[J.K. Rowling] Il Seggio Vacante

Qui è dove si parla di storie, di storie che parlano di cose che magari non sono successe davvero ma che potrebbero anche o che sono successe tanto tempo fa. Quel che è certo è che spesso ci toccano più di quanto non facciano le storie vere di cui siamo testimoni tutti i giorni.
  • Quando un'autrice ha saputo coinvolgerti a tal punto in passato, se anche tocca tematiche a te distanti, una letta gliela devi. E quindi lo avrò. Senza contare che tutto questo satireggiare la merda nascosta dietro il benpensantismo non dovrebbe discostarsi troppo dai capitoli sui Dursley.
  • Valerio ha scritto:Quando un'autrice ha saputo coinvolgerti a tal punto in passato, se anche tocca tematiche a te distanti, una letta gliela devi.
    Condivido, ovviamente. L'ho scritto nel post di apertura, e comunque non avrei aperto il topic se non la pensassi anch'io così ;)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Valerio ha scritto:Senza contare che tutto questo satireggiare la merda nascosta dietro il benpensantismo non dovrebbe discostarsi troppo dai capitoli sui Dursley.
    L'ho iniziato, e posso garantire che sotto questo aspetto le cose sono mooolto meglio.
  • Tyrrel ha scritto:
    Valerio ha scritto:Senza contare che tutto questo satireggiare la merda nascosta dietro il benpensantismo non dovrebbe discostarsi troppo dai capitoli sui Dursley.
    L'ho iniziato, e posso garantire che sotto questo aspetto le cose sono mooolto meglio.
    Dici?

    Io sono a 1/3 e mi pare che la situazione sia Privet Drive all'ennesima potenza.
    Solo Simon, che insulta i figli, è qualcosa da incubo, al confronto Vernon era QUASI umano.

    Comunque mi sta piacendo, scorre bene e i caratteri sono molto ben tratteggiati.
    Spero in un lieto fine, però, perchè altrimenti è istigazione al suicidio
    La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessi =^__^=)
  • Mi è stato regalato ad un mese esatto dall'uscita, e lo ho finito poco fa.

    Mi è piaciuto moltissimo. Era parecchio tempo che una lettura non mi coinvolgeva fino a questo punto. È stato bello trovarsi a rimuginare sulla storia mentre facevo tutt'altro, è stato bello conoscere, tanto durante la lettura quanto fuori, i personaggi, è stato bello [spoiler]amare sempre di piú Crystal, capendo Fairbrother, fino a rendersi conto che il libro parlava di lei, o quasi, nonostante sia introdotta sommessamente[/spoiler].

    Rispetto ad Harry Potter, però, ho fatto molta piú fatica a immaginare i luoghi. Curiosamente, Hogwarts mi è stata piú facile come ambientazione.

    [spoiler]Finale che è un po' una pugnalata, ma che tira benissimo le somme di tutta la storia, quindi bene cosí[/spoiler].

    Non è per il pubblico medio di Potter, però, e ciò mi fa prevedere critiche su critiche.
    Lorenzo Breda
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  • Che la Rowling fosse cattivella si sapeva. Chi ha letto la saga di Harry Potter se n'è accorto. Quando c'era da smascherare ipocrisie, lo faceva senza giri di parole, non si è mai fatta scrupoli ad ammazzare brutalmente personaggi anche amatissimi, qualora la cosa fosse stata funzionale, e un po' tutto il suo stile di scrittura che non si perde in descrizioni, in chiacchiere, faceva intuire che era una tipa diretta, capace di trascinare il lettore con il suo stile secco, asciutto, conciso.
    Per questo non sono fra quelli che nel parlare del Seggio Vacante mettono le mani avanti dicendo che non ha nulla a che vedere con Harry Potter, che è una Rowling completamente diversa da quello a cui ci aveva abituati. Eh, grazie tante. Non trattandosi di una saga fantasy strutturata in più libri, ma di un libro singolo senza niente di paranormale, e che per giunta tratta altre questioni, direi che capita di trovarlo differente. Ma a ben guardare, lo stile, lo spirito dell'autrice, il tipo di costruzione narrativa senza un solo elemento fuori posto, e le dinamiche tra personaggi (e il formato del libro, ma qui dipende tutto da Salani) ci restituiscono lo stesso feeling arguto e intelligente, poetico e crudo della cara vecchia saga libresca dei record. La Rowling rimane lei, riconoscibile e nel contempo versatile. E dimostra che al di là della saga che le ha dato la fama, rimane una signora scrittrice che ha qualcosa da dire.
    Molto è stato detto sui contenuti, sul fatto che la Rowling con questo libro mette in scena un'umanità desolante e la colloca in provincia, la fa lottare per un seggio comunale vacante in quello che potrebbe benissimo essere una versione microscopica e becera del gioco dei troni di martiniana memoria. Pochi però hanno detto che la visione della Rowling non è che sia così pessimista, magari amareggiata e incattivita sì, ma non manca di individuare qua e là dei piccoli elementi di redenzione, soprattutto tra i ragazzi, che magari sbocceranno solo fra molto tempo ma che per il momento promettono bene. Unico appunto che mi sento di sollevare è sulla struttura. Il libro è strutturato tramite diversi capitoli con diverse centricità e punti di vista, che coinvolgono ben sei famiglie e passano da un personaggio all'altro anche all'interno di uno stesso capitolo. I capitoli sono numerati e senza titolo, e organizzati in blocchi differenti di lunghezza differente senza una suddivisione chiara e netta, il che rende un po' confusionario il tutto.
  • Io lo sto leggendo, ma procedo mooooooolto a rilento, sono ancora ai primi capitoli! Comunque mi fa piacere leggere le rassicurazioni di Valerio sull'identità della scrittrice, da grande fan di HP :) Spero di finirlo entro il prossimo lustro e farvi sapere XD
  • FaGian ha scritto: Spero in un lieto fine, però, perchè altrimenti è istigazione al suicidio
    [spoiler]ROTFL Speranza vana! :P[/spoiler]

    Finito di leggerlo un paio di giorni fa, posso dire di essermelo davvero goduto. Ho ritrovato una Rowling in splendida forma, che come era riuscita a fare negli scorsi anni con Harry Potter torna a fare quello che sapeva fare meglio: raccontare di persone. Poco importa che siano vere o personaggi inventati, poco importa che siano maghi o inglesucci di periferia: l'autrice ha il dono di saper descrivere con poche pennellate, con alcuni dialoghi mirati e con umana comprensione il carattere degli uomini, trasmettendo al lettore la sensazione di leggere qualcosa di bello, potente e interessante.
    Non a caso uno dei personaggi migliori del romanzo è, a mio parere, quel Barry Fairbrother [spoiler]che muore subito nella terza pagina: nonostante questo[/spoiler], infatti, l'autrice riesce a presentarlo per tutta la durata del libro in modo credibile e incisivo, spiegando in modo chiaro e naturale il motivo per cui tutti i personaggi di cui ci parla sono in qualche maniera condizionati da quell'uomo.
    Poi sono d'accordo con Breda quando dice che leggendo la seconda metà del romanzo, e gli ultimi capitoli in particolare, [spoiler]Krystal assume un ruolo di peso forse maggiore degli altri personaggi[/spoiler], ma questo è indice dell'attenzione dell'autrice verso gli emarginati, gli afflitti, coloro che sono ai margini della società e che spesso vengono dimenticati, cosa che la Rowling ha mostrato più volte anche in HP. E questo mi fa concordare anche con Valerio che trova una nota di speranza proprio nei ragazzi, i quali in effetti sono un po' tutti "emarginati" dai propri genitori troppo presi da altre faccende per preoccuparsi del micro-mondo dei figli. [spoiler]Il Fantasma di Barry Fairbrother[/spoiler], infatti, pur in varie forme proviene sempre dalla mente di vari ragazzi, indice di una ricerca costante da parte loro di cambiare il mondo secondo modalità sconosciute alla "vecchia classe".

    Il Seggio Vacante è un ottimo libro. Alla fine di politica locale e amministrazione pubblica si parla poco, la vacanza nel Consiglio è solo il pretesto per mostrare la vita di provincia nella sua accezione più bieca e triste, fatta di invidie, ritorsioni, rancori mai sopiti, disagi e solitudini invisibili. Analisi sociologica spietata mai assai interessante, che io amplierei semplicemente anche alle metropoli e alle grandi città, dove la gente non conoscerà ogni singolo membro della comunità, ma quelli che contano sì, e dove i sentimenti umani sono pressapoco gli stessi.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Anch'io sono una fan sfegatata della saga di Harry Potter, quindi ho comprato il libro per curiosità e per affetto per la scrittrice...

    Devo dire che non mi ha delusa! Lo stile della Rowling, che avete ampiamente descritto, mi piace sempre molto, diretto e mai noioso e la storia, sebbene di un genere completamente diverso da quello d'esordio e nonostante la struttura, come diceva Valerio un po' caotica, si fa seguire con passione.
    La vicenda di per sé è un alternarsi di amarezze e delusioni, ritratto di una società superficiale e insoddisfatta, in cui nemmeno i propri figli vengono trattati con amore o quantomeno degnati di considerazione...I giovani sono infatti la speranza sì e forse per questo ognuno di loro è anni luce distante dai propri genitori, che a volte non si capisce nemmeno se li abbiano a cuore!

    Mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca, il che è poi una cosa positiva perché non c'è niente di meglio che essere coinvolti a tal punto da un romanzo!

    Tra l'altro sono riuscita a finirlo nonostante i millemila impegni (e il sonno) e da ciò si capisce quanto l'abbia apprezzato! XD
  • wua è proprio una palla :D non lo ho nemmeno finito!
  • Oggi è la grande giornata dei recuperi forumistici, dai scriviamo qualcosina anche qui :)

    Bellissimo libro, non mi ha dato lo stesso tipo di dipendenza di HP, ma l'ho trovata comunque un'opera pregevole, con dei bei personaggi a tutto tondo (Krystal su tutti) e una trama perfetta fino al minimo dettaglio. Ennesima conferma della maestria narrativa della Rowling. D'ora in poi potrà scrivere il genere di libro che preferisce, io sarò pronta a seguirla.
    A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
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