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[Carlo Lucarelli] Falange Armata

Inviato: lunedì 22 giugno 2009, 00:35
da Bramo
Carlo Lucarelli – Falange Armata

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Questo è il primo romanzo in cui compare l’ispettore Marco Coliandro, poliziotto di Bologna che ha esordito nel breve racconto “Nikita” dove la protagonista era la ragazza omonima del titolo. Anche lei ritorna in questo libro.

Libro in cui, grazie allo spazio maggiore dato da un romanzo (seppur breve come questi, di 141 pagine), la personalità di Coliandro viene più approfondita. Questi è infatti tutto fuorché il prototipo del poliziotto intelligente, sagace, che sa sempre come risolvere le cose e che è il ritratto dell’eroe perfetto. No, Coliandro è di tutt’altra pasta. Lui è il ritratto dello sfigato!
Con il mito di Clint Eastwood nella testa e con il ricordo del padre morto mentre faceva da scorta a un giudice, Coliandro è in realtà un concentrato di difetti: è pigro, razzista, maschilista, pieno di pregiudizi di ogni tipo, rassegnato, borioso, maldestro, incapace, e pure sfortunato. L’insieme di queste cose lo porta spesso a compiere gaffe inenarrabili e figuracce storiche, ma nonostante ciò dalla sua ha un senso fortissimo dell’onestà e del dovere di poliziotto, il che contribuisce (almeno a me) a renderlo simpaticissimo e sicuramente più vero di qualunque altro detective più stereotipato che i gialli (di qualunque medium) ci propongono.
Ha poi il talento di finire in storie più grandi di lui, che solitamente non capisce fino in fondo. Meno male che comunque può contare su almeno un valido aiuto: Nikita.
Questa ragazzina ribelle e punk viene qui infatti contattata da Coliandro perché l’aiuti a indagare nell’ambente dei naziskin, indagine partita dall’assassinio di un poliziotto da parte di uno di quel gruppo eversivo. Ma quello sarà solo l’inizio di una scia di cadaveri che porteranno Coliandro alla scoperta di un complotto molto vasto.
Straordinaria la somiglianza tra gli eventi narrati in questo libro (scritto nel 1992) e il celebre caso della Uno Bianca, che però si risolse due anni dopo, come scrive Lucarelli stesso nell’introduzione che fa nella nuova edizione del romanzo, edita da Feltrinelli, da cui è tratta la copertina in cima al post.

Un buonissimi romanzo, dove il giallo-noir s mischia a una scrittura molto divertente e scanzonata, aiutata infatti dalle irresistibili situazioni in cui si caccia il protagonista. Consigliato.