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[Fausto Vitaliano] Sex Pistols: La più sincera delle truffe

Inviato: martedì 02 luglio 2013, 23:14
da Bramo
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Dopo poco più di un anno dal suo primo libro pubblicato, Fausto Vitaliano torna in libreria, sempre per Laurana Editore, con Sex Pistols - La più sincera delle truffe.
Il libro non si limita, come si potrebbe pensare dal titolo, ad un'ennesima biografia sul celebre gruppo punk inglese e di cui l'autore è grande appassionato e debitore, ma seguendo le velleità narrative di Vitaliano straborda e va oltre.
Certo, la parte biografica in cui si racconta la nascita dei Pistols, le traversie vissute dai singoli membri e in relazione al loro manager, l'impatto che ebbero sulla scena musicale e sui media e la loro fine è ben presente, ma già qui si trova una nota differente dai soliti libri di questo tipo: lo stile di scrittura di Fausto. Irriverente, diretto e ironico, il modo di raccontare di Vitaliano era immediatamente riconoscibile già nelle storie per Topolino, ed ha trovato una sua nuova dimensione in Era solo una promessa. Qui, in una sorta di fusione tra quel tipo di comunicazione immediata e senza filtri e quella maggior libertà di linguaggio permessa dal libro, risulta un racconto appassionato e "sanguigno" sulla storia dei Sex Pistols, dove l'autore partecipa attivamente con i suoi sentimenti e le sue impressioni a quello che accadde in quegli anni. E questo, complice anche il fatto che l'autore visse direttamente, e con l'età giusta, quel periodo, seguendo perfino il gruppo in alcune tappe del tour americano in compagnia di 3 amici.
Proprio la relazione con quegli amici è il perno attorno al quale ruota l'altra metà del libro, quella meno riuscita. Il tentativo è quello fare un parallelo, che attraversi e forse sconfigga il tempo, tra quell'energia che liberavano i Pistols e la vita di chi si immerse in quella musica da adolescente negli anni '70. Il problema è che, pur nel lodevole intento di raccontare una storia "normale" che prende una piega strana, questo fatto non emerge quanto dovrebbe, secondo il mio personale parere. E se alcune descrizioni del tempo che passa, della vita che ti cambia e di Milano (ancora una volta, come nel romanzo dello scorso anno, metafora della vita che scorre) sono anche riuscite, è l'impianto generale di questa sorta di "lato B" del testo che non convince, limitandosi ad essere una storia poco amalgamata con il resto del libro e che trasmette poco. Neanche il simpatico capitolo conclusivo su cosa è punk e cosa no, a metà tra l'ironico e il personale, riesce a far dimenticare la mancata soddisfazione della "parte romanzo" di questo testo.
Testo che si chiude con un'interessante collezione di testimonianza d'epoca, corredate da didascalie che inquadrano determinati momenti della storia dei Sex Pistols e si collegano alle parti biografiche lette nel libro.

In definitiva, ho trovato la seconda prova letteraria riuscita a metà, con un ottimo spirito alla base e modo intelligente di approcciarsi a questa forma di scrittura, non perfettamente riuscita nella sua metà narrativa.
Ma i fan dei Pistols e chi era un certo tipo di giovane negli anni '70 apprezzerà lo spirito che comunque permea il volumetto.