Eroe classico ma trattato con sapiente modernità da Manfredi. Un autore, una garanzia per me. Probabilmente il più capace sceneggiatore bonelliano, in grado di fare la differenza con le sue trame variegate e i suoi dialoghi essenziali (perchè il fumetto è narrativa al servizio dell'immagine), curati e intelligenti (verbosità, banalità, retorica, non stanno a casa Manfredi).
I miei commenti ai primi numeri:
1 - Gli schiavi di Zanzibar
Adam Wild è esattamente come era stato promesso e come speravo che fosse. Forse per l'ambientazione ma soprattutto per il personaggio guascone e dai modi spicci, vi ho ritrovato subito un po' di Dago (Mister No c'entra poco), il che è già tantissimo. In più, oltre alla conoscenza dei comprimari (la principessa, il conte, il colosso nero, il ragazzo ex-schiavo, ecc...), si prospetta Il Viaggio e quindi la scoperta, l'avventura e una storia in continuo divenire.
<E se va a finire male?>
<Non è possibile che diamine! Siamo appena all'inizio!>
Battuta da metalinguaggio fumettistico XD
2 - La carica degli elefanti
Con questo albo ci si addentra già in un'Africa più selvaggia, con leoni, elefanti e tribù ostili. Nuovi personaggi vengono introdotti: Il gioviale re Mongo e il caro signor Frost che essendo abile e carognone, dubito che ci lascerà le penne in tempi brevi. Prevedo invece che avrà una sua lenta costruzione e lo stesso accadrà per gli altri comprimari come è nello stile dell'autore.
Adam dice ad Amina che inseguire Frost è una questione personale ma poi afferma di non averlo mai incontrato, dunque per lui ogni schiavista è una questione personale. Un modo di fare da paladino e quindi da eroe classico che però non è spinto semplicemente dal suo essere "un buono". Come anticipato da Manfredi, scopriremo più avanti qualcosa nel passato del protagonista che forse spiegherà quello che sembra un vero e proprio odio nei confronti dei trafficanti di uomini.
Disegni del copertinista Perovic molto buoni. Trattandosi di un viaggio ("safari" per l'appunto) la storia è divisa in tappe ma finora è un unicum. Bene così.
3 - I diari segreti di Livingstone
Che bestia che è Gertrude! Frost ha trovato l'anima gemella. Adam invece prende ancora una volta le distanze dai personaggi storici della Bonelli: quando mai Tex sparerebbe per primo a degli uomini in avvicinamento? E quando mai Mister No o Zagor si comporterebbero come serpenti pur di sopraffare il nemico? Ed è giusto così se si vuole un eroe classico ma realistico che non abbisogna nella sceneggiatura di tutti quegli artifici e compromessi necessari per restare forzatamente senza macchia.
Adam Wild? E' un cinico, un generoso, una carogna, un paladino, un buontempone, un assassino, uno studioso, un avventuriero..In una parola: è un uomo ed il pregio di Manfredi è proprio quello di inventare e parlare di uomini. D'altra parte Adam è pur sempre il protagonista di un fumetto popolare (nel senso di "destinato al popolo") e l'autore, da bravo romanziere, cammina in equilibrio tra racconto leggero e crudo, tra realtà e finzione. Lo si vede anche nel modo in cui sta pian, piano costruendo i cattivi, attraverso manifestazioni di assoluta malvagità (sparare sui leoncini è una roba super-pulp!) e brevi ma fondamentali momenti dedicati alla loro caratterizzazione in quanto "esseri umani" se così li si può definire.
Non è facile saperlo fare, e saper usare dialettica e ritmo, e saper concatenare gli eventi visto che il viaggio fino ad Ujiji ne ha generato subito un altro.
La danza delle spade:
https://www.youtube.com/watch?v=YBSjZMMHSV0
Chissà come sono riusciti a suonarla con i tamburi *_*
4 - L'anello mancante
Secondo albo consecutivo disegnato dal bravo Laci (che ricordo essere il disegnatore anche della miniserie a colori "Sherlock Holmes e i vampiri di Londra" pubblicata a gennaio dalla 001 Ediizoni / Now Comics). Altro bel episodio direttamente collegato al precedente. La questione "Ashon & Diallo Inc." e il mistero dell'uomo scimmia già risolti nel solito, agevole racconto corale di Manfredi. Il suo Adam Wild per fortuna non è un detective, non compie missioni, non fa indagini, non ha bisogno di spiegoni, semplicemente vive una vita avventurosa che ci viene narrata con brio.
Frost: "
Scordatelo! La pistola non la mollerei neanche a mia madre...e dico sul serio: da bambino quella pia donna cercò di uccidermi diverse volte...sosteneva che ero il demonio!"