[J.K. Rowling] Harry Potter e la Maledizione dell'Erede

Rispetto agli altri animali l'uomo ha un'utile facoltà: può immaginare cose che non esistono, generando interi mondi fantastici grazie al potere della fantasia. E c'è chi di fantasia ne ha così tanta da non inventare solo storie ma da creare universi che riempiono più e più libri, e che ora sono raccolti in questa cartella.
  • Ho letto la trama e spero vivamente che sia un fake......
  • Che ha di male?
  • Il fatto che sembri una fan fiction
  • Ma anche l'epilogo del settimo libro tot anni dopo lo sembrava.
  • Almeno era un epilogo coerente.

    Da quanto ho letto la trama sembra davvero una fan fiction di un dodicenne
  • Aspetto di leggerlo, ma ci sono libri di gran livello che a leggere le trame sembrano una stronzata. È per questo che si leggono i libri, e non le trame.
    Lorenzo Breda
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    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

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  • Il guaio è che questo non è un libro ma un copione teatrale.
  • Don Homer ha scritto:Il guaio è che questo non è un libro ma un copione teatrale.
    Non vedo come questo possa essere un'aggravante, anzi io sono sollevato che non sia uscito un nuovo libro.
    Il teatro è un medium che con un po' d'attenzione può dare dignità anche a una trama piuttosto fanfictionara.
  • Io non vado pazzo per la natura di questa opera, dato che non amo il teatro ma posso benissimo accettare la sua esistenza senza troppe storie.
  • Don Homer ha scritto:Il guaio è che questo non è un libro ma un copione teatrale.
    Puoi riscrivere la mia frase mettendo "spettacoli teatrali" al posto di "libri", e continua ad essere corretta.
    Lorenzo Breda
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  • L'operazione mi sembra dubbia. Dello spettacolo teatrale tutti ne parlano bene, mi piacerebbe anche vederlo, e mi sembra sia stata una bella idea.

    Ma trasporre la sceneggiatura non mi convince, oltretutto pubblicizzando il tutto un modo molto poco chiaro (per comprensibili ragioni di marketing, ovviamente): "ODDIO, l'ottavo libro di Harry Potter!!!!" con la gente che si aspetta un libro normale scritto dalla Rowling, mentre poi non è niente (o solo poco) di questo.
    Assurancetourix
  • Su questo ti dò ragione, non è un medium "comodo", secondo me. E il marketing è stato molto depistante.
  • Mi sa che qui si fa confusione tra fanservice come puo essere considerato l'epilogo del settimo, e fanfiction.

    Insomma un conto è scrivere cose che fanno piacere al fan di X e Y come Harry che chiama il figlio come Silente e Piton un altro è scrivere roba che persino un fan dodicenne senza esperienza potrebbe fare [spoiler]come la figlia segreta di Voldemort[/spoiler]
  • Comprato al day one e divorato in tre giorni, e giusto perché non ho voluto bruciarlo subito, perché volendo in una giornata lo si finisce abbastanza tranquillamente.
    E questo perché Harry Potter e la maledizione dell’erede non è un romanzo ma è sostanzialmente il “copione” (lo script-book, più propriamente) dello spettacolo teatrale ideato dalla Rowling, scritto insieme a Jack Thorne e diretto da John Tiffany, e questo lo rende al 90% dialoghi, con l’aggiunta di qualche breve parte descrittiva per rappresentare ciò che accade in scena.
    Ma anche perché l’avventura scorre via veloce e in modo piacevole, e i dialoghi stessi risultano brillanti e che invitano a proseguire la lettura dei discorsi.

    Si tratta dunque di un prodotto che solitamente non finisce in mano ai non addetti ai lavori, ma l’occasione era eccezionale: l’occasione di sfruttare un nuovo medium per raccontare qualcosa di nuovo sul suo maghetto ha portato l’autrice a scrivere una storia decisamente importante per la vita del protagonista, riprendendo direttamente dall’epilogo del settimo romanzo e svelando cosa succede a Harry, Ron ed Hermione 20 anni dopo la sconfitta di Voldemort, ma soprattutto cosa accade alla loro discendenza.

    Chiariamolo subito: il libro possiede lati positivi e lati negativi, e già questo rende La maledizione dell’erede il racconto più debole della saga potteriana. Ovviamente il paragone tra i sette romanzi canonici e questo libro (che romanzo non è) non può essere fatto per quanto riguarda la forma, ma per quanto riguarda la sostanza ritengo di sì, e quello che abbiamo in mano è una storia che sfrutta il viaggio nel tempo per offrire la scusa di citare, riutilizzare e far rivivere determinati eventi raccontati durante gli anni di scuola di Harry.
    Uno stratagemma assai furbetto, che se fosse stato usato in un romanzo ufficiale mi avrebbe indispettito abbastanza ma che trova la sua giustificazione nell’ottica della rappresentazione teatrale: anzi, in quel caso la soluzione è assai intelligente, dal momento che permette di portare in scena una storia nuova ricca allo stesso tempo di vecchi elementi che omaggiano i fan, abituati a immaginarseli durante la lettura o a visionarli attraverso i film.
    Furbetto o no, rimane un trucchetto insidioso: quando l’hanno usato in Once Upon a Time, per esempio, è stato un disastro. Inoltre non si può evitare, di primo acchito, di pensare a come tutto quanto sembri una gigantesca fan-fiction come ne sono state scritte tante dai fan in questi dieci anni, che hanno spesso immaginato cosa succede nel futuro di Harry, Ron ed Hermione e dei loro figli, futuro accennato nelle ultime pagine dei Doni della morte.
    Fortunatamente qui entra in gioco l’abilità narrativa di Rowling e Thorne, che inventano un intreccio che riesce a nascondere molto bene i pericolo insiti in questo tipo di trame, basandone presupposti e sviluppo su alcuni dei temi che hanno fatto la fortuna della saga: rapporti figli-genitori, amicizia, ricerca di se stessi e tanta attenzione ai sentimenti, senza diventare stucchevoli. Tutto questo io l’ho ritrovato intatto qui, dove i veri protagonisti sono il figlio di mezzo di Harry e Ginny, Albus, e il figlio di Draco, Scorpius: per assurdo, ho trovato addirittura più centrale più quest’ultimo che il Potter. La loro imprevedibile amicizia, i loro caratteri così diversi da quelli dei genitori, contribuiscono a dare quelle differenze rispetto ai passi intrapresi dai padri che non rischia di rendere il tutto un “more of the same”, e allo stesso tempo si possono trovare piccole corrispondenze che è bello rintracciare. I due personaggi sono caratterizzati benone, e si riesce a odiarli o ad affezionarcisi in maniera genuina e immediata, ricreando quella magia che sperimentavo leggendo la saga originaria, quando entravo in empatia con i personaggi.

    Insomma, un plot rischioso o quantomeno fraudolento e “facile” viene qui utilizzato al meglio, non mancando di offrire un paio di colpi di scena niente male che, pur non essendo paragonabili alle intricate trame mystery dei sette romanzi restituisce comunque la sensazione anche di quell’aspetto. Certo, forse il colpo di scena più grosso può far storcere il naso a qualcuno, ma alla fine lo trovo coerente con tutto l'impianto narrativo di questa storia, che come dicevo ha tra le sue tematiche fondanti l'eredità dal passato, quella vecchia storia per cui "gli errori dei genitori ricadono sui figli", che ad ogni modo vale anche per i successi ;)
    Molto belle anche le versioni adulte di Harry, Ron, Hermione e Draco: vederli nei panni di adulti più o meno realizzati e in quelli di genitori, con tutte le difficoltà del caso, me li ha resi forse ancora più vicini e “reali” di quanto già non li sentissi finora: perché sono cresciuti, sono andati avanti, si sono evoluti, pur mantenendo intatte alcune caratteristiche fondanti. Come capita agli esseri umani in tutto e per tutto.
    Il ritratto [spoiler]di Silente[/spoiler] invece mi ha un po' stonato: vero che si è sempre detto, e viene ribadito anche stavolta, che i ritratti non corrispondono esattamente ai maghi che rappresentano e che non ci sono più, ma vedere [spoiler]questa versione di Silente così esageratamente preda dei propri sentimenti e dei propri sensi di colpa[/spoiler] non mi è sembrato molto rispettoso di quel mago. Capisco la volontà (già cominciata nei Doni della morte) di mostrare che [spoiler]anche dietro una grande persona si nascondono segreti e debolezze[/spoiler], ma nei romanzi la cosa era riuscita in modo meno sbilanciato. Ma tant'è, è così.

    La maledizione dell’erede è quindi una buona storia: la sceneggiatura è solida e quasi tutto fila liscio a livello di sviluppo, le citazioni al passato solleticano il mio animo di fanboy e i personaggi sono tutti ottimi. Una deroga che concedo volentieri alla Rowling riguardo la sua promessa che non avrebbe più scritto nulla sul suo maghetto, visto che non aveva mai parlato di altri media che non fossero romanzi :P
    Ora si concentri sulla sceneggiatura della trilogia sugli Animali Fantastici, che rappresenta secondo me la modalità giusta perché possa sfogare la sua voglina di tornare di tanto in tanto a parlare del mondo magico senza infrangere la sua parola: andare ad affrontare altre epoche e altri personaggi, una sorta di approccio in piccolo di quanto si è fatto e si sta facendo con l’universo di Star Wars.
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  • Ho speso dei soldi per questa roba e l'ho pure letta- Non l'avrei dovuto fare ma il lato potteriano mi ha spinto.

    Che dire. beh.........

    http://iowa.barstoolsports.com/files/20 ... .49-AM.png

    Credo che il tutto si possa riassumere in questa immagine.

    Ho letto fanfiction più sensate di questo lo giuro.

    Ora vi lascio perchè devo andare a bruciare questo aborto, poi se ho tempo vi spiego perchè certa roba andrebbe usata come pena di morte....
  • Ok eccovi il mio sfogo.

    Cioè io non so come sia possibile che certa roba possa esistere. No rendiamoci conto hanno letteralmente preso le peggio fanfiction e le hanno trasformate in un opera teatrale ? Ma che......

    Ma neanche perchè nelle peggiori fan fiction c'è del senso qui no !

    [spoiler]Harry un padre stronzo, ma davvero ? CIoè uno come lui che sa benissimo cosa significa avere un infanzia infelice, rende la vita difficile al figlio ? Ma sul serio ? Ma poi proprio stornzo eh, del tipo che minaccia la McGranitt ? Hermione rincretinita ?


    Non è possibile che Voldemort, personaggio che si ritiene immortale, fisicamente incapace di amare e geloso del proprio potere possa avere un motivo logico per concepire un figlio......poi Delphi dice "sono nata prima della Battaglia di Hogwarts"...sì, ma prima quando e quanto? Perché Bellatrix compare almeno un paio di volte ne I Doni, e se fosse stata incinta si sarebbe notato. E dubito che abbia partorito giusto cinque minuti prima della Battaglia.

    E poi perché, nella realtà alternativa in cui Voldemort ha trionfato, Piton è vivo? Voldemort lo uccide perché è il vero padrone della Bacchetta di Sambuco... (ma questa la possiamo far "passare", magari in questa realtà alternativa Voldemort non si è messo alla ricerca dei Doni). Ah, e quanto è facile preparare una Pozione Polisucco in questo libro? Hermione ci aveva messo un mese abbondante, ma qui ne parlano come se si potesse preparare in cinque minuti! E dove li trovano, Delphi, Albus e Scorpius, i pezzi di Harry, Ron ed Hermione ?[/spoiler]
  • Vabbè poco altro da dire alla recensione di Don Homer. In giro si trovano stroncature ben fatte assolutamente meritate, tra l'altro mi è sembrato tutto fuorché un testo teatrale con millemila cambi di scena e dialoghi brevissimi (monologhi questi sconosciuti).

    A me non piacciono assolutamente le fan-fiction, quindi forse sono anche poco adatto, ma qui abbiamo caratterizzazioni assurde, banalità, approssimazione, noia noia noia e quant'altro.

    Immagino che la Rowling abbia perso il controllo creativo della faccenda e che abbia scritto solo un po' di soggetto. Bisogna assolutamente impedire che questa nefandezza passi come "l'ottavo" libro o anche "il seguito" della vicenda.


    Ho invece comprato gli e-book che raccolgono vari testi scritti dalla Rowling in questi anni per il sito Pottermore, che avevo più o meno letto a suo tempo e mi erano sembrati interessanti: presentano approfondimenti su personaggi e fatti secondari (ma si parla anche della McGranitt e di Lupin) e un po' di storia della Magia che a me è sempre piacuta. Che si dedichi a questo tipo di worldbuilding invece di produrreroba come la Maledizione dell'Erede!

    (I titoli di questi e-book sono: Racconti di Hogwarts: prodezze e passatempi pericolosi, Racconti di Hogwarts: potere, politica e poltergeist, Guida (poco) pratica a Hogwarts.
    Assurancetourix
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