[Magica Quartet] Puella Magi Madoka ☆ Magica
Inviato: mercoledì 17 aprile 2013, 00:26
Agli inizî del 2011 il Giappone vede trasmessa questa serie animata di 12 episodî prodotta dallo studio Shaft e creata dal Magica Quartet (Akiyuki Shinbō, Gen Urobuchi, Ume Aoki e Studio Shaft stesso), che poi genererà un franchise con adattamenti manga, spin-off, videogiochi e quant'altro, non senza guadagnarsi meritatamente svariati premî del settore.
La serie è ambientata a Mitakihara, città fittizia di un Giappone nel vicino futuro, in cui la tecnologia è piú avanzata e diffusa a livello capillare (le aule hanno tutte i banchi che si attivano dal nulla con la presenza dello studente, per dire), e per converso si è imposta un'architettura di stile piú europeo otto-novecentesco. E in cui esistono degli strani esserini alieni tanto carini e visibili solo a determinate adolescenti prescelte, in grado di fornire loro i poteri di una maga e che possono esaudire un loro desiderio; in cambio di un destino da combattenti, contro pericolose e mostruose creature chiamate streghe. Le streghe sono normalmente invisibili agli esseri umani, e creano uno spazio parallelo (detto “barriera”) in cui la realtà viene grottescamente deformata, ed entro il quale le maghe devono entrare per combatterle. Ma ovviamente non è tutto rose e fiori come può sembrare all'inizio... E infatti man mano che la serie procede si scoprono sempre piú problemi legati all’uso della magia, in un crescendo pessimistico che sfocia nel cosmicismo lovecraftiano.
Per riassumere in poche parole: Puella Magi Madoka Magica fa alle serie di maghette ciò che a suo tempo Watchmen aveva fatto ai supereroi. Decostruzionismo all’ennesima potenza e fino alle estreme conseguenze.
Le animazioni sono tipiche dello studio Shaft: ridotte all’essenziale e con grande uso di inquadrature e accorgimenti registici in quasi tutti i momenti, per poi darci dentro durante le fasi d’azione. Interessante scelta grafica è quella delle barriere, animate e disegnate dal duo indipendente Gekidan Inu Curry, caratterizzate da uno stile totalmente differente da tutto il resto dell’opera, che ricorderebbe molto l’animazione di Yurij Norštein se fosse messa sotto acido; il che rende alla perfezione l’idea di trovarsi in un altro mondo. Splendida inoltre la colonna sonora di Yuki Kajiura, perfettamente adatta a ogni situazione e intrisa di cori in falso latino (e titoli in latino vero). Ulteriormente degno di nota è l’uso di un particolare alfabeto che compare nelle barriere, decodificato dai fan e adoperato dalle streghe e dai loro sgherri per comunicare. Non è assolutamente essenziale conoscerlo, ma decifrando le scritte si scoprono ovviamente frasi che possono costituire spoiler, in gran parte citazioni non casuali dal Faust di Goethe.
Ma veniamo ai personaggi:
Madoka Kaname è la protagonista della storia. Quattordicenne, frequenta la scuola assieme alle amiche Sayaka e Hitomi (la quale sospetta che le altre due abbiano un rapporto omosessuale). È tendenzialmente timida e con una bassissima autostima, ma cerca sempre di ajutare il suo prossimo. Nel primo episodio sogna Homura il giorno prima ancora di conoscerla, e quando la vede ne riceve un criptico ammonimento. Successivamente, salva Kyubey dall’attacco di Homura, ma si mostra riluttante ad accettare il contratto, che questi immediatamente inizia a proporle con una certa insistenza, per diventare una maga. Vive con la madre, donna in carriera, il padre casalingo (divertente inversione dei classici ruoli) e il fratellino piccolo. Viene lasciato intendere che, se diventasse una maga, sarebbe la piú potente mai esistita.
Homura Akemi si trasferisce nella classe di Madoka, Hitomi e Sayaka nel primo episodio. Bella, intelligente e atletica, diventa subito l’idolo della scuola. Allo stesso tempo, però, agisce in modo freddo e distaccato, mostra di conoscere un sacco di cose su Madoka e la mette continuamente in guardia dall’accettare il contratto con Kyubey, che ostacola apertamente fino a tentare spesso di ucciderlo. È dotata di enormi poteri di natura misteriosa che verranno chiariti con l’andare della serie, insieme alle sue motivazioni. È anche il personaggio che ha frantumato tutte le mie precedenti classifiche riguardo ai “bassisti carismatici”, come li chiama Docmanhattan. Rifacesse il sondaggio ora, non avrei esitazioni di sorta.
Mami Tomoe è la senpai di Madoka e Sayaka, di un anno piú grande. Salva Kyubey e le altre due dall’assalto di Homura nel primo episodio, e diviene la loro guida nel “mestiere” di maga che ancora sono titubanti nell’intraprendere, mettendole in guardia dall’esprimere un desiderio affrettato come capitò a lei. Coi suoi poteri può evocare centinaja di fucili a pietra focaja, intrappolare con nastri e curare. Il suo colpo di grazia, “Tiro finale”, era in italiano anche in originale.
Sayaka Miki è la generosa ma impulsiva amica di Madoka. Inizialmente ritenuta dalla comune amica Hitomi in relazione amorosa con Madoka stessa, è in realtà innamorata (come anche Hitomi) di Kyōsuke Kamijō, un violinista suo amico fin dall’infanzia che ha perso l’uso della mano e non potrà mai piú suonare. Esprime il desiderio che Kyōsuke guarisca, ottenendo un potere di cura accelerata e la capacità di evocare spade in quantità.
Kyōko Sakura è una maga esperta quanto Mami, che compare a serie inoltrata e cerca di soffiare il ruolo di protettrice della città a Sayaka. Rozza, egoista e sempre con un Pocky (quelli che da noi han chiamato “Mikado”) in bocca, usa una lancia che può spezzettare come fosse un nunchaku ed è in grado di evocare miriadi di catene. Si scoprirà che la sua facciata incazzosa nasconde un desiderio non esattamente andato a buon fine...
Kyubey è un alieno alla costante ricerca di ragazzine da trasformare in maghe tramite un contratto stipulato con lui. Di aspetto ibrido tra un gatto, un coniglio e uno scojattolo, non ha espressione e la sua razza conosce solo la logica. Cerca in tutti i modi di far diventare Madoka una maga, ostacolato da Homura. I motivi verranno a galla col prosieguo della serie.
Quanto scritto è valido per i primi episodî, poiché coll’andare della visione le prospettive piú volte cambieranno, ed evitare spoiler è un’impresa titanica – e anche improba, qualora vi venisse l’insana curiosità di guardare magari su wiki che invece spiffera tutto in allegria. Di mio mi sento di consigliare caldamente questa serie cercando di evitare spoiler (a parte Breda che tanto sa già tutto a furia di conversazioni private ), e con la raccomandazione di avere qualcosa di MOLTO comico con cui tirarsi su alla fine della visione: ché ne avrete bisogno.