[Robert Louis Stevenson] l'Isola del Tesoro
Inviato: mercoledì 11 maggio 2011, 03:43
«Quindici uomini sulla cassa del morto
Yo-ho-ho e una bottiglia di rum!»
A pochi giorni dall'uscita del quarto capitolo della saga cinematografica avente come protagonista il pirata più famoso del mondo, cosa c'è di meglio dell'immergersi a capofitto nell'atmosfera con questo ottimo classico della letteratura per ragazzi?
Nell'Isola del Tesoro di Stevenson, infatti, si rimane decisamente affascinati dal sapore marinaresco che si respira per tutta la vicenda: dalla locanda al viaggio sulla goletta, dalla descrizione fin troppo dettagliata di luoghi esotici e porti di mare all'esplorazione dell'affascinante isola, passando per pistole e mappe e barilotti di cognac.
Una vera delizia per chi, come me, adora questo periodo storico e il calore che trasmette un'avventura dai sapori marini.
Veramente ottimi i personaggi, primo fra tutti il protagonista Jim (la storia è narrata in prima persona in maniera così realistica da far risultare le emozioni e i pensieri del ragazzo assolutamente condivisibili). Ma non mancano figure di spicco e ampiamente sviluppate come l'ambiguo e voltagabbana Long John Silver, personaggio entrato ormai nella cultura popolare e vero e proprio ispiratore della figura classica del pirata, o il carismatico e nobile dottor Livesay.
Come già detto, Jim Hawkins appare sorprendentemente realistico, nonostante il raccontare la vicenda sottoforma di ricordo faccia perdere un po' di credibilità al tutto (sarebbe impossibile ricordarsi luoghi e dettagli così perfettamente descritti), ma per licenza poetica e narrativa si può chiudere un occhio e immedesimarsi nella bellissima vicenda.
Si dice che l'idea per il romanzo nacque a Stevenson dopo aver visto il suo figliastro dipingere ad acquerello la mappa di un'isola. Ne fu così affascinato che iniziò a inventarci una storia attorno aiutato da tutti i comprimari della famiglia, ognuno dei quali apportava un suggerimento all'arricchimento del racconto. Nel 1883 l'opera, inizialmente pubblicata a capitoli, venne pubblicata sottoforma di libro unico ed ebbe un grande successo.
Un libro in cui si respira l'amore per il viaggio e l'avventura, e che contribuì in maniera definitiva (con le sue mappe del tesoro e pappagalli sulla spalla) a diffondere la figura della pirateria nell'immaginario comune.
Yo-ho-ho e una bottiglia di rum!»
A pochi giorni dall'uscita del quarto capitolo della saga cinematografica avente come protagonista il pirata più famoso del mondo, cosa c'è di meglio dell'immergersi a capofitto nell'atmosfera con questo ottimo classico della letteratura per ragazzi?
Nell'Isola del Tesoro di Stevenson, infatti, si rimane decisamente affascinati dal sapore marinaresco che si respira per tutta la vicenda: dalla locanda al viaggio sulla goletta, dalla descrizione fin troppo dettagliata di luoghi esotici e porti di mare all'esplorazione dell'affascinante isola, passando per pistole e mappe e barilotti di cognac.
Una vera delizia per chi, come me, adora questo periodo storico e il calore che trasmette un'avventura dai sapori marini.
Veramente ottimi i personaggi, primo fra tutti il protagonista Jim (la storia è narrata in prima persona in maniera così realistica da far risultare le emozioni e i pensieri del ragazzo assolutamente condivisibili). Ma non mancano figure di spicco e ampiamente sviluppate come l'ambiguo e voltagabbana Long John Silver, personaggio entrato ormai nella cultura popolare e vero e proprio ispiratore della figura classica del pirata, o il carismatico e nobile dottor Livesay.
Come già detto, Jim Hawkins appare sorprendentemente realistico, nonostante il raccontare la vicenda sottoforma di ricordo faccia perdere un po' di credibilità al tutto (sarebbe impossibile ricordarsi luoghi e dettagli così perfettamente descritti), ma per licenza poetica e narrativa si può chiudere un occhio e immedesimarsi nella bellissima vicenda.
Si dice che l'idea per il romanzo nacque a Stevenson dopo aver visto il suo figliastro dipingere ad acquerello la mappa di un'isola. Ne fu così affascinato che iniziò a inventarci una storia attorno aiutato da tutti i comprimari della famiglia, ognuno dei quali apportava un suggerimento all'arricchimento del racconto. Nel 1883 l'opera, inizialmente pubblicata a capitoli, venne pubblicata sottoforma di libro unico ed ebbe un grande successo.
Un libro in cui si respira l'amore per il viaggio e l'avventura, e che contribuì in maniera definitiva (con le sue mappe del tesoro e pappagalli sulla spalla) a diffondere la figura della pirateria nell'immaginario comune.