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[L'Osservatorio #9] Nintendo, non sono io, sei tu

Inviato: giovedì 18 giugno 2015, 19:41
da La Redazione
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La morte di Nintendo è una delle profezie più note nella storia della veggenza, e una delle più smentite. Più e più volte si è gridato alla fine e ci si è strappati i capelli, salvo poi ritrovare una grande N più pimpante che mai e pronta a dare battaglia spernacchiando gli uccellacci del malaugurio. È innegabile però che nel corso del tempo qualcosa sia cambiato, nel rapporto con il mondo videoludico tutto, nel rapporto con le altre software house (mai veramente roseo, c'è da dire), ma soprattutto nel rapporto con i fan. I fan Nintendo sono da sempre i più appassionati e anche i più critici della casa di Kyoto, ma capiamoci: qualunque “grande” ha la sua corte di fan, fan dumb, fan hater e chi più ne ha più ne metta, gente pronta a scannarsi per qualunque minimo (e presunto) passo falso. Ciò che ha sempre contraddistinto i fan Nintendo, però, è quel rapporto quasi personale, intimo con la casa di Mario e Zelda, un rapporto costruito sulle emozioni e consolidato dalla fiducia.
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È quando quest'ultima viene meno, che si può ragionevolemente iniziare a parlare di morte di Nintendo. Non in termini finanziari, per carità, e nemmeno in termini qualitativi, perchè persino la più bistrattata macchina da gioco firmata Nintendo ha almeno una manciata di capolavori che valgono l'acquisto... Almeno se siete un nintendaro.

Da quando Wii U si è mostrata al grande pubblico è stato chiaro che qualcosa non andava: una scelta di nome infelice, una presentazione confusionara, sproloqui poco convincenti a proposito di third party... ma comunque, il sentimento generale era di fiducia, talvolta condita da picchi di sincero entusiasmo, come fu per la presentazione di Xenoblade X in un ormai remoto Nintendo Direct, o come sta succedendo in questo momento grazie agli Amiibo e a Splatoon. Gradualmente però, granello per granello, quella fiducia è stata erosa: dalla scarsità di titoli first party, dalla fuga in massa dei third party, da uno sfruttamento limitatissimo delle peculiarità del Gamepad e da E3 decisamente insoddisfacenti. È su quest'ultimo punto che vogliamo concentrarci: gli E3 Nintendo riguardo a Wii U, persino quando sono stati presentati titoli che alla prova dei fatti si sono rivelati ottimi, non hanno mai brillato. È sempre mancato il FATTORE WOW, sostituito pian piano da un cauto ottimismo quando non da una cocente delusione. E l'E3 2015 è stato, probabilmente, la pietra tombale sul rapporto Nintendo-fan. Un E3 il cui unico annuncio davvero di rilievo è un titolo, per quanto a lungo atteso, già annunciato l'anno scorso: un E3 in cui due brand amati, Zelda e Metroid, sono comparsi soltanto in forma di giochetti multiplayer per 3DS, buoni per una spesa di 5€ su eShop, ma soprattutto un E3 il cui messaggio è stato chiaro: ci vediamo nel 2016... su NintendoNX.
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Ora, non c'è dubbio: l'E3 2016 di Nintendo sarà una bomba, perchè avremo non solo Zelda Wii U (che sarebbe dovuto essere presente quest'anno...), ma le prime notizie, o forse una presentazione ufficiale, sulla nuova console Nintendo. E da quest'ultima ci si aspettano grandi novità e magari la risollevazione Nintendo dall'aura di zimbellismo di cui si è circondata negli ultimi anni. Il punto, però, è un altro: è che parlare in questo momento di NintendoNX significa confermare tra le righe ciò che in molti hanno profetizzato (a torto, allora) fin dall'inizio, e cioè che Wii U è stato un passo falso ma che ora è definitivamente morto e che, se l'idea è di investire su Nintendo, è meglio farlo a partire dalla sua prossima console. Wii U avrà, si spera, un magnifico canto del cigno rappresentato da ZeldU, ma è palese che il supporto alla console da parte della Grande N si fermerà lì, e che mentre Playstation 4 e XboxOne entreranno nel pieno della loro vita Nintendo dovrà ricominciare da capo, con una nuova macchina, che probabilmente affronterà i medesimi problemi che tutte le console affrontano al lancio, primo tra tutti la carenza di titoli disponibili. Ma soprattutto, dovrà riconciliarsi con i propri fan e far sì che l'E3 sia atteso con la trepidazione che precede i grandi eventi, e non con il timore, finora sempre confermato, di vedere deluse le proprie aspettative e tradita la propria fiducia.
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