[Gaiman & Reaves] Il Ragazzo dei Mondi Infiniti

Rispetto agli altri animali l'uomo ha un'utile facoltà: può immaginare cose che non esistono, generando interi mondi fantastici grazie al potere della fantasia. E c'è chi di fantasia ne ha così tanta da non inventare solo storie ma da creare universi che riempiono più e più libri, e che ora sono raccolti in questa cartella.
  • Bè, in realtà ci sono molte altre opere che disdicevolmente non sono ancora arrivate nel nostro Paese, prime tra tutte le raccolte di racconti brevi che in più persone mi hanno detto essere veri capolavori, spesso superiori anche ai suoi romanzi (e ripensando alla struttura di Sandman, non me ne stupisco).

    Comunque a me la copertina italiana piace con quel font strampalato, più di quella originale, anche se non so effettivamente quale delle due sia più adatta al contenuto.
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  • Se posso dire la mia, la copertina italiana mi piace molto più dell'originale
    Ha un sapore a metà tra "psichedelia" anni '60, e stile BEM (aka "Bug Eyed Monsters") anni '50 e pure un pizzico di "Salgari/Verne".

    Credo che sia un modo sottile e intelligente di adattare il romanzo allo spettatore medio italiano, che in questo modo trova un po' di vintage e un po' di mistero, e a colpo d'occhio capisce subito di che si tratta.

    La copertina orifinale andrà bene per americani e inglesi, ma non per noi "italioti"
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  • DeborohWalker ha scritto:Bè, in realtà ci sono molte altre opere che disdicevolmente non sono ancora arrivate nel nostro Paese, prime tra tutte le raccolte di racconti brevi che in più persone mi hanno detto essere veri capolavori, spesso superiori anche ai suoi romanzi (e ripensando alla struttura di Sandman, non me ne stupisco).
    Sì sì, questo lo so bene purtroppo :( . Dato che il libro in oggetto stavolta era InterWorld (che perlomeno da noi è arrivato, meglio tardi che mai) mi sono lamentato del ritardo in merito a questo, ma so che le raccolte di racconti sono stati snobbati. Mi pare che sia uscito solo Il Cimitero Senza Lapidi e Altre Storie Nere in Italia, giusto?
    DeborohWalker ha scritto:Comunque a me la copertina italiana piace con quel font strampalato, più di quella originale, anche se non so effettivamente quale delle due sia più adatta al contenuto.
    FaGian ha scritto:Se posso dire la mia, la copertina italiana mi piace molto più dell'originale
    Aiuto! Siete addirittura in due a dire che la copertina mondadoriana vi piace! It isn't possible!!! :P
    No vabbè, i gusti non si discutono, ci mancherebbe, evidentemente a voi dice qualcosa che a me non arriva, e FaGian ha anche provato a spiegare cosa.
    Però boh, non riesco a capire come un tale guazzabuglio possa essere apprezzabile, con quella scritta che fa tanto libro per ragazzini e soprattutto con l'omino che cade, che al di là del contenuto del romanzo cosa c'azzecca metterlo lì, minuscolo, in mezzo alle parole? Il font può anche essere interessante, quello sì, ma alla fine preferivo quello (simile) utilizzato in Il Cimitero senza Lapidi e in Il Figlio del Cimitero.
    Il retro contiene un estratto dal romanzo, ma scritto con quel font e in forma di spirale concentrica: ho rischiato di vomitare due volte nel leggerlo :P
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  • Ti ricordo che Mondadori appartiene al nano di Hardcore, che della manipolazione delle menti a scopo pubblicitario ne ha fatto un'arte.

    Una copertina del genere è semplicemente il modo migliore per invogliare l'attenzione del possibile acquirente ITALIANO, dichiarando sottilmente cosa ci si troverà dentro, ma non in base alle intenzioni dell'autore, bensì in base alla recettività del compratore.

    E in Italia c'è molta nostalgia, molta fiducia nelle cose del passato e meno nelle cose futuristiche, quindi una copertina che sembra un libro d'epoca (come ho detto c'è iconografia anni '50/'60 e pure un po' di anni '30) è la cosa più azzecata per lo svogliato acquirente medio nostrano
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  • non fare il complottista a tutti i costi, Fagian :P Non è questione di manipolare le menti... ogni editore ha la sua linea editoriale e la sua estetica con cui punta a essere riconoscibile (e non c'è nulla di male in ciò). La copertina originale sarebbe andata bene per un libro Fanucci, non per un Mondadori, e non per questioni di maggiore o minore simpatia italiana per le cose futuristiche. Anche perché la copertina originale, disegno a parte, è proprio brutta. Poi che lo stile scelto per la cover italiana rispecchi poco il contenuto, questo non lo so e potrebbe anche essere un errore. In effetti sembra una cover adatta più a una storia steampunk, mentre da quel che leggo in giro questa storia non lo è.
  • Non è una questione "complottistica" è un dato di fatto che gli italiani giudichino sempre "il libro dalla copertina", sempre.

    E chi negli ultimi 20 anni ha saputo approfittare di questa verità, è proprio il tizio che si serve della propria abilità a manipolare le menti, ANCHE per altro, come ben sappiamo.

    Diciamo che "cambiare le copertine ai libri" è una "deformazione professionale, ma gli da gli stessi benefici di far passare una troia per nipote di Mubarack e similitudini varie.

    Il problema siamo noi che ci caschiamo, non il fatto che qualcuno sappia approfittarne in mille modi e frangenti diversi
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  • Comunque la struttura della copertina mi ricorda quella di un'altra recente serie per ragazzi di cui non ricordo il nome, ma di cui mi hanno parlato bene e prima o poi vorrei provare.
    Ricordo una copertina rossa col titolo che si arrotola su se stesso a spirale, e altri volumi che seguono uno schema simile...
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  • Fagian, raffredda i bollenti spiriti... giudicare un libro dalla copertina non è un gesto consumistico, è uno dei più bei sfizi di un lettore (e non solo italiano...). Un conto è criticare una copertina raffazzonata fatta per risparmiare sui diritti e per non pagare grafici decenti, ma urlare al berlusconismo soltanto per una copertina diversa (che fralaltro è fatta benissimo) è da fissati... Vatti a vedere i libri italiani che escono all'estero, non ne trovi neanche mezzo che avesse la copertina originale che aveva in Italia.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Letto, comunque.
    E molto apprezzato. Non sarà il miglior Gaiman, ma la classe, l'ironia e la fantasia a cui questo autore ci ha abituati non manca affatto in questo romanzo.
    Lo scrittore britannico, in coppia con lo sceneggiatore statunitense Michaek Reaves, fa suo il concetto di universi paralleli che se vogliamo è una delle grandi tematiche che nel corso dei decenni sono state oggetto di vari racconti, romanzi e film di fantascienza. I due autori qui però ci mettono molto del loro, costruendo attorno a questo spunto una società del tutto coerente con se stessa, credibile e seguendo un canovaccio vincente e che negli ultimi anni ha riservato sempre buone storie: un'organizzazione che agisce normalmente in un contesto che di normale ha ben poco.
    E allora ecco che dopo il Corpo delle Lanterne Verdi, la scuola di Hogwarts e le realtà aziendali di Monsters & Co. e di Prep & Landing, abbiamo un corpo speciale con il compito di preservare l'Intraspazio. Una compagine contraddistinta da una particolare caratteristica, e con cui suo malgrado verrà a contatto Joey Harker, il giovane protagonista della storia. Un nuovo ragazzino va dunque a ingrossare le fila dei pre-adolescenti ideati da Gaiman.

    La storia è ricca di colpi di scena, di scenari fantastici, di personaggi che sono sempre descritti in maniera cirstallina, siano essi simpatici e buffi come Kolor (che a me ricordo il piccolo simbionte rosa del Pianeta del Tesoro) oppure terribili e mortali villains come Lady Indigo e si suoi scagnozzi. Ci si affeziona ai buoni e si empatizza con loro nell'odio e nel terrore provati in relazione ai cattivi.

    Oltre a tutto ciò, la classica ironia dell'autore non manca, accompagnata da quel senso dell'avventura fantastica che rende il libro un gioiellino del genere. La cosa interessante da notare è poi la mole di tecnicismi che accompagna questo viaggio di stampo fantasy: a dispetto delle caratteristiche solitamente "volatili" contenute in questo tipo di narrativa, stavolta troviamo complesse leggi della fisica e astruse materie scientifiche piegate e allargate al concetto di tempo-spazio in una situazione in cui le dimensioni sono ben più di 3, e se è per questo anche di 4. Complimenti al traduttore, che mi pare non se la sia cavata male nal lavoro di rendere nomi complessi nella nostra lingua.

    Per come è strutturata la conclusione del romanzo, la storia volendo potrebbe proseguire in successive avventure alla Artemis Fowl, anche se non credo che sia in progetto: l'origine di ciò si può forse ricercare nel fatto che inizialmente il plot era stato ideato dai due autori per una serie televisiva, come spiega la postfazione firmata dai due, per poi essere declinata sottoforma di libro quando si rassegnarono all'idea che nessun produttore televisivo riusciva ad accettare serenamente l'idea di un telefilm basato su un ragazzo capace di muoversi attraverso i mondi.

    Un ottimo libro per ragazzi che, come sempre, è godibilissimo anche dai lettori più maturi grazie alla sapienza delle idee che Neil Gaiman sa mettere brillantemente in campo stendendole con una scrittura sempre molto scorrevole e riuscita. L'apporto di Reaves si nota nella componente action e in quel ramo maggiormente fantascientifico dell'avventura, e posso dire che la fusione tra questi due autori mi pare decisamente riuscita.
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