[Stevenson] Lo Strano Caso del Dottor Jekyll e di Mr. Hyde
Inviato: mercoledì 05 marzo 2014, 23:20
Un classico che tutti conoscono di fama, uno dei due romani maggiormente famosi di Robert Louis Stevenson insieme all’Isola del Tesoro, è anche un mirabile esempio di narrativa sempreverde, capace di catturare l’immaginazione del lettore ieri come oggi grazie alla tematica universalmente comprensibile e sperimentabile e grazie a due dei generi narrativi maggiormente coinvolgenti: il mystery e l’horror.
Inutile qui dilungarsi nella trama che, come dicevo, è nota a tutti. È interessante invece soffermarsi su altri aspetti, come le tematiche in gioco e la struttura della narrazione.
Nel primo caso è ovviamente da evidenziare il tema del doppio. Prima ancora che le ricerche sulla psiche e le teorie di Freud prendessero piede, infatti, Stevenson parla della dualità dell’anima umana, divisa tra le pulsioni più basse e istintive, quasi animalesche, e il controllo razionale che la componente umana esercita sull’essere umano. Secondo quanto avrebbe successivamente teorizzato da Freud, queste due facce si denominano Es e Super-Io.
Il racconto si vena di gotico allorquando si scopre che il tentativo del Dottor Henry Jekyll è quello di scindere in due corpi distinti Es e Super-Io, così da poter rendere le due parti maggiormente libere e felici di esprimere il proprio potenziale senza che, mescolate nello stesso individuo, lo castrino negandogli i piaceri che ricerca o lo facciano stare in colpa quando li soddisfa.
Il bello è che questa tematica viene a galla sono nelle ultime trenta pagine circa del romanzo, quando si svela l’arcano dietro ai misteri disseminati nel libro, tutti collegati agli strani comportamenti di Jekyll e alla sua amicizia con il signor Edward Hyde, un tipo dall’aspetto inquietante e riprovevole che ha portato sconquasso nella città. La struttura a cui facevo riferimento prima, infatti, costruisce tutta la storia facendo credere che i due personaggi siano ben distinti e collegati solo da qualche oscuro segreto, per quanto gli indizi per capire che ci fosse sotto qualcos’altro non mancano. Certo, il lettore d’oggi legge tutto sotto un’ottica diversa e consapevole fin dalle prime pagine, ma il racconto punta molto sull’ambiguità e sul cercare di capire il legame di Jekyll con quell’uomo orribile.
E se da una parte il mistero viene svelato alla fine attraverso quello che di fatto è né più né meno uno spiegone lungo e pedissequo, c’è da dire che è interessante vedere tutta la vicenda riepilogata con la spiegazione delle zone d’ombra, e soprattutto dalla viva voce di Jekyll che in forma epistolare comunica all’Avvocato Hutterson la verità. Hutterson è un buon personaggio, ricopre il ruolo del lettore incuriosito dal mistero e del detective che cerca di scoprire cosa sta succedendo, ed è di certo un ottimo viatico per introdurre il lettore nella storia. Anche Lanyon è un character reso molto bene, così come il maggiordomo Poole. Personaggi che rendono ancora più vivo il romanzo, reso comunque davvero forte dalle atmosfere che vi si respirano, aiutate molto dall’ambientazione notturna che la fa da padrona.
L’edizione di cui sono in possesso è quella dei Classici del Battello a Vapore, e anche se inizialmente avevo remore sulla qualità di questa versione, mi devo ricredere e confermo anche ora la buonissima impressione che già ebbi molti anni orsono, quando lessi questo libro per la prima volta: molte foto d’epoca, moltik approfondimenti brevi e mai pedanti, ma sempre utili per contestualizzare meglio l’opera, il genere e il periodo. E la dicitura “edizione integrale” mi certifica che non sono incappato in una di quelle versioni tagliuzzate a uso dei lettori più imberbi, come spesso ho avuto purtroppo esperienza
Ma perché, vi chiederete, proprio ora ho ripreso in mano quest’opera? Il motivo è semplice: sto per vedere la miniserie televisiva inglese Jekyll, scritta e ideata dal caro Moffat, e volevo arrivare preparato all’evento