[J.K. Rowling] Harry Potter e la Camera dei Segreti

Rispetto agli altri animali l'uomo ha un'utile facoltà: può immaginare cose che non esistono, generando interi mondi fantastici grazie al potere della fantasia. E c'è chi di fantasia ne ha così tanta da non inventare solo storie ma da creare universi che riempiono più e più libri, e che ora sono raccolti in questa cartella.
  • ma quoto! bellissima la storia giallo, con entusiasmante "spiegazione" data dalla buona Hermione: Pipelines...meraviglioso, meraviglioso...
    ah, accenno particolare alla macabra festa di complemorte e alla sequenza dei ragni di Aragog!
    ciao
    em@
    if I were a swan, I'd be Gone...
    Immagine
  • Grrodon, non avrei saputo parlarne meglio!!
    A presto,
    Michele
  • E' con La Camera dei Segreti che è cominciata la mia passione per Potty. C'è tutto (o quasi) ciò che mi piace leggere in un libro: mostroni mostruosi, pseudo-coppiette, un po' di razzisti da ridicolizzare, un po' di fratelli Weasley, La Tana, un'indagine ecc. ecc..
    Naturalmente c'è pure un po' di roba spiacevole, tra cui un adattamento approssimativo e due personaggini che pur di non farsi furbi ingoierebbero un igloo, ma niente è perfetto...

    Per il suo secondo romanzo la Rowling ha evitato il mero "more of the same" e, seppur La CdS ricalchi la struttura de La PF, il risultato non è solo un libro migliore, più scorrevole e più intrigante, ma soprattutto un episodio importantissimo che introduce elementi di rilievo per la saga e integra ciò che nel primo romanzo era rimasto nell'ombra.
    Ne La CdS scopriamo di più sul Quidditch, su Hogwarts e sui suoi inquilini (terreni e non), sul mondo dei maghi e sui Weasley: Arthur e Molly sono simpaticissimi (molto Ron e Hermione, naturalmente), ma soprattutto c'è Ginny, che nonostante se ne stia sempre in secondo piano svela il suo caratterino già ora, tre anni prima de L'Ordine della Fenice, tra un nano cupido e un piattino di burro.
    Nell'eccezionale finale, poi, la Rowling rivisita il fantasy e il folklore come già fece con La PF e rilegge lo stereotipo del cavaliere-che-salva-la-bella-dal-drago: non so perchè nel film la scelta di un serpente gigante non mi entusiasmasse, ma ovviamente è azzeccatissima.

    E' sempre con La Camera dei Segreti, poi, che è cominciato il tormentone televisivo de "La saga del maghetto si fa più dark, si tinge di horror, spaventerà i più giovani", ripresentatosi puntualmente per il Prigioniero di Azkaban e per il Calice di Fuoco (in cui è sfociato in un ingiustificato PG-13), spalleggiato da ormoni in subbuglio che ci accompagneranno almeno fino al Principe Mezzosangue.
    Con La CdS, in effetti, la storia si fa meno favolistica e più cupa: Hogwarts non è più sicura, è un luogo claustrofibico in cui un mostro minaccia di uccidere gli studenti, pericolo ben più concreto e consistente di un insegnante sgradevole o dello spauracchio di Voi-Sapete-Chi.
    Naturalmente, però, Harry non si fa spaventare da ragni e serpenti. No, l'incupimento è imputabile al fatto che il mondo dei maghi somiglierà, da qui in avanti sempre più, al mondo dei Babbani pure nei suoi lati più oscuri: razzismo, intolleranza, fa capolino persino la politica, nei panni dell'incompetente Cornelius Caramell. Harry è costretto a confrontarsi con lo spettro (è proprio il caso di dirlo) di Lord Voldemort, quando la sua personalità e le sue capacità sfociano in inquietanti somiglianze con quelle della sua nemesi, una "crisi di coscienza" con una lezione semplice e non nuova, ma mai banale.
  • Dapiz ha scritto: Naturalmente c'è pure un po' di roba spiacevole, tra cui un adattamento approssimativo e due personaggini che pur di non farsi furbi ingoierebbero un igloo, ma niente è perfetto...
    Uh? non colgo.
    Per il suo secondo romanzo la Rowling ha evitato il mero "more of the same" e, seppur La CdS ricalchi la struttura de La PF, il risultato non è solo un libro migliore, più scorrevole e più intrigante, ma soprattutto un episodio importantissimo che introduce elementi di rilievo per la saga e integra ciò che nel primo romanzo era rimasto nell'ombra.
    Diciamo che è la versione evoluta della parte gialla della pf e in un certo senso è esattamente un more of same. Quantomeno strutturalmente...
    E' sempre con La Camera dei Segreti, poi, che è cominciato il tormentone televisivo de "La saga del maghetto si fa più dark, si tinge di horror, spaventerà i più giovani"
    Mi pareva che il bombardamento fosse iniziato col terzo, e qui ce la menassero ancora con le atmosfere maggiche e una strizzatina d'occhio alla mitologia...
    No, l'incupimento è imputabile al fatto che il mondo dei maghi somiglierà, da qui in avanti sempre più, al mondo dei Babbani pure nei suoi lati più oscuri: razzismo, intolleranza, fa capolino persino la politica, nei panni dell'incompetente Cornelius Caramell.
    Ah già. cmq quoto.
  • Grrodon ha scritto:
    Dapiz ha scritto: Naturalmente c'è pure un po' di roba spiacevole, tra cui un adattamento approssimativo e due personaggini che pur di non farsi furbi ingoierebbero un igloo, ma niente è perfetto...
    Uh? non colgo.
    Mi riferisco soprattutto al finale, quando Harry e Ron sanno *tutto* della Camera dei Segreti e non solo non riferiscono agli insegnanti, dopo il rapimento di Ginny, ma addirittura vanno da Allock pur sapendo perfettamente che è un'idiota. Capisco che non sono Vitious e la McGranitt i protagonisti, ma snobbarli così senza spiegazione è assurdo. In parte si può imputare al carattere di Harry, perlomeno fin quando non parla a Silente di Dobby e del bolide, se non gli dice della voce del Basilisco è giustificabile, ma con Ginny rapita non più.

    Quanto all'adattamento, la parola "mezzosangue" (tra l'altro presente pure ne La PF) viene usata sia come insulto spregevole (mudblood) sia per indicare i meticci (half-blood). Se non è incompetenza questa... e tra l'altro, scommetto un dito di Zobbo che nel PMS
    [spoiler]si scorderanno che Marvolo Riddle in Italia si chiama Orvoloson[/spoiler]...
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  • li ho riletti entrambi ultimamente, e senzadubbio questo libro è dieci volte meglio del primo. A mio parere sarebbe potuto essere molto più lungo, ma in fondo si era ancora agli inizi. Già da qui si vedono gli intrallazzi Ron/Hermione e Ginny/Harry, anche se la cara weasley poi verrà mollata praticamente per altri due libri, per poi rifare capolino nel quinto, che resta comunque il mio preferito... (/me adora Harry quando sclera°__°)
    blah blah blah
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    Un solo anno dopo Harry Potter e la Pietra Filosofale (periodicità che sarà mantenuta fino al quarto libro della saga) J.K.Rowling prosegue il percorso accademico dell'apprendista mago, con l'episodio della serie che più di ogni altro presenta una struttura da libro giallo: un serial "killer", indizi, false piste, sospetti e indagini, che portano alla luce un colpevole che ha agito con un fine ben preciso. Tutto ciò è inserito alla perfezione nello svilupparsi della vicenda principale, presentando con abilità nuovi personaggi, ambienti e situazioni, molti dei quali fondamentali per gli sviluppi futuri.
    Tra gli approfondimenti più rilevanti c'è la conoscenza di tre membri della famiglia Weasley: Arthur, Molly e Ginny, le ultime due appena mostrate nella Pietra Filosofale. La piccola Ginny dimostra chiaramente di amare segretamente Harry; il sentimento è ancora una cotta da ragazzina, e non ci si può immaginare che una volta cresciuta, Ginny avrebbe visto contraccambiato il suo interesse. Molly è una madre severa ma affettuosa, che fa provare ad Harry il calore familiare a lui sconosciuto, e che paleserà in futuro ospitandolo come se fosse un membro della famiglia Weasley. Ma la vera novità è Arthur, impacciato quanto il figlio Ron, caratterizzato da un profondo interesse nei confronti dei Babbani, dei loro oggetti e delle loro attività. Questo suo interesse per una cultura diversa denota un'apertura mentale e il sogno di una comunicazione tra popoli differenti; completamente opposta la posizione di Lucius Malfoy, padre di Draco, che disprezza i Babbani con atteggiamento razzista. E la stessa discriminazione è attuata verso i Mezzosangue, ovvero maghi nati da almeno un genitore Babbano; questa categoria di maghi è guardata come se fosse una specie inferiore da alcuni soggetti del mondo magico, per lo più individui affiliati a Lord Voldemort. Il diverso approccio verso i Babbani e i Mezzosanue sarà la principale caratteristica che distinguerà i "buoni" dai "cattivi" nel corso della saga.
    Oltre al razzismo, l'altro tema principale sviluppato in questo volume è certamente la popolarità. Harry Potter aveva già affrontato gioie e dolori della sua notorietà nel primo libro, sentendosi per lo più a disagio dall'attenzione che attirava (se escludiamo il Quidditch), e anche i personaggi più antipatici a Harry, Draco e Piton, fanno leva su questo aspetto per infastidire il maghetto: Draco in fondo lo fa perchè invidioso di quel successo che lui vorrebbe avere, mentre Severus rivede in lui lo stessa arroganza di James Potter e cerca di vendicarsi delle angherie subite in giovinezza. A gettare carne sul fuoco arrivano Colin Canon, il fan n°1 di Harry, e il professor Gilderoy Allock, pomposo fanfarone che si accaparra la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure, nonostante più che un grande mago sia solamente un ottimo promotore di sé stesso. Allock ha un sacco di ammiratori, tra cui figura anche Hermione; forse questo coinvolgimento emotivo per un palese incapace non è coerente col personaggio della giovane Granger, che raramente si lascia andare alla passione prediligendo più il lato razionale, ma effettivamente contribuisce a mostrare per tutto il libro l'effettivo fascino che sprigiona Allock, altrimenti inspiegabile agli occhi del lettore.
    Colin rimarrà invece quasi sempre una comparsa, spuntando qua e là sempre con meno frequenza; un'altra nuova entrata che vedremo raramente in futuro (avrà un ruolo attivo solo nel Calice di Fuoco) è il fantasma bisbetico di Mirtilla Malcontenta, un personaggio decisamente riuscito e che rimane molto impresso nei lettori, nonostante il suo ruolo marginale in tutta la saga.
    Ultimo personaggio ad essere introdotto in questa saga è Dobby, elfo pasticcione che mette in difficoltà Harry in più di un'occasione; anche se le vicende di Dobby a fine libro sembrano essersi concluse, in realtà questa è stata solo l'introduzione degli elfi, protagonisti di una vera e propria sottotrama che coinvolgerà tutta la razza a partire dal prossimo romanzo.
    Il mondo creato dalla Rowling si arricchisce anche di nuove ambientazioni extra-Hogwarts, come Nocturn Alley, il "lato oscuro" di Diagon Alley, e la Tana del Sollazz.. ehm, dei Weasley, un esempio piuttosto movimentato di come conduce la vita una famiglia di maghi, dato che nella maggior parte della saga vedremo esclusivamente il contesto scolastico; anche la scuola di magia è esplorata a fondo, ritrovando ambienti conosciuti e mostrando nuove zone, tra cui il Platano Picchiatore, albero che rivesitirà un ruolo maggiore nel libro successivo.
    E molti anche gli elementi magici che sono inseriti, poi riutilizzati in seguito, come la Pozione Polisucco; tra questi c'è anche la polvere volante, un mezzo di trasporto che nell'ottica generale mi sembra di troppo... Che bisogno c'è, se esistono le Passaporte? La Rowling sembra in effetti avere la "smania" di presentare in ogni libro elementi sempre nuovi, anche se alcuni di questi sembrano sacrificabili...
    Molto affascinante il diario segreto e la figura di Tom Riddle, inizialmente amico e consigliere, ma che poi rivelerà la sua vera natura, senza svelare però tutti i retroscena della vita a Hogwarts del giovane Voldemort.
    Il libro si fa leggere in modo più scorrevole del precedente, non dovendo più preoccuparsi di introdurre completamente l'universo narrativo. Ho trovato però leggermente fastidiose le pagine di "riassunto della puntata precedente" che sono sparse qua e là, a casa dei Dursley, a Diagon Alley, durante l'arrivo a Hogwarts, prima degli allenamenti di Hogwarts, ecc., in cui la Rowling si preoccupa di rinfrescare la memoria su quanto avvenuto nel primo libro; fortunatamente la Rowling non ripeterà questo stratagemma nei libri successivi, sarebbe divetato piuttosto irritante.
    La trama è più interessante della Pietra Filosofale: la componente investigativa appena accennata nel libro precedente, qui è un vero e proprio giallo, in cui l'autrice gioca anche sui ruoli stabiliti nel primo romanzo, facendo sospettare che il colpevole possa essere nuovamente il professore di Difesa dalle Arti Oscure, dall'aspetto incapace, ma che potrebbe nascondere qualcosa. E invece, nulla di fatto, poichè il nemico arriva in un certo senso dal passato, e la sua natura porterà Harry a riflettere su sè stesso, sulle sue scelte, e sulle caratteristiche che lo accomunano a Lord Voldemort.

    E ora un paio di dubbi:
    - perchè Piton spera che Harry sia espulso da Hogwarts? Ok, lo odia, ma il suo obiettivo principale è di proteggerlo, e se venisse cacciato sarebbe molto più difficile per lui tenerlo d'occhio
    - perchè Mrs. Purr viene pietrificata? Non è una mezzosangue, non ha nulla a che fare con la vicenda... E' stato solo un incidente?
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    Inizia con una visita inaspettata il secondo libro di Harry Potter, che segna la seconda tappa delle mie recensioni-tributo alla saga del maghetto rivelazion letteraria.
    Una visita a casa dei sui zii di un personggio che sarà poi valorizzato in seguito, per la sua fibra morale, l'elfo domestico Dobby. Questi avvisa Harry che non deve tornare a Hogwarts per il secondo anni di istruzione magica dal momento che un grave pericolo sin annida tra le mura della scuola di magia e strgoneria. Haary, che nonostante il pericolo vissuto pochi mesi prima, trova che Hogwarts sia l'unico posto che possa chimare davvero casa, decide di non seguire il consiglio, e grazie alla macchina volante ideata da qul genio del padre di Ron, Ron stesso riesce a liberare Harry dalla prigionia in cui era per mano dello zio Vernon. E' anche la prima volta che Harry riceve un'ammonizione scritta per aver usato la magia fuori dalla scuola.
    Così conosciamo la Tana, i genitori di Ron, conosciamo meglio Ginny (la cui cotta per Harry sembra solo un espedietne narrativo senza seguito, invece...) e pure Lucius Malfoy.
    Che il nuovo anno per Harry non inizia nel migliore dei mmodi si capisce da come ci arrivano lui e Ron: a bordo della macchina volante, che poi si schianterà su quel Platano Picchiatore che avrà un ruolo importante nel prossimo volume.
    L'inconveniente della barriera a King's Cross e altri (il Bolide fellone) sono tutti opera di Dobby, che vuole allontanare a tutti i costi harry dal grande pericolo, che si scoprirà essere la riapertura della Camera dei Segreti, luogo orribile e conisderato leggenario. Si scoprono le storie dei fondatori delle Case (e tanti saluti alla traduzione del mio libri della Pietra filosofale dove il villagio dove viveva Harry coi suoi genitori si chiamava Goldricks Hollows, senza far pensare a un collegamenteo col buon Godric) e si scopre perchè Hagrid è stato cacciato da Hogwarts da giovane... si conosce Caramell e qualcosa del passato di Voldemort, negli scorci del diario di Tom Riddle che Ginny trova, getta via e poi viene ritrovato da Harry... quello che quindi non sembra aver molto a che fare con la nemesi storica del protagonista si rivela essere una parte importante, molto di più alla luce del sesto libro ovviamente.
    Alla fine Harry combatte contro il Basilisco, e soprattutto contro l'ombra del pasato di Voldemort, quel Tom Riddle che aveva legato in modo così nebuloso (anche dopo la spiegazione finale di Silente, anche qui presente come nel primo tomo e come nel prossimo, e negli altri) all'anima di Voldemort. Tanto che chi ha fatto sì che arrivasse a Ginny è stato proprio Lucius, iganro della potenza e del sigificato che aveva per il suo padrone quando glilo aveva lasciato a suo tempo.
    La spada di Grifondoro è un altro oggeto importante per il presegimento delle avventure in futuro, specie nel settimo.
    Dubbi, tormenti, paure: ecco quello che alberga in Harry per tutto il libro. Anche per questo migliore del primo IMHO, perchp dopo che nella Pietra filosofale la Rowling ci ha illustrtato quello che per lei è un mondo fantastico, ora è già tempo di gettravi delle ombre, è già il tempo di far vedere le brutture e i difetti, il tempo di aprire squarci sul passato di personaggi importanti per il futuro di harry, come Riddle, Hagrid, i fondatori delle Case...e per tutto il libro Harry vive gli eventi già di per sè più cupi con una predisposizone morale anch'essa cupa e travgliata, in cui si chide se è nella Casa giusta con dubbi annessi, e con la vlgia di scoprire il nuovo mistero che attornia la scuola, non più rifugio sicuro ma diotata di mura opprimenti e segreti inimmaginabili. Importanti sono anche lo scoprire di poter palrare il seprentese, e la presenza di Allock, una macchietta geniale che si svela però essere, oltre che un cialtrone, anche un baro. Lo ritroveremo solo come comparsa nel quarto libro, al San Mungo, dove probabilmente è ancora adesso.
    I temi della morte e dell'amore che già c'erano si tingono con titne ancora più fosche, materializzandosi sottoforma di ricrodi di un tempo che non è più (Tom Riddle) ma che può tornare nel peggiore dei modi. Molta carne al fuoco in più, insomma, che prepara il terreno a quello che sarebbe stato Il Prigioniero di Azkban.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Su Pottermore sono disponibili i primi quattro capitoli della Camera dei Segreti. Non so se ci saranno novità nel meccanismo rispetto al primo libro, che non era male ma dopo un po' stancava.
    Assurancetourix
  • Questo libro, che da ragazzino era quello che gradivo meno, è stato invece completamente rivalutato da una recente rilettura. Il merito va senza dubbio all'atmosfera claustrofobica che regna a Hogwarts (non è già più il luogo idillico che era nel primo libro), e al finale veramente eccezionale (gli ultimi tre capitoli sono fantastici, tra i migliori dell'intera saga).

    In fondo è qui, più che nel primo libro, che parte tutta la vera vicenda Voldemort-Harry con la prima distruzione di un horcrux quando si era ben lontani dal sapere che cosa fossero.


    Dubbi vari:
    - Se c'è una cosa che non mi convince, è tutta la storia di Malfoy che complotta contro Silente lasciando il diario, Dobby che viene liberato non ho mai capito come, Silente che pur sapendo tutto sull'apertura della camera dei segreti cinquant'anni prima non interviene.
    Non conoscevo il discorso della doppia traduzione originaria di "Mezzosangue", ed è veramente un epic fail della pur brava prima traduttrice :(


    NERD TIME - Ma se la Camera dei Segreti fu aperta cinquant'anni fa, Hagrid dovrebbe avere circa 65 anni ed essere coetaneo di Voldemort. Ho sempre pensato che tutti e due fossero più giovani (per non parlare di Silente, che dovrebbe essere vecchissimo, ma lasciamo perdere :D )

    DeborohWalker ha scritto: E ora un paio di dubbi:
    - perchè Piton spera che Harry sia espulso da Hogwarts? Ok, lo odia, ma il suo obiettivo principale è di proteggerlo, e se venisse cacciato sarebbe molto più difficile per lui tenerlo d'occhio
    - perchè Mrs. Purr viene pietrificata? Non è una mezzosangue, non ha nulla a che fare con la vicenda... E' stato solo un incidente?
    Dubbi sempre attuali :D
    1) In effetti a posteriori è dubbia come faccenda. Forse la Rowling non aveva ancora chiaro al 100% il ruolo futuro di Piton?
    2) Credo per colpire Gazza (magonò)
    Assurancetourix
  • 1. il complotto di Malfoy è piuttosto lineare in realtà: sbarazzarsi del sangue sporco e screditare Silente in un sol colpo.
    2. un Elfo Domestico viene liberato se il suo padrone gli dona un indumento. Harry mette un suo calzino nel diario e poi restituisce il diario a Malfoy, poi Malfoy dà il diario a Dobby e questi trovandoci dentro il calzino si considera libero. Ha un po' sfruttato un cavillo, ma come biasimarlo.
    3. Silente non aveva prove all'epoca dei fatti e nel presente non aveva modo di intervenire, ignorando l'esistenza del Diario.
    4. Sia Voldemort che Hagrid sono ultrasessantenni, e Silente ha circa 130 anni. Si presume che i maghi possano toccare la vetta dei duecento anni d'età.
    5. Piton non voleva Harry intorno per ovvie ragioni date dai suoi trascorsi, ma per quanto minacci non fa mai nulla di concreto per toglierlo di torno, anche perchè è pur sempre un sottoposto di Silente. Bisogna poi ricordarsi che anche al di fuori di Hogwarts Harry è protetto dal sacrificio di Lily fino alla maggiore età, quindi anche in caso che l'avesse fatto espellere non potendo prevedere il ritorno di Voldemort non gli avrebbe causato poi un gran danno.
    6. è stato un incidente. E' più sospetta la frequenza di questi eventi non fatali, piuttosto...
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