E' strano per me parlare di un libro che non è un romanzo, o una raccolta di racconti, o qualsiasi cosa di narrativo.
Infatti
Cultura Convergente è un saggio a cura di Henry Jenkins, professore del Comparative Media studies Program del MIT. Sono incappato in questo tomo (di 366 pagine, a 22 euro, edito da Apogeo) perchè nella bibliografia del mio esame di "Teoria e Tecniche della Comunicazione Mediale", e l'ho trovato pieno di spunti interessanti su molti argomenti sollazzieri e nerd.
Diviso in 6 agili capitoli, il libro tratta di comunicazione trasmediale nel modo più aperto e ampio possibile, prendendo in esame alcuni esempi concreti ed eclatanti per dimostrare la sua teoria di base: viviamo in un'epoca in cui la cultura si basa sull'interazione tra vari media, dove la tendenza non è tanto l'accorpamento di tante funzioni in una macchina sola, ma l'adattarsi di un contenuto mediale alle varie piattaforme di comunicazione possibli oggigiorno.
Più che alle nuove tecnologie nello specifico tecnico, il professor Jenkins decide di concentrarsi sulle risorse umane e su come le persone sappiano usare i nuovi mezzi per creare e diffondere cultura in modo nuovo. E per farlo analizza alcuni esempi e situazioni a noi note.
Il primo capitolo infatti analizza il reality show
Survivor come origine dell'attività di spoiling, nata come cosa tendenzialmente positiva e giocosa... Nel secondo analizza la particolirtà di
American Idol e come le aziende come la Coca Cola sfruttino grazie al programma il concetto di "lovemarks". Il terzo parla ampiamente di
Matrix nell'ottica soprattutto della narrazione transmediale intesa come ampiamento dell'universo creato su varie piattaforme (dai 3 film ai videogiochi, ai fumetti...) che non si limita più al mero merchandising ma che ampia le conoscenze del mondo fantastico creato, con accenni anche al fenomeno degli ARG.
Il quarto capitolo parla diffusamente del fenomeno
Star Wars e di come le fanficion e le opere anche audiovisive create da semplici fan siano sempre più facili non solo da creare ma anche da diffondere, grazie a Internet. Si disserta quindi sulla posizione di Lucas nei confronti di queste opere, del diritto d'autore e dell'expanded universe... sul diritto d'autore si parla molto anche nel capitolo successivo, che prende in esame
Harry Potter e le cosiddette "battaglie di Potter", quella della Warner Bros contro chi usava l'universo della Rowling in siti internet (grandissimo l'esempio di una ragazzina che fonda un giornale scolastico di Hogwarts on-line) e quello di alcuni conservatori che accusavano i libri di ispirare al satanismo.
Infine si chiude con un capitolo sulla convergenza tra politica e nuove tecnologie.
Il tutto incorniciato da un'introduzione e una conclusione.
A fare da intro a questo interessantissimo saggio, poi, c'è la
Prefazione a cura dei Wu Ming. I Wu Ming sono un collettivo di scrittori italiani molto interessanti, i quali hanno pubblicato alcuni romanzi che hanno riscosso abbastanza successo, oltre che opere di saggistica. La loro particolarità è l'applicazione del principio dei fair use ai loro libri, che sono disponibili per intero suk loro sito e scaricabili gratuitamente, a meno che uno non voglia spontaneamente pagarlo.
Già solo per questo questi autori andrebbero conosciuti un po' meglio, ma dalla prefazione che fanno sembra che hanno anche cose assai interessanti da dire, con molte idee e anticonformismo verso alcune concezioni italiche riguardanti la cultura e la sua diffusione. Io vi linko la pagina del loro sito in cui trovate la prefazione a questo libro, se poi avete voglia da lì potete risalire all'home page e capire un po' le loro idee:
http://www.wumingfoundation.com/italian ... rgente.htm
Tra Wu Ming e Jenkins stesso, il libro offre insomma numerosi spunti su molte cose, argomenti e riflessioni che facciamo normalmente sul forum, riguardo a nerdate e al modo di fruirne, riguardo a universi narrativi e a fanfiction. Lo consiglio caldamente a tutti.