[Bonelli] Mercurio Loi

Editore che ha dato i natali ad alcuni dei personaggi più iconici della tradizione fumettistica italiana, toccando tanti generi diversi ma con uno stile unico e inconfondibile.
  • Anch'io ho iniziato la serie, rimasto colpito dal numero delle Storie che l'ha preceduta. Dubitavo, però, di come una simile ambientazione potesse rivelarsi abbastanza intrigante per una ongoing, essendo ancora scottato dall'esperienza di Adam Wild. Devo però dire di avere apprezzato questo primo numero. Vi ho ritrovato quella narrazione ellittica, ma ricca e stratificata allo stesso tempo, che mi ha affascinato nella saga del Pianeta dei Morti. Leggevo su internet i possibili riferimenti anche all'universo batmaniano, azzardo arguto, se si nota la bizzarria delle figure che si alternano sulla scena, echeggiante dei freak gothamiti (e forse anche dal fatto che, a mio parere, Bilotta ha la scrittura più americana nel panorama Bonelli, nella sua accezione più positiva, oserei dire à la Vertigo). D'altronde la Roma dei Papi-Re si presta, per le sue idiosincrasie e contraddizioni a fornire un ampio spettro di realtà da esplorare. I personaggi vi si muovono con estrema naturalezza (facendo trovare spaesato forse il lettore, lanciato nelle vicende in medias res) e rivelandosi sfaccettati e vivaci, come appunto per Ottone, non semplice assistente. Mosca si distingue e rende bene a colori, elemento che temevo, ritenendo la colorazione forse inutile in un tale ambito. Ecco ora non dico che la serie non avrebbe avuto lo stesso valore senza, ma si difende bene, sottolineando particolari, pur non eccellendo. Aspetto i prossimi numeri con moderata attesa, dando fiducia a Bilotta e al suo Mercurio.

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  • Giunti ormai al sesto numero, possiamo dire che questa è una serie di assoluto valore. Non si può certo definire solo come una serie "gialla", ma bensì una serie che tratta innumerevoli temi esistenziali e onirici: l'ambientazione romana papale sta infatti passando sempre più sullo sfondo, per concentrarsi sulla psiche e le idee dei protagonisti. Bravissimo Bilotta e bravissimi anche i vari disegnatori. Consigliatissimo!
    Assurancetourix
  • Oramai è diventata la prima lettura del mese; appena esce il numero, scalza ogni altro albo. Mai avrei pensato di appassionarmi tanto, ma, sarà il taglio girovago, dubitativo e speculativo sulla realtà e la natura umana, il suo porsi come gioco intellettuale, ma anche la vivida rappresentazione delle emozioni, dei drammi e delle lotte interne all'animo (ciò risulta vero in particolare nell'ultimo volume, La Testa di Pasquino), non riesco a rimanere indifferente. Ogni mese si sorpassa il precedente. In effetti il primo, ed il numero delle Storie, lasciavano presagire una serie gialla con tratti onirici, ma la realtà dei fatti si è disvelata molto migliore dell'incartamento. Ogni caso è uno spunto per mettere al lavoro una mente, quella di Mercurio, che non è mai sazia di sapere, sapere relativo alla condizione umana, che ottimisticamente investiga, in modo quasi casuale e olistico, quasi come un Dirk Gently più consapevole. Così moderno, nelle scelte stilistiche, nelle soluzioni narrative che alimentano il confronto col lettore, ricercato in continuazione, ma allo stesso tempo così intriso della specificità dell'eroe italiano, la cui tradizione fiorisce con Ariosto (almeno nell'interpretazione di Calvino). E per questo, nonostante le sue trovate spesso cerebrali, la sua presenza tra le file della letteratura popolare per eccellenza (il fumetto, e quello Bonelli) è, a mio parere, da preservare. Spero che i dati di vendita lo sostengano quanto serve.

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  • Premio Gran Guinigi per Mercurio Loi!

    http://www.fumettologica.it/2018/10/luc ... 8-fumetti/

    Meritatissimo!
    Assurancetourix
  • Ahimè, annunciata la chiusura di quella che probabilmente rimarrà come una delle migliori serie Bonelli. I rumors erano dunque giustificati...adesso aspettiamo Eternity di Bilotta.

    http://www.sergiobonelli.it/news/2019/0 ... e-1004137/
    Assurancetourix
  • Immagine

    16. La Morte di Mercurio Loi

    Si conclude dunque l'acclamata serie di Bilotta, che ha fatto incetta di premi ma ha avuto scarso successo in edicola nonostante sia entrata nel cuore di diversi appassionati. Forse è meglio così, almeno abbiamo mantenuto altissimo il livello per tutti i sedici numeri di questa miniserie che è partita come una serie apparentemente di tipo "giallo" ma che poi ha virato decisamente verso argomenti direi quasi metafisici, andando ad indagare sul rapporto tra l'individuo e la società. Il classico tema della maschera, del "doppio", del rapporto con la propria coscienza. Che cosa ci aspettiamo da noi stessi? Che cosa ci aspettiamo dagli altri? La grande abilità di Bilotta è stata però quella di riuscire a raccontare una storia "reale" e calata nella realtà di una Roma anch'essa inafferrabile, nonostante la complessità degli argomenti trattati. Una sapiente miscela di "alto e basso", come nella migliore tradizione del fumetto popolare italiano e direi anche bonelliano alla fin fine.
    Ottimi anche i disegni, così come l'uso del colore.

    Consigliato il recupero.
    Assurancetourix
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