[Neil Gaiman] L'Oceano in Fondo al Sentiero

Rispetto agli altri animali l'uomo ha un'utile facoltà: può immaginare cose che non esistono, generando interi mondi fantastici grazie al potere della fantasia. E c'è chi di fantasia ne ha così tanta da non inventare solo storie ma da creare universi che riempiono più e più libri, e che ora sono raccolti in questa cartella.
  • Com'è? Le mie ultime due esperienze con Gaiman sono state molto negative (Coraline e Stardust) nonostante i due ottimi film tratti dalle sue opere.. Probabilmente nessun dove mi piacerà molto di più..
  • Mirco ha scritto:Com'è? Le mie ultime due esperienze con Gaiman sono state molto negative (Coraline e Stardust) nonostante i due ottimi film tratti dalle sue opere.. Probabilmente nessun dove mi piacerà molto di più..
    Come mi ero ripromesso, l'ho comprato allo stand Mondadori di Lucca Comics, ma non l'ho ancora letto...
    Mi spiace però leggere che non ti siano piaciuti Coraline e Stardust, che reputo invece romanzi molto belli, peraltro che mostrano due aspetti simili ma diversi della scrittura di Gaiman (il semi-horror per ragazzi e il fantasy puro).
    Ci sono i topic dedicati ai due romanzi, se hai voglia perché non provi a esprimere lì i motivi del non apprezzamento? :)
    In ogni caso Nessun Dove te lo consiglio :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Letto, finalmente.
    Non capisco perché lo abbiano definito il ritorno di Neil Gaiman al romanzo per adulti. O sono io a non aver mai capito molto della divisione tra letteratura per ragazzi e letteratura in generale, o è una distinzione che ha poco senso fare a questo punto.
    Fatto sta che L'Oceano in fondo al Sentiero mi è parso un libro comprensibile e apprezzabile da un qualunque ragazzo dai 12 anni in su, riuscendo comunque a coinvolgere e legare alle pagine anche il lettore di 30-40-50-60 anni e via dicendo. Un po' come tutti gli altri libri e racconti dell'autore, peraltro :P
    E mi è piaciuto. La storia è un lunbgo flashback-ricordo del protagonista che, tornato nel suo paese natio per il funerale della madre, si ritrova alla fattoria di una sua amica di quando aveva 7 anni, e da lì gli torna alla mente quanto accaduto allora, poi dimenticato completamente e sostituito con nuovi ricordi.
    C'è magia di mezzo? Be', non la chiamerei proprio magia, ma sicuramente la componente fantastica è ben presente in questo romanzo, tanto da esserne il perno fondante alla faccia di quanto si potrebbe pensare dalle prime pagine.
    Perché il ragazzo protagonista dovrà vedersela con uno strano mostro fatto di stracci e legno marcio, proveniente da un'altra dimensione e capace di assumere altre forme. E poi dovrà anche fronteggiare l'assalto di una strana specie di rapaci “ripulitori”, pronti ad eliminare qualunque traccia estranea alla nostra realtà. Per fortuna che il ragazzo ha come potenti alleati la letteratura della sua età (pile e pile di libri per ragazzini in cui c'è sempre un piccolo eroe che risolve spinose situazioni e con cui immedesimarsi per sognare fuori dai canoni della quotidianità) e soprattutto la famiglia Hempstock, specie l'undicenne Lettie, che lo aiutano e supportano, nonostante non siano proprio di queste parti...
    Gaiman non svela tutto: non ci è dato sapere chi sono davvero le donne Hempstock, ma possiamo immaginare la verità che ci piace inventare, basandoci sugli indizi che l'autore fornisce. Né viene chiarito quanti mondi ci sono, chi sono questi mostri che da lì provengono, perché finiscono da noi, perché gli uccelli pulitori hanno quel potere e quella missione... ma non sono trascuratezze: si tratta di grande capacità del mezzo narrativo, grazie alla quale l'autore sa bene dove può anche fermarsi e riservare al lettore la possibilità di coprire i buchi con la propria immaginazione.
    Le parti in cui il mostro di stracci si trasforma nella bambinaia, inquietante solo al protagonista che sa chi è in realtà, ricordano da vicino l'atmosfera che trasmetteva l'Altra Madre di Coraline.

    Per il resto abbiamo un romanzo che si fa divorare, un fantasy particolare e coinvolgente, ricco di trovate riuscite e che sanno trasmettere la giusta dose di inquietudine.
    Il finale del ricordo, triste e inaspettato, è davvero carico e importante, nella struttura della storia. Il finale del libro, quando si torna al presente, lascia il segno in modo diverso, forse ancora più forte perché ci permette, con la consapevolezza di quanto accaduto decenni prima, di vedere le conseguenze a lungo termine. A noi, osservatori esterni, ma non al protagonista, obbligato ancora una volta a dimenticare tutto.

    Un gran bel libro, Gaiman non delude mai.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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