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[George Orwell] La Fattoria degli Animali

Inviato: martedì 29 aprile 2014, 09:24
da Donald Duck
Non pensavo avrei mai aperto un thread in questa sezione...

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Nel 1948 George Orwell entra nell’immaginario collettivo grazie all’iconico 1984. La sua notorietà, però, perlomeno presso il grande pubblico, inizia tre anni prima, con La fattoria degli animali, a prima vista innocua e leggera “favola”.

Inizialmente rifiutata da ben quattro editori diversi per il suo toccare argomenti scottanti, è oggi un vero e proprio Classico che ogni buon amante della lettura dovrebbe aver letto almeno una volta.

Il libro parte da una premessa molto stuzzicante e curiosa, che è stata la molla che mi ha spinto a ricuperarlo: che succederebbe se gli animali di una fattoria, stanchi dello sfruttamento dell’uomo, decidessero di fare una rivolta per poter vivere in autonomia?

Da questo assunto di base si dipana un racconto che può essere letto in due chiavi diverse: sia come un semplice racconto molto gradevole, che come una grande allegoria della razza umana e dei vari regimi dittatoriali che si sono avuti nel corso della storia, riferendosi in particolare all’URSS, a quell’epoca ancora “fresco” di formazione.

Ovviamente è concentrandosi su questa seconda lettura che il libro da più soddisfazioni, ed è così possibile ravvisare nei vari eventi del libro riferimenti a fatti storici realmente accaduti, così come è possibile paragonare vari animali a singoli personaggi o classi sociali. E’ palese individuare in Napoleone, il verro dominante, un riferimento a Stalin, così come le pecore son fin troppo evidentemente le masse manipolabili a piacimento.

Narrativamente parlando, il libro ha una scrittura molto diretta e sintetica, ha un tono più espositivo che narrativo. I suoi dieci capitoli si fanno leggere con scorrevolezza, e nonostante il non grande numero di pagine a disposizione e l’assenza di un tratto sensazionalistico nel tratteggiare le vicende, i personaggi colpiscono il lettore, diventando sempre più persone e sempre meno animali ai suoi occhi. Particolarmente straziante pur nella sua semplicità descrittiva il passo delle esecuzioni dei “cospiratori”, e molto toccanti le pagine subito successive dove gli animali superstiti si raccolgono abbracciandosi tra loro e lasciandosi andare a riflessioni su quanto accaduto.

E’ molto interessante anche il considerare questo romanzo come una sorta di “prova generale”, e, ragionando in ottica moderna, una solta di prequel ipotetico per 1984. Molti temi, molte riflessioni lì esposte sono presenti anche qui, tanto che leggere entrambi di seguito può essere quasi visto come un “completamento” del discorso sociale di Orwell.

Concludendo, e per dare un giudizio, non si tratta di un capolavoro, ma di un libro molto particolare e interessante in virtù delle riflessioni a cui induce e all’arguzia dell’autore. Oltretutto, direi che è perfetto per ogni buon disneyano, che non farà fatica ad accettare come credibile quanto descritto nel libro, gli animali e i loro comportamenti.
E sono certo che, se fosse stato scritto qualche anno prima, avrebbe goduto di un adattamento sullo stile di Chicken Little.

Sempre rimanendo in ambito animato, ci ha pensato l’Inghilterra a trasformarlo in cartoon, nemmeno troppo male considerando i mezzi a disposizione, per quanto il finale sia totalmente diverso da quello originario. E non posso non pensare che gli autori di Galline in fuga non si siano ispirati a questo romanzo per la loro sceneggiatura.

Re: [George Orwell] La Fattoria degli Animali

Inviato: sabato 23 gennaio 2021, 23:24
da Mario Zausa
Sempre rimanendo in ambito animato, ci ha pensato l’Inghilterra a trasformarlo in cartoon, nemmeno troppo male considerando i mezzi a disposizione, per quanto il finale sia totalmente diverso da quello originario. E non posso non pensare che gli autori di Galline in fuga non si siano ispirati a questo romanzo per la loro sceneggiatura.
Visto molti, molti anni fa. Per rendere l'idea, non solo l'unica televisione esistente in Italia era la RAI, ma c'era ancora la TV in bianco e nero...
Mi piacque moltissimo. Ben disegnato, atmosfere cupe il giusto, conclusione che diceva tutto.
Bellissimo, per essere un cartone inglese.