[Bonelli] Mister No

Editore che ha dato i natali ad alcuni dei personaggi più iconici della tradizione fumettistica italiana, toccando tanti generi diversi ma con uno stile unico e inconfondibile.
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    Speciale Mister No #16
    In edicola c’è stato per trent’anni e oltre, poteva assentarsi per molto? Certo che no: è dopo cinque mesi dal congedo della serie mensile che Jerry Drake ritorna con un pingue speciale di 160 pagine.
    E, nonostante la copertina abbia ingolosito molti fan grazie ai richiami a Mister No, Il Tesoro Maledetto (Mignacco/Busticchi&Paesani), non è un granchè. Una storia che viene rievocata in un lungo flashback da Mister No, che troviamo dove l’avevamo lasciato al termine di Una Nuova Vita; la lunga avventura è sicuramente godibile (apprezzabile il fatto che, vista la disponibilità di molte pagine, si adagi dolcemente e si prenda tutti i suoi spazi), ma estremamente prevedibile e poco originale. Il ritorno sulla scena della strage vista in Mister No ha un ruolo decisamente marginale ed è fortemente slegato al plot di base; insomma, non c’azzecca nulla e nonostante offra interessanti scorci nella psicologia di Mister No (ovviamente poco approfonditi nella prima storia degli anni settanta), sembra essere stata inserita unicamente per accontentare i lettori della vecchia guardia, che poi sono gli unici (o quasi… basti pensare al sottoscritto) a seguire le avventure del pilota americano. Ben più funzionale e gradita la citazione della scena della rissa e del volo della bottiglia, anch’essa tratta dal primo albo.
    Anche i disegni, per quanto onesti e funzionali alla sceneggiatura, non offrono nulla di eclatante.
    Un’occasione sprecata.


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    Mister No ristampa #1
    Ed ecco la ristampa delle edizioni If. Ben fatta, costa 4.90 (poco più dello speciale), interessanti gli articoli: tuttavia ha tagliato una striscia e una tavola di raccordo. Mah, che stupidata. Comunque, passando alle storie:

    Mister No (Nolitta/Ferri): Nolitta non saprà scegliere titoli originali, però scrive bene. Basta osservare l’incipit dell’albo, per rendersene conto: pochi sono i numeri uno che possono vantare un inizio così originale, che serve anche da contrasto tra l’ambientazione urbana nella quale s’identifica il lettore e la selvaggia Amazzonia, che nel 1951 costituiva uno dei pochi angoli ancora inesplorati del mondo.
    Un angolo nel quale si è rifugiato il reduce di guerra Jerry Drake, detto Mister No per il suo carattere bastiancontrario, un classico ma-non-troppo antieroe romantico. Questa è la definizione più globale di Mister No, che deve ancora trovare la propria identità psicologica e grafica, al pari delle sue avventure: ancora non definito bene il carattere delle serie, che ora vediamo realistica ma che finirà per fare una capatina nel fantastico e ritornare nel realistico.
    Per ora il personaggio risulta scalcinato e scanzonato, rissoso, abbastanza arrogante, con un’insana passione per l’alcool (e, come vedremo, per le donne) con pochi quattrini in tasca. E può un tipo così, rifugiatosi in Amazzonia aborrendo la violenza e la società capitalista stare alla larga dai guai? Ovviamente no, e come da copione sono loro a cercare lui, sotto forma di clienti in questo caso. E’ Sam Tucker il primo antagonista di Mister No, che prima finge di voler avvalersi del pilota americano e del suo piper per fini scientifici e poi lo trascina in un’avventura appassionante ma dispersiva e troppo tirata per le lunghe; emergono tuttavia i primi sprazzi della carismatica personalità di Mister No che poi insieme alle ambientazioni costituiscono il punto di forza del personaggio. Questo nonostante alcune sbavature: Mister No rasenta un’invincibilità texiana che poi si attenuerà notevolmente; inoltre dichiara di aborrire gli spargimenti di sangue dopo essere stato costretto a uccidere Tucker e compagnia, quando poche pagine prima non si era fatto scrupoli a impallinare un bel po’ di indios.
    Storia costruita con grande perizia e abilità, nonostante la dispersività, da Nolitta-Bonelli che fa uso di ottimi artifici narrativi e imprime soprattutto alla prima parte della storia un ottimo ritmo; apprezzabili i riferimenti geografici estremamente precisi e le pittoresche espressioni locali. Particolareggiati e con ottimi neri pieni i disegni, anche se non eclatanti decisamente buoni.
    Nel complesso, una buona e più che degna storia d’esordio.

    Amazzonia (Nolitta/Donatelli): appunto. Nuovamente un titolone scontato accompagnato da un incipit dal sapore interlocutorio ed estremamente godibile, corredato da precise informazioni geografiche, che finisce laddove inizia la nostra storia. Storia forse un tantino prevedibile, anzi molto prevedibile, ma talmente così ben realizzata da risultare più che seguibile; e già da questo numero inizia una definizione di Mister No (al di là dell’acconciatura), che rimane tuttavia borioso e invincibile, anche se con una certa dose di ironia fornita dal personaggio di Morasby. I disegni, essenziali e sintetici, meno affascinanti di quelli di Ferri, storpiano un po’ Drake e non solo nella capigliatura (che ricorda un po’ i cartoni di Anna & Barbera), ma migliorerà già nella storia seguente.
    Godibile avventura, che paga per una prevedibilità eccessiva.
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