[Terry Pratchett] Il Colore della Magia
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(copertina italiana orrenda)
Una tartaruga di dimensioni galattiche, sul cui carapace poggiano quattro elefanti, che sostengono con le loro schiene il Mondo, un disco piatto dai cui bordi l'acqua scorre in un'eterna cascata nel vuoto... Solo l'ambientazione dice tutto di questo libro fantastico, primo della serie del Diskworld, edita da Terry Pratchett.
Un po' come in un fumetto Disney, la vicenda comincia dal punto di climax massimo: la città di Ankh Morpork in fiamme, e i due protagonisti, Scuotivento e Duefiori in fuga. Riavvolgendo poi il nastro, ci ritroviamo sulla banchina del porto di Ankh, dove è appena attraccata una nave, da cui un curiosissimo figuro (Duefiori) esce, accompagnato dal suo bagaglio, dotato di tanti minuscoli piedini autonomi. Non parlando la lingua locale, ma munito di quello che per noi potrebbe essere un libricino di frasi-fatte, che si trovano nelle agenzie di viaggio, per fornire lo stretto indispensabile per partire a coloro che non parlano lingue straniere. Con non poca difficoltà, e un umorismo esilarante, il turista riesce a farsi indirizzare ad una locanda.
Giuntovi, ricevuta una stanza e del cibo, ricompensa il locandiere con una moneta straniera, il cui valore in valuta Ankh-Morporkiana ammonterebbe a una cifra superiore al costo complessivo della taverna. Essendo esterrefatti un po' tutti dalla noncuranza con cui il figuro se ne è privato, interviene Scuotivento, un mago fallito, che si è fatto espellere dall'Accademia Magica, e che non conosce alcun incantesimo [spoiler](se non uno degli 8 Incantesimi più potenti, capace da solo di creare un cataclisma cosmico per il Mondo Disco)[/spoiler], l'unico capace di parlare la lingua dello straniero. Dopo essere stato assunto dal turista in cambio di una moneta al giorno (pretendendo quindi di diventare un plurimiliardario in pochi giorni), Scuotivento ne segue i movimenti per la città.
Dopo averlo accompagnato in lungo e in largo, sarà proprio per causa loro che scoppierà l'incendio nella città (a seguito di una zuffa tra la gilda dei Ladri e quella degli Assassini nella loro taverna), e i due saranno costretti a lasciarla di corsa. L'autore ci porta così, non tralasciando mai quel gusto per il simpatico, e quella sua capacità di rigirare una frase banale, per farne una vera e propria perla, attraverso parte del Disco, narrando parallelamente di come questo viaggio non sia altro che un capriccioso gioco da tavolo che gli dèi stanno giocando tra di loro (utilizzando i nostri protagonisti, e altri eroi locali come pedine).
Proseguendo nella loro avventura giungeranno al tempio di Bel-Shamaroth, il Mangiatore di Anime, dove se la vedranno con questo demone leggendario, quindi alla montagna rovesciata di Wyrmberg, dove vivono i draghi [spoiler](che poi non sono altro che illusioni, frutto della fantasia dei loro cavalieri)[/spoiler], ed infine nel paese di Krull, sul bordo del Disco, da cui precipiteranno per poi...
[Continua nel secondo libro "La luce fantastica"]
Che dire di questo libro? Umorismo eccezionale, l'autore lascia galoppare la fantasia a briglia sciolta, dipingendo dei personaggi molto caratterizzati, dotati ognuno di una propria psicologia e comportamento. Uniche pecche sono forse la brevità (non raggiunge neanche le 200 pagine) e forse la difficile contestualizzazione all'inizio del libro (parte infatti in quinta, non dando il tempo al povero lettore di ambientarsi; consiglierei, una volta finito il libro, di rileggersi le prime 7-10 pagine )
E' tutto.
[spero di non aver scritto nulla di sgrammaticato]
Finalmente l'ho letto anch'io, dopo che tutti (il mio amico che l'aveva letto l'anno scorso, Breda, Kizkan Lax, Brigitta sul Papersera, Neil Gaiman scrivendoci un libro assieme , Alex qui sopra e chissà quanti altri) non facevano altro che idolatrare Pratchett e la sua saga del Mondo Disco. E non posso che unirmi al coro di quelli che apprezzano la scrittura dell'autore inglese e l'ambientazione del Mondo Disco.
Già, perchè questo romanzo mi è proprio piaciuto!
Non mi dilungo sulla trama che ha già perfettamente riassunto il prode Alex Andrew, mi concentro solo su tre particolari che mi hanno colpito molto positivamente.
Il primo riguarda il primo capitolo. Infatti ho apprezzato molto l'inizio in quinta come l'ha definito Alex, che è vero che ti disorienta un po' ma io penso sia un effetto voluto. Penso che il senso di straniamento sia calcolato, di modo che il lettore sia catapultato direttamente nell'azione e solo attravero il flashback che spiega come ha fatto la città a incendiarsi riusciamo pian piano a immergerci nel mondo fantastico creato da Pratchett. Apprezzo moltissimi le narrazioni fatte in questo modo!
Poi il personaggio di Scuotivento. Vale a dire una genialata! E' troppo azzeccato, una figura classica e imprescindibile del genere fantasy come è il mago viene qui ribaltata da qualunque stereotipo creando un personaggio sfigato perchè si caccia in situazioni assurde, fortunato perchè alla fine se la cava sempre per il rotto della cuffia anche se ha la Morte alla calcagna, imbranato perchè non conosce nessun incantesimo ([spoiler]a parte uno ma che è meglio non usare e comunque è incontrollabile[/spoiler]), è avido e tende a pensare solo per sè. Ne risulta un individuo simpatico perchè infarcito di difetti e vizi, ma comunque fondamentalmente buono e tendenzialmente perdente. Un character tridimensionale che lo hanno fatto balzare nell'Olimpo della mia personale classifica di personaggi di romanzi preferiti. Il suo rapporto poi con Duefiori è poi divertentissimo, simile per certi versi a quello tra Paperino e Paperoga.
Infine il finale: senza spoiler, posso dire che è un finale aperto che come scrive Alex si affaccia direttamente sul seguito, La luce fantastica.
Ma geniale è tutta la costruzione della trama che è come se si dividesse in 4 sottotrame (quella dell'incendio, quella del mangiatore di anime, quella dei signori dei draghi e quella della città di Krull) che uniscono le vicende dei due protagonisti secondo il grande gioco degli dei. Spassose le comparse della Morte, spassose le reazioni di Scuotivento alla curiosità da turista di Duefiori, spassoso il passato del mago. Tutto il contesto è meraviglioso, perchè riesce a ricreare atmosfere da ottimo fantasy mischiandolo però con ironia e divertimento che non rovinano nè mandano in burletta il romanzo, anzi gli danno quella marcia in più per distinguersi in modo intelligente da altra letteratura di genere non rinunciando ai capisaldi del fantasy come magia, eroi, battaglie, scenari da fiaba.
Insomma, esco più che soddisfatto dalla lettura e mi spero che presto potrò leggere altri libri della saga del Mondo Disco. La comodità di questa saga è che è divisa in sottocicli (penso) indipendenti tra loro, e questo fa sì che uno possa mettersi a leggere per esempio A me le guardie dopo Il colore della magia non perdendosi nulla nella trama, perchè A me le guardie è il primo del ciclo della "Guardia".
Ma ovviamente sarei anche curioso di vedere come prosegue la vicenda di Scuotivento nel secondo libro...
Vabbè per ora la precedenza l'hanno altre letture, ma sono sicuro che in un modo o nell'altro, presto o tardi, tornerò nel Mondo Disco più che volentieri!
ps: io ho letto l'edizione italiano del 1998, che ha la copertina bella originale postata da Alex... sarà che la mia biblioteca tiene le edizionipiù vecchie dei libri?
Già, perchè questo romanzo mi è proprio piaciuto!
Non mi dilungo sulla trama che ha già perfettamente riassunto il prode Alex Andrew, mi concentro solo su tre particolari che mi hanno colpito molto positivamente.
Il primo riguarda il primo capitolo. Infatti ho apprezzato molto l'inizio in quinta come l'ha definito Alex, che è vero che ti disorienta un po' ma io penso sia un effetto voluto. Penso che il senso di straniamento sia calcolato, di modo che il lettore sia catapultato direttamente nell'azione e solo attravero il flashback che spiega come ha fatto la città a incendiarsi riusciamo pian piano a immergerci nel mondo fantastico creato da Pratchett. Apprezzo moltissimi le narrazioni fatte in questo modo!
Poi il personaggio di Scuotivento. Vale a dire una genialata! E' troppo azzeccato, una figura classica e imprescindibile del genere fantasy come è il mago viene qui ribaltata da qualunque stereotipo creando un personaggio sfigato perchè si caccia in situazioni assurde, fortunato perchè alla fine se la cava sempre per il rotto della cuffia anche se ha la Morte alla calcagna, imbranato perchè non conosce nessun incantesimo ([spoiler]a parte uno ma che è meglio non usare e comunque è incontrollabile[/spoiler]), è avido e tende a pensare solo per sè. Ne risulta un individuo simpatico perchè infarcito di difetti e vizi, ma comunque fondamentalmente buono e tendenzialmente perdente. Un character tridimensionale che lo hanno fatto balzare nell'Olimpo della mia personale classifica di personaggi di romanzi preferiti. Il suo rapporto poi con Duefiori è poi divertentissimo, simile per certi versi a quello tra Paperino e Paperoga.
Infine il finale: senza spoiler, posso dire che è un finale aperto che come scrive Alex si affaccia direttamente sul seguito, La luce fantastica.
Ma geniale è tutta la costruzione della trama che è come se si dividesse in 4 sottotrame (quella dell'incendio, quella del mangiatore di anime, quella dei signori dei draghi e quella della città di Krull) che uniscono le vicende dei due protagonisti secondo il grande gioco degli dei. Spassose le comparse della Morte, spassose le reazioni di Scuotivento alla curiosità da turista di Duefiori, spassoso il passato del mago. Tutto il contesto è meraviglioso, perchè riesce a ricreare atmosfere da ottimo fantasy mischiandolo però con ironia e divertimento che non rovinano nè mandano in burletta il romanzo, anzi gli danno quella marcia in più per distinguersi in modo intelligente da altra letteratura di genere non rinunciando ai capisaldi del fantasy come magia, eroi, battaglie, scenari da fiaba.
Insomma, esco più che soddisfatto dalla lettura e mi spero che presto potrò leggere altri libri della saga del Mondo Disco. La comodità di questa saga è che è divisa in sottocicli (penso) indipendenti tra loro, e questo fa sì che uno possa mettersi a leggere per esempio A me le guardie dopo Il colore della magia non perdendosi nulla nella trama, perchè A me le guardie è il primo del ciclo della "Guardia".
Ma ovviamente sarei anche curioso di vedere come prosegue la vicenda di Scuotivento nel secondo libro...
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Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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