[Eoin Colfer] Artemis Fowl - La Colonia Perduta
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I migliori libri di Artemis Fowl sembrerebbero essere quelli dispari. Qui viene infatti messa da parte un po' l'ambito poliziesco, dovuto anche al fatto che la storia prende le mosse da una Spinella Tappo ormai non più nella Lep, e si torna nel fantasy più totale, quella sorta di fantasy ibrido con spruzzatine di retcon sulle cose del nostro mondo che tanto aveva funzionato nel primo libro della serie. Colfer mette in scena i demoni, che lui immagina come ottava famiglia del Popolo, quella segreta di cui non si era mai parlato, perché in tempi antichi si era dissociata dalla guerra contro gli umani traslando la propria regione nel Limbo, dimensione fuori dal tempo. Il background che viene creato per descrivere questa nuova famiglia è quasi un libro dentro al libro, e trabocca di fantatecnicismi assolutamente fantasiosi e ben calibrati come il fatto che i demoni vengano dalla luna e dalla luna siano attratti, oppure il fatto che se si avvicinano troppo ad un certo vulcano vengano risucchiati nella nostra timeline e inizino a fluttuare in modo randomico nello spazio a meno che non si ancorino tenendo con sé qualcosa d'argento. Ma forse l'idea più suggestiva è che questi esseri passino fulminamente ed improvvisamente dall'infanzia all'età adulta schizzando, ovvero contorcendosi come dannati che vengono colti all'improvviso da un raptus. La storia focalizza su uno di loro che, pur essendo ormai vecchiotto, non riesce a schizzare e per questo viene deriso dai coetanei, le atmsofere sono quelle tipiche del mobbing da scuola media, il che è un ottimo espediente per mostrarci tutta la brutalità di un mondo in cui qualcosa non sta funzionando a dovere. Ma oltre a questa nuova dimensione narrativa il libro serba una sottotrama particolarmente interessante per Artemis, che ormai totalmente buono, sceglie di salvare il mondo dei demoni, la cui isola rischia di precipitare a pezzi nel nostro mondo data l'instabilità dell'incantesimo che da millenni la tiene lontana da noi, e nel far questo si incontra/scontra con una ragazzina intelligente quanto lui, di cui rimane invaghito. Il giovane ex genio criminale si ritrova faccia a faccia con la pubertà, pur con una certa riluttanza, e in questa ragazzina ha modo di specchiarsi e rivedere un sé stesso meno maturo e più egoista. Oltre a queste due storyline principali ce ne sono altre due che riguardano i cattivi sia nel nostro mondo che in quello dei demoni, nonché un climax finale che è sicuramente il migliore della serie. Ricco, completo, emozionante ed estremo, con una parentesi di assoluta follia narrativa, questo climax porta Artemis verso un nuovo status quo, e il libro finisce lasciando fortemente spiazzati [spoiler]dal momento che al termine dell'avventura Artemis subisce un salto temporale di tre anni che minaccia di avere forti ripercussioni sulla sua vita familiare[/spoiler]. La Colonia Perduta presenta quindi Colfer nella sua forma migliore, come non lo si vedeva dai tempi del primo libro ed è l'ultimo capitolo della serie ad esser stato pubblicato in Italia, in cui siamo ancora in attesa del sesto libro.
Conclusa la lettura giusto oggi.
La colonia perduta è uscito quasi due anni fa in Italia, ma ormai dopo la mezza delusione de L'inganno di Opal (che ho riscattato dalla recente rilettura) serpreggiava in me un certo disaffezionamento alla saga. Quindi guardai passare l'uscita del quinto romanzo senza far nulla.
Quando dall'uscita del fumetto tratto dal primo libro un certo interesse per le avventure di Artemis si è risvegliato, ecco che ho puntato a dare una chance al proseguio della saga, e data la fortunata congiunzione astrale "edizione Oscar Best Sellers Mondadori" + "sconto sugli Oscar Best Sellers alla Feltrinelli" ho potuto accaparrarmi il libro ad un ottimo e favorevole prezzo.
A parte ciò, solo oggi capisco appieno quanto avrebbe meritato di essere posseduto nella sua versione "grande", questo romanzo. Infatti senza remore dico che è il migliore della serie, il più maturo, il più soddisfacente sotto tutti i punti di vista. L'introduzione dell'ottava famiglia del Popolo, i demoni, riesce ad essere del tutto naturale e a riportare una ventata di novità in un universo narrativo che sembrava ormai non avere elemente costitutivi da aggiungere. La particolarità della situazione dei demoni (la loro isola nel Limbo, e il fatto che ogni tanto compaiano sulla Terra), poi, dà un tocco affascinante in più.
L'inizio, con un Artemis più misterioso che mai a Barcellona, sa rivelare in abbastanza shockante il nuovo obiettivo dell'ex genio criminale. Da lì, la storia riprende dallo status quo che avevamo lasciato, con Spinella fuori dalla LEP in società investigativa con Bombarda. M è una figata aver introdotto la Sezione 8 come ramo super-segreto della LEP, dove lavora anche Polledro e la cui responsabile è quella Vinyaya che ha appena fatto una mini comparsata nel precedente libro. Un modo intelligente per far rientrare dalla finestra (come direbbe Grrodon) Spinella come capitano.
Al di là di ciò, l'isola dei demoni viene molto ben descritta, comprese le relazioni che ci sono tra i demoni stessi, nonostante quella parte sia quella che mi è risultata un pelino più noiosa.
In effetti, il vero piatto forte si ha quando entra davvero in gioco Minerva, giovane ragazzina genia come Artemis, e senza scrupli come l'Artemis degli esordi. E quando rapisce come demone quello che sarà la chiave di volta della storia, N. 1.
Ancora, solo quando il trambusto temporale che tanto ricorda PKNA esploderà in tutto il suo potere negli ultimi sbalorditivi capitoli, il romanzo raggiungerà l'apice dell'intera serie!
Bello poi che il cattivo cambi di volta in volta: se all'inizio è Minerva, ecco che a sorpresa salta su [spoiler]Billy Kong[/spoiler] (e la sua storia è pazzescamente diabolica e geniale), e su Hybras è invece, ovviamente, [spoiler]Abbot[/spoiler].
Un romanzo potente, epico, dove il fantasy sa fondersi benissimo con la magia più pura, il thriller, l'azione e le tecnologie più avanzate (umane e del Popolo). Si fa divorare, e vengono introdotti tanti elementi nuovi che ben si amalgano con l'universo precedentemente creato ma che forse iniziava a puzzare di vecchio nel precedente (seppur gradevole) libro.
Sulla figura del nuovo Artemis, che fin dall'inizio si dimostra essere definitivamente passato dalla parte dei buoni, è difficile esprimersi: non c'è più il fascino di avere un protagonista negativo, ma perlomeno ha ancora il suo sarcasmo e la sua supponenza derivata dall'elevato QI, e questo basta a renderlo riconoscibile e ancora accattivante, come protagonista.
Questo romanzo mi ha galvanizzato anche per lo stravolgimento maggiore dello status quo in tutta la serie: [spoiler]nè il ritrovare il padre di Artemis[/spoiler], [spoiler]nè lo Spazzamente che il ragazzo subisce[/spoiler], [spoiler]nè la morte di Tubero[/spoiler] e [spoiler]nè le dimissioni di Spinella dalla LEP[/spoiler] possono competere con: [spoiler]Artemis che ha un occhio di Spinella e viceversa, Artemis che è dotato di poteri magici (anche se questa un po' mi ha stranito, sulle prime) e il fatto che nella time line ufficiale lui è stato assente per 3 anni, con quel che ne conseguirà nei suoi rapporti familiari. E senza contare la probabilissima love story con Minerva, a questo punto.[/spoiler]
Insomma, tra la trama brillante, le trovate che nn fanno quasi mai calare il tono della narrazione e i colpi di scena delle ultime pagine confermo il fatto che questo libro sia il miglior romanzo della serie di Artemis Fowl. A questo punto aspetto con impazienza il nuovo libro, per vedere come andrà avanti e come questa tematica temporale proseguirà, dato il titolo The time paradox. E se pensiamo che La colonia perduta uscì in Italia un anno e un mese dopo che in Inghilterra e che The time paradox è uscito nell'agosto dello scorso anno, posso ragionevolmente supporre che per settembre la Mondadori dovrebbe pubblicare questo sesto libro di Artemis. Comunque nell'autunno, spero. E al diavolo l'ordine nella libreria, lo comprerò subito anche se prima ci sarà questo quinto volume in versione Oscar!
La colonia perduta è uscito quasi due anni fa in Italia, ma ormai dopo la mezza delusione de L'inganno di Opal (che ho riscattato dalla recente rilettura) serpreggiava in me un certo disaffezionamento alla saga. Quindi guardai passare l'uscita del quinto romanzo senza far nulla.
Quando dall'uscita del fumetto tratto dal primo libro un certo interesse per le avventure di Artemis si è risvegliato, ecco che ho puntato a dare una chance al proseguio della saga, e data la fortunata congiunzione astrale "edizione Oscar Best Sellers Mondadori" + "sconto sugli Oscar Best Sellers alla Feltrinelli" ho potuto accaparrarmi il libro ad un ottimo e favorevole prezzo.
A parte ciò, solo oggi capisco appieno quanto avrebbe meritato di essere posseduto nella sua versione "grande", questo romanzo. Infatti senza remore dico che è il migliore della serie, il più maturo, il più soddisfacente sotto tutti i punti di vista. L'introduzione dell'ottava famiglia del Popolo, i demoni, riesce ad essere del tutto naturale e a riportare una ventata di novità in un universo narrativo che sembrava ormai non avere elemente costitutivi da aggiungere. La particolarità della situazione dei demoni (la loro isola nel Limbo, e il fatto che ogni tanto compaiano sulla Terra), poi, dà un tocco affascinante in più.
L'inizio, con un Artemis più misterioso che mai a Barcellona, sa rivelare in abbastanza shockante il nuovo obiettivo dell'ex genio criminale. Da lì, la storia riprende dallo status quo che avevamo lasciato, con Spinella fuori dalla LEP in società investigativa con Bombarda. M è una figata aver introdotto la Sezione 8 come ramo super-segreto della LEP, dove lavora anche Polledro e la cui responsabile è quella Vinyaya che ha appena fatto una mini comparsata nel precedente libro. Un modo intelligente per far rientrare dalla finestra (come direbbe Grrodon) Spinella come capitano.
Al di là di ciò, l'isola dei demoni viene molto ben descritta, comprese le relazioni che ci sono tra i demoni stessi, nonostante quella parte sia quella che mi è risultata un pelino più noiosa.
In effetti, il vero piatto forte si ha quando entra davvero in gioco Minerva, giovane ragazzina genia come Artemis, e senza scrupli come l'Artemis degli esordi. E quando rapisce come demone quello che sarà la chiave di volta della storia, N. 1.
Ancora, solo quando il trambusto temporale che tanto ricorda PKNA esploderà in tutto il suo potere negli ultimi sbalorditivi capitoli, il romanzo raggiungerà l'apice dell'intera serie!
Bello poi che il cattivo cambi di volta in volta: se all'inizio è Minerva, ecco che a sorpresa salta su [spoiler]Billy Kong[/spoiler] (e la sua storia è pazzescamente diabolica e geniale), e su Hybras è invece, ovviamente, [spoiler]Abbot[/spoiler].
Un romanzo potente, epico, dove il fantasy sa fondersi benissimo con la magia più pura, il thriller, l'azione e le tecnologie più avanzate (umane e del Popolo). Si fa divorare, e vengono introdotti tanti elementi nuovi che ben si amalgano con l'universo precedentemente creato ma che forse iniziava a puzzare di vecchio nel precedente (seppur gradevole) libro.
Sulla figura del nuovo Artemis, che fin dall'inizio si dimostra essere definitivamente passato dalla parte dei buoni, è difficile esprimersi: non c'è più il fascino di avere un protagonista negativo, ma perlomeno ha ancora il suo sarcasmo e la sua supponenza derivata dall'elevato QI, e questo basta a renderlo riconoscibile e ancora accattivante, come protagonista.
Questo romanzo mi ha galvanizzato anche per lo stravolgimento maggiore dello status quo in tutta la serie: [spoiler]nè il ritrovare il padre di Artemis[/spoiler], [spoiler]nè lo Spazzamente che il ragazzo subisce[/spoiler], [spoiler]nè la morte di Tubero[/spoiler] e [spoiler]nè le dimissioni di Spinella dalla LEP[/spoiler] possono competere con: [spoiler]Artemis che ha un occhio di Spinella e viceversa, Artemis che è dotato di poteri magici (anche se questa un po' mi ha stranito, sulle prime) e il fatto che nella time line ufficiale lui è stato assente per 3 anni, con quel che ne conseguirà nei suoi rapporti familiari. E senza contare la probabilissima love story con Minerva, a questo punto.[/spoiler]
Insomma, tra la trama brillante, le trovate che nn fanno quasi mai calare il tono della narrazione e i colpi di scena delle ultime pagine confermo il fatto che questo libro sia il miglior romanzo della serie di Artemis Fowl. A questo punto aspetto con impazienza il nuovo libro, per vedere come andrà avanti e come questa tematica temporale proseguirà, dato il titolo The time paradox. E se pensiamo che La colonia perduta uscì in Italia un anno e un mese dopo che in Inghilterra e che The time paradox è uscito nell'agosto dello scorso anno, posso ragionevolmente supporre che per settembre la Mondadori dovrebbe pubblicare questo sesto libro di Artemis. Comunque nell'autunno, spero. E al diavolo l'ordine nella libreria, lo comprerò subito anche se prima ci sarà questo quinto volume in versione Oscar!
Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...
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Grande notizia! Finalmente è uscito in Italia il nuovo romanzo di Eoin Colfer con protagonista Artemis Fowl!!
Artemis Fowl - La Trappola del Tempo è già in libreria, edito ovviamente da Mondadori al prezzo di 17 eurozzi.
http://www.libreriauniversitaria.it/tra ... 8804593928
Io l'ho scoperto per puro caso stamattina, entrando a fare un giro in una libreria Mondadori a Milano.
Artemis Fowl - La Trappola del Tempo è già in libreria, edito ovviamente da Mondadori al prezzo di 17 eurozzi.
http://www.libreriauniversitaria.it/tra ... 8804593928
Io l'ho scoperto per puro caso stamattina, entrando a fare un giro in una libreria Mondadori a Milano.
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