[Nanni Moretti] Habemus Papam

Non solo pizzammoremandolini: il Bel Paese è conosciuto nel resto del mondo anche grazie al suo grande cinema, da sempre nel bene e nel male riflesso del suo popolo.
  • Franz ha scritto:No, i giornali se lo sono inventato, Moretti l'ha smentito a Parla con me.
    Pardon, allora :)
    Timido postatore e finto nerd.

    Pure su YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCBsX4Y ... LjrjN8JvEQ.
  • DeborohWalker ha scritto:Non lo vedrò neanche se mi obbligano minacciandomi con un tizzone ardente (sì, amo Moretti)
    Per far rassegnare definitivamente quei pochi che ancora mi ritengono una persona coerente, ho visto Habemus Papam.
    E mi è pure piaciuto, è il primo film di Moretti che sia riuscito a placare per un paio d'ore il mio desiderio di strappargli la barba con veemenza.
    Non è un'opera priva di difetti, i quali li riconduco allo stile morettiano che tanto mi irrita, ma in linea di massima ho un giudizio positivo sul film.

    La vicenda principale è incentrata sul Papa neo-eletto; la sua crisi non l'ho percepita come una crisi di fede (anche se ovviamente per la situazione in cui si trova, è un elemento che influisce) ma una depressione che deriva dall'incombente peso delle responsabilità al quale non si sente pronto. La paura che più traspare è il terrore di vivere in una prigione di cristallo, una celebrità planetaria fatta di persone che battono le mani sulla sua macchina e di platee di milioni di persone che lo ascoltano da una piazza pendendo dalle sue labbra; per assaporare un po' di mondo reale, il Papa fa una fuga "à la Jasmine" per vivere qualche giornata da uomo comune, prendendo l'autobus o mangiandosi una ciambella in un forno notturno, piccoli gesti che non potrebbe più svolgere una volta accettata la sua carica.
    Michel Piccoli è bravissimo, riesce a interpretare l'umanità di una figura così importante senza scadere nel vecchietto-medio, ma nemmeno ammantando il personaggio di un'aurea sovrannaturale dalla quale la sceneggiatura vuole appunto spogliarlo.

    Nel frattempo anche i cardinali sperimentano qualche giorno di "vita normale", grazie al prolungamento del conclave che li costringe a passare la vita assieme in una sorta di colonia/ospizio per cardinali. Fa sorridere vedere autorità ecclesiastiche rappresentate nei loro aspetti più umani, mentre sbirciano durante la votazione papale come liceali durante un compito in classe, o passano i pomeriggi giocando a carte come fanno i loro coetanei seduti al bar; è un'idea semplice ma efficace, che riesce a durare nel corso del film senza l'inserimento di ulteriori elementi. Moretti ci prova con il torneo di pallavolo, che va un po' per le lunghe e viene interrotto per scivolare verso la fine della trama principale.
    Il personaggio di Moretti sulla carta è fantastico, la flemma con cui affronta le situazioni ai limiti del surreale in cui è immerso è fantastica (su tutte, la prima seduta con il Papa) ma il fatto che non possa seguire il suo paziente indebolisce un po' il suo personaggio, che aveva buone potenzialità. Peccato anche che ad interpretarlo ci sia Moretti, che come attore secondo me è abbastanza fuori parte: anche se ha il ritmo giusto per interpretare lo psicanalista, continua a sembrarmi tutto meno che un attore.

    Il finale... boh.
    Non mi sembra un finale. C'è la musica pomposa, il monologo finale, i cardinali che fanno facepalm, il pubblico in sala che trepida ma... cosa dovrebbe sconvolgere di quel finale? È la prosecuzione fisiologica di quello che abbiamo visto per due ore, la dichiarazione pubblica di quanto era avvenuto dietro le tende rosse col Papa che scoppia a urlare dopo l'annuncio dell'Habemus Papam.
    Per l'opinione pubblica è una batosta, un dogma che crolla, ma non vedo il senso di una chiusura come quella, dato che stavamo sguazzando in quelle acque da due ore buone.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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