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[William Golding] Il Signore delle Mosche

Inviato: martedì 02 marzo 2010, 17:45
da Alecs Endriu
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"L'uomo produce il male come le api producono il miele"

Frase che riassume alla perfezione l'ideologia di Golding e la storia trattata in questo libro. Un gruppo di bambini inglese (dai 6 ai 12 anni), a seguito di un incidente aereo, si trova a dover convivere in un isola tropicale deserta. Naufraghi e inizialmente disorientati, decidono di riprodurre un modello di società basato sulla propria, quella inglese, paradigma del razionalismo e dell'organizzazione politica perfetta. Protagonista del romanzo è Ralph, uno dei ragazzi più grandi che, affiancato da un compagno paffutello soprannominato Piggy, viene eletto capo dagli altri bambini. Il suo programma è semplice, ma apparentemente efficace: tenere acceso un fuoco sulla cima dell'isola, per sperare di essere avvistati da qualche nave di vedetta in quelle acque.

Inizialmente la situazione non presenta problemi, ma un altro dei ragazzi più grandi, Jack, capo della "squadra dei cacciatori" (in madrepatria membri di un coro di fanciulli), entra in contrasto con Ralph e le sue stupide regole, spronando i più deboli del gruppo ad aiutarlo in compiti a suo parere migliori, caccia in primis. Ad opporsi al modello di società inglese, proposto dal protagonista, troviamo in antitesi il gruppo dei cacciatori, simbolo della barbarie e dell'irrazionalità dei modelli di società tribali e disorganizzati. Come se la situazione non fosse già abbastanza incrinata da questi primi problemi, emergono inoltre paure irrazionali tra tutti i bambini: dapprima nata solo come una diceria, inizia a prender piede l'opinione che nell'isola ci sia una bestia, da cui bisogna tenersi lontani. I rapporti tra i due schieramenti si deteriorano e la situazione precipita...

Che dire? Un libro che stupisce. Il romanzo della teoria di Hobbes del bellum omnium contra omnes e dello stato di natura, società primordiale precedente alle leggi umane e alle organizzazioni in società, e una feroce critica all'innocenza e alla purezza di pensiero dei fanciulli. La trama necessita di qualche capitolo per prendere piede, ma raggiunge picchi davvero notevoli con la presentazione del [spoiler]fantoccio del "Signore delle Mosche" (tra l'altro, traduzione del nome ebraico del demonio Belzebub, non presente in alcun punto del libro italiano) - con l'alone di putrefazione e marcio che gli grava attorno, simbolo dell'irrazionalità e del degrado della società - nonchè al momento della morte di Simone o di Piggy[/spoiler].

Consigliato, per chi cerca una lettura un po' più impegnata.