La Rowling in giallo colpisce ancora!
Tornata nei “panni” di Robert Galbraith, dopo gli apprezzamenti generali ottenuti con
Il Richiamo del Cuculo, l’autrice riporta in scena il detective Cormoran Strike e la sua assistente Robin per un nuovo caso, questa volta legato al mondo dell’editoria.
Inizio col dire che la coppia Cormoran-Robin si riconferma come funzionante e deliziosa: il rapporto tra i due personaggi è cesellato con raffinatezza dalla Rowling, la quale fin dai tempi di
Harry Potter ben sapeva gestire questo aspetto umano dei suoi intrecci. La tensione emotiva e sessualmente latente tra i due, sempre sospesa e vaga, è raccontata in modo sapiente e la cosa è notevole proprio per il tipo sfumato di sentimenti in gioco.
La scrittura dell’autrice sa comunque dosare questo elemento, così come gli altri spaccati di vita privata dei due protagonisti (il matrimonio di Robin, le avventure sessuali di Cormoran, la morte della madre di Matthew, il compleanno di Strike) con quella che è chiaramente la componente principale di un romanzo giallo: l’indagine.
Il caso risulta molto interessante, forse anche più di quello del libro precedente: un controverso scrittore è scomparso e la moglie commissiona al detective di ritrovarlo. Lo troverà ovviamente morto, con una modalità piuttosto raccapricciante, e
legata a doppio filo ad una scena dell’ultimo libro inedito dell’autore, un libro dove pare vengano presi di mira diversi personaggi che gravitano attorno al mondo che frequentava il poveraccio.Appare chiaro uno schema significativo, in questa seconda giovinezza autoriale della Rowling: con la scusa del giallo la scrittrice inglese ne approfitta per indagare il marcio che si nasconde dietro ad alcune realtà professionali e della società che da fuori appaiono distinte e impeccabili. Con
Il Richiamo del Cuculo ci si immergeva nel mondo patinato dell’alta moda, stavolta è il turno dell’editoria. Chissà in quale giro finirà Cormoran nel prossimo romanzo, di cui non ho ancora avuto notizia ma che non dubito la Rowling stia già scrivendo

E meno male, perché si tratta di libri gradevolissimi, che scorrono che è una meraviglia e con due protagonisti a cui è facile affezionarsi.