Visto domenica sera nel cinemino del mio paese, dove è arrivato giusto in questi giorni.
Eddy ha scritto:
Squillino le trombe, abbiamo trovato il film di supereroi più brutto della storia!
... E no, devo discordare subito con Eddy.
Intendiamoci, bruttino è bruttino. Ma di film di supereroi peggiori di questo ce ne sono ben altri: I due
Fantastici 4 dei primi anni 2000, il primo
Wolverine,
The Amazing Spider-Man 2,
Lanterna Verde e lo stesso
Man of Steel (di cui questo
Batman v Superman è sequel) sono tutti esempi di pellicole riuscite peggio.
Batman v Superman ha diversi problemi che lo rendono senza dubbio monco e zoppo, ma possiede anche diverse frecce al suo arco, e soprattutto un intento di base che, pur sciupato in buona parte nello svolgimento, lo differenzia da quasi tutti gli attuali
cinecomics.
Il primo tempo: gli dei e gli uomini
La prima ora e mezza di film fa pensare di essere di fronte ad una pellicola di tutto rispetto, un film in grado di dire qualcosa di diverso e in modo diverso rispetto a quanto faccia il resto di film con supertizi. L'intuizione di far rivedere il discutibile scontro finale di
Man of Steel dal punto di vista dei cittadini indifesi, dalla strada, e di piazzarci in mezzo un Bruce Wayne carico di
pietas verso i suoi simili e di odio verso ciò che ritiene la causa di quello sfacelo e di quelle morti è assolutamente vincente e intelligente (anche alla luce delle critiche che quel combattimento ricevette, anche da me). E fornisce un ottimo spunto per motivare l'odio di Batman verso l'Azzurrone.
Anche il passato di Batman è gestito benissimo: i titoli di testa sono un modo molto fine per raccontare per la duecentesima volta la scena della morte dei genitori di Bruce senza essere troppo pedanti, e la regia di
Zack Snyder aiuta molto in tal senso, con tanto di odiati
rallenty che a 'sto giro ci stavano. Ho trovato analogie con i titoli di testa di
Watchmen, che venivano sfruttati per raccontare in breve della prima squadra di vigilanti.
Una buona idea per fornire un "supporto" agli obbiettivi di Batman è trovare poi un personaggio più "pulito" e presentabile che rappresenti il malcontento verso Superman, e qui entra in scena un Lex Luthor sopra le righe che funziona grazie ai suoi discorsi pseudo-filosofici e permette di porre in modo chiaro la tematica del film: abbiamo bisogno di dei che ci salvino? O coloro che chiamiamo dei sono in realtà demoni che ci cadono in testa invece che uscire da sottoterra, e a cui siamo sottomessi?
È tutto molto ben reso (e non è un caso che la prima parte del film sia stata maggiormente curata da
Chris Terrio, come sceneggiatura, rispetto a
David Goyer che sembrerebbe essersi concentrato sulla seconda metà): è un peccato che poi ci sia stato il secondo tempo, ma ci torno dopo.
Batman/Bruce Wayne/Ben Affleck
L'interpretazione di Batman in questo film racchiude il bello e il brutto di questo film.
Ben Affleck fa un buon lavoro sul personaggio, caratterizzandolo bene nella sua versione borghese (anche se sotto il profilo Wayne a mio parere Christian Bale era più convincente) e molto bene quando è in costume da pipistrello. Si muove bene, ha delle bello mosse, mena in maniera credibile e in sostanza è cazzutissimo, sia col costume standard che con l'armaturona. Forse ha anche poco senso confrontarlo con le precedenti incarnazioni cinematografiche del Cavaliere Oscuro, visto che questo è un Batman con già vent'anni di carriera alle spalle, quindi più sporco e più cattivo.
Anche con questa premessa continuo comunque a vedere con fatica un "
goddamn Batman" che spara a destra e a manca... e se il modello di ispirazione era il protagonista di
Il Ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller, direi che l'emulazione è riuscita solo in modo superficiale.
Non è un brutto Batman, insomma, soprattutto dal punto di vista estetico: ma non mi ha convinto al 100%.
Molto bello però il contorno inerente a lui: la Batcaverna con l'acqua, la villa abbandonata, il costume di Robin nella teca con le scritte by Joker... e anche Alfred, che
Jeremy Irons caratterizza in maniera piuttosto eccentrica. Una versione interessante, ma non batte quella che Sean Pertwee porta in scena in
Gotham.
Lex Luthor e Doomsday
Di Luthor ho già accennato prima: la ritengo un scelta azzeccata come villain di questa seconda pellicola dedicata a Superman. Col senno di poi appare infatti sensato non aver sprecato subito la cartuccia del nemico più noto al pubblico generalista nel primo film del rilancio, visto che il suo punto di vista sul supereroe di Krypton è utile ai fini della tematica di questo sequel.
Sarebbe davvero bastato lui, senza aggiungere altro, e buona parte dei disastro perpetrato nel secondo tempo del film sarebbe stato evitato.
Jesse Eisenberg ha fatto un buon lavoro sul personaggio, sceneggiato in modo non proprio centrato (si sono presi parecchie libertà rispetto al personaggio originale) e standardizzandolo su un modello più attuale... ma proprio per questo funziona, all'inizio. Il genio schizzato e sempre sovreccitato, sempre con in mano il pallino della situazione. Ci sta. Peccato che poi si adagi troppo su questo stereotipo e lo tiri troppo oltre, più o meno a partire dal ricatto a Superman in avanti, quando il personaggio sembra involvere e diventare patetico. Anche il suo piano, man mano che diviene chiaro [spoiler]come trappola che coinvolge Batman a sua insaputa, usato come pedina[/spoiler], per quanto affascinante risulta un po' troppo artefatto per essere davvero credibile.
E così arriva la sua creatura, Doomsday. Un non-personaggio, un mostrone dal design orrido e banalone, una massa informe che ruggisce e mena come un disperato, per di più che "più viene colpito e più diventa forte", che ha tipo smesso di essere un'idea geniale e sorprendente dal 1997.
Doomsday svacca tutto il film, facendo diventare il finale un combattimento confuso e caciarone che manda a donnine tutto il costrutto etico-filosofico messo in piedi nella prima parte.
La ca*ata
Ma Doomsday non è l'unica caduta di stile - per quanto grossa - del film. Prima c'è la chiave di svolta nel rapporto tra Superman e Batman.
In quanto tale, questo avvenimento avrebbe dovuto essere particolarmente giustificato e basato su solide fondamenta. Invece l'amicizia tra i due nasce per via [spoiler]dello stesso nome che hanno le loro due madri.[/spoiler] Come sia venuto in mente ai due sceneggiatori, al regista, alla produzione e a tutti gli altri di avallare una cosa del genere, messa in scena in modo così pezzotto, fatico a comprenderlo.
DC Extended Universe
Altro punto debole di
Batman v Superman è la sua funzione di trampolino di lancio verso i prossimi film del nuovo universo cinematografico condiviso della DC, che porterà al film della
Justice League.
L'introduzione di Wonder Woman/Diana Prince in realtà è azzeccata: per quanto nella sua identità borghese non si distingua molto a parte l'avvenenza di
Gal Gadot, in costume riesce ad essere convincente e a dispetto del poco
screen time a disposizione incide in modo piuttosto riuscito, per quello che la sua parte richiedeva.
Anche Flash dal futuro che appare ad un assonnato Bruce e cerca di parlargli non l'ho trovata disturbante: certo, disorienta un po', soprattutto lo spettatore che sa poco e niente dei fumetti - limite generale della pellicola -, ma lo stesso spettatore occasionale può pensare che la cosa verrà chiarita nei film futuri.
Quello che indispettisce davvero è invece la presentazione di Flash, Aquaman e Cyborg tramite delle specie di
trailerini che Batman ha sottratto dai computer di Luthor: un escamotage goffo, assolutamente non integrato nella trama fine a sé stesso, giusto per ribadire e sottolineare in modo fastidioso che ci sono nuovi supereroi pronti ad invadere il grande schermo nei prossimi anni, facendolo tramite degli spot inseriti all'interno del film.
Mi sono cascate le braccia.
E infine...
Il secondo tempo è quindi un disastro, dicevo, tanto da far sembrare il primo qualcosa di diverso, per quanto nobili erano le intenzioni iniziali dichiarate.
Ma c'è un barlume di luce: [spoiler]la decisione di far morire Superman nello scontro[/spoiler]. E va bene che non ci si crede più a queste [spoiler]morti di eroi[/spoiler], sia nei fumetti che al cinema ([spoiler]basti pensare a Baymax di
Big Hero 6 o a Groot di
Guardians of Galaxy[/i[/spoiler]]), ma l'ho trovata comunque una scelta coraggiosa e non banale da utilizzare in questo punto del franchise. La scena del fattaccio viene rappresentata e raccontata sufficientemente bene, e simbolicamente è piuttosto iconica. Così come lo è l'ultimissima scena del film, che mostra quello che già si poteva chiaramente intuire.
Meno azzeccato è Bruce che rivela a Diana che ora occorre trovare gli altri metaumani visti nei trailer: certo, il motivo sono le parole di un Luthor ormai visibilmente impazzito in carcere, ma mi sembra comunque forzato che dal fidarsi di Superman arrivi a fidarsi di queste altre creature mai viste prima.
Insomma, un film ben lungi dall'essere perfetto e minato da tante leggerezze, facilonerie e scelte narrative poco convincenti. Ma nonostante ciò possiede più di un aspetto interessante, una tematica forte per quanto trattata male sulla lunga distanza e un'atmosfera dark che - per quanto in alcuni punti sia troppo calcata, e penso proprio alle scene letteralmente buie - ci sta e ha senso come alternativa alla solarità e ilarità Marvel.