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[Beatrice Masini] Bambini nel Bosco

Inviato: giovedì 09 dicembre 2010, 20:20
da Bramo
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In un [spoiler]futuro post-apocalittico[/spoiler] esiste un campo, chiamato Base, in cui sono radunati moltissimi bambini tra i 6 e i 15 anni circa. I bambini sono divisi in varie sezioni denominate Grumi, e in ogni Grumo c'è un capo. Gli adulti osservano, tramite telecamere, la vita dei giovani abitanti della base senza mai intervenire, se non fornendo una particolare medicina ogni sera, e lasciando che i bambini se la cavino da soli nel procacciarsi il cibo e sopravvivere, aspettando che un adulto ogni tanto giunga lì e reclami uno di loro come il proprio filgio.
Ma Tom, un tredicenne del Grumo 13, un giorno scopre un tesoro che capirà presto essere assai prezioso: un libro di favole. E in un mondo in cui la cosiddetta civiltà è stata spazzata via e in cui si cerca di addormentare la memoria di quello che fu, il potere della parola e del pensiero libero equivale a un tesoro.
E allora si può anche pensare che la Base non è tutto quello che esiste, che c'è un fuori dove si sta meglio, e che come moltissimi bambini delle favole anche il gruppo del Grumo 13 possono provare ad addentrarsi nel bosco per avviarsi a una nuova fase della loro esistenza.

Scovato per caso mentre curiosavo tra gli scaffali della mia biblioteca, questo libro che superficialmente si può giudicare anonimo o infantile, come molti "libri per ragazzi", si rivela essere qualcosa di assai più profondo. Con la sua apologia sul libro come simbolo del pensare con la propria testa, come contenitore delle storie che altro non sono se non il modo naturale della parola per prendere forma il romanzo parla di cose molto importanti, specie se collocate in quest'ambientazione fantascientifica in cui quel libro tra i pochi rimasti assurge a metafora del riscatto di una nuova generazione di fronte alle colpe dei padri. Se gli uomini sono stati così pazzi, c'è speranza che i bambini possano essere un futuro migliore...
Condito da personaggi incisivi come il protagonista Tom, che scopre l'attitudine al comando portando su di sè il fardello della responsabilità, Hana la finta-cattiva e Jonas - il sorvegliante della Base che segue la grande fuga dei bambini - il libro scorre molto bene, inquietando il giusto quando con poche pennellate appena tratteggia l'ambientazione, emozionando quando si mostra la società che questi sette bambini mettono in piedi da soli, ricominciando a sviluppare la curiosità e l'attività mentale che erano state da troppo tempo sedate. E divertendo, anche, quando i bambini agiscono e parlano con quella loro tipica naturalezza.
Un romanzo molto interessante, non il capolavoro del decennio ma un'ottima lettura che sa toccare molti tipi di corde nell'animo del lettore sensibile a certi argomenti.

L'autrice, Beatrice Masini, è nota a noi nerdacci sollazzosi per essere stata la traduttrice dei romanzi di Harry Potter a partire dal Prigioniero di Azkaban in poi, e sembra che abbia imparato bene come si scrive un buon romanzo per ragazzi che sa parlare anche a lettori più adulti.
Il libro - edito da Fanucci Editore, di 200 pagine, rilegato con copertina cartonata e sovracoperta, uscito nel febbraio 2010 al costo di 14 euro - è addirittura arrivato a essere uno dei 12 finalisti del Premio Strega 2010.