- Sei deciso a partire? - chiese alla fine Vitoller.
- Sì. Tomjon è ancora un po' scapestrato. Ha bisogno di una testa più anziana attorno.
- Mi mancherai, ragazzo. Non mi vergogno a dirlo. Sei stato come un figlio per me. Quanti anni hai esattamente? Non l'ho mai saputo.
- Centodue.
Vitoller annuì gravemente. Lui aveva sessant'anni e l'artrite cominciava a dargli fastidio.
- Allora sei stato come un padre per me - si corresse.
-
Continua in questo libro - classe 1988 - la saga delle Streghe, già iniziata ne "
L'Arte della Magia", dell'anno precedente. E' in realtà poco corretto chiamarla "saga" perchè un po' tutti i libri del buon vecchio Terry Pratchett possono essere letti in qualsiasi ordine, senza particolari timori di rompere la continuity o leggere spoiler (almeno, fino a questo libro è così, io sto procedendo cronologicamente
). Si può dire però che per la seconda volta ritroviamo il personaggio della mitica Nonnina Weatherwax, in compagnia di altre due nuove streghe ed altri numerosi personaggi a tutto tondo.
Come al solito continua il frizzante umorismo dell'autore, che di pagina in pagina non ci risparmia i suoi complicati ragionamenti, le freschissime e mai noiose battute e gli immancabili giochi di parole. La trama scorre senza problemi e si conclude - come in quasi tutti i libri della saga del Disco - in appena 240 pagine. Da segnalare per questo romanzo una divertentissima parodia (alquanto rielaborata) di varie tragedie di Shakespeare (Macbeth in primis), che vengono messe in scena da una compagnia di teatranti, protagonista del libro accanto alle tre streghe già citate nel titolo.
Molto più divertente di "
L'Arte della Magia", mi ha fatto rivalutare il personaggio della Nonnina, accostata ad altri elementi formidabili (minuscolo spoiler: [spoiler]eccezionale la storia d'amore tra la strega Magrat e il buffone[/spoiler]). Sarà un piacere leggere i successivi romanzi delle Streghe del Disco. D'altrone, è un piacere leggere qualsiasi cosa partorita dal mitico pTerry.
Otto su dieci.