Si apre con una deliziosa introduzione scritta dallo stesso Gaiman questa sua raccolta di racconti, i quali spaziano dal fantasy all'horror al fantastico al divertente, semplicemente allo strano.
Faccio notare subito in apertura quanto lo stile della copertina sia simile a quello della copertina de
Il figlio del cimitero: a partire dal font con cui è scritto il nome dell'autore e il titolo, fino al disegno (che oltre ad essere simile, è dello stesso autore che due anni dopo disegnerà la copertina di
Graveyard Book per la Mondadori) e ai colori di sfondo, cupi, sul marroncino/grigio. Segno che si vuole dare una continuità stilistica ai libri di uno stesso autore? Sarebbe bello...
L'introduzione è deliziosa perchè in 4 facciate riesce a parlare di sensazioni date dalla lettura e dalla scrittura che ho sempre provato anch'io, partendo dai racconti ma arrivando anche ai romanzi (come ben sa Gaiman, che cita anche
Il Signore degli Anelli, è vero che un racconto ti può portare in mondi lontani e fantastici e in breve tempo riportarti a casa, ma se il romanzo è valido ti riporta a casa alla stessa velocità del racconto, a dispetto del numero di pagine differente.) E' bellissimo leggere che quest'uomo prova le stesse sensazioni che provo io nei confronti della lettura, e mi ha bendisposto alla lettura dela raccolta, durata due giorni. Inoltre spiega brevemente le tipologie di racconto presenti.
Il primo racconto in realtà... non è un racconto.
Il cimitero senza lapidi (che dà il titolo al libro, tra l'altro) è infatti il vecchio titolo di
La lapide della strega, quarto capitolo de
Il Figlio del Cimitero, l'ultimo romanzo di Gaiman. Naeil aveva inserito quel capitolo in questa raccolta, uscita un paio d'anni fa, come assaggino del suo ultimo lavoro, che in effetti a parte qualche piccola cosa è godibile anche senza avere il resto del libro (segno dell'autoconclusività dei primi capitoli, di cui parlavo nel topic del romanzo). Qui è il punto dove Nobody conosce Liza, la strega del cimitero, e avendo deciso di regalarle una lapide - che lei essendo strega non ha avuto - si inoltra nel mondo per cercare di vendere una spilla a un sinistro e losco rigattiere e racimolare un po' di soldi per fare questo dono alla sua nuova amica. Bello come tutto il resto del libro, ovviamente per me ha poco interesse avendo letto questa raccolta dopo
Il Figlio del Cimitero.
Il primo vero racconto è
Il ponte dei troll. Un ragazzino di sette anni, molto curioso, girovagando si trova sotto un ponte in cui un troll è intenzionato a mangiargli la vita. Cosa vorrà dire il ragazzino non lo capisce bene, ma riuscirà a fare un patto con l'essere mostruoso promettendo di tornare in futuro. Un racconto molto bello, che riesce a coprire in non molte pagine buona parte della vita del protagonista in un'atmosfera dolce-amara, fino all'imprevedible finale.
Non chiedetelo a Jack è agghicciante nella sua incomprensibilità. Il racconto più breve presente qui gode del non far capire quasi nulla al lettore riguardo a Jack, che sarebbe il faccione che spunta fuori da quelle scatole a sorpresa tipiche tra i giocattoli americani. Le ultimi righe mettono i brividi, ma senza una ragione razionale. E forse è proprio lì il trucco.
Come vendere il Ponte di Ponti ha un che di fantascientifico. La scena di svolge in una specie di club della truffa, che però si capisce non essere sulla Terra ma raggruppare truffatori esperti di molti pianeti; uno di questi membri racconta di come far funzionare una delle truffe più vecchie, quella di vendere un momunento nazionale (come quella di vendere la Tour Eiffel), in questo caso il Ponte di Ponti. Non appartiene a nessun genere, di fantastico c'è solo l'accenno al diverso pianeta ma per il resto potrebbe essere ambientato anche a Milano. Comunque simpatico e arguto.
Ottobre sulla sedia è un racconto molto bello. I 12 Mesi dell'anno sono riuniti attorno a un falò e si scambiano storie. Ottobre ha l'onore di essere quello che chiude il giro stavolta, e racconta la storia dai tratti inquetanti soprattutto nel finale di un bambino che scappa di casa perchè schernito e snobbato da tutti. Molto d'effetto, mette i brividi questo racconto nel racconto. Alla fine Gaiman spiega che è dedicato a Ray Bradbury.
Cavalleria è una storia assurda per come tratta da normali situazioni che non lo sono per niente, grazie all'imprevedibile signora Whitaker. Questa vecchina si reca spesso da un emporio di oggetti di seconda mano dove compra romanzi d'amore e soprammobili per la sua casetta. Ed è con naturalezza che un giorno nel negozio riconosce e acquista a pochissimo il Sacro Graal. Se lo mette sul caminetto e per lei averlo lì e sapere cosa rappresenta è la cosa più normale del mondo! Come non si stupisce di ricevere la visita di un cavaliere di Re Artù, con tanto di armatura e cavallo, che dopo tanto peregrinare ha trovato l'oggetto della sua rucerca, il Graa appunto. Ma la signora Whitaker non lo mollerà facilmente. Un racconto molto divertente, raccontato con classe e gusto dell'assurdo.
Il prezzo è spaventoso. Sembra che il protagonista sia proprio Gaiman stesso visto il narrare in prima persona e il riferirsi al suo lavoro di scrittore e a progetti per la BBC. Tra i tanti gatti che il protagonista e la sua famiglia adottano ce n'è uno nero, che ogni notte riporta gravi ferite su tutto il corpo. Ma tenendolo chiuso in cantina ecco che una serie di sventure si abbatte sui componenti della cas. Solo un appostamente dello scrittore saprà svelare l'arcano. Una breve favola horror molto intensa ed efficace, uno dei miglior racconti del libro.
Come parlare con le ragazze alle feste è un altro racconto splendido e surreale. Due amici vanno a una festa, e la voce narrante è un tipo timido, che alle feste non aggancia nessuna tipa perchè troppo timido per attaccare bottone, al contrario del brllante amico. Stavolta il protagonista si impegna, ma in questa festa le ragazze sono un po' strane anche se molto carine... Gaiman fa centro un'altra volta con una trama fresca e per niente scontata, che anche se ci fa capire presto cosa c'è suona stonato ci regala le ultime due pagine che sono spettacolari per l'inquietudine che trasmettono.
Scusate, ho usato troppe volte "inquietante" come aggettivo nei precedenti racconti? No perchè allora era meglio non abusarne dato che per
Avis Soleus non ne trovo un altro adatto. Un altro club, stavolta formato da persone che vogliono provare tutti i cibi possibili al mondo (un po' come il tipo di
Orrori da gustare su Sky, vero Minnie?
) vengono convinte da uno dei membri che esiste un uccello, l'Avis Soleus appunto, gustosissimo e rarissimo. Gli appartenenti al gruppo si dirigono allora alla volta dell'Egitto, dove si potrà trovare l'uccello, ma l'atteggiamento troppo ambiguo di questo membro si rivelerà in tutta la sua "incredibilità" (si può dire?) solo alla fine del racconto. Molto suggestivo.
Il caso dei ventiquattro merli è un giallo hardboiled fatto e finito. Cìè l'investigatore privato che palra e agisce come un duro solitario, c'è il barista che dà informazioni, c'è il capo della polizia che mal sopporta il detective, c'è la femme fatale... Ma nemmeno qui Gaiman riesce ad essere banale, dato che sì riprende e usa tutti questi stilemi di quel tipo di narrativa, ma immerso in un mondo favolistico. Filastroccalandia, per la precisione (spero che in inglese suoni meglio). Infatti il morto ammazzato sul quale il detective deve investigare è Humpty Dumpty, il celebre uovo antropomorfo della filastrocca
"Humpty Dumpty sedeva su un muro.
Humpty Dumpty fece un gran capitombolo.
Tutti i cavalli e tutti gli uomini del Re
non bastarono a rimettere insieme i pezzi di Humpty", riportata infatti anche prima del titolo di questo racconto.
E' la sorella di Humpty a ingaggiare il protagonista, rivelandogli che sospetta che il fratello non sia caduto per incidente dal muretto ma che sia stato spinto. Nel racconto vengono citati spesso i cavalli e gli uomini del re. E' semplicemente geniale.
Istruzioni infine è proprio come se fosse un libretto di istruzioni per muoversi nei racconti appena letti (ci sono un paio di riferimenti) e nel mondo della fantasia e della lettura in generale, tanto cari a questo straordinario autore che è Neil Gaiman, che anche in trame più corte e giocoforza meno complicate riesce a regalarci vere e proprie gemme di narrativa fantastica.