[John Jackson Miller] Star Wars: Una Nuova Alba

Rispetto agli altri animali l'uomo ha un'utile facoltà: può immaginare cose che non esistono, generando interi mondi fantastici grazie al potere della fantasia. E c'è chi di fantasia ne ha così tanta da non inventare solo storie ma da creare universi che riempiono più e più libri, e che ora sono raccolti in questa cartella.
  • Ho trovato Una Nuova Alba un libro scritto con un certo mestiere. Miller ci sa fare, e si vede.

    Quello che offre è un "pasto completo", infatti.

    I personaggi sono validi. A parte i già conosciuti Kanan e Hera, ho trovato molto buona la caratterizzazione di Scully e Zaluna. Ma soprattutto l'idea alla base del cattivo, "l'aziendalista" Vidian, non un semplice cyborg potentissimo ma la proiezione aberrante del concetto stesso di efficienza e ottimizzazione. Bello e disturbante al punto giusto. Ottimo anche lo scenario, originale e caratterizzato, tra la luna mineraria e il pianeta immerso in una sera eterna.

    La dinamica e il succedersi degli eventi ricordano un po' Aftermath, devo dire. Tutto avviene in un breve lasso di tempo e (per buona parte) nello stesso pianeta. Questa unità di luogo e di tempo non mi fa impazzire, preferivo un approccio più sul genere Tarkin e Lost Stars, ma siamo ben lungi dall'essere claustrofobici.

    Quello che forse mi ha deluso un po' è che si sarebbe potuto fare ben di più quanto a interconnessioni con il resto del Canone, cosa che invece Tarkin fa egregiamente (al prezzo di una componente verticale molto brutta). Il libro svolge il ruolo di prequel di Rebels, raccontandoci un po' di passato di Kanan e Hera, ma tralasciando del tutto Zeb e Sabine il cui ingresso nell'equipaggio viene invece rimandato a chissà quale futuro libro. Molto buoni invece i riferimenti al periodo padawan di Kanan, ben allacciati a quanto si vede nella coeva serie a fumetti, e la presenza di Rae Sloane che esordisce qui, benché noi italiani l'abbiamo invece conosciuta proprio in Aftermath. Credo sia da qui che parte l'idea di mostrarci il "lato perbene" dell'impero, idea che esploderà poi in Lost Stars.
  • D'accordo un po' con tutti e due, alla fine senza infamia e senza lode. L'autore sa scrivere, tutto scorre bene, i personaggi sono interessanti, il primo incontro tra Kanan e Hera ma manca veramente quel qualcosa in più o quella scintilla che lo faccia emergere dalla sufficienza.
    Assurancetourix
  • Anch'io ho trovato le prime 100 pagine estremamente noiose: le vicende si spostavano da personaggio in personaggio, e non si riusciva a capire infatti la trama principale. Inoltre il gruppetto dei protagonisti non mi sembrava che funzionasse molto insieme ma presi singolarmente, i vari Kanan, Hera, sono stati caratterizzati molto bene. Anche il cattivo di turno, il conte Vidian, non riusicva a trasmettermi granché e mi sembrava forse troppo stereotipato (meglio l'ufficiale Sloane come "villain"). Comunque libro tutto sommato positivo, scritto in modo scorrevole e facilmente leggibile.
  • Torna a “Fantasy, Scifi & Grandi Epopee”