/Batman e non come lo stesso personaggio di questo film.[/spoiler]
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  • Mah, io ce lo vedrei un sequel-reboot simile all'operazione prequel-reboot di Wolverine: quelli hanno lo stesso personaggio, ma non influiscono minimamente sulla trilogia di Singer (vabbè, trilogia, ci siamo capiti). Si cercano di limitare i riferimenti, in questo modo può essere un prodotto a sè stante che può convivere con la saga precedente ed esistere in autonomia, così che chi vuole se li può immaginare nello stesso universo narrativo, ma non ci sono problemi di incompatibilità di cast, o coerenza stilistica...

    E poi, nessuno ha detto che il Batman della Justice League debba essere Bruce Wayne, nei fumetti lo scuro mantello è già stato indossato da altri...
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  • DeborohWalker ha scritto:
    E poi, nessuno ha detto che il Batman della Justice League debba essere Bruce Wayne, nei fumetti lo scuro mantello è già stato indossato da altri...
    Assolutamente no, Batman è Bruce Wayne, specie quello della Justice League, non penso che il grosso del pubblico (che non legge fumetti ) possa apprezzare una simile scelta.
  • Che dire? Un film potente, duro e coinvolgente, che si fa perdonare facilmente le non poche ingenuità e cazzonerie varie.
    La sofferenza e la crisi Bruce Wayne hanno una forza drammatica più unica che rara in film del genere. Interessante il personaggio di Blake,[spoiler]che adatta la figura di Robin al contesto "serio" del Batman di Nolan.[/spoiler] Un po' meno riusciti i tormenti di Gordon.
    Ottimo il lavoro fatto su Bane, molto più efficace di quanto sia mai stato nei fumetti; e per gran parte del film avverte con angoscia l'impotenza dei "buoni" nel fronteggiarlo. Effettivamente [spoiler]la rivelazione finale e il fatto che venga liquidato in mezzo secondo gli fanno perdere molto carisma, ma sospetto che questa fosse proprio la deliberata intenzione dei Nolan[/spoiler]. Selina è ben caratterizzata all'inizio, ma convince meno sul finale. [spoiler]Peccato per una Talia dalla personalità appena abbozzata.[/spoiler]
    E in definitiva, nonostante la distanza dai cliché del cinema supereroico e benché Batman si veda pochissimo, questo resta pur sempre un film su Batman e sul mito dell'eroe.
    E la politica? Ebbene sì, la politica c'è, innegabilmente! Ma tutto sommato ha un ruolo di secondo piano.
    Il doppiaggio italiano ha lasciato perplesso anche me, aspetto di rivedere il film in originale.
  • DeborohWalker ha scritto: Sì, ma si dia a Cesare quello che è di Cesare.
    Johnatan Nolan è lo sceneggiatore, ed è quello che ha fatto un lavoro certosino.
    Ormai è una certezza. Per quanto riguarda, i film di Christopher Nolan senza sceneggiatura del fratello sono quelli che mi piacciono meno.
    Hai fatto bene a ricordare Jonathan Nolan. Non ce lo si ricorda mai. Questo ovviamente non inficia la mia linea di ragionamento, ovverosia che il fratellino Christopher abbia fatto della costruzione narrativa dei film uno dei suoi cavalli di battaglia.
    DeborohWalker ha scritto: Mi irrita tanto questa piega politica chee sta prendendo ovunque il commento al film.
    Come ho scritto io e poi anche tu, la politicizzazione della storia rientra nel progetto di realismo di Nolan.
    Il riferimento ad una Borsa è però eclatante e va molto al di là del fatto che in questo modo Bane fa più danni di un Joker impazzito (Qualunque cosa faccia, il razionale Bane è sempre più efficace di Joker).
    Ed è opportuno proprio non vedere le cose in bianco e nero.
    The Dark Knight Rises è una commistione di divertimento e fantapolitica che molti, in parte a ragione e in parte a torto, hanno interpretato alla luce dell'attualità (elezioni USA e crisi economica).
    Ovviamente tutta acqua per il mulino dei fratelli Nolan poiché è il discorso politico a legittimare anche questo film come progetto autoriale.
  • Win. Sì, e pure Epic per quel che mi riguarda. Questo terzo e ultimo film mi ha ridato ciò che il secondo mi aveva tolto, cioè quel tocco di calore e sentimento presenti invece nel Begins. Anzi, direi che sono riusciti a dare il massimo sia sotto questo profilo che sotto quello più dichiaratamente action, imbastendo un piano, quello di Bane, unitario, non frammentario come quello del Joker e che ben si presta ad un climax enorme. Insomma abbiamo avuto tutto e al massimo livello, con personaggi gestiti benissimo. I riferimenti all'opera di Miller poi sono bellissimi e fanno il resto.
    Insomma, pur con un secondo film a mio avviso sottotono, Nolan è riuscito a creare una trilogia che reinterpreta il supereroismo. E non mi riferisco all'approccio realistico che ormai in questo genere di film non è più una novità, bensì alla struttura narrativa generale, che non era mai stata così compatta. Diversamente dai seguiti dei vari film Marvel in cui spuntano nuovi nemici e si procede per evoluzione/addizione, qui il percorso che ci viene proposto è pulito, privo di vicoli ciechi, e in cui ogni villain ha un preciso ruolo, e costituisce un tassello di un quadro complesso. Insomma, mi dispiace molto che già si parli dell'ennesimo reboot, perché per quel che mi riguarda Nolan ha detto tutto quello che c'era da dire e l'ha detto al meglio. Adesso è tempo di andare avanti.
  • Diciamo che concordo con Grrodon. Ma nonostante faccia perdere di vista il suo essere pieno di bachi, è effettivamente pieno di bachi, a mente fredda.

    Comunque chissene, un 8/10 lo merita tutto. Lascia soddisfattissimi.
    Lorenzo Breda
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    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

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  • E comunque Nolan ha letto PKNA.
    Lorenzo Breda
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  • Io sul continuo rebootaggio dei personaggi, anche se un po' mi infastidisce sono un po' più tollerante e credo che sia accettabile come avviene nei fumetti.
    Lo so, è diverso, ma comunque va accettato.
    E con un motivo in più: nel cinema il reboot per personaggi che si vogliono far sopravvivere in eterno per mantenere vivo il marchio (vedi i vari supereroi, James Bond, ecc.) è fisiologico, per motivi di casting. Nei fumetti puoi far rimanere Peter Parker un liceale per 40 anni, nel mondo live-action un protagonista può rimanere nello stesso range di età per 10-20 anni...

    Certo, l'alternativa sarebbe chiudere definitivamente l'universo narrativo e non sfruttare economicamente una gallina dalle uova d'oro... ci credete?
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  • Una cosa che non mi è piaciuta del film (e che non è piaciuta per niente ai fan del fumetto) che il personaggio di Batman sia completamente snaturato: manca del tutto dell'intelligenza e dell'acume investigativo che dovrebbero essergli propri (è il più grande detective dell'Universo Dc), e difetta parecchio anche della sua proverbiale grinta nel combattere il male.
  • Blonde ha scritto:Perché "prima di tutto, viene la storia".
    Oh bene, dunque abbiamo finalmente la conferma di chi dei due fratelli Nolan sia quello davvero dotato di talento. Se davvero la storia venisse prima di tutto non avremmo buchi, incongruenze, personaggi che scompaiono da una scena all'altra, parti troppo veloci, piccoli difetti qua e là...
    Premetto che ho sempre considerato Batman Begins e Il Cavaliere Oscuro due film estremamente sopravvalutati, se il primo aveva una sceneggiatura volta alla discesa, il secondo si perdeva troppo facilmente per strada, durando tra l'altro almeno mezz'ora di troppo. E' facile dunque che io arrivi a considerare questo il più riuscito della saga.
    E' un gran bel film, felice che si sia puntato così bene sullo scavare dentro Bruce Wayne mediante parole annesse ad azioni, non a dialoghi talvolta vuoti o esageratamente presenti come ne Il Cavaliere Oscuro. La regia di Christopher è adattabile, dalle scene più tristi a quelle puramente action, sai le lezioni che potrebbe dare a "certi" altri registi blockbusteriani? Giù di corda le musiche, ma in fondo le sonate di Zimmer non mi hanno mai entusiasmato in quest'intera trilogia, non me ne vogliano i suoi fan (che poi amando un bel po' delle sue colonne sonore, posso definirmi un fan pure io anche se non dei fedelissimi :P).
    Altra cosa, prima che mi si sbrani, spezzo una lancia in favore di Jonathan Nolan, piaciutomi sia in Memento (il mio film preferito di Nolan) che in The Prestige, che non odio e che considero semplicemente poco adatto al genere supereroistico (ma forse è più colpa di Chris che non sua, vedremo come se la caverà con l'uomo d'acciaio in coppia con Snyder per dare un giudizio definitivo).
    E chi se ne frega se Batman è completamente snaturato, non è mica questo che fa il brutto film. Si guardi The Amazing Spider-Man, non è brutto (solo) per delle differenze col fumetto, ma per tanti difetti fra cui la regia smorta e la trama scritta coi piedi. Ricordiamoci una cosa: nulla è sacro, tutto si può reinventare. Twilight non fa schifo perché i vampiri luccicano, ma perché è una pellicoletta che avrebbe potuto girare pure Moccia (oddio, fulminami, l'ho ritirato fuori). Le differenze possono far storcere il naso, ok, ma in fondo ogni autore che si approccia ad un personaggio ne dà la sua visione con varie differenze più o meno percettibili: lo Zio Paperone di Cimino non è mica quello di Rosa, così come lo Spider-Man di De Matteis non è quello di Straczynski, o il Tex di Boselli non è quello di Bonelli.
    Ma basta con questi divagamenti. Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno è una bella pellicola, che chiude decisamente bene una gran bella trilogia, non esente da difetti (più gravi di quanto si dica in giro), ma sicuramente di qualità.

    Però Spider-Man 2 continua a piacermi di più...
  • Eddy ha scritto: Altra cosa, prima che mi si sbrani, spezzo una lancia in favore di Jonathan Nolan, piaciutomi sia in Memento (il mio film preferito di Nolan) che in The Prestige, che non odio e che considero semplicemente poco adatto al genere supereroistico (ma forse è più colpa di Chris che non sua, vedremo come se la caverà con l'uomo d'acciaio in coppia con Snyder per dare un giudizio definitivo).
    Ma Jonathan con il genere supereroistico, o meglio con il supereroismo alla Batman (che più un detective/vendicatore che un supereroe tout court), si trova benissimo, basta vedere cosa ha tirato su con Person of Interest (eh lo so, l'avete snobbato e non avreste dovuto).


    Su The Dark Knight Rises, scordai di commentare; spendo quindi qualche parola ora: sono tra quelli a cui è piaciuto molto. A me piacque anche The Dark Knight, ma riconosco che qui le cose funzionano meglio, e anche i discorsi portanti avanti sono diversi e molto interessanti. Certo, nel precedente l'antagonista è Joker, il caos, quindi in quest'ottica un film confusionario ci può pure stare. A proposito di Joker: è vero che non compare, e che non viene mai citato, ma una volta palesatosi il piano di Bane, a me è venuto in mente che in realtà coincidesse, più o meno, con quanto voleva il clown in viola. Metodi diversi e motivazioni diverse, certo, ma alla fine è il regno del caos, quindi Joker ha vinto, in un certo senso. Poi: prima di vedere il film mi son letto Il Ritorno del Cavaliere Oscuro di Miller (capolavoro!), e sono rimasto stupito da quanti punti di contatto ci fossero tra le due opere (considerando che durante la lavorazione del film dissero che al graphic novel ci sarebbe stato solo qualche accenno). Dovendo fare un raffronto tra le due opere, per me alla fine vince quella di Miller, perché lì il protagonista è Batman; in quello di Nolan, un po' meno (e i motivi si conoscono), ma questo non significa che non si tratti di un gran bel pezzo di cinema.
  • Eddy ha scritto:
    Blonde ha scritto:Perché "prima di tutto, viene la storia".
    Oh bene, dunque abbiamo finalmente la conferma di chi dei due fratelli Nolan sia quello davvero dotato di talento. Se davvero la storia venisse prima di tutto non avremmo buchi, incongruenze, personaggi che scompaiono da una scena all'altra, parti troppo veloci, piccoli difetti qua e là...
    Spezzo una lancia in favore di Christopher Nolan e ne approfitto per spiegare cosa intendevo con quella citazione.
    Per come la vedo io, nel cinema, "storia" e "sceneggiatura" non indicano la stessa cosa o comunque non coincidono perfettamente, nonostante siano ovviamente connesse in modo essenziale.
    La "storia" mi sembra più o meno essere la narrazione di un mondo possibile di finzione che serva da supporto in "giochi di far finta" (sul "far finta" cfr. Walton) mentre la sceneggiatura mi sembra essere il "modo" in cui questa storia viene narrata o "l'atto" narrativo con cui viene raccontata.
    La sceneggiatura è sicuramente una parte importante di ciò che noi chiamiamo storia, ma la storia di per sé è qualcosa di diverso, qualcosa di più, di oltre.
    E' per l'appunto il mondo fantastico in cui noi viviamo la nostra esperienza di immaginazione.
    In questo senso, la "storia" non si riduce nemmeno alla somma di sceneggiatura+regia+recitazione,ecc.: la storia nella sua globalità è più della somma delle sue parti. Tra l'altro perché ha una stretta connessione con il nostro modo di interagire con il film.

    Secondo me, Christopher Nolan non è un grande sceneggiatore ma è un grande story-teller, un grande cantastorie.
    E' un geniale creatore e "arredatore" di questi mondi. La storia, intesa in questo modo, nei suoi film viene veramente prima di tutto: sto parlando della manipolazione del tempo e dello spazio, dell'utilizzo della sorpresa, del ricorso a effetti speciali il più possibile concreti e tangibili, dell'attenzione al divertimento....delle infinite possibilità immaginative. L'esplorazione dei mondi di Christopher Nolan non lascia mai indifferenti.

    Per di più, è un regista di talento: ho visto oggi il suo primo film Following, realizzato nel 1998 con quattro spiccioli, e mi ha impressionato la sua abilità nel girare belle scene con niente di più che una handycam.
    Quando poi è in coppia con Jonathan, che è al suo contrario è una penna di prim'ordine, regala dei congegni narrativi al limite della perfezione (Memento, The Prestige)

    Probabilmente, i primi passaggi di quello che ho scritto sono un po' oscuri: è che ho condensato troppo in troppo poco spazio. :)
    Tyrrel ha scritto: basta vedere cosa ha tirato su con Person of Interest (eh lo so, l'avete snobbato e non avreste dovuto)


    Io ho mollato dopo tre episodi: ho sbagliato?
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