Bonelli: Caravan
Inviato: venerdì 12 giugno 2009, 22:46
Caravan # 1 – Il Cielo Su Nest Point (Medda, De Angelis)
In un periodo in cui diverse case editrici italiane di comics varano nuove miniserie a go go, eccone un’altra molto interessante, il cui primo numero esce in questo mese di giugno, pubblicata dalla Bonelli: Caravan.
Ideata e sceneggiata da Michele Medda (Nathan Never), questa mini si protrarrà per 12 numeri con uscita mensile, al costo di euro 2.70 a numero. Questo primo numero è disegnato da Roberto De Angelis.
In breve, come si è letto da moltissime parti, Caravan è un racconto corale, cosa molto inusuale per la Bonelli, cioè dove non c’è un eroe ma un insieme di persone comuni che agiscono. Quindi tutti sono protagonisti. Ogni numero si focalizzerà su qualcuno in particolare, oltre che portare avanti la macrotrama principale.
Ma qual è? Semplice: la cittadina di Nest Point, in America, è spettatrice di uno strano fenomeno – atmosferico? – nel cielo (nuvole strane), in seguito al quale la mattina successiva tutti gli abitanti vengono obbligati dall’esercito ad abbandonare la città, mettendosi in viaggio in una colonna di automezzi. Il perché non è dato saperlo, la natura del fenomeno nel cielo che aveva anche provocato un black-out nemmeno. Si sa solo che bisogna andare. Chissà dove.
Questo primo numero mi ha appagato. Il bello è che del fulcro della miniserie, cioè dello sbrodolamento che ho fatto nelle righe sopra, c’è poco o niente in questo primo albo. La storia si concentra sulla presentazione dei personaggi, a partire dalla famiglia Donati (italiani emigrati in America), il cui figlio Davide in questo primo numero è il narratore, attraverso i flashback dal suo diario in cui rievoca la causa della loro odissea. Ma insieme a lui, i suoi genitori e la sorellina, altre famiglie e figure vengono introdotte, come Jeff il medico o lo sceriffo.
Oltre a far ciò, questo primo numero ci narra una vicenda drammatica che si consuma in casa Donati, mentre il cielo assume quello strano aspetto. Segno di quello che Medda diceva nelle varie interviste: c’è la macrostoria, ma ogni numero sarà autoconclusivo nel senso che avrà una vicenda che inizierà e si concluderà in quell’albo. Questa è abbastanza dotata di pathos, ma penso che le prossime che saranno ambientate durante il viaggio siano ancora più interessanti e magari più immerse nella vicenda generale.
Per il resto, primo numero più che buono. Come dicevo, i personaggi sono presentati, si capisce chi è il narratore (e quindi dal mio punto di vista il più protagonista tra i protagonisti), c’è un po’ di azione nella vicenda che si conclude nell’albo ed è introdotta la macrostoria. Ecco, forse l’unico neo è che [spoiler]è poco lo spazio dato al mistero del cielo, e i militari arrivano a sgombrare solo nelle ultime pagine. Cioè, il grande tema è relegato alla seconda parte del numero[/spoiler]. Ma ci può stare, in fondo il tempo per sviscerarlo c’è eccome, e questo è solo il numero introduttivo.
Ovviamente gli stilemi delle serie televisive degli ultimi anni si sentono (non è un male), ma sono sicuro che la storia potrà prendere pieghe inaspettate.
Copertina di Emiliano Mammucari molto bella, d’effetto e accattivante. Bello il logo. Editoriale di Sergio Bonelli che dice che amano tenersi sul classico ma a volte piace sperimentare anche da quelle parti, e introduzione con citazioni colte. Alla fine, carrellata a colori delle testate della casa editrice che accompagneranno i lettori nei 3 mesi estivi. Per uno che di Bonelli non legge nulla è un po’ poco interessante, ma perlomeno contiene le copertine, i titoli e un accenno di trama dei prossimi 2 numeri di Caravan, il che mette la giusta acquolina in bocca.
Acquolina che, mischiata a quello che ho potuto leggere e ammirare (mi sono piaciuti i disegni di De Angelis) da questo numero, mi spinge a prendere almeno i prossimi due numeri. E con quelli vedrò se l’appeal rimane e in tal caso completerò la miniserie.
Next, Il Ribelle... dalla preview sull'albo e sul sito la cosa si fa interessante, e si vede che ogni copertina è dedicata a un personaggio diverso a seconda del protagonista di quella particolare storia.
In un periodo in cui diverse case editrici italiane di comics varano nuove miniserie a go go, eccone un’altra molto interessante, il cui primo numero esce in questo mese di giugno, pubblicata dalla Bonelli: Caravan.
Ideata e sceneggiata da Michele Medda (Nathan Never), questa mini si protrarrà per 12 numeri con uscita mensile, al costo di euro 2.70 a numero. Questo primo numero è disegnato da Roberto De Angelis.
In breve, come si è letto da moltissime parti, Caravan è un racconto corale, cosa molto inusuale per la Bonelli, cioè dove non c’è un eroe ma un insieme di persone comuni che agiscono. Quindi tutti sono protagonisti. Ogni numero si focalizzerà su qualcuno in particolare, oltre che portare avanti la macrotrama principale.
Ma qual è? Semplice: la cittadina di Nest Point, in America, è spettatrice di uno strano fenomeno – atmosferico? – nel cielo (nuvole strane), in seguito al quale la mattina successiva tutti gli abitanti vengono obbligati dall’esercito ad abbandonare la città, mettendosi in viaggio in una colonna di automezzi. Il perché non è dato saperlo, la natura del fenomeno nel cielo che aveva anche provocato un black-out nemmeno. Si sa solo che bisogna andare. Chissà dove.
Questo primo numero mi ha appagato. Il bello è che del fulcro della miniserie, cioè dello sbrodolamento che ho fatto nelle righe sopra, c’è poco o niente in questo primo albo. La storia si concentra sulla presentazione dei personaggi, a partire dalla famiglia Donati (italiani emigrati in America), il cui figlio Davide in questo primo numero è il narratore, attraverso i flashback dal suo diario in cui rievoca la causa della loro odissea. Ma insieme a lui, i suoi genitori e la sorellina, altre famiglie e figure vengono introdotte, come Jeff il medico o lo sceriffo.
Oltre a far ciò, questo primo numero ci narra una vicenda drammatica che si consuma in casa Donati, mentre il cielo assume quello strano aspetto. Segno di quello che Medda diceva nelle varie interviste: c’è la macrostoria, ma ogni numero sarà autoconclusivo nel senso che avrà una vicenda che inizierà e si concluderà in quell’albo. Questa è abbastanza dotata di pathos, ma penso che le prossime che saranno ambientate durante il viaggio siano ancora più interessanti e magari più immerse nella vicenda generale.
Per il resto, primo numero più che buono. Come dicevo, i personaggi sono presentati, si capisce chi è il narratore (e quindi dal mio punto di vista il più protagonista tra i protagonisti), c’è un po’ di azione nella vicenda che si conclude nell’albo ed è introdotta la macrostoria. Ecco, forse l’unico neo è che [spoiler]è poco lo spazio dato al mistero del cielo, e i militari arrivano a sgombrare solo nelle ultime pagine. Cioè, il grande tema è relegato alla seconda parte del numero[/spoiler]. Ma ci può stare, in fondo il tempo per sviscerarlo c’è eccome, e questo è solo il numero introduttivo.
Ovviamente gli stilemi delle serie televisive degli ultimi anni si sentono (non è un male), ma sono sicuro che la storia potrà prendere pieghe inaspettate.
Copertina di Emiliano Mammucari molto bella, d’effetto e accattivante. Bello il logo. Editoriale di Sergio Bonelli che dice che amano tenersi sul classico ma a volte piace sperimentare anche da quelle parti, e introduzione con citazioni colte. Alla fine, carrellata a colori delle testate della casa editrice che accompagneranno i lettori nei 3 mesi estivi. Per uno che di Bonelli non legge nulla è un po’ poco interessante, ma perlomeno contiene le copertine, i titoli e un accenno di trama dei prossimi 2 numeri di Caravan, il che mette la giusta acquolina in bocca.
Acquolina che, mischiata a quello che ho potuto leggere e ammirare (mi sono piaciuti i disegni di De Angelis) da questo numero, mi spinge a prendere almeno i prossimi due numeri. E con quelli vedrò se l’appeal rimane e in tal caso completerò la miniserie.
Next, Il Ribelle... dalla preview sull'albo e sul sito la cosa si fa interessante, e si vede che ogni copertina è dedicata a un personaggio diverso a seconda del protagonista di quella particolare storia.