[Marta Barone] Miriam delle Cose Perdute
Inviato: martedì 15 aprile 2008, 16:07
Miriam, conosciuta in tutto il mondo come Maria, è una bambina destinata a diventare un giorno la madre di Gesù, il Messia; ignara di ciò, la piccola racconta in prima persona la sua storia fin dalla prima infanzia, passando per gli anni vissuti al Tempio in mezzo alle Vergini, arrivando fino alla sua vita a Betlemme a casa di Giuseppe. Una ragazzina ben più matura delle sue coetanee, Maria sembra destinata ad essere speciale fin dalla nascita; le compare infatti regolarmente Alexiel, un angelo vanesio e sarcastico, che le porta da mangiare cibo preparato appositamente in cielo. Crescendo Miriam comincerà a provare interesse per gli altri ragazzi come tutte le sue amiche, ma pare che il destino le abbia risrvato una sorpresa, che lei per prima non riesce ad accettare...
A metà strada tra mito, favola e racconto per ragazzi, Miriam delle Cose Perdute è un libro piacevolissimo da leggere, si divora in fretta e furia, incantati dalla visione "differente" di un personaggio che tutti conoscono, spogliato di quell'aura di santità irraggiungibile, e trasformato in una ragazzina come tante, che attraversa una fase particolare della sua crescita alla quale si aggiunge il peso di responsabilità di certo non richieste.
Una civiltà e un'epoca differenti, legami con persone e scelte di vita imposti dall'alto (in tutti i sensi) e un'atmosfera a metà tra il testo religioso e la fantasia sono gli ingredienti di questo gran bel romanzo.
L'autrice (al suo esordio, quindi doppi complimenti) inserisce elementi della cultura ebraica e riferimenti ai testi sacri con dovizia di particolari, non rimanendo però troppo ancorata a una scrittura filologica, ma "disturbando" il tutto con elementi e fatti più "fantastici" che magari cozzano con quanto scritto nella Bibbia, ma che vanno sicuramente a favore dell'incanto della storia.
E la narrazione è arricchita da continui cambi di rotta e di stile: ecco quindi comparire quando meno ce li si aspetta, elementi che all'apparenza stonano con quanto narrato in precedenza, ma che alla fine contribuiscono a rendere molto eterogeneo il racconto. E l'idea di una "side-story" di un personaggio importante come la Madonna è sfruttata a dovere, con l'inserimento di colpi di scena, riferimenti a ciò che sappiamo avverrà, e ribaltamenti dei caratteri dei personaggi noti, che danno un'identità tutta particolare a questo libro.
Probabilmente il migliore romanzo italiano che abbia letto negli ultimi anni.
A metà strada tra mito, favola e racconto per ragazzi, Miriam delle Cose Perdute è un libro piacevolissimo da leggere, si divora in fretta e furia, incantati dalla visione "differente" di un personaggio che tutti conoscono, spogliato di quell'aura di santità irraggiungibile, e trasformato in una ragazzina come tante, che attraversa una fase particolare della sua crescita alla quale si aggiunge il peso di responsabilità di certo non richieste.
Una civiltà e un'epoca differenti, legami con persone e scelte di vita imposti dall'alto (in tutti i sensi) e un'atmosfera a metà tra il testo religioso e la fantasia sono gli ingredienti di questo gran bel romanzo.
L'autrice (al suo esordio, quindi doppi complimenti) inserisce elementi della cultura ebraica e riferimenti ai testi sacri con dovizia di particolari, non rimanendo però troppo ancorata a una scrittura filologica, ma "disturbando" il tutto con elementi e fatti più "fantastici" che magari cozzano con quanto scritto nella Bibbia, ma che vanno sicuramente a favore dell'incanto della storia.
E la narrazione è arricchita da continui cambi di rotta e di stile: ecco quindi comparire quando meno ce li si aspetta, elementi che all'apparenza stonano con quanto narrato in precedenza, ma che alla fine contribuiscono a rendere molto eterogeneo il racconto. E l'idea di una "side-story" di un personaggio importante come la Madonna è sfruttata a dovere, con l'inserimento di colpi di scena, riferimenti a ciò che sappiamo avverrà, e ribaltamenti dei caratteri dei personaggi noti, che danno un'identità tutta particolare a questo libro.
Probabilmente il migliore romanzo italiano che abbia letto negli ultimi anni.