Titolo:
Ristorante al Termine dell'Universo
Titolo originale:
The Restaurant at the End of the Universe
Autore:
Douglas Adams
Traduttore: Laura Serra
Anno: 1980
Pagine: 245
Prezzo: 9.50 euro
Editore: Mondadori (collana Piccola Biblioteca Oscar)
Proseguono le avventure spaziali di Arthur Dent, Ford Prefect, Zaphod Beeblebrox, Trillian e Marvin, iniziate nel precedente romanzo
Guida Galattica per gli Autostoppisti. E che avventure!!!
Basti pensare che Zaphod, desideroso dalla fine del libro precedente di mettere qualcosa sotto i denti, dopvrà passarne di tutti i colori prima di esaudire quello che sembra un semplice desiderio. E proprio su Zaphod questo secondo libro del ciclo della
Guida Galattica si concentra per la maggior parte dello svolgimento. Infatti iniziamo finalmente a capire qualcosa in più della misteriosa missione segretissima che doveva portare a termine, ma di cui ha segregato ogni ricordo in un posto a tenuta stagna nei suoi due cervelli. Attraverso vari, assurdi incontri Zaphod capisce che la sua nomina a Presidente e il furto dell'astronave a Propulsione d'Improbabilità Infinita "Cuore d'Oro" erano finalizzati a trovare [spoiler]il Governatoe dell'Universo intero[/spoiler]. Ma non si capisce ancora il perchè.
Comunque, anche per Arthur e Ford c'è un momento di gloria, nei capitoli finali in cui dopo varie sfortunate vicissitudini i nostri finiscono su un pianeta primitivo e rozzo, grazie all'arrivo su di esso di un'astronave carica di imbecilli e inutili soggetti estromessi per queste loro "peculiriarità" dal loro pianeta. Ben presto scopriremo che [spoiler]questo primitivo pianeta altri non è che la Terra alle sue origini! Con in più la drammatica scoperta sui veri progenitori dei terrestri![/spoiler]
In mezzo a queste due macrotrama, sosta al Ristorante del titolo, sicuramente un'idea affascinante, intelligente, avanti coi tempi (oggi coi nostri reality show e drammatizzazione televisiva di ogni evento la descrizione di Adams è credibilissima) che la fantasia dotata di acume dell'autore sa spalmare con intelligenza per alcuni capitoli centrali.
Tra fantasmi di antenati, sconvolgenti rivelazioni, moderni spettacoli rock, altri capitoli estratti dalla "Guida", il Vortice di Prospettiva Totale (lol!), la difficile grammatica dei viaggi nel tempo, l'ironia pungente e tronfia di Zaphod e lo smarrimento di Arthur non mancano nemmeno stavolta riflessioni in chiave paradossale e comica su filosofia, psicologia (e soprattutto psichiatri) e scienza, con momenti memorabili come l'incontro [spoiler]col Governatore dell'Universo[/spoiler].
In tutto questo, la Domanda fondamentale sembra essersi trovata, nella sua sconvolgente assurdità... ma sarà davvero quella, mi chiedo?
Tra i due romanzi ho forse preferito il primo, ma anche questo presenta momenti assolutamente splendidi per divertimento e acume, quindi il seguito è ampiamente promosso.
Ora temo passerà qualche tempo prima che possa leggere il terzo libro della saga, ma spero non troppo perchè la curiosità è tanta!
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