Bad Robot: Cloverfield
Inviato: martedì 05 febbraio 2008, 00:44
Qualche anno fa, durante il tour promozionale di Mission Impossible III in Giappone, J.J.Abrams entra in un negozio di giocattoli assieme a suo figlio, e vede i pupazzi di Godzilla. E da lì la folgorazione: perchè il cinema americano non ha un proprio Godzilla? E non conta King Kong, dato che ha gli occhioni da buono, e in fondo è il beniamino dei bambini...
Dov'è un bel film con un mostro cattivo che non fa altro che seminare distruzione, perchè ci prova gusto e sembra non aspettare altro che la fine del nostro pianeta?
E così nacque Cloverfield.
C'è ben poco da dire della trama, e comunque ogni qualsivoglia dettaglio rivelato sarebbe di troppo, quindi è meglio soprassedere. Abrams (orsù, anche se il regista è un altro, si può dire senza timore che l'autore del film sia lui) sa benissimo che i film mostro-catastrofici sono un immenso giocattolone, e sfrutta ciò per non inserire nulla di superfluo; il film inizia con una fase introduttiva dei protagonisti, e subito dopo si è catapultati in mezzo a una Manhattan in preda al caos. La fase di presentazione non è nè troppo corta, nè troppo lunga, dato che in fondo i personaggi sono solo dei "tizi che corrono", spinti avanti nella vicenda da una motivazione valida, e comunque pronti ad emozionare e ad affezionarcisi.
Ma quando inizia la baraonda, è come salire su un ottovolante e non scendere più.
Sì, perchè l'elemento che contraddistingue Cloverfield, è l'uso della telecamera; una steadycam che nella vicenda serviva per riprendere una festa, e che poi viene utilizzata per documentare la fuga dei protagonisti dal mostrone, in situazioni realmente da brivido. Sì, perchè il film fa paura, siamo ben lontani da Blair Witch Project, che era coinvolgente e spaventoso più o meno come i tunnel dell'orrore al lunapark, con i fantasmi attaccati alla parete con lo scotch.
Qui la telecamera è la vera protagonista, mezzo attraverso il quale lo spettatore si può effettivamente immergere nella trama, vivendo in prima persona un'esperienza veramente straordinaria. Non vediamo mai nulla da un punto di vista oggettivo, ma tutto ci è mostrato attraverso l'obiettivo. Certo, la telecamera è quasi un personaggio a sè stante, e per godersi il film bisogna varcare il confine della sospensione dell'incredulità; per tutto il film non si scaricano le batterie, non si rompe, l'immagine non è mai fuori fuoco, e il ragazzo che la porta non se ne libera neanche alle prese con le situazioni più pericolose, ma in fondo, è un film. E la telecamera fa quello che fa in ogni film, ovvero ci immerge nella storia, solo che qui è realmente presente nella storia. E con essa corriamo, cadiamo, ci arrampichiamo, veniamo sballottati e affrontiamo la minaccia mostruosa, con movimenti che vogliono ricalcare quelli che sarebbero stati nella realtà; per questo il film può effettivamente dare fastidio ai più, al punto che in alcuni cinema americani sono stati affissi avvisi che avvertivano il rischio di nausea derivanti dalla visione del film.
Personalmente, pensavo fosse una delle solite fanfaronate pubblicitarie, o qualcosa rivolto alle persone più deboli; io ho lo stomaco forte, ma ho comunque provato una leggera sensazione di mal di pancia durante il film (mannaggia a me che l'ho visto subito dopo cena!)
La pellicola ci viene presentata come un reale documento ritrovato dal Governo degli Stati Uniti, come se fosse stata effettivamente prelevata la videocassetta registrata dai protagonisti; ad arricchire l'opera c'è il fatto che tutta la terribile nottata è stata filmata non su una cassetta vergine, per cui qua e là compare qualche secondo di registrazioni passate, che fungono da veri e propri flashback che approfondiscono i personaggi e arricchiscono la storia.
Molto forti certi momenti di tensione, ho sobbalzato sulla sedia in un paio d'occasione; sicuramente il regista ha saputo giocare bene con l'elemento del perturbante, dato che i momenti in cui si trema di più e quando non si vede nulla, ma viene solo lasciato intuire... Quando però il moostro e gli altri pericoli sono mostrati chiaramente sullo schermo, l'adrenalina è alta, nonostante la realizzazione sicuramente non eccelsa degli effetti speciali.
Un gran buon film, senza alcun dubbio il migliore del suo genere; personalmente mi viene da paragonarlo a MARVELS per il mondo dei supereroi, dato che riesce a focalizzarsi sul punto di vista dell'uomo comune, al livello massimo possibile.
Per dover di cronaca, avverto che la maggior parte della sala si è alzata sui titoli di coda imprecando contro il film, ma qualcuno qua e là che l'aveva apprezzato c'era. Io sono rimasto soddisfatto dalla visione, e non poco.
Per chi fosse intenzionato a vederlo, consiglio vivamente di vederlo al cinema, dato che l'esperienza consiste proprio nell'"effetto ottovolante", e ritengo che in DVD si perderà buona parte del fascino del film. Poi chissà, magari un giorno Cloverfield uscirà nei cinema in versione 3D, e quello sì che effettivamente sterminerà la razza umana
In una scena del film si vede un ragazzo che, con la sua telecamera, riprende frontalmente la "nostra" telecamera; visto il successo del film si sta ovviamente pensando a un sequel, e gli autori hanno ipotizzato che Cloverfield non sia l'unica registrazione di ciò che è avvenuto quella notte... Potrebbero infatti esserci altri film, e quel momento in cui vediamo l'altra telecamera potrebbe essere un momento di raccordo tra questo film e l'altro... Uh, mamma, quanto è nerd tutto ciò, lo adoro!