Pagina 1 di 1

[Antoine de Saint-Exupéry] Il Piccolo Principe

Inviato: domenica 13 luglio 2008, 23:19
da Bramo
Antoine de Saint-Exupéry: Il Piccolo Principe

Ecco un libro che moltissimi ragazzi hanno letto ma la cui recensione non mi sembra essere presente qui nel Sollazzo.
Un libro famosissimo, che si dice debba essere letto più volte, in diverse fasi della vita, per essere apprezzato in tutte le sue molteplici e diverse sfumature. E probabilmente è vero. Fatto sta che io l'ho letto per la prima volta pochi giorni fa, dopo che già da tempo aspettavo l'occasione giusta per acquistarlo, anche dopo aver avuto il consiglio di godermelo dalla mia ragazza.
Di certo, se il primo incontro che ebbi con questo libro fu in un brano contenuto in un'antologia scolastica delle elementari (o medie, ma mi sembra ancora elementari), le due occasioni che ben ricordo mi fecere intuire la grandezza del libro furono le citazioni contenute in "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" di Enrico Brizzi, che tirando in ballo l'episodio della volpe più volte me ne ha fatto innamorare, e le prime tavole di Mekkano (PKNA # 20) di Bruno Enna, con la citazione delle parole del Piccolo Principe sulle stelle che sanno ridere.
La trama è in realtà molto semplice: l'autore racconta in prima persona di un incindente aereo che avrebbe avuto nel corso di un suo volo che lo fece atterrare nel deserto del Sahara. Durante la notte, incontra un bambino che gli chiede di disegnargli una pecora. Da lì il narratore si concentrerà sempre più sull'enigmatica figura del ragazzino, scoprendo che proviene da un altro pianeta, piccolissimo, dove lui era l'unico abitante. Scoprendo che un giorno, il piccolo principe decide di partire per visitare altri pianeti, dopo aver avuto un controverso rapporto con una rosa, la sua rosa.
Da qui il libro è un interessante racconto dei pianeti visitati e delle persone incontrare dal Piccolo Principe, tutti prototipi di esseri umani adulti, con le loro stramberie, fino ad arrivare sulla Terra. E dopo aver incontrato il narratore-aviatore, trascorso del tempo con lui e diventato suo amico, il Nostro tornerà sul suo pianeta nel modo più commovente possibile.
La forza del libro è il netto contrasto tra mondo adulto e mondo dei bambini che Antoine de Saint-Exupéry riesce a tratteggiare con lucidità invidiabile. Nell'introduzione sul disengo del boa, sulle varie tipologie umane che il Principe incontra nei suoi viaggi antecedenti all'arrivo sulla Terra, per esplodere in uno dei due episodi più belli, il dialogo con la volpe, dove tanta verità sui rapporti umani, come funzionano e la loro importanza (il segreto che vi sta alla base) viene sprigionata con rara potenza e maestria, nonchè (e qui è la vera vena di meraviglia che scaturisce e fa capire quale capolavoro sia questo libro) con semplicità. Una semplicità disarmante. Cosiccè il concetto possa essere capito alla perfezione da un bambino quanto da un adulto e da un matusalemme. Quindi oltre al tema del confronto adulti-bambini, e la critica agli adulti che dimenticano di essere stati bambini e dimenticano la semplicità delle cose della vita ("l'essenziale è invisibile agli occhi"), ci sono i temi dell'amicizia, della semplicità e della cura dei rapporti interpersonali.
Nota di merito al commovente finale, con il dialogo del piccolo principe col serpente, a quello con il narratore e al discorso delle stelle che sanno ridere - pura poesia.

Un libro che si legge molto velocemente per l'esigue numero di pagine, la presenza dei disegni dell'autore e la dimensione dei caratteri abbastanza grossa (io l'ho letto in poche ore, in una sera), ma che vale davvero la pena di essere riletto per la bellezza incantata che questo libro sa donare, insegnando cose mai banali ma che spesso si dimenticano.