[Bonelli] Orfani

Editore che ha dato i natali ad alcuni dei personaggi più iconici della tradizione fumettistica italiana, toccando tanti generi diversi ma con uno stile unico e inconfondibile.
  • Mah alla fine direi che per un ragazzo la situazione possa essere stressante, direi che ci può stare che agisca in modo impulsivo.

    Non mi ha entusiasmato la sequenza finale, troppo splatter per i miei gusti, anche se tutto il discorso dei biglietti della lotteria è interessante. Sfortunati quei ragazzi, il numero di colpi sparati è decisamente superiore a quello previsto dal calcolo delle probabilità :P

    Peccato che i Corvi stiano così in disparte, mi piacerebbe sapere chi è chi ma ancora non è chiaro.

    Bella l'ambientazione del Parco dei Mostri di Bomarzo (in effetti, l'Autostrada del Sole è vicina) e le scene nei boschi. Ottimi i disegni e i colori, come sempre.


    Comunque, altro numero promosso.
    Assurancetourix
  • Orfani: Ringo #5 - All'Ultimo Respiro

    Immagine

    Boom, bada-boom!
    Era il riassunto del quinto numero di Ringo :P
    C'è poco da scherzare, comunque: la sceneggiatura di Roberto Recchioni in questo caso mi è parsa non mettere in gioco niente di particolarmente nuovo ai fini della serie nel suo complesso. Il rapporto tra i tre ragazzini che seguono Ringo non vengono sviscerati ulteriormente, viene semplicemente riproposto il "triangolo" con un paio di frasi e basta, senza evolvere nulla. Non si viene a conoscenza di nessuna nuova informazione particolare sullo scenario post-apocalittico, se non che esistono alcune città-fortezza dove le persone si ibernavano in attesa di tempi migliori. Per carità, è un tassello in più, ma non d'impatto come le visioni distorte e morbose di una parte di umanità che venivano mostrare negli albi precedenti.
    Il protagonista, infine, fa ben poco visto che per buona parte della storia è KO. Questo dà modo ai ragazzini di sfoggiare le proprie qualità, ma non c'è niente che non si sia già visto nel loro modo di affrontare il pericolo. E quando Ringo finalmente torna in pista, si susseguono solo una serie di tavole tutte cazzotti ed esplosioni tra l'ex Pistolero e un enorme mecha assassino.

    Molti effetti speciali e scene d'azione e poca sostanza, insomma. Non a caso la parte grafica costituisce per quanto mi riguarda la parte migliore del numero: i disegni di Davide Gianfelice infatti sono perfetti per rappresentare una storia tanto "caciarona", grazie ad un tratto nervoso e incisivo, capace di illustrare in modo spettacolare le varie scene coreografiche in cui esplodono cose, crollano edifici e altre situazioni da film action. La seconda e terza tavola - che rappresenta una doppia splash-page che cita direttamente una scena da Spider-Man, ripresa in varie occasioni, ultima delle quali Potere e Potenza - sono un esempio lampante di questo aspetto di spettacolarizzazione, perfettamente riuscito anche grazie ai colori di Giovanna Niro. Merita una menzione anche pagina 66, dove l'estro creativo dell'artista permette di avere una scena wow!
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Quoto perfettamente Bramo, numero sbilanciato con troppo bum bum.

    Comunque ha ragione Rosa quando dice "questo posto è un paradiso", non c'è manco un cosplayer :P Un paio di guardie imperiali in Piazza dell'Anfiteatro ce le poteva anche mettere Recchioni; oppure il Japan Palace che viene fatto saltare in aria dal Corvo :elio:
    Assurancetourix
  • Orfani: Ringo #6 - Come Pioggia

    Immagine

    Bello.
    Se il numero scorso era fracassone e basta, stavolta per antitesi ci troviamo di fronte ad un albo riflessivo, molto calmo, dove il cuore della vicenda non è l'action sincopato ma l'osservazione dei rapporti interpersonali tra i protagonisti, nonché un approfondimento sui loro sogni e le loro aspettative.
    In Come Pioggia non vediamo la Juric, non compaiono i Corvi a mettere a fuoco e fiamme la zona in cui si rifugiano Ringo e i ragazzini, non ci sono strani individui che rapiscono i nostri per qualche strana idea: ci sono Seba, Nuè e Rosa che decidono di prendersi un giorno di vacanza da tutto questo orrore, approfittando del fatto che il gruppo è arrivato in un paesino della Toscana che sembra non essere stato nemmeno toccato dall'apocalisse. Ed è questo setting così tranquillo quello ideale per ragionare sulle tematiche che evidenziavo poco sopra.

    Mauro Uzzeo è sempre stato quello più introspettivo, rispetto a Roberto Recchioni: non stupisce quindi vedere il primo alla sceneggiatura di questo sesto albo di Orfani: Ringo. Introspettivo ma non certo facilone: una situazione così serena era fin troppo irreale e difficile da credere. Certo, i rapporti tra i tre ragazzini si complicano alla svelta, soprattutto per via delle pulsioni sessuali che investono i due ragazzini nei confronti di Rosa... e quelle di Rosa verso entrambi perché, evidentemente, confusa rispetto ai sentimenti che prova verso i due coetanei.
    Ma resta il fatto che avere il tempo di tirare il fiato rappresenta una situazione che non convince... la bravura di Uzzeo è proprio quella di non far riflettere il lettore su 'sta cosa, tanto è interessante l'insieme di sogni, aspettative e conflitti che vivono i personaggi.
    Il finale svela l'arcano, e sembra quasi di vedere le ultime tavole di Tutto e Niente (realizzata da Tito Faraci e Lorenzo Pastrovicchio per PK2). La trovata in sé non è quindi originalissima, ma alla fine era solo un pretesto: il trucco era funzionale allo "sfondo" che lo sceneggiatore voleva creare perché gli serviva per raccontare determinati sentimenti. E c'è riuscito.

    A completare l'impressione positiva sul numero ci pensa la componente grafica: i colori di Nicola Righi sono ottimi, come sempre ci ha abituato la testata, e le tinte rosse nelle situazioni di pericolo a contrasto con quelle verdi salmastre nei momenti di quiete servono molto, narrativamente.
    Ai disegni c'è Alessio Avallone, che fa il suo esordio nel fumetto professionistico e in Bonelli, e lo fa con risultati più che felici, a mio parere: le sue tavole sono pulite, chiare, leggibili ma senza rinunciare qua e là a soluzioni interessanti. I personaggi sono ben ritratti, fedelmente al modello della serie e assolutamente piacevoli alla vista, grazie ai corpi plastici e alle espressioni azzeccate sui volti.
    In chiusura, vi linko una video-intervista realizzata proprio ad Avallone durante lo scorso Cartoomics:
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Orfani: Ringo #7 - Bambini Contro (Vanzella-Recchioni/Genovese)

    Immagine

    I due Luca (Vanzella e Genovese) sono noti per aver realizzato insieme Beta, una graphic novel di robottoni molto apprezzata dal pubblico, e che è solo il risultato più noto ottenuto dai due autori, preceduto da altri interessanti risultati.
    Qui firmano insieme il settimo albo di Ringo, e lo fanno in maniera davvero pregevole. Pregevole è l'idea di base, della quale Vanzella deve ovviamente dividere i meriti con Roberto Recchioni, showrunner della serie e co-ideatore del soggetto di questa storia, ma pregevole è anche lo svolgimento e la messa in scena, risultati ascrivibili all'abilità di Vanzella e ai disegni di Genovese. Il primo riesce a dosare molto bene i dialoghi, rendendo credibili tanto gli scambi tra i tre ragazzini protagonisti - nella fase di scazzo tra i maschi e Rosa - tanto i discorsi della comunità di pischelli che in una Bologna allagata hanno deciso di vivere in autogestione perenne, lontani da qualsiasi adulto.
    La tematica è quella dell'emancipazione dell'individuo dall'oppressione dei "vecchi maestri", quell'afflato che si inizia ad avvertire non a caso nell'età dell'adolescenza. Se già in una condizione normale, in quegli anni si tende a mettere in crisi l'autorità rappresentata dei genitori e dai "grandi" in generale, figuriamoci come la cosa possa amplificarsi in un contesto nel quale la follia degli adulti ha portato all'apocalisse.
    Lo spunto è acuto e sensato da vedere, il modo in cui viene narrato è interessante e vincente, privo di retorica ben orchestrato. Ottime le tavole, che possiedono una cura ammirevole per i dettagli (sugli sfondi, sull'astronave spiaggiata, sui volti del personaggi) e che si rivelano efficaci e artisticamente intriganti. Come sempre, grande importanza la ricoprono anche i colori, qui curati da Annalisa Leoni, che contribuiscono significativamente alle atmosfere dell'episodio.
    Infine, approvo l'idea di aver fatto agire per tutto il tempo Rosa senza maglia, a reggiseno scoperto :P
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Ottimo numero. Belle le anticipazioni (le alluciniazioni dei tre ragazzi rispecchiano quello che vedranno in futuro).


    Peccato per i corvi, che latitano ormai da molto (sto facendo casino...chi è quello che appare a Nuè?)


    Ma che razza di giro pesca sta facendo Ringo? Dalle Alpi Apuane siamo finiti a Bologna... potevano passare dall'Autostrada del Sole :asd:
    Assurancetourix
  • Orfani: Ringo #8 - La Carne e l'Acciaio (Recchioni/Bacilieri-Dell'Edera)

    Immagine

    L'ottavo numero della seconda stagione orfanesca è probabilmente l'albo migliore di questo nuovo ciclo delle avventure ambientate in questo mondo post-apocalittico. Paradossalmente, al gruppetto di protagonisti non succede nulla (sono fermi in un Autogrill diroccato, riprendendo le forze) e il cuore del numero sta nel conflitto interiore di Sam, ora nel "corpo" di uno dei Corvi della Juric. "Conflitto interiore" è il mio modo politicamente corretto di dire "follia" :P
    La Mocciosa è assolutamente pazza, lo era già dagli ultimi numeri della prima stagione e riconferma, danneggiata ulteriormente dagli esperimenti della Presidentessa, la propria madness senza fine, fomentata dal suo odio cieco per Ringo. È proprio questo viaggio nella mente di Sam a rendere particolarmente interessante l'albo, anche perché permette di rivedere (in quel mistico "Eden" già mostrato in passato) gli altri Orfani, esoprattutto mette a confronto in questa dimensione onirica la Mocciosa e il Pistolero, ancora una volta, in maniera del tutto imprevedibile.
    Recchioni bara un po', diciamo, visto che il "come" Ringo acceda a questo "luogo etereo" non viene assolutamente spiegato, ma chiaramente è un approfondimento che sarà riservato ai prossimi numeri... e direi che questo elemento rinnova di molto l'interesse sulla vicenda, più della lunga marcia intrapresa dal protagonista con i tre ragazzini.
    Alle matite un volto noto per la serie come Werther Dell'Edera si accompagna ad un grande del fumetto italiano, quel Paolo Bacilieri che si è già visto in Bonelli in contesti più "consueti" e ultimamente anche nell'interessante graphic novel Fun. Un nome di classe e di peso, che impreziosisce le tavole rappresentando con un tratto sicuramente differente dalla media della serie, ma particolareggiato e interessante, che ben si incastra con quello, pur differente, di Dell'Edera. Il risultato è assai piacevole, e alcuni exploit grafici come la doppia splash-page delle pagg. 44-45, le vignette "affettate" di pagina 36 e le tavole in bianco e nero sorprendono e arricchiscono la storia nel suo complesso.
    Soddisfatto e curioso degli sviluppi :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Orfani: Ringo #9 - Tabula Rasa (Uzzeo-Recchioni/Cremona)

    Immagine Immagine

    Vogliate scusare la battuta dell'accostamento cover del nuovo Ringo / locandina della prima stagione di Game of Thrones... manco originale, visto che è già stata fatta a destra e a manca... ma effettivamente una somiglianza visiva c'è! :)
    Ma, paralleli a parte, c'è da dire che questo nono numero della seconda stagione della miniserie orfanellica è probabilmente il migliore da 9 mesi a questa parte (se la gioca con quello precedente, direi).
    Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è la rivelazione-colpo di scena a fare la differenza ([spoiler]Rosa è incinta[/spoiler]), quanto piuttosto l'ambientazione e l'atmosfera che Mauro Uzzeo riesce a iniettare nella storia, anche grazie alle strepitose tavole di Matteo Cremona che qui si supera.
    Siamo in Emilia, e i protagonisti vengono catturati da una tribù grottesca, una società di fanatici [spoiler]e cannibali[/spoiler] decisamente interessante per come viene descritta. Su tutti spicca lo sciamano del villaggio, che cerca di curarsi attraverso il sangue di Ringo e che parla con un linguaggio involuto ed evocativo. L'editoriale di Franco Busatta rivela che l'ispirazione per questi discorsi viene direttamente da brani del gruppo indipendente italiano CSI, e il giochetto messo in atto dallo sceneggiatore non può che esaltarmi ulteriormente, io che sono così sensibile ad un certo tipo di testi nelle canzoni :)
    Cremona realizza delle tavole ottime, non solo dal punto di vista del segno grafico, ma anche come impostazione della pagina: la gabbia bonelliana viene spesso accantonata per fare spazio a soluzioni meno ovvie e di grande effetto, come le pagg. 42 e 43 o 52 e 53, ma anche 44 e 45... un modo intelligente di giocare con le ampie splash-pages o con le vignette, che possono restringersi o allargarsi all'occorrenza, risultando così non un semplice esercizio di stile "ribelle" e fine a sé stesso - come in altre occasioni si poteva forse pensare, all'interno della serie - ma anzi un ottimo esempio di disegni al servizio della narrazione.
    In tal senso sono importanti anche i colori di Giovanna Niro e Fabiola Ienne, le quali modulano efficacemente le tonalità a seconda della situazione, aiutando molto il lettore nella comprensione del momento narrativo.
    Considerando che mancano 3 numeri alla conclusione della seconda stagione, mi autorizzo da solo a pensare (alla luce dei numeri 8 e 9) che ora venga il bello e non dovrebbero esserci scivoloni verso il season finale che ci aspetta, ormai a breve. I believe in Ringo ;)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Ah questa volta non sono proprio d'accordo, Bramo. Dopo l'ottimo ottavo numero, forse addirittura il migliore delle due serie, questo per me è uno dei peggiori.
    Il mondo è pieno di pazzi, lo abbiamo capito, di società neotribali più o meno sadiche. Lo dice anche Rosa, che è tutto il tempo che ne incontrano.
    Questi cannibali vegani non mi hanno aggiunto niente, io volevo i corvi non il blaterare dello sciamano.
    Tutto questo per fare la rilevazione su Rosa? Ok che dal prossimo numero avremo il gran finale, però mi sembra un numero sprecato.
    Ah, non mi sono piaciuti manco i disegni questa volta. :mah:
    Assurancetourix
  • cianfa88 ha scritto: Questi cannibali vegani non mi hanno aggiunto niente, io volevo i corvi non il blaterare dello sciamano.
    Questione di punti di vista: la società in sé può non aver aggiunto granché all'affresco che gli autori hanno delineato per questa Italia post-apocalittica, ma al netto dei Corvi (che tanto sappiamo già tutti e due che li avremo in abbondanza nel finale) io lo sciamano che parla con frasi dei CSI lo trovo una gran bella trovata, non foss'altro per lo stadio a cui porta Ringo.
    Ma ora è già tempo del numero successivo

    Orfani: Ringo #10 - Animali Selvaggi (Recchioni/Pittaluga)

    Immagine

    Pur trovandolo meno ricercato e convincente dei due numeri precedenti, il decimo episodio della seconda stagione di Orfani non è un brutto numero.
    Mancando poco alla fine dell'arco narrativo, iniziano a smuoversi alcune cosette nella trama generale, e questo è bene: però Recchioni non riesce a mettere le carte in tavola sempre nella maniera migliore, così che da una parte la scoperta su come poter sconfiggere i Corvi risulta quasi "buttata lì", in maniera forse troppo facile per essere una delle chiavi di volta del finale, dall'altra abbiamo invece un'altra rivelazione importante a livello del gruppo di protagonisti, che viene invece maggiormente curata.
    Nel primo caso continuo a storcere il naso, nel secondo non sono comunque tutte rose e fiori: il "colpo di scena" del [spoiler]tradimento di Seba[/spoiler] è un po' debole, e anche se uno non si aspettasse la presenza [spoiler]di una spia quando questa realtà viene a galla il primo indiziato è proprio lui[/spoiler]. Ma lo sceneggiatore riesce comunque a raccontare il momento del confronto in maniera controllata e sentita, credibile e apprezzabile, sapendo coinvolgere in un momento buio i lettori, che in fondo sono i virtuali compagni di viaggio di Ringo, Rosa, Seba e Nuè.

    La storia, a 'sto giro, è ambientata a Milano e il compito di raffigurare il capoluogo lombardo è affidato a Luigi Pittaluga, che compie un lavoro buono, accettabile ma che non si connota tra i migliori della serie nel suo complesso. Al netto di alcune soluzioni ingegnose a livello di costruzione della tavola, con un bel gioco di vignette ed un certo gusto nel dosare quadruple e splash-page, il suo tratto non riesce ad essere altrettanto convincente. I momenti di battaglia, dove il Rrobe inserisce un'epica scena di lotta tra Ringo e un lupo gigante, sono anche ben resi ma con una spettacolarizzazione forse troppo calcata, che cerca di occhieggiare ai comics americani supereroistici senza però riuscire a raggiungerne i risultati, soprattutto a causa di uno stile un po' troppo ingessato e rigido.
    Meglio sono gli ambienti, visto che i vari scorci di questa Milano devastata e il luogo in cui si svolge il grosso dell'azione - il Castello Sforzesco - sono resi molto bene.
    Il colore predominante è il rosso, menzione quindi a Luca Saponti che ha usato una tavolozza di colori caldi assolutamente adatti al clima teso presente soprattutto nella seconda metà dell'albo.

    Animali Selvaggi si pone quindi come un momento di passaggio importante e vitale per la trama generale della stagione e della serie. In questo compito Recchioni adempie con perizia, e anche nel trasmettere determinate emozioni connesse agli sviluppi, ma in alcuni punti cala un po' nell'efficacia della propria scrittura.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Approfitto del topic su Orfani, e delle ottime rece di Bramo, per lasciare due considerazioni sui cambiamenti in casa Bonelli: http://www.tempi.it/blog/fumetto-la-riv ... a5JlaTtlBc

    Quello che mi stupisce di più, devo dire, è il rapporto con i lettori, che nella vicenda Dylan Dog sta prendendo una piega difficoltosa e mal gestita...
  • Meglio tardi che mai anche se per ora con le librerie hanna fatto solo un passo "medio". Quello grande sarà quando cominceranno (se mai cominceranno) a pubblicare storie inedite nel circuito delle fumetterie/librerie di varia.
  • Orfani: Ringo #11 - Death Metal (Recchioni-Uzzeo/Olivares)

    Immagine

    Come da previsione, siamo arrivati allo scontro definitivo tra Ringo e i Corvi, i suoi ex amici Orfani riprogrammati selvaggiamente dalla Presidentessa Juric.
    Prevedibile risulta anche la soluzione della contesa fra le due parti, che qui comunque evito di esplicitare. Specifico solo che la battaglia che infuria ha un forte debito nei confronti di certe scene hollywoodiane fracassone da cinema di guerra o d'azione, in cui l'apice è raggiunto da Ringo che cavalca un aereo (che sarebbe il genera Nakamura trasformato in mezzo volante) contro uno dei Corvi, in una splash-page eccessiva e caciarona comunque ben raffigurata dal bravo Giancarlo Olivares, che sfoggia un tratto sporco e grezzo quanto basta per bilanciarsi tra queste scene di violenza - che occupano la seconda parte dell'albo - e quelle più tranquille della prima parte, in cui i protagonisti incontrano un gruppo di rifugiato nel tunnel del San Gottardo.
    E come giustamente fa notare Ettore Gabrielli in questa recensione, il numero si fa apprezzare soprattutto in questa fase iniziale, dove i toni sono più distesi pur potendo sentire opprimente l'atmosfera da conflitto imminente. I dialoghi, asciutti e diretti, fanno presagire il drammatico svolgimento che di lì a poco sovvertirà la situazione, e tratteggia una situazione molto ben descritta e presentata in modo naturale e apprezzabile.
    L'unione delle penne di Roberto Recchioni e Mauro Uzzeo fornisce quindi una prova piuttosto buona, che personalmente ritengo ecceda troppo nella violenza della seconda parte ma che offre comunque alcuni tocchi di stile e un'evoluzione della trama generale non da poco, interessante per come verrà gestita nell'imminente season finale e nella terza stagione.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Orfani: Ringo #12 – C’era una Volta...

    Immagine

    [da leggere solo dopo aver letto l'albo per la presenza di spoiler sul finale!]

    Si conclude la seconda stagione di Orfani, e lo fa con un esito prevedibile ma arrivandoci per una via più sorprendente. Dopo la tamarrata dello scorso numero, con il combattimento sborone tra Ringo e i Corvi, c’era effettivamente spazio per una conclusione più tranquilla e meno roboante, visto che il “rumore” è già stato fatto nel pre-finale di un mese fa.
    Roberto Recchioni confeziona quindi una conclusione di stagione lenta e amara, trasportando sulle spalle del lettore il peso che grava sulla coscienza di Ringo, rimasto solo con Rosa. L’atmosfera è pesante, gravida di dramma e di assenza di speranza, e si intuisce che per il titolare della serie non potrà finire bene. La scrittura di Recchioni riesce a trasmettere molto bene tutte queste sensazioni, lasciando sostanzialmente disturbato il lettore che avverte tutto questo.
    Non ci sono botti, in questo dodicesimo numero: o meglio, lo sceneggiatore si concede un ultimo ballo indiavolato ma il tutto accade più fuori scena che in bella vista, a parte un bello schianto di aereo contro il palazzo della Juric :P Ma è una parentesi che ruba poco spazio, un’introduzione alla conclusione definitiva.
    Quello che veramente assume importanza in questo albo sono i sentimenti, le ragioni, le spinte dell’animo: Ringo riflette su di sé, sulla sua vita, su quello che conta davvero. E con Rosa, Nué e Seba aveva trovato quel clima e quella situazione che lo faceva stare bene, che dava davvero un senso alla sua esistenza. Compreso questo, appare assolutamente ovvia la scelta effettuata dal Pistolero, un sacrificio necessario per preservare l’unica cosa importante rimasta nella sua vita, un solo unico elemento di rilievo… ma così importante da valere tutto, da rendere accettabile qualunque umiliazione e qualunque resa.
    Ammetto che nell’immediato la scena di sesso tra la Juric e Ringo non mi era chiara, o meglio la inquadravo semplicemente nel carattere morboso dell’autore: riflettendoci sopra, ho realizzato la sua importanza, il significato di completa sottomissione del Pistolero a quella donna che ha combattuto senza tregua ma della quale ora è alla mercé, tanto da abbassare la testa e farla godere per il suo solo piacere di superiorità, di vittoria. È il disporre del corpo dell’altro a proprio piacimento per trarne piacere, quando per l’altro è l’ultima cosa che vorrebbe fare. La Juric resta una donna complessa e non approfondita come avrebbe potuto in questi 12 numeri, ma qui in un solo balzo acquista uno spessore leggermente più ampio.

    Il numero non è perfetto: il ritmo appare certamente sbilanciato tra sentimenti e azione, e in un paio di punti c’è la sensazione che manchi qualcosa. Le ultime tavole, per quanto catartiche e lodevoli per l’alternanza tra il viaggio di Rosa e quello di Ringo, avrebbero forse potuto essere un po’ più “cariche”, ma riescono comunque a rendere il dramma di questa conclusione, a dipingere in modo convincentemente crepuscolare il sipario che cala sul protagonista e la nuova avventura che si apre per Rosa… e in generale Ringo ne esce al meglio, conoscendo il proprio apice e riuscendo ad entrare a testa alta nel pantheon degli eroi bonelliani.
    Alla riuscita complessiva di questo numero concorrono anche i disegni. Quelli di Roberto Zaghi, al suo esordio sulla testata, sono disegni davvero belli, dove tanto i volti dei personaggi quanto gli sfondi sono piacevoli allo sguardo, grazie ad un tratto pulito e rotondo che sembra quasi accarezzare le forme che rappresenta. Zaghi mi ha davvero colpito, un disegnatore che so essere attivo su Julia ma che spero di rivedere presto altrove perché lo trovo davvero un talento interessante. I colori di Giovanna Niro poi li accompagnano benissimo, riuscendo soprattutto nel finale (con il contrasto blu-Rosa/rosso-Ringo) a comunicare qualcosa di importante al lettore sui sentimenti in ballo grazie alla cromatura e alle sfumature.

    E dal mese prossimo, Orfani cambia ancora pelle e titolo, diventando Nuovo Mondo. La cesura è decisamente maggiore rispetto a quanto avvenuto un anno fa nel passaggio tra prima e seconda stagione, dato che in quel caso si restava perlomeno sulla Terra! Ora invece il setting sarà il pianeta alieno su cui è arrivata Rosa, che diventa protagonista assoluta della terza stagione. Questo credo porterà ad una riduzione importante di riferimenti a personaggi storici della serie e forse anche agli avvenimenti che hanno dato il via a tutto quanto. Del resto solo la Juric ormai è in vita, tra tutti quelli che abbiamo conosciuto in queste due stagioni, e anche se rimarrà la villain della serie – immaginando che Rosa, anche da un altro pianeta, voglia in qualche modo cercare di vendicarsi e di salvare la Terra da una presidentessa del genere – di certo non potrà esserlo in modo costante e primario vista la “distanza geografica”, tutt’al più sarà sullo sfondo.
    Da una storia corale si è passati ad una con un protagonista unico accompagnato da 3 pards: ora il protagonista unico è… una ragazza incinta! Ok, Recchioni, hai tutta la mia attenzione ;)
    Sono in sella anche per la terza stagione, molto incuriosito dagli sviluppi narrativi e dal coraggio di gestire una serie non solo per stagioni, ma anche con dei cambiamenti così radicali da stagione a stagione.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Immagine

    Uhm, letto il #1 di Orfani: Nuovo Mondo. Ri-uhm.

    In fondo quello che mi piaceva di Orfani erano le dinamiche di gruppo, sia nella prima che nella seconda stagione. In questo primo numero di certo non ce ne sono, mentre abbiamo a valanga mostri alieni e robottoni che mi interessano un po' meno e una trama senza particolari sussulti.

    Interessante la prima parte, con il viaggio interstellare e il chiaro paragone dei clandestini galattici con i nostri migranti clandestini. Eccellenti i disegni. Vediamo come si evolve la nuova coppia [spoiler]Rosa-Caesar[/spoiler]. Per ora giudizio sospeso.
    Assurancetourix
  • Letto anch'io.
    E anch'io sono abbastanza diviso nel giudizio da dare a questo primo numero della terza stagione di Orfani.
    La prima trentina di tavole mi ha costretto con gli occhi incollati alle pagine dell'albo: tanto bene risulta costruita la sequenza iniziale, action e dinamica, da riuscire davvero - almeno con me - a mantenere vivo l'interesse di quanto sta accadendo. Sotto questo punto di vista la scrittura di Roberto Recchioni e Luca Vanzella convince molto, e richiama decisamente al modo in cui solitamente iniziano i primi episodi di una nuova stagione di un serial televisivo americano: introdurre brutalmente lo spettatore in una situazione ancora oscura e non del tutto chiara in cui è calato un personaggio noto, facendolo nel modo più diretto e movimentato possibile. A me è piaciuto.
    Poi però la situazione si allenta un po', giustamente, ma quello che viene presentato è meno ficcante: gli animaletti strani del pianeta alieno, le lunghe camminate, gli scenari tutti da esplorare. Questi ultimi, poi, sono anche una gioia per gli occhi visto che Gigi Cavenago alle matite fa un lavoro da mascella spalancata, ma è proprio il concetto "esplorativo" alla base che trovo piuttosto banale per come viene esposto e applicato al contesto.
    Molto buona l'idea del drone senziente che diventa aiutante e compagno sintetico di Rosa, mi ricorda molto Uno di pikappica memoria e non solo come figura, ma anche come caratterizzazione che gli viene data. Ovviamente può ricordare anche i robot di Star Wars, ma in tutti i casi è un'aria che mi piace ritrovare. Un po' meno convincente è la proiezione mentale di Rosa con le fattezze di Ringo, che pare un mezzuccio per non abbandonare del tutto la figura più carismatica di tutta la serie, ma che proprio per questo smorza un po' l'effetto che aveva fatto la morte del Pistolero nello scorso numero.
    Il colpo di scena sulla Juric incinta è invece per ora una cosa shockante che pare messa lì tanto per, sicuramente che potenziali sviluppi interessanti ma che per ora sembra davvero un'idea poco stimolante.

    Ovviamente si va avanti, potenzialmente Nuovo Mondo potrebbe essere decisamente intrattenevole, ci sono presupposti buoni e altri meno, ma prima di capirla fino in fondo bisogna certamente aspettare ancora un po' di numeri :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Orfani: Nuovo Mondo #2 – Madri Guerriere

    Immagine

    Ultimamente non faccio che dire che i secondi episodi di una storia/testata sono di passaggio e, come tali, intrinsecamente portati ad avere in sé alcuni compromessi narrativi di cui non si può fare a meno ma che, pur non criticabili, non sono comunque il massimo.
    Così è anche per il #2 della terza stagione di Orfani. In Madri Guerriere vediamo infatti la naturale prosecuzione di quanto visto lo scorso mese, che alla luce di questo numero assume quasi i panni del prologo più che del numero iniziale.
    Rosa incontra Cesar e decide di far coppia con lui per sopravvivere da esuli nel nuovo pianeta. Evidentemente a Roberto Recchioni mancava la narrazione corale, visto che presto i due salvano e uniscono a loro un gruppo di altri sopravvissuti per cercare di arrivare ad un posto sicuro di accoglienza. Personalmente avrei preferito vedere Rosa sola per un po', tanto più che con l'escamotage del robottino Host e del "fantasma" di Ringo poteva darle comunque l'opportunità di parlare con terzi. Ad ogni modo, a parte il biondino innamorato dalla protagonista, il dottor Armin funziona piuttosto bene nel suo ruolo di "buon uomo". Gli altri appaiono come una massa indistinta, spero necessaria perlomeno allo svolgimento della trama dei prossimi numeri, ma sulla quale credo calerà una selezione naturale a breve. Del resto un passo in questa direzione l'abbiamo già fatto nella scena clou di questo albo, nella quale Rosa combatte contro i robot di ricognizione in un nido dei Lupi, la specie cattivissima e selvaggia di questo pianeta. Oltre che offrire il quantitativo minimo garantito di azione, esplosioni e combattimenti questa situazione permette di connotare ancora meglio le potenzialità e il carattere di Rosa, che mira alla salvezza sua per tutelare prima di tutto quella del bimbo in grembo, anche a costo di calpestare chi è nelle sue stesse condizioni e che agisce quindi di riflesso. È questa visione e la potenza con cui viene trasmessa che salva un numero altrimenti piuttosto "di passaggio", appunto, dove il lavoro di Recchioni e Michele Monteleone è ancora quello di disporre i pezzi sulla scacchiera prima di entrare nel vivo di Nuovo Mondo.
    Esordisce sulla serie Gianuca Maconi sui disegni, con un tratto fedele a quanto visto in precedenza e molto piacevole e dettagliato, in grado di avvolgere il lettore e soddisfarlo, anche nelle vignette più action.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Uhm non capisco dove voglia andare a parare questa terza serie. Per ora mi prende poco, troppe "modalità esplosive" e pochi personaggi interessanti. A Rosa deve essere successo qualcosa, più va avanti con la gravidanza e più spacca tutto.
    Assurancetourix
  • cianfa88 ha scritto:A Rosa deve essere successo qualcosa, più va avanti con la gravidanza e più spacca tutto.
    Io lo giustifico proprio con l'essere incinta :D
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Torna a “Fumetto Bonelli”