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Romanzi a Fumetti Bonelli #8: Sul pianeta perduto

Inviato: lunedì 05 novembre 2012, 12:15
da max brody
Romanzi a Fumetti Bonelli #8: Sul pianeta perduto (Serra/Bacilieri)

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Cos'è che fanno gli autori che hanno qualcosa da dire? Dicono sempre la stessa cosa. Ogni volta in maniera diversa, certo, ma sempre quella è.
Antonio Serra è così. Da vent'anni ripete sempre la stessa cosa, la sua visione del mondo e del futuro, e ogni volta cerca un modo diverso di raccontarla. Per anni l'ha raccontata in Nathan Never, un futuro cupo e marcio, ma nel quale, con enorme fatica, può capitare ancora di sognare. Poi l'ha raccontata in Legs Weaver, lo stesso futuro cupo e marcio, ma vissuto in maniera diversa, più spensierata, cercando di vedere il bicchiere mezzo pieno anzichè quello mezzo vuoto. Preso a linciate mediatiche, il povero Serra è stato costretto alla fuga. Tormentato, ha incupito ancora di più suo figlio NN (nel frattempo cresciuto e diventato indipendente) con la famosa "saga Alfa", e nel frattempo si è divertito con Gregory Hunter. Lì Serra era a suo agio, aah quando stava in pace. Peccato che chi avrebbe dovuto seguirlo non l'ha fatto, e chi non avrebbe dovuto è andato a rompergli le balle, ammonendolo di eccessivo puerismo e costringendolo all'espulsione.
E qui, cacciato da casa sua, Serra non sa bene cosa fare, se tornare o andarsene definitivamente. Sceglie poi di tornare, in sordina, con un'idea, l'Uomo Quantico, troppo avanti per un Paese rimasto indietro. Una toccata e fuga, dunque, a cui ne segue un'altra (Il mondo di domani, NN#203) zeppa di promesse non mantenute, forse per gli elogi ricevuti che, mischiati ai soliti sputi in faccia, lo confondono definitivamente.
A questo punto, non riuscendo a trovare qualcuno con cui condividere le sue passioni, Serra si chiude in sè stesso e passa al lato oscuro della forza, simbolicamente rappresentato da quel Greystorm col quale Serra pare voler distruggere tutto e tutti, comprese le cose che gli piacciono come l'epoca vittoriana o le isole da sogno. Tuttavia, all'ultimo istante utile si rende conto di stare sbagliando ed espelle il germe alieno che lo ha condotto fin lì. Capisce che è inutile combattere i mulini a vento e che è ora di andarsene, ma senza conflitti. Si prende solo il tempo di una piccola rivincita sconquassando il mondo di suo figlio (con la saga della "Guerra dei Mondi"), tanto sa che quello è in gamba e che saprà riprendersi e proseguire la sua vita. Certo, Serra in cuor suo sa che fine farà quel suo figlio, e da buon padre decide di canonizzargliela in una nemesi finale, lasciandogli la possibilità di vincerla. Gli dà uno scopo, insomma. Perchè passare il tempo a rassegnarsi è inutile, meglio godersi il presente ed immaginarsi un buon futuro. Questa è la storia che Serra racconta da vent'anni e che ora, su un pianeta perduto, in una galassia lontana lontana più vicina di quanto può sembrare (specialmente ad un sardo), finisce.
E continua.


Fra Star Wars, Miyazaki, Wall·E, Tolkien e molto altro ancora (io dico anche One Piece), i sollazziani dovrebbero leggere questo Romanzo fatto apposta per loro. E mi rivolgo soprattutto a chi non legge mai i Bonelli, magari perchè convinto che il modello Tex sia predominante. Questa è un'occasione da cogliere al volo per scoprire un altro mondo dietro l'angolo, pieno di difetti ma capace anche di soprendere e incantare.

Re: Romanzi a Fumetti Bonelli #8: Sul pianeta perduto

Inviato: venerdì 09 novembre 2012, 13:18
da giac-
A me è piaciuto un sacco: una bella storia avventurosa che scorre via ottimamente nella sua semplicità.
Trovo adatissimi pure i disegni, oltre che belli.
Da comprare ( leggere ) e passare a figli/nipoti dai 10 ai 14 anni per iniziarli alla lettura: io ho dovuto sgomitare non poco col mio maggiore ( 12 anni ) per leggerlo prima io! :D