Quali sono i precursori degli ennemila romanzi/film/serial televisivi young adult o di formazione con cui ci ingozziamo in questo periodo storico senza fantasia?La valle è lunga, stretta, percorsa da un fiume e interamente chiusa in una cerchia di montagne invalicabili. La leggenda dice che un giorno il popolo ne uscirà, ma da tempo immemorabile tutti obbediscono alle ferree leggi stabilite dai sacerdoti o da Coatlicue, la crudele divinità che si aggira di notte per la valle con la sua veste di serpenti vivi e che uccide in un istante chiunque si trovi fuori dalla propria capanna. Una vita regolare, monotona, priva di orizzonti, che tutti accettano senza discutere, senza pensare. Tutti meno il giovane Chimal, che vede volare i neri avvoltoi verso le montagne e comincia a chiedersi: che cosa ci sarà al di là?
I nomi li conosciamo tutti.
E' un piacere, pertanto, scovarne di "nuovi".
Indeciso se dedicargli un componimento inutile o commentarlo semplicemente, ho deciso - in base al principio "metti che a qualcuno interessa" - di optare per la seconda opzione (o scelta; o di scegliere l'opzione; fate voi).
La città degli aztechi (il titolo originale è SPOILER) di Harry Harrison strutturalmente è nient'altro che Lost.
Sì, Lost. Di nuovo. Rieccolo.
Inutile che alzate gli occhi al cielo. E' così. E' Lost. Mica è colpa mia.
Dico Lost perché in teoria qui posso dire Lost ed essere compreso al volo, senza elencare le decine di cose cui mi sto riferendo contemporaneamente. Ovviamente il termine di paragone è quello che ognuno preferisce.
Il romanzo, del 1969, si articola in quattro sezioni, i cui titoli sono SPOILER e pertanto non rivelo.
Si comincia con un nucleo base in cui conosciamo il protagonista - il giovane azteco Chimal - e il suo micromondo, fatto di un tran tran insopportabile "ma speriamo che duri" e di divinità inintellegibili che terrorizzano la sparuta popolazione (leggi: Smokey).
Seguono, nell'ordine: l'Incontro con gli Altri; il ribaltamento della prospettiva; la lotta contro i cattivi (non manichei); il ritorno a casa dove nulla è come prima; il move on.
Contemporaneamente assistiamo alla crescita di Chimal e al suo ingresso nell'età adulta, con tutto quel che ne consegue (PERO' - elemento decisamente innovativo, di questi tempi - [spoiler]il sesso rimane sullo sfondo[/spoiler]).
Il romanzo è - anche questo è intuibile - di fantascienza e, dalla seconda sezione in poi, è pressoché identico a vari film yg di produzione recente. Senonché quelli sono recenti e questo è del '69. Ma questo non mi porta a pensare che i film di oggi siano scadenti bensì che Harrison fosse un visualizer abbastanza avanti (o che almeno lo sia stato in questa occasione).
Tutto è piuttosto prevedibile, oggi, per Noi.
Allora perché lo consiglio? Perché è un Classico Dimenticato.
Perché è scritto con notevole ritmo e piglio. E tradotto con quello stile di una volta che non c'è più.
Perché ho letto la prima sezione sotto ipnosi e probabilmente è la prima volta che di un testo ho letto ogni singola parola.
Che io sappia, in Italia è stato pubblicato soltanto su Urania, una prima volta nel n.538 e una seconda nel n.858.