Lazarillo de Tormes
Nato nel 1554, il Lazarillo de Tormes (il cui titolo originale è La vida de Lazarillo de Tormes y de sus fortunas y adversidades) non ci mise molto a divenire un classico della letteratura spagnola ed ad entrare a far parte, nel 1587, del Refranero, celebre raccolta di proverbi popolari.
Il racconto è perfettamente calato nel contesto della Spagna di Carlo V, a metà 1500; in questo periodo la società è spaccata da profonde contraddizioni, che vedono contrapposte lo splendore e la lussuria della corte regale alla collettività popolare che vede sgretolata la propria identità e caratterizzata dal degrado morale.
L’autore anonimo è probabilmente un raffinato umanista spagnolo che nel suo libro veste i panni di un picaro. La visione del mondo di questo picaro, il Làzaro del titolo, appunto, emerge il degrado delle istituzioni e il rovesciamento dell’educazione e dei valori morali.
Il libro è diviso in sette capitoli più in prologo, nei quali l’anonimo inventa un’autobiografia per il suo personaggio, Làzaro, che narra in prima persona, per soddisfare la curiosità di un interlocutore fittizio (Vossignoria) le proprie peripezie in una Spagna corrotta, in cui l’unico modo di sopravvivere è defraudare il prossimo, tramite astuzie e stratagemmi. Nella narrazione si inserisce una satira pungente, che colpisce con il suo sapore paradossale ed ironico: nei primi tre capitoli, il protagonista lavora per un cieco, un prete e uno scudiero. Nonostante il prete e lo scudiero siano idealmente posti più in alto nella scala sociale rispetto al cieco, faranno soffrire la fame al povero Làzaro assai più di quanto non facesse il non vedente.
La storia di Làzaro è, insomma, una vera e propria scalata sociale del personaggio fino a raggiungere una condizione benestante; ma per ogni ceto sociale l’anonimo, tramite il suo protagonista, non manca di criticare le contraddizioni che lo caratterizzano; colpito in particolar modo il clero, caratterizzato da personaggi biechi, avidi, avari e truffaldini. Il Lazarillo de Tormes, spaccato della società spagnola di metà ‘500, entra in contrasto non solo con la condizione fastosa e lussuriosa dell’aristocrazia, ma anche con le opera letterarie in voga all’epoca e cioè romanzi didascalici di cavalieri, draghi e principesse intrisi di una morale ipocrita.
Il Lazarillo de Tormes è il capostipite del cosiddetto romanzo picaresco, che ha avuto un gran seguito e che ha influenzato per secoli a venire numerosi personaggi della letteratura mondiale, come, uno su tutti, Renzo de I Promessi Sposi; un libro dallo stile sobrio e fruibile, breve ma godibile.
[Anonimo] Lazarillo de Tormes
È un classico. Ho visto un'edizione della BUR, perciò qualsiasi libreria mediamente fornita dovrebbe avercelo (come qualsiasi libreria Feltrinelli o Mondadori).