[Bonelli] Dylan Dog

Editore che ha dato i natali ad alcuni dei personaggi più iconici della tradizione fumettistica italiana, toccando tanti generi diversi ma con uno stile unico e inconfondibile.
  • Tyrrel ha scritto:
    Elikrotupos ha scritto: Fantastico il Dylan di Cavazzano! :sbav:
    Quoto. Molto "Altai & Johnson" style.
    Ah no eh, nessuno è fregno come Altai :P

    Aniway non vedo l'ora di trovarmelo tra le mani (che avete capito? l'albo!)
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    E' in arrivo l'8 agosto il terzo Dylan Dog Color Fest. La formula è sempre la stessa, gli autori più o meno vari. Stavolta i colori sembrano tutti "artigianali", ogni storia col suo coloratore. Copertina di prestigio di Sergio Toppi!

    E queste sono le quattro storie:
    Nemici per sempre
    Soggetto e sceneggiatura: Tito Faraci
    Disegni: Giuseppe Camuncoli
    Colori: Fabio D’Auria

    La fiaba nera
    Soggetto e sceneggiatura: Bruno Enna
    Disegni: Corrado Roi
    Colori: Maria Lorenza Chidini

    La sposa del diavolo
    Soggetto, sceneggiatura e disegni: Corrado Mastantuono
    Colori: Nicola Pasquetto

    Il buio nell’anima
    Soggetto e sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
    Disegni e colori: Patrizio Evangelisti

    Beh, visti gli sceneggiatori mi sa che quest'anno quasi quasi ci esce un album degno di essere letto, oltre che guardato per i colori.

    Dello speciale umoristico invece ancora nessuna traccia... io avevo capito che sarebbe stato questo DDCF, e invece nisba... spero che non sia tutto rimandato all'anno prossimo, ma che esca invece un volume ad hoc il prima possibile...
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Elikrotupos ha scritto:
    Dello speciale umoristico invece ancora nessuna traccia... io avevo capito che sarebbe stato questo DDCF, e invece nisba... spero che non sia tutto rimandato all'anno prossimo, ma che esca invece un volume ad hoc il prima possibile...
    Veramente Elik io avevo capito che dovremo aspettarcelo per la fine di quest'anno, tipo verso novembre... mi pare di averlo letto o sul Comicus o da qualche altra parte... spero di ricordare bene, ma mi sembra proprio così :) Che non fosse lo speciale estivo era già stato scritto da qualche parte, mi pare...

    In effetti, comunque, gli autori promettono più che bene... ma non credo che lo prenderò, le mie finanze mi permettono ben pochi voli pindarici-fumettistici ultimamente, e per Dylan farò uno strappo solo per il sopracitato albo umoristico!
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    Terzo Color Fest, prosegue l'andamento qualitativo calante (anche se non troppo brusco, grazie al cielo) rispetto ai numeri precedenti; comunque l'acquisto vale ancora la pena, ma spero che i prossimi anni tornino ad esserci più "guizzi" d'inventiva, anche nella scelta dei nomi. Mi piacerebbe vedere qualcosa che si avvicina di più all'albo Rat-Man & Friends, con sperimentazioni anche più coraggiose sia dal punto di vista narrativo che da quello grafico.

    Nemici per Sempre (Faraci/Camuncoli)
    Ho letto in giro commenti a questo primo episodio abbastanza denigratori, nei quali si dice che Faraci non è adatto a scrivere Dylan Dog, che la storia è deludente... mah, a me è piaciuta.
    Di sicuro non è una storia complessa o dalle tinte particolarmente fosche, ma comunque mi sembra sia la seconda più buona dell'albo. E' chiaramente un mero divertissement, l'equivalente di un film Godzilla VS Gamera, ma con Dylan Dog di mezzo; è una storia leggera ma comunque piacevole. Tra l'altro i dialoghi sull'animalismo e i bisticci tra Dylan e la zoologa sull'argomento sono buoni e caratterizzano bene i due personaggi.

    La Fiaba per Sempre (Enna/Roi)
    Questa è sicuramente la storia più bella dell'albo, sia come testi che come disegni.
    L'idea di elevare la favola di Hansel e Gretel tingendola con toni molto più cupi è già uno spunto di partenza vincente, ma la piega che prende il racconto ribaltando i ruoli è ancora più interessante. E finalmente Groucho viene utilizzato al di là del ruolo macchiettistico da spalla comica per cui è nato: mi ha quasi sempre irritato e finalmente vederlo in una parte più adatta a un fumetto come Dylan Dog.
    Le tavole di Roi sono tratteggiate con uno stile personale che si differenzia rispetto agli altri del volume, ma che forse più di chiunque riesce a creare l'atmosfera e un look visivo che si adatta alla perfezione all'indagatore dell'incubo.

    La sposa del diavolo (Mastantuono)
    La prima storia di Mastantuono come autore completo è appena sufficiente, leggerla non mi ha fatto annoiare troppo ma non è neanche troppo memorabile; per i disegni, li ho trovati un po' anonimi, devo dire che Mastantuono riesce molto meglio coi personaggi Disney.
    Ah, prima storia di Mastantuono, ma non poi così tanto. Infatti è fin troppo simile a "Un Natale sottoterra", storia di Hellboy del quale viene ripresa la trama, molte vignette, soluzioni grafiche e perfino il vestito della ragazza presentano somiglianze sospette con la storia in questione. Tra l'altro proprio le prime occhiate alle pagine di Mastantuono mi avevano fatto credere che volesse ricreare lo stile di Mike Mignola (il demone ha innegabilmente il suo tipo di tratto), non pensavo che poi leggendo la storia avrei trovato anche altro, di Mignola. Un altro caso "Cronache del mondo emerso"?

    Il buio nell'anima (Chiaverotti/Evangelisti)
    La storia più fiappa dell'albo, soprattutto sbagliata per il Color Fest. Innanzitutto, è basata su un personaggio già apparso e il fascino della storia deriverebbe proprio da questo ritorno; se il Color Fest è uno speciale che vuole catturare lettori diversi questa non è la scelta ideale, ma comunque la trama in sè e il modo in cui è scritto il fumetto non è granchè neanche per chi conosce il personaggio (le sue storie sono tra le poche che ho letto di Dylan Dog).
    I disegni, che sarebbero anche interessanti, a mio parere sono rovinati da una colorazione troppo "p
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  • A quanto pare il famigerato Dylan Dog umoristico sarà il Color Fest #4 della prossima estate. A quanto pare niente Ortolani... in compenso abbiamo questi altri abbinamenti:
    - Faraci/Cavazzano
    - Enna/Celoni
    - Gualdoni/Mastantuono
    - Bartoli/Carnevale
    Se non fosse per l'ultima storia, parrebbe uno speciale di PKNA :D

    Mentre per quanto riguarda la serie regolare, è in edicola l'altrettanto famigerata storia "autobiografica" (non so quanto e come) di Massimo Recchioni, "Mater Morbi", che a quanto pare vale davvero la pena leggere.
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    :solly:
  • Elikrotupos ha scritto:A quanto pare niente Ortolani...
    Già. Leo aveva richiesto la possibilità di ristampare la storia che avrebbe scritto per questo speciale su un futuro numero della RMC (come ha fatto praticamente per tutte le sue opere) ma la Bonelli, nota per la sua elasticità, gli ha risposto ciccia.
    Elikrotupos ha scritto:Se non fosse per l'ultima storia, parrebbe uno speciale di PKNA :D
    Lol! Comunque altro riconoscimento che su PKNA lavoravano molti talenti del fumetto italiano.
    Elikrotupos ha scritto:Mentre per quanto riguarda la serie regolare, è in edicola l'altrettanto famigerata storia "autobiografica" (non so quanto e come) di Massimo Recchioni, "Mater Morbi", che a quanto pare vale davvero la pena leggere.
    Beh, da quanto ho capito è una storia sulla malattia, momento che Recchioni sta vivendo in prima persona (come sa chi segue il suo blog) e pare che proprio per questo gli abbiano proposto di scrivere una storia a proposito. Non vedo l'ora di poterlo leggere, chiunque ne fa commenti entusiasti.
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  • DeborohWalker ha scritto:
    Elikrotupos ha scritto:A quanto pare niente Ortolani...
    Già. Leo aveva richiesto la possibilità di ristampare la storia che avrebbe scritto per questo speciale su un futuro numero della RMC (come ha fatto praticamente per tutte le sue opere) ma la Bonelli, nota per la sua elasticità, gli ha risposto ciccia.
    sono profondamente, terribilmente, causticamente, esperibilmente, tautologicamente, borealmente, cosmicamente, fisiognomicamente, escatologicamente, inverecondamente, optogeneticamente, tetrapilectomialmente e, soprattutto, avunculogratularmente disappuntito. Però anche Leo avrebbe potuto rinunciare alla sua richiesta... in fondo è un omaggio a Dylan Dog, non è una parodia. La fai per DD e la lasci su DD. Non che non fosse bello vederla poi ristampata su Rat-Man, però si poteva andare incontro ai testoni della Bonelli...
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  • Eh, lo so, però si sono incontrate due "filosofie" opposte e incompatibili.
    Entrambe sono in un certo senso "estreme" ma comunque posizioni comprensibili... peccato.
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  • Dylan Dog # 280 - Mater Morbi (Roberto Recchioni, Massimo Carnevale)

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    Io di Dylan ho letto ben poco, nella mia vita.
    Giusto 3 o 4 numeri che presi in prestito un'estate di alcuni anni fa nella biblioteca della mia città, per curiosità di leggere qualche avventura di un personaggio che conoscevo comunque di fama.
    Poi più nulla.
    Di Roberto Recchioni ho letto molto poco, praticamente solo i 4 numeri che compongono la miniseria Panini David Murphy 911. E' stato subito amore con la scrittura del Rrobe, ma da allora non ho più avuto l'occasione di leggere nessun'altra opera dell'autore. Ciononostante ho preso a seguire con una certa attenzione il suo bel blog.

    Detto questo, mi sono approcciato a questo numero per il nome dello sceneggiatore e perchè dal succitato blog avevo carpito quello di cui si sarebbe parlato in questo albo, che Deboroh ben riassume qualche post sopra.
    Il tema è la malattia. Un tema intrigante, interessante, che se usato bene può creare una signora storia a fumetti (come un signor romanzo, un signor film ecc). Un tema che spesso desta il mio interesse personale.
    E' con queste "molle" che quindi mi sono approcciato a Mater Morbi. E non me ne sono affatto pentito.
    Recchioni riesce in modo decisamente mirabile a gettare in questa storia tutto il dolore che ha provato sulla sua pelle, tutte le riflessioni che ne sono scaturite di conseguenza, tutto quello che ha provato e che pensa sulla malattia. Lo fa facendo rivivere le sue esperienze a Dylan Dog, che riesce a incarnare perfettamente la vittima ideale di una malattia misteriosa. Più volte durante la lettura (e rilettura: l'ho già letto una seconda volta, il che non capita spesso) mi sono messo a pensare a come tutto sommato la storia poteva funzionare con qualunque altro personaggio, salvo i siparietti con Groucho. Ma non è del tutto vero: solo utilizzando un uomo abituato a scontrarsi quotidianamente con mostri e misteri, si poteva esplorare la spirale di paura e dolore derivata da un orrore che è dentro di te, che comanda il tuo corpo dall'interno senza che tu possa poi far molto per salvarti.
    Tutti i pensieri sui medici, i pazienti, gli ospedali di Dylan, che scrive fedelmente nel suo diario, sono quasi piccoli aforismi, riflessioni che sono spesso molto condivisibili, come quella (bellissima) sulla distanza incolmabile tra i sani e i malati. Ma ovviamente il fulcro della storia è la rappresentazione di madama malattia, Mater Morbi: l'interpretazione che Recchioni ne dà (di lei in sè e per sè, dei suoi rapporti con l'umanità, la morte e con i medici - quasi come se ci fosse un patt segreto e raggelante tra questi e Mater Morbi) è decisamente affascinante e quasi disturbante, oltre che utile a gettare una veloce riflessione sull'eutanasia, argomento toccato appena senza avere pretese di denuncia sociale o altro, solo perchè era naturale parlarne in questo contesto.
    Che poi Mater Morbi sia una donna bellissima e che l'accettazione della malattia da parte di Dylan (uno dei grandi "messaggi" che la storia lancia) passi per [spoiler]il fare l'amore con la malattia stessa[/spoiler], sono segnali di stile della scrittura di Recchioni, che a me piacciono assai. Unico neo, [spoiler]un ravvedersi tropo in fretta e facilmente di Mater Morbi, ma una velocizzazione che si ouò facilmente perdonare.[/spoiler]
    I disegni di Carneavale sono letteralmente da sbavo: non posso essere un esperto di disegni di Dylan Dog, ma l'indagatore dell'incubo mi sembra molto ben ritratto, così come tutti i comprimari e soprattutto come la fatale Mater Morbi. Applausi poi per le tavole che raccontano di flashback, disegnate con uno stile diverso, molto particolare e affascinante. Anche la parte visiva mi ha quindi molto piacevolmente colpito.

    La malattia è un argomento doloroso. Come viene scritto nell'ottimo e completo editoriale di presentazione, per Recchioni questa è stata la stora più dolorosa da scrivere. Ma probabilmente anche una delle migliori dell'autore, che mi invoglia a cercare altre cose scritte da lui.
    Credo che rileggerò spesso questa storia, mi ha appassionato, affascinato, fatto riflettere e anche fatto commuovere nelle ultime due tavole, finale stupendo dell'avventura.

    E ora... fra qualche mese sarò pronto a ritornare nel mondo di Dylan Dog, dato che farò mio lo Speciale che uscirà nel 2010, dato il fior fiore di autori che ci lavoreranno e la tematica "sperimentale" con cui verranno trattate le 4 storie contenute. Ma nell'editoriale si parla di primavera, qui sul forum di estate: quando dovrebbe uscire?
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  • Bramo ha scritto: E ora... fra qualche mese sarò pronto a ritornare nel mondo di Dylan Dog, dato che farò mio lo Speciale che uscirà nel 2010, dato il fior fiore di autori che ci lavoreranno e la tematica "sperimentale" con cui verranno trattate le 4 storie contenute. Ma nell'editoriale si parla di primavera, qui sul forum di estate: quando dovrebbe uscire?
    Dal Papersera la risposta al mio dubbio:
    Conker ha scritto: è uno speciale del Dylan Dog Color Fest che uscirà in primavera, con la peculiarità di disegni umoristici... il Dylan Dog Color Fest "canonico" esce invece in estate
    Fonte: http://www.cravenroad7.it/forum/topic.a ... ichpage=78
    Ultima modifica di Bramo il giovedì 31 dicembre 2009, 13:40, modificato 1 volta in totale.
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  • Uno "speciale" del Dylan Dog Color Fest? Hanno qualche incentivo per nuove testate, alla Bonelli? -_-
    Bah, cmq, doppio Color Fest, meglio per noi.
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    :solly:
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    DD#280: Mater Morbi
    Terzo episodio di Dylan Dog scritto da Recchioni, forse quello che lo consacrerà definitivamente agli occhi dei fan dell'indagatore dell'incubo. Per questa storia il rocker del fumetto italiano gioca in casa, affrontando il tema della malattia (come richiesto dall'editore) utilizzando evidentemente esperienze e sensazioni che deve aver vissuto sulla sua pelle, visto il risultato crudo e toccante. Inoltre tira in ballo un altro suo cavallo di battaglia, ovvero le entità: in John Doe ci sono le incarnazioni di Morte, Guerra, Pestilenza, Destino, Tempo e molte altre ancora, mentre in questa storia Recchioni decide di dare alla malattia l'aspetto sensuale di Mater Morbi, in grado di spaventare e attrarre al contempo gli umani. Molti sono i tocchi inquietanti del racconto: visivamente l'albero delle pene trasmette una forte sensazione di angoscia, ma nulla se confrontato all'aspetto macabro e oscuro con cui viene rappresentato l'ospedale o al finale (che di vera fine in realtà non si tratta, purtroppo).
    L'altra metà del merito di questo albo straordinario va a Massimo Carnevale, disegnatore di tavole meravigliose sia quando ripassate a china, sia quando realizzate ad acquarello; la sua bravura sopra la norma era già stata appurata attraverso la sua carriera da copertinista (specialmente su JD) ma vederlo all'opera su un'intera storia è una vera delizia, quasi un dispiacere che un simile talento non venga sfruttato più spesso. L'aspetto emaciato che riesce dare a Dylan Dog è perfetto, così come l'espressività che oltre aisoliti sguardi da "sto indagando...", "questo è interessante" si arricchisce di una gamma emozionale più malinconica.


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    DD Albo Gigante #18
    Altro volume uscito in questo periodo (a novembre, per la precisione) meritevole d'attenzione per la sua qualità anche da parte dei non abituali lettori di Dylan Dog (quale il sottoscritto); a meno di 6 euro ci si porta a caso un albo gigante con due storie standard (della stessa lunghezza di quelle del mensile) e due storie brevi (una ventina di pagine) tutte di buon livello, con alcuni picchi di eccellenza.
    Il vecchio che legge (Celoni)
    Dylan Dog deve mettersi sulle tracce di un misterioso vecchietto che ha trascorso la sua vita seduto su una panchina a leggere libri, improvvisamente scomparso: il detective si ritrova coinvolto in un viaggio surreale attraverso mondi fantastici che sembrano proprio uscire dalle pagine di un libro...
    Una storia non sempre chiara ma che riesce a incantare nel corso del suo dipanarsi, grazie a una serie di scene ben realizzate e un'atmosfera fuori dal tempo; Recchioni sul suo blog l'ha paragonata per certi versi a "La Città Incantata" e forse non c'è andato così lontano...
    La sorpresa più grande però sono i disegni di Celoni che qui si supera, realizzando disegni dettagliatissimi con alcune vignettone ad effetto davanti alle quali si rimane a bocca aperta per la cura riposta. Non l'avrei mai creduto possibile, ma siamo ai livelli di Massimo Carnevale: in poco tempo credo che si siano visti i migliori Dylan Dog di sempre, almeno per il mio gusto estetico e per quel poco che conosco della vita editoriale del personaggio.
    Blatte (Gualdoni/Saudelli)
    La storia più leggera e spensierata del volume vede la coppia Dylan-Groucho scatenarsi come coppia comica con una serie di dialoghi scanzonati e una vicenda che può essere inquietante fino a un certo punto: l'abitazione di Craven Road viene infestata dagli insetti e urge una disinfestazione, perciò Dylan chiama un'agenzia che se ne occupi...
    Piacevole, una storiellina divertente che situata in questa posizione all'interno dell'albo fa tirare una boccata d'aria tra due storie di spessore ben differente.
    Tueentoun (Barbato/Brindisi)
    Questa è la vera perla dell'albo. Dylan e Groucho con la macchina in panne nel bel mezzo di un temporale si rifugiano in un villaggio, che scopriranno poi essere abitato interamente da persone col medesimo aspetto, all'apparenza serene ma chiaramente con qualcosa che non quadra...
    Durante la lettura l'ingegno è messo a dura prova e ci si scervella per far ipotesi su come siano possibili gli eventi non-sense che il detective affronta man mano che tenta di mettere assieme i pezzi del puzzle. Davvero una gran bella storia di Paola Barbato (considerata la "nuova Tiziano Sclavi" per la quantità di storie di Dylan Dog che scrive, con un'elevata qualità media) che mette alla prova il lettore attraverso una sequenza di ipotesi, false piste e soluzioni narrative stimolanti come in pochi altri casi avevo incontrato prima d'ora.
    Per una rosa (Di Gregorio/Dall'agnol)
    Finale in discesa con una storia comunque sufficiente, con Dylan Dog alle prese con una versione più realistica del Piccolo Principe; ovviamente i riferimenti al racconto di Saint Exupery si sprecano, anzi si può dire che siano l'elemento principale dell'episodio.
    Personalmente non ho apprezzato molto il lato grafico, anche se effettivamente bisogna riconoscere che è il tratto più sperimentale dal punto di vista artistico; per certi versi ricorda quasi lo stile di Hugo Pratt, sicuramente un maestro del fumetto, ma dato che i suoi disegni non mi fanno impazzire forse non posso valutare obiettivamente.
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  • Il Dylan Dog Color Fest esce in primavera perché in realtà è diventato semestrale!
    Sul pessimo sito della Bonelli qualcuno ha scritto: E, per concludere, il pezzo forte di questo 2010, ovvero il passaggio del Dylan Dog Color Fest da annuale a semestrale, alternando numeri “speciali”, dedicati di volta in volta a temi e generi diversi, a numeri regolari. La formula è la stessa degli ultimi anni e che tanto successo ha raccolto tra i nostri lettori: quattro storie inedite, complete e a colori, scritte e disegnate da autori nuovi e non. In questo primo appuntamento, intitolato “Speciale Humor”, fanno parte Massimo Carnevale (su sceneggiatura di Lorenzo Bartoli, anche lui alla prima prova con il Dylan), Fabio Celoni (su testi di Bruno Enna), Corrado Mastantuono (in coppia con Giovanni Gualdoni) e, squillino le trombe, rullino i tamburi, Giorgio Cavazzano (in tandem con il fido Tito Faraci). Sul nome del copertinista (e che nome!) preferiamo tenervi ancora un po’ sulle spine, giusto per un po’ di sana crudeltà…
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    :solly:
  • Tito Faraci nunzia nobis gaudium magnum: habemus copertinam Canis Dylanis coloratis ridiculisque (abbiate pietà...).
    La copertina del Dylan Dog Color Fest Humor (sarà numerato #4?), disegnata da Sua Argentina et Illustrissima Eminenza il Card. Silvestri:
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    La domanda è: QUANDO :fire:

    EDIT: A quanto pare è il Sergione in persona ad aver annunciato per primo il gaudium magnum (se avesse un sito decente uno potrebbe pure metterselo nei feed -_-). E ci dà anche la data: 27 aprile. E ci dà anche due tavole in anteprima, di Carnevale e Cavazzano. Un'altra tavola è qui, ma non saprei dire di chi è (Mastantuono?)
    E altrove ci annuncia anche:
    - la nuova miniserie Cassidy, di Pasquale Ruju (maggio)
    - il primo speciale di Demian (chi si rivede...) (maggio)
    - il quarto Romanzo a Fumetti "L'ultimo dei Mohicani" (giugno)
    - il quarto speciale di Brad Barron (ottobre)
    - il secondo speciale di Demian (novembre)
    troppa grazia...
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    :solly:
  • Se vi interessa, hanno svelato anche una tavola di Cavazzano e una di Celoni...
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  • le avevo messe nell'edit, solo che ho letto che l'altra tavola fosse di Massimo Carnevale, non Celoni... possibile?
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    :solly:
  • Ops, errore mio allora :asd:
    In realtà non sapevo gli autori: se Cavazzano è riconoscibilissimo, per il secondo sono andato ad occhio e dei tre artisti rimanenti mi sembrava molto più vicino allo stile di Celoni... Vabbè, ebbravo Carnevale che si dimostra più versatile che mai!
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  • Elikrotupos ha scritto:coloratisque ridiculis
    coloratis ridiculisque, se non erro :P

    Detto questo, ho appena visto la notizia sul faraciano blog. Beh, wow.
    Lorenzo Breda
    Website | Google+ | DisneyStats | deviantART

    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • LBreda ha scritto:
    Elikrotupos ha scritto:coloratisque ridiculis
    coloratis ridiculisque, se non erro :P
    correggo immeditamente, a quel -que ci tenevo :P
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
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