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[Gilles Chaillet] Nella Roma dei Cesari

Inviato: domenica 16 settembre 2018, 21:42
da Pangur Ban
Nella Roma dei Cesari

Autore: Gilles Chaillet
Pubblicato da Kleiner Flug
Data di pubblicazione: giugno 2018
Collana: Viaggi tra le nuvole
Lingua: italiano
Specifiche: cartonato, 205 pagine
Prezzo: € 45,00
ISBN-10: 8898439865
ISBN-13: 978-8898439867

Nuova edizione del volume precedentemente pubblicato in Italia nel 2007 da Edizioni BD.

Nella Roma dei Cesari scaturisce dallo studio del plastico di Roma antica di Gismondi e dalla passione per la storia e l’archeologia, coltivate fin dagli anni giovanili: Chaillet inizia da giovane a realizzare a mano una gigantesca pianta topografica della Roma antica (3,25m x 2m), da cui trae poi centinaia di tavole illustrate a colori. Di lì, l’idea di corredare i disegni a matita con testi di commento a ogni luogo e monumento, narrati da Flaviano, un visitatore immaginario che giunge nella Roma del IV secolo. Attraverso lo sguardo stupito di Flaviano, prende corpo un vero e proprio
viaggio nello spazio e nel tempo, che consente al lettore di immaginare con incredibile realismo come appariva la Roma dei Cesari in tutta la sua grandiosa magnificenza.
Oltre allo studio scrupoloso e maniacale di ogni vestigia archeologica, colpiscono la qualità e la finezza del disegno. Infinite mappe e cartine, incredibilmente dettagliate, ritraggono i più celebri monumenti e palazzi, ma anche strade, giardini, orti, vicoli e case di tutta la Roma antica, che vanno a comporre il lavoro appassionato ed emozionante di una vita.
Le tavole originali del Maestro Chaillet, custodite al Museo Archeologico di Arles, sono divenute nel 2008 oggetto della mostra Il Divo è tratto, al Museo della Civiltà Romana, trovando così la loro ideale collocazione a fianco del celebre plastico di Roma di Gismondi.



L'Autore:

Gilles Chaillet (1946-2011) è uno dei più noti ed apprezzati disegnatori francesi. All’età di 19 anni entra nello studio Dargaud dove lavora come colorista per le serie Achille Talon, Blueberry e altre serie. Poi con lo studio di Uderzo realizza alcuni illustrazioni di Asterix e una serie dedicata a Idefix. Nel 1979 crea la serieVasco, che esce sulle pagine della rivista Tintin, nella quale racconta le vicende di un banchiere italiano del XIV secolo. Inizia poi a collaborare con Jacques Martin, papà di Alix e del fumetto storico francese. Nel 2004 esce Nella Roma dei Cesari, che vede applicate le tecniche di disegno proprie dei fumetti alla ricostruzione archeologica della città di Roma nel IV secolo. Il volume, edito in Italia dall’editore BD, riceve grandi apprezzamenti internazionali, diversi premi, e viene tradotto e pubblicato con successo in numerosi paesi del mondo.

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La casa editrice:

Kleiner Flug (Piccolo Volo), è una casa editrice che propone, con le sue collane, di far conoscere città, vita e opere di personaggi illustri attraverso il linguaggio del fumetto.
Grazie a questa “arte sequenziale”, gli autori dei volumi sorvolano, con le ali della loro fantasia, città, opere letterarie, teatrali, o semplicemente episodi storici e li narrano riformulando i canoni classici sfruttando il loro punto di vista “aereo” e la loro immaginazione, cercando di emozionare, divertire attraverso segni e stili che questo particolare e meraviglioso linguaggio permettono.
La casa editrice si muove sul mercato italiano e internazionale alla ricerca di opere che possano entrare nel proprio catalogo, ma anche alla ricerca di giovani talenti emergenti capaci, con le loro abilità, di raccontare la storia e il genio dei grandissimi personaggi del passato.

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Uno stupendo viaggio nella Roma antica. Qualsiasi archeologo o appassionato di storia chissà cosa darebbe per visitare la città eterna quando tutti i suoi monumenti erano ancora intatti. Le mappe disegnate da Gilles Chiallet sono bellissime ma ancora più interessante è il racconto di Flavio, il personaggio immaginario insieme a cui il lettore scopre tutti gli aspetti e la vita dei Romani ai tempi dei Cesari. Lettura davvero piacevole, avercelo avuto a scuola questo libro!




Riporto dall'introduzione:

Una vasta distesa triste e uniforme, colline coronate da pini marittimi, un fiume dalle correnti capricciose e giallastre che depositano argilla su incolte rive, un’isola.
Una via che, dal mare, trasporta preziosissimo sale verso l’interno dell’Italia. È il Latium, circondato da una fascia di montagne selvagge e bagnato da un mare ostile. Presto, una manciata di
villaggi, Ferocemente abbarbicati sui colli bagnati dall’Albula, il fiume che verrà presto ribattezzato Tevere, sovrastano la citata isola. Chi controllerà questo snodo controllerà l’ltalia.

Per gli Etruschi è Rumon, la città del fiume. Ma si awicina il tempo in cui la penisola e il mondo la conosceranno col nome di Roma!

Undici secoli più tardi, nel 314 d.C, Ia Città Eterna si estende per quasi 2000 ettari con una popolazione di circa un milione di abitanti, per lo più: ammassata in edifici bersagliati tanto dalle calamità naturali quanto dagli speculatori. ll più grande agglomerato dell’universo, come non mancheranno di riconoscere i poeti!
Ma altresì la più grande concentrazione di monumenti, la cui ricchezza contrasta crudele con la povertà di gran parte degli abitanti!

Roma può vantare undici fori, 967 bagni pubblici, undici grandi terme, 1352 fontane che alimentano diciannove acquedotti, trentasette porte, nove ponti, dodici basiliche, quarantatre
archi di trionfo marmorei, ventotto biblioteche pubbliche, due anfiteatri, cinque circhi, due naumachie per la rappresentazione di scontri navali, tre teatri, un odeon e uno stadio.
Circa 200 templi ospitano le divinita dell’lmpero tutto. Ai patri eroi sono state elevate undici colonne commemorative, due statue colossali, ventidue monumenti equestri e oltre 3000 pedestri. Senza contare le innumerevoli sculture che adornano i quartieri cittadini, le 80 statue che illuminano d’aurei bagliori I’Urbe, i sei alti obelischi volti a ricordare come I’Egitto sia una provincia romana, i ventisei portici che sono stati edificati per passeggiare nel cuore di immensi parchi ove prosperano candelabri, vasche, statue e fontane.

Dietro questa sfarzosa parure di monumenti scopriamo la Roma che vive e lavora. Le ventidue caserme, i 355 depositi, i 204 Forni statali, i 2300 oleifici, Ie 144 latrine pubbliche dalle discutibili decorazioni, i 322 quartieri dagli altrettanti chioschi proteggenti i Lares pubblici. La popolazione si distribuisce tra 1790 proprieta private particolarmente ricche (Ie domus), le 46.602 insulae dei locatari meno indigenti e i 46 lupanari ufficiali dove operano le numerose prostitute, e questo senza contare gli edifici pubblici ospitanti i| Ioro personale.

Questa é la Roma dell’anno 314!


Dai capitoli, un paio di brevi stralci del testo:

L'acqua

Anche da oltre novanta chilometri, diciannove acquedotti trasportano il loro prezioso |iquido attraverso le campagne romane, talvolta su arcate, spesso mediante condotti sotterranei. Svariati castelli ospitano stazioni sorveglianti |a portata di ciascun acquedotto. Ogni giorno, un milione di metri cubi d’acqua alimentano 1352 fontane pubbliche, tutte le terme e talune abitazioni private. Nonostante i forti sprechi, ciascun Romano dispone di una quantità d’acqua personale pari a quella di un cittadino moderno. Per ottenere acqua corrente in casa propria è necessario un favore imperiale. Molti sono però i funzionari disposti a fare concessioni fraudolente. Ben 1790 case private e svariati quartieri dispongono così di acqua corrente!

Le venationes (al colosseo)

Mossa da un ingegnoso meccanismo, una scenografia rappresentante montagne e foreste tropicali trasforma l'arena in una lontana provincia africana. I montacarichi vomitano un tumultuoso branco di bestie feroci fino a quel momento ingabbiate nei sotterranei dell'anfiteatro. Gli spettacoli mattutini sono tradizionalmente dedicati alle venationes, ripugnanti cacce dove gli animali si ammazzano l'un l'altro, orso contro bufalo, elefante contro rinoceronte, tigre contro pantera. Ve ne sono anche di ancor più crudeli, in cui a essere contrapposti alle belve sono uomini armati di picche e fiancheggiati da cani feroci. L'Imperatore Commodo si divertiva accoccare frecce sui felini direttamente dal suo palco.
Ancora una volta, Tito si distinse per la sua generosità: in occasione della sua inaugurazione, l’anfiteatro Flavio fu teatro della strage di ben 5000 animali! Di ciò rallegrati, viandante che oggi attraversi la selvaggia Libia senza dover temere l’attacco di un leone, giacché i giochi del circo hanno sbarazzato la regione dei suoi mostri!