[Studio Ghibli/Gorō Miyazaki] Ronja la Figlia del Brigante

Nota al pubblico occidentale perlopiù per poche opere iconiche, l'animazione orientale si rivolge al più vasto dei target possibili e prende in esame le infinite sfaccettature dell'essere umano.
  • Ho messo a posto il titolo in quanto l'edizione italiana del libro originale esiste, e anche perché mi sono stancato di vedere l'inglese ovunque quando non c'entra una mazza. O è Ronja rövardotter come l'originale svedese, o 山賊の娘ローニャ Sanzoku no musume Rōnya come la versione nipponica, o Ronja la figlia del brigante. Eccheccazzo.
    Detto ciò, il progetto è molto interessante, e lo stile mi ricorda MOLTO il lavoro svolto dal Ghibli per Ni no kuni. Sicuramente merita una visione.
  • Non guardare me, io avevo messo il titolo giapponese. :P
    Dell'edizione italiana sapevo, anche se mi risultava s'intitolasse solo Ronja... ma eh, vatti a fidare di wikipedia.
  • PORTAMANTELLO ha scritto:Non guardare me, io avevo messo il titolo giapponese. :P
    Ho controllato infatti chi è stato... Grro, via 'sti titolacci "internazionali", su.
    PORTAMANTELLO ha scritto: Dell'edizione italiana sapevo, anche se mi risultava s'intitolasse solo Ronja... ma eh, vatti a fidare di wikipedia.
    Tecnicamente è cosí, visto che ci sarebbe il punto (Ronja. La figlia del brigante) che rende il resto del titolo quasi un sottotitolo, se vogliamo... Ma siamo completisti o no? :P
  • Sono diventato un fan di Zangief (e non gioco a SFIV... XD ).

    Sì, lo stile ricorda davvero molto quello di Ni no Kuni.

    Se consideriamo l'estrazione letteraria del soggetto, certo viene spontaneo pensare che anche questo progetto venga fuori dal cassetto della gioventù di Miyazaki padre... :-)
  • Trailer! :D



    Da ottobre ci sarà qualcosa da seguire. Vi ricordo che ci sono le recensioni del libro e del film a opera del nostro Breda, per chi volesse una panoramica del tutto. :)
  • Ma sto cel shading?

    Carino, fluido, economico ma...non spezza un po' troppo la sospensione d'incredulità?
  • Mah, non mi pare un gran problema il cel shading per una serie TV...
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  • Beh il cel shading è ampiamente utilizzato per anime e serie tv, non l'ho trovato così straniante, anzi questo mini trailer è molto bello.
  • Molto bello anche se questa tecnica un po' mi disturba. Ma com'è che il logo Ghibli non lo vedo da nessuna parte? E' davvero Ghibli o è solamente realizzato esternamente da gente dello staff?
  • La Polygon Pictures è il produttore delle animazioni, però da quello che si legge in giro, lo Studio Ghibli coopera per le animazioni.
    Oltre a Goro Miyazaki, di persone che hanno lavorato con lo Studio Ghibli, abbiamo Katsuya Kondo che in Ronja si occupa del chara design (lui è stato il chara design di "Kiki, consegne a domicilio", "La collina dei papaveri", "Umi ga kikoeru" e key animator in vari film Ghibli). Sinceramente però, oltre a lui che ha lavorato con Ghibli, non saprei dirti se e quanto dello staff Ghibli lavora a Ronja.
    Comunque Goro Miyazaki, oltre ad essere il direttore ha anche scritto il testo della opening, e pare che gli episodi siano 26, anche se non ricordo più dove lo avevo letto XD

    ps. sì come scenario è molto bello, però condivido il non totale apprezzamento per la tecnica usata per personaggi, animali... sembrano quasi i filmati di un videogioco :-/
    Credo comunque che sarà una bella storia, un mix di avventura, amicizia e amore familiare, come dice Goro Miyazaki sul sito ufficiale:
    "Ho pensato a me e agli adulti di oggi che quando eravamo piccoli guardavamo un certo tipo di anime in tv e siamo cresciuti con questi, e ho pensato di fare per i bambini di oggi un prodotto di animazione simile a questi di un tempo."

    Dato che Goro è del 1967, penso si riferisca agli anime del World Masterpiece Theater che sono iniziati nel 1969/1975. D'altronde Ronja è un romanzo occidentale del 1981, quindi diciamo che rientra a pieno titolo nei Meisaku. Vedremo...
  • Simo87 ha scritto:Credo comunque che sarà una bella storia, un mix di avventura, amicizia e amore familiare
    C'è poco da credere: lo è :P
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  • Simo87 ha scritto:D'altronde Ronja è un romanzo occidentale del 1981, quindi diciamo che rientra a pieno titolo nei Meisaku. Vedremo...
    Momento. A costo di passare per il Grrodon della situazione, la serie dei Sekai Meisaku Gekijō ha un canone ben definito ed è appannaggio della Nippon Animation. Esistono una valanga di romanzi occidentali adattati in serie animate che non rientrano nella serie, anche della stessa Nippon Animation per giunta.
    Premesso ciò, e precisato che la storia di Ronja meritava comunque la trasposizione, dopo il primo episodio mi viene da pensare che... Gorō avrebbe dovuto metterci piú cura nella supervisione. Il design è ottimo, le ambientazioni pure e le musiche sono accattivanti... eppure l'animazione rimanda un effetto videogiocoso che m'infastidisce molto. I personaggi sono troppo legnosi, e non basta una verniciata di "stile Ghibli" sopra dei modelli 3D per evitare la sensazione di valle incannata. A tratti sembra di vedere i movimenti del gioco di Ni no Kuni, colla differenza che lí i filmati d'intermezzo erano animati dal Ghibli in 2D e basta, senza dei modelli 3D da ricalcare.
    Non ajuta neppure il fatto che la narrazione è lenta e parecchio dilatata, laddove il romanzo originale era già stato adattato in un film che in due ore lo trasponeva praticamente tutto per filo e per segno. Farci una serie di 26(!) puntate mi pare un po' un azzardo, e non vorrei che ci si ritrovasse con puntate riempitive dedicate magari ai briganti singoli, laddove la storia originale evidenziava i soli genitori di Ronja e quel mito assoluto di Skalle-Per.
  • Visti i primi due episodî, usciti assieme, e sono un pochino deluso.

    Mi spiego.

    Dire che "è brutto", come leggo in giro, non solo è eccessivo ma è proprio sbagliato. Siamo davanti ad un character design davvero di buon livello, ad un ottimo design delle ambientazioni e ad una bella colonna sonora. Anche la trama, nonostante qualche allungamento, è fedele all'originale e ben gestita.

    Solo che il tutto inizia con una sigla spettacolarmente animata, che fa crescere a dismisura la già presente scimmia, per poi cambiare bruscamente.

    L'animazione lenta e i paesaggi sono ottimi, ma come arriva un minimo d'azione, o un primo piano che richieda un po' di mimica facciale, tutto diventa legnoso e poco credibile.

    Insomma, la mano del Ghibli, sigla a parte, non si vede.
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  • Zangief ha scritto:
    Simo87 ha scritto:D'altronde Ronja è un romanzo occidentale del 1981, quindi diciamo che rientra a pieno titolo nei Meisaku. Vedremo...
    Momento. A costo di passare per il Grrodon della situazione, la serie dei Sekai Meisaku Gekijō ha un canone ben definito ed è appannaggio della Nippon Animation. Esistono una valanga di romanzi occidentali adattati in serie animate che non rientrano nella serie, anche della stessa Nippon Animation per giunta.
    Hai ragionissimo, Zangief.
    Sono io che ho spiegato male quello che pensavo. Non intendevo che Ronja rientri realmente nel canone del Sekai Meisaku Gekijo, volevo intendere che come opera mi ricorda le atmosfere di alcuni cartoni di quel settore dell'animazione. Atmosfere che non ho rivisto in altri anime, anche se tratti da altri romanzi occidentali; ma magari sono io che non ho visto abbastanza anime...
    Questo intendevo con rientra nel canone.. ma mi sono spiegato malissimo!

    ps. ancora non ho avuto modo di vedere gli episodi! Appena ne vedo qualcuno, mi aggiungo ai vostri commenti! :beer:
  • LBreda ha scritto: Solo che il tutto inizia con una sigla spettacolarmente animata, che fa crescere a dismisura la già presente scimmia, per poi cambiare bruscamente.
    Strano che tu dica questo, dato che la sigla è composta essenzialmente da spezzoni di episodi.
  • Ma anche parte degli episodi è di buonissima fattura. Specialmente le parti meno dinamiche in esterni. Ma come si entra dentro casa e c'è gente che parla, oppure c'è azione un minimo concitata, diventa tutto molto peggiore.
    Lorenzo Breda
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  • Shito ha scritto: Strano che tu dica questo, dato che la sigla è composta essenzialmente da spezzoni di episodi.
    Altolà Shito, quanto affermi è irrilevante!
    Com'è noto in tutte le serie vengono scelte le animazioni più riuscite per la sigla, e ancora di più quando quest'ultima è a sé stante la qualità è talvolta paragonabile a quella di un piccolo cortometraggio. La sigla non può valere per la valutazione tecnica d'una serie.

    Va detto che la qualità dell'animazione non basta certo a rendere una serie brutta, poiché la regia può facilmente eludere i limiti tecnici, e d'altra parte, nonostante le capacità di chi è al timone, c'è il discorso del budget e degli studi che si occupano degli inbetween che non sono certo un problema secondario. Non avendo ancora visto nulla della serie se non la sigla in questione (ho all'attivo il seguimento di troppa roba che mi sconvegna il provarci), non mi pronuncio, ma non mi stupirebbe se, studio Ghibli o meno, i cali tipici delle produzioni televisive (specie nipponiche) avessero trovato terreno fertile ancora una volta.
  • Ho veduto i primi sei episodi di questa serie, e ne sono rimasto davvero colpito.

    MI ero avvicinato con una puzza sotto il naso incredibile, perché io odio la CG, la sopporto poco e male. Ma mi ero avvicinato perché io adoro Miyazaki Goro. Quindi, con la molletta la naso, ho iniziato a vedere.

    Dal pdv tecnico, o meglio visivo, sono rimasto piacevolmente sorpreso. Il cel-shading riesce a trasporre in animazione il meraviglioso design/settei dei personaggi, e li anima in quella che appare non un 3DGC, ma una 2DGC. La CG è sempre stata usata per emulare lo spazio reale, come da Pixar, infatti di mi ho sempre detto che registicamente i film in 3DGC sono concepiti come live-action, non come animazione - assurdo accomunarli solo perché alla base c'è il disegno. Si possono ben fare storyboard anche di cose che poi si fanno recitare a persone vere, e il mondo è pieno di comic movies, no? Qui invece la CG vuolre restare bidimensionale a livello creativo, emulare "quel che si farebbe" con i disegni animati, e mi piace. Potrebbe essere davvero una pietra miliare di una nuova strada evolutiva, quasi forzata, del settore - come di recente alcune personalità anziane dello Studio Ghibli hanno iniziato a dire.

    Ma tutto questo conta poco e niente, in realtà. Quel che conta sono i contenuti, e sono ciò che mi fa amare Miyazaki Goro da sempre. E qui sono al loro meglio. Un piccolo classico della letteratura per l'infanzia, di un'autrice europea assai celebrata, diviene una serie animata per i bambini di oggi. Focalizzata sull'indagine degli affetti familiari, e realmente rivolta a un pubblico infantile, ma non per vendere gadgettame, quanto per divenire un mattone di cultura popolare.

    Meraviglia.

    I personaggi sono molto ben affrescati, ovviamente spiccano Mattis e Lovis e il loro rapporto. Sembra tutto Takahata: ci sono quintali di Hols no Daibouken, ovviamente (argh! la canzone di Lovis sembra la B-side di quella di Hilda, sono morto di commozione), e Ronja già ricorda per molti versi la piccola (non ancora) Kaguya. Goro-san ruba e ruba benissimo: dove serve il significato ruba da Takahata, per dei momenti scanzonati e divertenti (tipicamente: quelli "for men only", nel senso della stupidità maschile corale) ruba dal padre. Splendido. Ma già l'introduzione di Birk e del padre Borka fa serpeggiare una questione etica all'orizzonte della crescita intellettiva di Ronja. Lei, che è adorabilmente figlia di suo padre, è una persona semplice e irruente. Borka e Birk sembrano persona più ragionevoli e decenti, col tutto che sono briganti. E Ronja è troppo intelligente per non stare a rimuginare su un ragazzino che, pur figlio del nemico, si inchina a ringraziarla quando dovuto.

    Ovviamente, siccome è MIyazaki Goro, tutto è focalizzato sulle espressioni, come Takahata insegna. Le espressioni del viso, e dei gesti. Mamma mia, che bello.

    Wow, a guardare questa serie animata mi viene da pensare che per l'animazione giapponese ci sia ancora una speranza di essere qualcosa di vero.
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