Con ben 180 pagine in più del Calice di Fuoco, L'Ordine della Fenice si conferma come il libro finora più lungo della saga di Harry Potter. Cosa alquanto strana per un libro di passaggio. Infatti l'OdF funge da ponte verso i ben più frenetici eventi del Principe Mezzosangue narrando perla maggior parte della sua durata di una sidestory, che ha per antagonista il Ministero della Magia.
Le basi per il quinto volume vengono poste già nel Calice di Fuoco durante il litigio che porta alla rottura tra Caramell e Silente, qui la divergenza si inasprisce e trasforma Hogwarts in un baluardo contro gli attacchi della cattiva politica, che cerca in tutti i modi di promuovere l'oscurantismo. Hogwarts viene contaminata da tutto questo e cessa di essere l'oasi che il lettore aveva imparato a conoscere. Tutto questo avviene per opera di un unico personaggio, fra i migliori che mai abbiano fatto capolino tra le pagine della saga potteriana: Dolores Umbridge, inquisitrice suprema di Hogwarts a caccia di teste calde. Tutto questo fa di Harry Potter e l'Ordine della Fenice un libro massonico. Le atmosfere trasudano segretezza e ribellione, lo stesso Harry muta radicalmente. Diventa un eroe ribelle, braccato spesso e volentieri dalle istituzioni che lo temono, e vedono in lui il simbolo della perdita di controllo del ministero sull'intero mondo magico. Nel Calice di Fuoco avevamo lasciato un Harry psicologicamente sconvolto, lo ritroviamo qui meno paziente, più nervoso e spesso beffardo. I Dursley passano ora in secondo piano, Harry ha iparato a gestirseli come vuole. E il mondo magico lo spalleggia, che si tratti di amici o nemici, Harry fa intuire ai Dursley che i giochi si sono fatti troppo grossi perchè loro possano ancora metterci bocca. La rezione incivile di Zio Vernon non fa che qualificarlo perla mediocre persona che è, mentre Petunia, che di tutto questo mostra di avere paura appare paradossalmente più degna di commiserazione agli occhi del lettore.
E' un momento così delicato che prevede che alcune certezza vadano messe in discussione. Ecco quindi Harry provare pietà per Piton e interrogarsi su che razza di uomo fosse davvero suo padre, ecco Sirius perdere parte della sua aura eroica e apparire limitato tra le sue odiate quattro mura domestiche come un frustrato, socialmente inadeguato. La figura di Silente si fa sempre più enigmatica e poco incline a dialogare con Harry, che arriverà a provare fastidio pure nei confronti dei suoi stessi amici.
Ma è anche tempo di un cambio di prospettiva, venire a contatto con le cose brutte del mondo ti marchia irrimediabilmente, e checché se ne possa dire, la gioia di vivere non tornerà più quella di un tempo. Ecco quindi i Thestral, che solo chi ha conosciuto la Morte può vedere, farsi simboli di questo cambio di prospettiva. Sono i thestral i simboli dell'avvicinamento di Harry alle cose serie del mondo. E poco importa se i nuovi compagni di percorso non sono esattamente i più popolari della scuola, la loro prospettiva è la stessa e questo li eleva sopra tutti gli altri.
Nelle 804 pagine dell'Ordine della fenice però non trovano spazio solo le maturazioni caratteriali di Harry e gli screzi col ministero, ma anche una sottotrama riguardante Voldemort e la profezia. E' un argomento che verrà introdotto solo a metà libro, e che sfocerà poi in una lunga battaglia ambientata proprio al ministero. Perplette non poco invero questo inserimento, forse poco naturale. E' tuttavia utile per chiarire gli ultimi dubbi che Silente aveva deciso di non fugare al termine del primo volume. Lo shock per la morte di Sirius si addiziona così alla scoperta di essere parte di una profezia, e in un certo senso il risultato finale, di una potenza distruttiva per la psiche di Harry, finisce per "guarirlo" facendolo ulteriormente maturare e portando quiete nella falla mentale che la morte di Cedric aveva aperto.
Harry Potter e l'Ordine della Fenice è una parentesi di crisi emozionale e politica necessaria ad allenare gli eventi per gli accadimenti degli ultimi due volumi. Un libro che ha scatenato non poche polemiche e deluso molti dei fan che continuavano a vedere nel mondo della Rowling un isola felice e incontaminata. Con la Fenice la Rowling quindi ci ricorda che la sua saga è una storia definita e non certo una giostra, (sebbene certi produttori cinematografici cerchino di dimostrare il contrario :roll: ) anhce se nel far questo eccede e rende il volume assai dispersivo. Il danno è minimo perchè gli eventi raccontati non sono certo noiosi, tuttavia viene a mancare quell'asciuttezza stilistica che aveva contraddistinto gli altri episodi e alla quale sembra che J.K.R. stia cercando di tornare almeno a giudicare dalle dimensioni del Principe Mezzosangue.
[J.K. Rowling] Harry Potter e l'Ordine della Fenice
Applaudo questa performance recensiva.
Aggiungerei anche il fatto che, quando l'ho leto mi ha stupito molto la morte di Sirius in quel modo. Mi sarei aspettato qualcosa di più eroico, non so, che si sacrificava per Harry o qualcosa del genere. La sua morte sembra un po' buttata lì, come evento utile per la maturazione del protagonista e non importante in sè. In realtà, è forse anche vero che Sirius non è un personaggio eroico, ma un uomo chiuso, frustrato nella sua solitudine. Una morte eroica forse sarebbe stata poco coerente, anche se sicuramente più facile da accettare per il lettore.
Aggiungerei anche il fatto che, quando l'ho leto mi ha stupito molto la morte di Sirius in quel modo. Mi sarei aspettato qualcosa di più eroico, non so, che si sacrificava per Harry o qualcosa del genere. La sua morte sembra un po' buttata lì, come evento utile per la maturazione del protagonista e non importante in sè. In realtà, è forse anche vero che Sirius non è un personaggio eroico, ma un uomo chiuso, frustrato nella sua solitudine. Una morte eroica forse sarebbe stata poco coerente, anche se sicuramente più facile da accettare per il lettore.
E' tempo di teaser trailer...
Contiene SPOILER per chi non ha letto il quinto libro della saga
"Harry Potter e l'Ordine della Fenice" è stato considerato uno dei libri più attesi della storia della letteratura... e in effetti i lettori hanno dovuto attendere 2 anni e mezzo circa, se ben ricordo, per sapere come sarebbe andata avanti la saga. saga che alla fine del precedente volume aveva lasciato a bocca aperta, ovviamente, per il ritorno in grande stile di Voldemort, a cui Harry era miracolosamente sopravvissuto.
Tutto sarebbe cambiato, dunque, dopo il quarto volume, quello centrale, che aveva proprio la funzione di spartiacque. Ma in realtà a Privet Drive Harry non riesce a cogliere qquesto cambiamento, i tg babbani non dicono nulla che potrebbe far pensare a disastri provocati dal Signore Oscuro. Ed è ovvio, dal momento che come Caramell ha dimostrato alla fine del precedente tomo, il mondo della magia pilotato proprio dal suo primo ministro non crede al ritorno di Voi-Sapete-Chi. e a Voldemort sta bene rimanere nell'ombra, quindi. Ma quando arrivano dissennatori proprio nella via degli zii di harry, quando si cerca di espellere Harry dalla scuola, quando tutto il mondo magico crede solo che sia un fanfarone pazzo e bugiardo (con grandi contributi della stampa: come ha detto Hermione, la Gazzetta del Profeta porta dsolo avanti il discorso che Rita Skeeter aveva iniziato nel Calice di Fuoco, con l'attacco della Rowling a un certo tipo di giornalismo e di dis-infomrazione), Harry inizia a provare ansia e frustrazione tipiche della ua età e con le quali io credo tutti possiamo immedesimarci perchè almeno una volta abbiamo provato le stesse emozioni. e la Rowling è brava a non scadere in eventuali luoghi comuni del genere di "giovane=incazzato sociale" ma nel gestire la fase più critica dell'animo di Harry con misuratezza e equilibrio. Equilibrio con dimostra Harry, che fin dall'arrivo al Quartier Generale si arrabbia con Ron ed Hermione ed è solo il primo di una serie di litigi che avrà con gli amici. Aggiungendo che Silente non lo degna di uno sguardo (nemmeno al processo per scagionare Harry dalle accuse e non farlo espellere), il Nostro si sente più solo e abbandonato che mai.
In questo modo scatta il parallelismo conil suo padrino, Sirius Balck, che poco spazio aveva avuto nel preceente libro ma che ora è nei panni di eroe ormai in disuso, menbro sì dell'Ordine come Lupin, Tonks, Moody, Silente, i Weasley e Piton, ma costretto a stare chiuso in casa dei suoi avi che tanto odia. La persona più vicina a un genitore per Harry è anche l'unica che secondo lui può capirlo perchè vivono le stesse sensazioni.
Mentre molti credono che sia un bugiardo anche a scuola, la nuova insegnante di Difesa contro le Arto Oscure non milgiora la situazione, essendo in diretto contatto con Caramell e rappresentando l'ingerenza che il Ministero fa a Hogwarts. Pian piano otterrà sempre più potere, tanto da diventare inquisitore supremo e preside, quando Silente dovrà dileguarsi.
Intanto Harry scopre di avere un collegamente con la mente di Voldemort, vede nei suoi sogni quello che la sua nemesi deisdera, e solo ala fine capirà, con un trucco che si rivelerà letale... vedendo Sirius torturato da Voldemort, harry con Ron, Hermione, neville (che inizia a dimostrare il suo grande coraggio che esploderà nel settimo), Luna e Ginny volano al ministero della magia, entrando in quello che è forse è il luogo più misterioso e affascianante descritto dalla Rowling, l'Ufficio Misteri. Tra le tante cose (che il film ha tagliato, ma molto suggestive) la sala delle profezie è il luogo desiderato da Voldemort, perchè contiene la profezia che, come si capisce dal discorso finale di Silente, la Cooman fece e che ha determinato che Voldemort dovesse uccidere Harry.
Grande avventura nell'ufficio Misteri, curiosità per sapere cosa diceva la profezia, la consapevolezza per tutto il mondo magico che Voldemort è tornato, lo scontro tra Silente e Voldemort, oltre che lo stato d'animo oppresso di Harry, sono gli aspetti più affascinanti del libro. I Thestral, che possono vedere solo chi ha visto morire qualcuno, rendono harry ancora più consapevoe del distacco che ha con Ron ed Hermione, e curiosamente il finale del libro non decreta la fine di questo stato d'animo arrabbiato e frustrato: la morte di Sirius, tutto il racconto di silente, la profezia concorrono a far sì che Harry si senta davvero unico, e come cantano gli Afterhours "non è dolce essere unici". La sua unicità è la sua condanna.
La morte di sirius è sempre sembrata anche a me strana: è morto per la maledizione che gli ha scagliato Bellatrix o perchè p caduto dietro al velo? Cosa c'è dietro al velo? Cos'è quel velo? Un altro mistero dell'ufficio omonimo...
Un libro di intermezzo, forse, dove nonostante la lunghezza non si fa altro che spiegare a Harry il grande perchè lasciato in sospeso nel primo libro sull'attacco di Voldemort, si fa accettare al mondo magico il ritorno di Voldemort e si descrive harry come un eroe che non vorrebbe esserlo ma che ci è cosrtetto dagli eventi, temtica che verrà completata nelgi ultimi capitoli dell'ultimo libro.
Temi come l'affetto, la forza dell'amore, la morte, la volgia di capire, i dubbi sulla "perfezione morale" di suo padre tramite il ricordo di Piton, l'ansia della crescita, il dolore giovanile, e alcuni apsetti caratteriali di Silente compe personaggio più ermetico di tutta la saga conducono il lettore con una velocità impressionante ala fine del libro, facendolgi chiedere come alla fine del quarto: "e adesso chhe succederà?"
"Harry Potter e l'Ordine della Fenice" è stato considerato uno dei libri più attesi della storia della letteratura... e in effetti i lettori hanno dovuto attendere 2 anni e mezzo circa, se ben ricordo, per sapere come sarebbe andata avanti la saga. saga che alla fine del precedente volume aveva lasciato a bocca aperta, ovviamente, per il ritorno in grande stile di Voldemort, a cui Harry era miracolosamente sopravvissuto.
Tutto sarebbe cambiato, dunque, dopo il quarto volume, quello centrale, che aveva proprio la funzione di spartiacque. Ma in realtà a Privet Drive Harry non riesce a cogliere qquesto cambiamento, i tg babbani non dicono nulla che potrebbe far pensare a disastri provocati dal Signore Oscuro. Ed è ovvio, dal momento che come Caramell ha dimostrato alla fine del precedente tomo, il mondo della magia pilotato proprio dal suo primo ministro non crede al ritorno di Voi-Sapete-Chi. e a Voldemort sta bene rimanere nell'ombra, quindi. Ma quando arrivano dissennatori proprio nella via degli zii di harry, quando si cerca di espellere Harry dalla scuola, quando tutto il mondo magico crede solo che sia un fanfarone pazzo e bugiardo (con grandi contributi della stampa: come ha detto Hermione, la Gazzetta del Profeta porta dsolo avanti il discorso che Rita Skeeter aveva iniziato nel Calice di Fuoco, con l'attacco della Rowling a un certo tipo di giornalismo e di dis-infomrazione), Harry inizia a provare ansia e frustrazione tipiche della ua età e con le quali io credo tutti possiamo immedesimarci perchè almeno una volta abbiamo provato le stesse emozioni. e la Rowling è brava a non scadere in eventuali luoghi comuni del genere di "giovane=incazzato sociale" ma nel gestire la fase più critica dell'animo di Harry con misuratezza e equilibrio. Equilibrio con dimostra Harry, che fin dall'arrivo al Quartier Generale si arrabbia con Ron ed Hermione ed è solo il primo di una serie di litigi che avrà con gli amici. Aggiungendo che Silente non lo degna di uno sguardo (nemmeno al processo per scagionare Harry dalle accuse e non farlo espellere), il Nostro si sente più solo e abbandonato che mai.
In questo modo scatta il parallelismo conil suo padrino, Sirius Balck, che poco spazio aveva avuto nel preceente libro ma che ora è nei panni di eroe ormai in disuso, menbro sì dell'Ordine come Lupin, Tonks, Moody, Silente, i Weasley e Piton, ma costretto a stare chiuso in casa dei suoi avi che tanto odia. La persona più vicina a un genitore per Harry è anche l'unica che secondo lui può capirlo perchè vivono le stesse sensazioni.
Mentre molti credono che sia un bugiardo anche a scuola, la nuova insegnante di Difesa contro le Arto Oscure non milgiora la situazione, essendo in diretto contatto con Caramell e rappresentando l'ingerenza che il Ministero fa a Hogwarts. Pian piano otterrà sempre più potere, tanto da diventare inquisitore supremo e preside, quando Silente dovrà dileguarsi.
Intanto Harry scopre di avere un collegamente con la mente di Voldemort, vede nei suoi sogni quello che la sua nemesi deisdera, e solo ala fine capirà, con un trucco che si rivelerà letale... vedendo Sirius torturato da Voldemort, harry con Ron, Hermione, neville (che inizia a dimostrare il suo grande coraggio che esploderà nel settimo), Luna e Ginny volano al ministero della magia, entrando in quello che è forse è il luogo più misterioso e affascianante descritto dalla Rowling, l'Ufficio Misteri. Tra le tante cose (che il film ha tagliato, ma molto suggestive) la sala delle profezie è il luogo desiderato da Voldemort, perchè contiene la profezia che, come si capisce dal discorso finale di Silente, la Cooman fece e che ha determinato che Voldemort dovesse uccidere Harry.
Grande avventura nell'ufficio Misteri, curiosità per sapere cosa diceva la profezia, la consapevolezza per tutto il mondo magico che Voldemort è tornato, lo scontro tra Silente e Voldemort, oltre che lo stato d'animo oppresso di Harry, sono gli aspetti più affascinanti del libro. I Thestral, che possono vedere solo chi ha visto morire qualcuno, rendono harry ancora più consapevoe del distacco che ha con Ron ed Hermione, e curiosamente il finale del libro non decreta la fine di questo stato d'animo arrabbiato e frustrato: la morte di Sirius, tutto il racconto di silente, la profezia concorrono a far sì che Harry si senta davvero unico, e come cantano gli Afterhours "non è dolce essere unici". La sua unicità è la sua condanna.
La morte di sirius è sempre sembrata anche a me strana: è morto per la maledizione che gli ha scagliato Bellatrix o perchè p caduto dietro al velo? Cosa c'è dietro al velo? Cos'è quel velo? Un altro mistero dell'ufficio omonimo...
Un libro di intermezzo, forse, dove nonostante la lunghezza non si fa altro che spiegare a Harry il grande perchè lasciato in sospeso nel primo libro sull'attacco di Voldemort, si fa accettare al mondo magico il ritorno di Voldemort e si descrive harry come un eroe che non vorrebbe esserlo ma che ci è cosrtetto dagli eventi, temtica che verrà completata nelgi ultimi capitoli dell'ultimo libro.
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Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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Il quinto anno è forse il più difficile che Harry dovrà affrontare ad Hogwarts, osteggiato da tutti e con meno persone che mai sulle quali contare: l'incontro con Voldemort al termine del romanzo precedente farà sì che Harry sia considerato un bugiardo dal Ministero della Magia, dato che Cornelius Caramell si ostina a negare il ritorno del Signore Oscuro, opinione diffusa attraverso la stampa (che qui mostra il suo potere in maniera molto più seria rispetto ai gossip di Rita Skeeter) e condivisa da buona parte della popolazione magica, compresi alcuni dei compagni più vicini ad Harry. A questo onere che grava sulle spalle del maghetto, si aggiunge la difficoltà durante l'anno di comunicare con Sirius e l'apparente indifferenza di Silente nei confronti di Harry; il preside infatti ha scoperto che Voldemort può entrare nella testa di Harry e comandare le sue azioni, per cui preferisce tenersi alla larga del ragazzino, demandando a Piton il compito di fermare il "passaggio mentale" con qualche lezione di Occlumanzia. Lo scambio mentis è infatti reciproco ed è una delle fasi più inquietanti di tutto il libro: Harry infatti vive in prima persona alcuni gesti efferati compiuti da Voldemort (come l'aggressione al Signor Weasley) e arriva addirittura a pensare di essere impossessato da Voldemort, com'era stato il Professor Raptor nel primo libro.
L'atteggiamento del Ministro non è però dettato solo dall'ignoranza, ma è un palese tentativo di modificare la realtà con azioni scorrette, atteggiamento chiaro fin dal processo di Harry nel quale Caramell cerca di fare in modo che Silente non partecipi. Le conseguenze peggiori si vedranno però ad Hogwarts dove sarà mandata la Professoressa Umbridge, il personaggio "di passaggio" più affascinante dell'intera saga, perfida e subdola nei suoi atteggiamenti quanto sorridente e perfettina all'apparenza, un'alchimia che la rende inquietante e irritante come pochi altri personaggi. La Umbridge ottiene poteri sempre maggiori, ottenendo addirittura il diritto di licenziare i professori che riterrà inadatti e formando una squadra di inquisizione con poteri superiori anche a quelli dei prefetti (e guarda caso vi fanno parte solo quei cattivoni dei Serpeverde). Tra i momenti migliori del personaggio ci sono sicuramente le verifiche durante la lezione di Piton e quella della McGranitt, ma soprattutto il colloquio che dovrebbe definire la carriera di Harry durante il quale la Umbridge e la McGranitt si osteggiano pesantemente fino a quando quest'ultima non dichiara che ce la metterà tutta per far diventare Harry un Auror. In alcuni passaggi però la Umbridge esce allo scoperto e cala la sua maschera/sorriso, come durante la cattura di hagrid (con conseguente Schiantesimo alla McGranitt) e quando trova Harry nel camino del suo ufficio ed è pronto a torturarlo obbligandolo a ingerire la pozione della verità.
La storia si apre con tinte più cupe del solito già prima dell'arrivo a Hogwarts: a Privet Drive Dudley viene attaccato dai Dissennatori, infrangendo definitivamente quella sorta di divisione che c'era tra le minacce a Harry e il mondo Babbano, che finora era sempre servito come introduzione graduale alla storia nella quale si tornava a familiarizzare con Harry & company. Qui invece i Dissennatori se la prendono col figlio dei Dursley; dato che le creature dovrebbero attaccare solo i maghi, sembra che questo attacco possa essere un indizio per la magia latente che potrebbe possedere Dudley, una sottotrama che pare la Rowling volesse sviluppare nell'ultimo romanzo, ma che poi ha dovuto abbandonare per carenza di spazio. Tra l'altro Dudley ha una parte dei suoi geni ereditati da una famiglia magica, caratteristica che finora Petunia ha sempre celato ma che ora comincia a lasciar trasparire, innervosendosi per qualcosa che però il lettore ancora bene non sa cosa sia.
Un'altra scena che mi ha shockato della prima parte del libro è il Molliccio visto dalla Signora Weasley, che si trasforma nei suoi familiari morti, momento particolarmente cruento e tristemente premonitore degli eventi che avverranno in futuro.
In questo panorama assolutamente sconsolante, il povero Harry può ritrovare la speranza in due gruppi, entrambi organizzazioni segrete volte a contrastare Voldemort segretamente, per non attirare i provvedimenti del Ministero.
Il primo è l'Ordine della Fenice nel quale militano praticamente tutti i "buoni" adulti incontrati finora, con sede a Grimmaud Place ovvero la residenza dei Black nella quale vivono Sirius e l'elfo Kreacher, tanto maltrattato da Sirius quanto benvoluto dalla casata Black alla quale si dimostra decisamente più fedele. Tra le (poche) nuove conoscenze dell'Ordine la più simpatica è sicuramente Tonks, ragazza strampalata che riesce a farsi adorare grazie alla sua goffaggine e alle sue strambe manie come quella di modificarsi la tinta dei capelli a piacimento, sicuramente sogno recondito di molte lettrici.
L'altro barlume di salvezza per Harry è l'Esercito di Silente, il corrispettivo dell'Ordine della Fenice in versione teen-ager, nel quale confluiscono anche qui tutti i compagni di scuola "buoni" conosciuti nei libri precedenti, che si incontrano nella stanza dei desideri che ricorda fin troppo lo specchio visto ne La Pietra Filosofale. Qui abbiamo l'occasione di scoprire il potenziale di Neville (nel finale del libro Silente svela che sarebbe potuto essere lui "l'Harry Potter" eroe del mondo magico) e conoscere Luna Lovegood, ragazza bizzarra con atteggiamenti lunatici e comportamenti spesso non del tutto comprensibili. Per quanto riguarda Cho Chang, finalmente la ragazzina ricambia i sentimenti di Harry, peccato che in poco tempo si renda conto di quanto la cinesina sia tignosa e superficiale, ignorando tutto quello che sta avvenendo intorno a lei e probabilmente interessata a Harry solo per il suo ruolo di spicco. E a fine libro si è già trovato un nuovo ragazzo, guarda caso un giocatore di Quidditch di Corvonero.
Ormai Harry non è più l'eroe bravo e gentile, classico protagonista da saga fantasy, ma la Rowling lo rende sempre più umano infondendogli difetti perfettamente naturali per un ragazzo nella sua condizione; se prima era solo impacciato con le ragazze (elemento che contribuiva a renderlo simpatico) ora la sua perfezione viene minata da alcuni sbotti d'ira completamente incomprensibili, il più eclatante avviene nel finale nello studio di Silente, dove il ragazzo decida di ribaltare tavoli, spaccare ogni cosa che gli capiti sotto mano e inveire contro il preside di Hogwarts.
Ben più interessante però la fase in cui Harry scopre di non essere stato nominato prefetto da Silente, mentre Ron e Hermione sì; il ragazzo allora comincia a provare una certa invidia nei confronti di Ron, riflettendo con una certa maliziosità sulla sua (effettiva) superiorità nei confronti del suo migliore amico.
Tra gli altri fatti degni di nota del libro ci sono sicuramente la "caccia" ai giganti di Hagrid (con relativa adozione di Grop), Ron giocatore di Quidditch, la spettacolare uscita di scena dei fratelli Weasley a cui ormai interessa solo aprire il loro negozio di Tiri Vispi; non mancano anche gli incontri con certe vecchie conoscenze, come Rita Skeeter che qui si presta ad intervistare Harry sotto minaccia di Hermione, Fiorenzo che sostituisce la Cooman alle lezioni di Divinazione, oppure il professor Allock ricoverato all'ospedale San Mungo (dove vediamo anche la nonna di Neville).
Il finale è sicuramente il più coinvolgente che si fosse mai letto fino a quel momento, col salvataggio di Sirius come mega-climax che coinvolge la task-force dell'Esercito di Silente, introdottasi al Ministero e impegnata ad affrontare un gruppo di -adulti-! *ooooohhh*.
Il tutto è rafforzato dalla morte di Sirius, prima morte veramente importante (dato che di Cedric non gliene fregava niente a nessuno), segno che la saga si sta gradualmente discostando dalla favoletta per bambini.
Anche il "viaggio nel passato" di Harry è una discreta infrazione dei topos delle favole, in cui i parenti morti del protagonista sono un po' delle Madonne perfette da venerare; qui scopriamo che il padre di Harry era un bulletto che si divertiva a maltrattare Piton (il cattivone nel presente che qui inizia a diventarci un po' più simpatico) e anche Harry rimane abbastanza basito della cosa, soprattutto perchè Sirius gli ripeteva che assomigliava un sacco a suo padre. In realtà la somiglianza è prettamente fisica e più avanti scopriremo che caratterialmente Harry era più vicino alla madre, ma questa paranoia è sufficiente per instillare nel maghetto il dubbio che sia veramente arrogante come lo accusa di essere Piton, la povera vittima della società a cui i compagnacci cattivi di scuola tiravano le smutandate.
L'eccessiva importanza data da tutti i fan a questo fantomatico velo mi ha sempre stupito; anche fresco di rilettura del libro, il velo mi è sembrato solo ed esclusivamente un elemento coreografico che rendeva più suggestiva la morte di Sirius, facendolo cadere al di là di quel velo così che Harry possa sperare di vederlo ricomparire dietro quella sorta di "muro simbolico".Bramo ha scritto:La morte di sirius è sempre sembrata anche a me strana: è morto per la maledizione che gli ha scagliato Bellatrix o perchè è caduto dietro al velo? Cosa c'è dietro al velo? Cos'è quel velo? Un altro mistero dell'ufficio omonimo...
Harry e Luna sentono dei sussurri provenire da lì dietro ma la Rowling non ha mai specificato nulla in merito, quindi mi sembra naturale pensare che Sirius sia morto per l'incantesimo lanciato da Bellatrix: tra l'altro qualche istante prima Sirius incalza Bellatrix con la frase spocchiosa "Avanti, puoi fare di meglio!", quindi mi sembra quasi una morte naturale per il personaggio che viene sconfitto proprio per la sua boria.
Boh... sia a me che a un mio amico è sempre sembrato che ci fosse da dire "di più" su quell'accidenti di velo! Boh, forse per il suo essere molto più misterioso di tutte le altre cose dell'Ufficio Misteri, forse perchè è la causa della morte di Sirius, forse perchè la morte era avvenuta in circostanze molto concitate, o forse solo per il fatto che c'erano le voce dietro, e io pensavo fosse un indizio che facesse tornare in qualche modo Sirius in gioco in futuro, anche per via delle parole di Luna che suggeriva che i le voce che sentivano erano prova che quelli lì dietro non sono mica morti davvero.DeborohWalker ha scritto:L'eccessiva importanza data da tutti i fan a questo fantomatico velo mi ha sempre stupito; anche fresco di rilettura del libro, il velo mi è sembrato solo ed esclusivamente un elemento coreografico che rendeva più suggestiva la morte di Sirius, facendolo cadere al di là di quel velo così che Harry possa sperare di vederlo ricomparire dietro quella sorta di "muro simbolico".Bramo ha scritto:La morte di sirius è sempre sembrata anche a me strana: è morto per la maledizione che gli ha scagliato Bellatrix o perchè è caduto dietro al velo? Cosa c'è dietro al velo? Cos'è quel velo? Un altro mistero dell'ufficio omonimo...
Harry e Luna sentono dei sussurri provenire da lì dietro ma la Rowling non ha mai specificato nulla in merito, quindi mi sembra naturale pensare che Sirius sia morto per l'incantesimo lanciato da Bellatrix: tra l'altro qualche istante prima Sirius incalza Bellatrix con la frase spocchiosa "Avanti, puoi fare di meglio!", quindi mi sembra quasi una morte naturale per il personaggio che viene sconfitto proprio per la sua boria.
Io li interpretavo come indizi, invece del velo la Rowling se ne dimenticherà e io ci rimasi malissimo perchè era una cosa che mi aspettavo! Vabbè...
Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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Boh, magari è una delle ennesime cose che J.K.Rowlin ha buttato lì, pensando di poterle eventualmente sviluppare in futuro, poi ha lasciato perdere strada facendo perché nell'economia della storia ha ritenuto più importante altro, un po' come per Dudley.
Dimenticate che la Rowling sta scrivendo una sorta di enciclopedia sull'universo di Harry Potter in cui darà risposta alle tante domande rimaste in sospeso...DeborohWalker ha scritto:Boh, magari è una delle ennesime cose che J.K.Rowlin ha buttato lì, pensando di poterle eventualmente sviluppare in futuro, poi ha lasciato perdere strada facendo perché nell'economia della storia ha ritenuto più importante altro, un po' come per Dudley.
Ricordiamo, ma se tra le domande che risolverà nell'Enciclopedia c'è addirittura la morte di Sirius, allora la Rowling è una banfona, è un passaggio troppo importante della trama per rimandarne la spiegazione a un "extra" della saga.
Comunque credo che Sirius sia morto, perchè, sebbene nel libro l'anatema scagliatogli addosso sia rosso, nel film è un Avada Kedavra a ucciderlo. Se la Rowling non fosse stata d'accordo avrebbe fatto modificare la sceneggiatura, visto che ne prende sempre visione per ogni lungometraggio.
Alcuni poi sostengono perfino che quello nell'arco non sia altro che un Lethifold, ovvero una creatura magica carnivora, simile a un Dissennatore, ma dalla forma di un velo, descritta ne Gli animali fantastici: dove trovarli. Chissà?
Alcuni poi sostengono perfino che quello nell'arco non sia altro che un Lethifold, ovvero una creatura magica carnivora, simile a un Dissennatore, ma dalla forma di un velo, descritta ne Gli animali fantastici: dove trovarli. Chissà?
Quanto dici è giusto, ma bisogna ricordare come nel Principe Mezzosangue Harry dica che "non era mai stato a un funerale; non c'era tato corpo da seppellire quando Sirius era morto". Questo conferma che il velo è un mistero a tutti gli effetti e che non ha (solo) motivazioni coreografiche/simboliche...DeborohWalker ha scritto:il velo mi è sembrato solo ed esclusivamente un elemento coreografico che rendeva più suggestiva la morte di Sirius, facendolo cadere al di là di quel velo così che Harry possa sperare di vederlo ricomparire dietro quella sorta di "muro simbolico".
Harry e Luna sentono dei sussurri provenire da lì dietro ma la Rowling non ha mai specificato nulla in merito, quindi mi sembra naturale pensare che Sirius sia morto per l'incantesimo lanciato da Bellatrix
Mah, ho grossi dubbi a riguardo... la Rowling non è intervenuta quando sono stati omessi particolari che si sono rivelati fondamentali per il proseguio della storia, quindi non vedo perchè dovrebbe prendersi la briga di mettersi a correggere particolari simili...Dottor Paperus ha scritto:Se la Rowling non fosse stata d'accordo avrebbe fatto modificare la sceneggiatura, visto che ne prende sempre visione per ogni lungometraggio.
Potrebbe, sì, ma questo non spiegherebbe le voci udite da Harry e Luna, nè la sua presenza nell'Ufficio Misteri...Dottor Paperus ha scritto:Alcuni poi sostengono perfino che quello nell'arco non sia altro che un Lethifold