[WDTA] DuckTales: Avventure di Paperi

Satira, avventura, fantascienza, commedia e ci scappa anche il musical: ben lungi dal rivolgersi al solo pubblico dei più piccoli, già da anni l'animazione televisiva occidentale sta sperimentando in lungo e in largo ottenendo sempre più consenso.
  • -Top Jet
    o del cronista che al momento dell'arrivo di Benzino parla di un "Cam (?) Giovanni", che più che un errore di traduzione (dopo infatti è chiamato normalmente Benzino) potremmo giustificare la cosa come fosse il nome del suo aeroplano di presunte origini italiane.
    Ecco da dove veniva il dibattito intitolato "Cangiovanni... esiste solo nella mia mente?" di un utente del Papersera!

    -La perla del potere: quando lo vidi, questo episodio mi sembrò un po' troppo "buonista" a causa del finale e non l'apprezzai granché. Mi sono anche chiesto a lungo il perché dell'insolito stacchetto musicale finale.

    -La maledizione del castello di zio Paperone: quest'altro episodio invece mi diede letteralmente i brividi. Mi parve inoltre insolito che in un'opera disneyana d'animazione potesse esserci un riferimento ad una setta religiosa.
  • Episodio 27 (20 Ottobre 1987)
    LA GUERRA PRIVATA DI JET (Launchpad's Civil War)

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    Terzo ed ultimo episodio della serie in cui Paperone è praticamente assente, ed è infatti incentrato su Jet McQuack con una trama tuttaltro che banale o sciocca.
    Se alcune volte i plot di DuckTales risultano penalizzati proprio per l'attenzione rivolta a personaggi come Tonty o Jet, o Gaia e Archie, tralasciando il punto di forza maggiore come Paperone e i nipotini, questa volta bisogna fare tanto di cappello ai realizzatori di questa storia davvero intelligente e divertente, che vede McQuack chiamato ad impersonare in una parata il suo trisavolo che aveva combattutto durante la Guerra Civile, perdendo la battaglia contro l'antenato di un colonnello piuttosto sbruffone. Gradevolissimo uso della "commedia degli equivoci", con Jet che crede per tutto il pre-manifestazione che il suo trisavolo diede prova di essere un grande eroe, senza nulla sapera della sconfitta, riuscendo a far quasi tenerezza con il suo ottimismo e la sua ingenuità (è presente molto parallelismo con Pippo), nonché fonte di piacevoli risate con le gag dello svampito pilota. A Jet viene anche affidato una cavalla, Grace, discendente fresca fresca della puledra del trisavolo di McQuack, che a quanto pare sembra avere in comune una sana dose di stramberia...
    La seconda parte della puntata è assai particolare, con il ritrovamento degli autentici soldati di battaglia del generale McQuack, (sopravvissuti tutti quegli anni non si sa come) dopo essersi auto-emarginati per la vergogna della sconfitta. E' un episodio dai temi abbastanza maturi che non manca di essere molto divertente, e l'assenza di Paperone non si fa sentire. Rispetto ai tre in cui il protagonista di DuckTales manca, è senza dubbio il più riuscito e piacevole da vedere, capace di reggere molto bene con i più avvincenti episodi paperoniani. In più Qui Quo Qua e Tonty, co-protagonisti della vicenda, svolgono bene il loro ruolo risultando perfettamente amalgamati con la trama. Da segnalare un'animazione più piacevole del solito (lo stesso stile di buona parte del ciclo pilota), e la presenza di alcune tracce di Ron Jones davvero ottime, come la bellissima musica finale e quella di battaglia che il compositore (o chi per lui) ha battezzato "Air Battle".

    Episodio 28 (21 Ottobre 1987)
    LE DOLCI PIUME DELLA GIOVINEZZA (Sweet Duck of Youth)

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    Paperone e la sua paura di invecchiare: questo tema raramente era stato trattato, e in quest'episodio lo Zione è alla ricerca della mitica fontana dell'eterna giovinezza (ispirazione dovuta alla storia barksiana "Zio Paperone e la fonte della giovinezza"). La trama ha la classica impostazione di ciò che sta alla base di DuckTales: scoperta di un possibile tesoro, ricerca di esso, nemico che vuole ostacolare l'eroe, ritrovamento del tesoro. La puntata inizia con Zio Paperone che festeggia il suo compleanno con una miriade di candeline sopra, e alcune parole della Tata fanno venire in mente al ricco miliardario la possibilità di mettersi sulle tracce della famosa fontana, dopo esseresi consultato su un antico testo (non aveva mai preso in considerazione quel libro, prima?). Sabbie mobili, coccodrilli, soldati spagnoli fantasmi, rapimenti: tutta gli elementi alla Indiana Jones sono qui concentrati in un solo episodio, fornendo situazioni e trovate molto ben svolte e donandoci particolari interessanti (come la "visione" dei nipotini ancora nelle uova, o Jet McQuack e i suoi complessi di gioventù).
    L'insegnamento più grande che traspare dall'episodio è molto meno superficiale di quanto si creda: non bisogna mai limitarsi alla propria età seguendo i dati anagrafici, ma è da stabilire da noi stessi con ciò che sentiamo dentro, con le emozioni che proviamo e dalla giovinezza del nostro spirito, seppur bloccato in un vetusto corpo. E Zio Paperone a quanto pare sembra averlo ben capito quando dimostra alla truppa di essere più in forze di tutti loro messi assieme.
    Il doppiaggio italiano qui è reso alquanto antipatico in alcuni momenti, come certi toni di un Angelillo un po' grotteschi e plateali (ma era agli inizi del doppiaggio paperonico, poi si sarebbe ottimamente sciolto), e anche la voce del nipotino Qua sarebbe stato in seguito molto più addolcita. Tonty inascoltabile, per fortuna ebbe una sola frase e il suo doppiatore ufficiale venne stabilito dal doppiaggio successivo del personaggio.
    Non una delle puntate migliori, ma di certo gradevole ed apprezzabile. La colonna sonora di Ron Jones è qui composta in piccola parte (come in altre puntate della prima stagione, uno su tutti Dinosauropaperi), da musichette perlopiù scanzonate e disimpegnate, che non raggiungono ovviamente i livelli delle sue perfette orchestrate (comunque presenti in parte) che hanno fatto la fortuna di molte scene. In particolare le musiche della seconda stagione avrebbero avuto una spinta qualitativa molto, molto alta.
    Da segnalare la prima apparizione di Gastone per pochi fotogrammi, che alcuni testi attribuiscono per errore come l'apparizione principale del personaggio all'interno della serie.

    Episodio 29 (22 Ottobre 1987)
    PAPERREMOTO (Earth Quack)

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    Grandioso davvero. Pur discostandoci ovviamente dal capolavoro barksiano, la versione a cartoni animati di "Zio Paperone e i terremotari" è tutto fuorché una mediocre puntata. Accantonando il fatto di essere uno degli episodi più famosi e classici (a partire dalle numerose clip di esso che compongono la sigla), nonché il primo vero episodio arrivato in Italia con la videocassetta omonima (prima edizione) del 1987, Paperremoto sfrutta davvero molto simpaticamente l'idea dei Terremotari barksiani (qui chiamati Rotolanti), curioso e fantasioso popolo underground composto da Terrini e Fermini (distinguibili da cravattini e farfallini indosso), qui colorati in stile arcobaleno forse per risaltare di più sul piccolo schermo rispetto alla carta stampata. Non si può parlare di Paperremoto senza tenere in considerazione Carl Barks e la sua tra le opere più favolistiche e geniali che abbia mai partorito: questo episodio di DuckTales è forse infatti uno dei più fedeli delle molte versioni TV di storie barksiane, riprendendo addirittura la sequenza della tuba di Paperone usata come trofeo dai Rotolanti/Terremotari, fino allo sconquassante terremoto finale passando per i vorticosi giri della morte a bordo dei vagoncini da miniera.
    E' molto interessante l'introduzione all'episodio narrante un incubo di Paperone che si ritrova a dover affrontare le conseguenze di un terremoto all'interno della sua camera blindata. Un Paperone molto verosimilmente (considerando il personaggio originale) preoccupato per il suo denaro, al punto da chiamare Archimede commissionandogli un congegno in grado di smorzare le possibili scosse.
    Nell'ottica fantasiosa e bizzarra Disney, elementi come i popoli sotterranei che provocano terremoti sono più che accettabili e gradevolissimi da vedere, riuscendo a far riflettere l'uomo dei suoi problemi e delle sue disgrazie sotto chiave meno realistica, senza per questo dover giudicare i personaggi Disney come dei characters assurdi e inverosimili: Paperone subirà davvero il terremoto e sarà uno dei più spaventosi mai visti (non come quello della storia barksiana che distrusse un'intera città, nell'episodio TV si "limita" solo a stroncargli il Deposito) ma il tutto è mescolato con elementi fantastici riuscendo a risultare davvero piacevole sia ad un bambino che ad un adulto che lo guarderà in maniera diversa. Da segnalare infine il tributo del doppiatore ed appassionato di fumetti Fabrizio Mazzotta (che doppia tutti i Rotolanti) che negli ultimi secondi dell'episodio pronuncia, mescolandolo in un verso grutturale, il nome di "Barks", per omaggiare appunto il grande Maestro dell'Oregon.
    Piccola curiosità: il titolo dell'episodio in italiano potrebbe avere una doppia identità. Al suo debutto nostrano infatti il titolo recava una doppia R in mezzo alle due di "Paperremoto", con il carattere della lettera inclinato come a segnare un effetto del terremoto. E' comunque preferibile e più sensata la scelta attuale (e non un improbabile "Paperrremoto"), che poi è anche quella del passaggio su SKY.
  • - La guerra privata di Jet: un episodio che da bambino non mi fece impazzire (probabilmente per la carenza di "inquadramento storico"), ma che col tempo ho rivalutato.

    - Le dolci piume della giovinezza: questo invece mi ha fatto l'effetto contrario, soprattutto dopo che ho avuto modo di leggere le storie barksiane che l'hanno ispirato.
    Vito ha scritto:Da segnalare la prima apparizione di Gastone per pochi fotogrammi, che alcuni testi attribuiscono per errore come l'apparizione principale del personaggio all'interno della serie.
    Sono curioso di sapere: di quali testo si tratta? Possibile che non fossero a conoscenza di un intero episodio incentrato sul papero fortunato, La (s)fortuna di Gastone?

    - Paperrremoto
    Vito ha scritto:Grandioso davvero. Pur discostandoci ovviamente dal capolavoro barksiano, la versione a cartoni animati di "Zio Paperone e i terremotari" è tutto fuorché una mediocre puntata.
    Sono d'accordo. Tra l'altro fu il primo episodio che vidi dei Duck Tales: infatti fu trasmesso da RAI1 in prima serata per lanciare la serie, prima ancora della trasmissione più o meno regolare in Big! alle 17-17,30 dal lunedì al venerdì. Inoltre, la prima trasmissione di molti episodi in questo programma fu funestata da tagli assurdi dovuti alla necessità di far finire la trasmissione in orario, anche quando le rubriche dei vari Emilio Levi, Giorgia Pini, Giorgia Passeri e Gegia si erano dilungate più del dovuto: il risultato fu che nelle puntate più martoriate si perdeva il nesso logico di intere scene.
    Per tornare a Paperrremoto, l'unica cosa che mi dà fastidio, oggi come allora, è l'accento dialettale con cui parlano i rotolanti: trovo che sia stata una pessima scelta di doppiaggio. Anche nella versione originale hanno una parlata particolare?
    Ultima modifica di Giona il lunedì 04 gennaio 2010, 10:59, modificato 1 volta in totale.
  • Giona ha scritto: Sono curioso di sapere: di quali testo si tratta? Possibile che non fossero a conoscenza di un intero episodio incentrato sul papero fortunato, La (s)fortuna di Gastone?
    L'ho letto un paio di volte non ricordo bene dove (Disney Parade e altro?) dove si affermava che Gastone avesse avuto un ruolo principale con questo episodio.
  • Episodio 30 (23 Ottobre 1987)
    RITORNO A ITAQUACK (Home Sweet Homer)

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    Questo è di sicuro uno degli episodi più coraggiosi della serie, con Paperone alle prese nientemeno che con la maga Circe, viaggi nel tempo, trasformazioni e mostri assortiti.
    Questo è il Paperone migliore, usato nel suo miglior ambiente, quello delle grandi avventure. Non certo la versione infantilizzata e buonista che ne avrebbe fatto la Disney più in là con i suoi mediometraggi natalizi.
    Qui oltretutto, l'inizio della storia è una gioia per lo spettatore, che vede un po' di quella rarissima comunicazione tra Paperino e suo zio, tanto presente nei fumetti quanto quasi inesistente nell'animazione.
    Si dona finalmente un po' di continuity alla trama generale di DuckTales, facendo sì che Paperone e nipotini ricevano una lettera dal buon Donald, sempre più preso dalla sua carriera di militare in Marina (ricordiamo che, volendo rimanere classicisti in ambito animazione, il papero non è certo estraneo alla carriera militaresca, dato il suo contributo all'esercito americano negli anni '40, come dimostrano alcuni dei suoi più famosi corti cinematografici). E' proprio in questa lettera che Paperino dona a Zio Scrooge un indizio per ritrovare la perduta città di Itaquack (costruita dal navigatore Ulisse) grazie a delle foto spedite per posta che ritraggono i resti del Colosso di Paperodi, che dovrebbe essere sito in prossimità dell'entrata per la famosa città.
    La puntata prende il via da un errore della maga Circe, che nella sua passata epoca volle spedire Omero (in questo caso ritratto come nipote di Ulisse, nonostante sia chiara la palese licenza poetica della sceneggiatura... L'omaggio al poeta greco autore dell'Iliade e l'Odissea è più che evidente) in un'epoca futura - quella dei paperi -, per evitare ulteriori ostacoli ai suoi malefici piani. Ma un incidente fa in modo che siano i paperi a viaggiare indietro ai tempi di Itaquack.

    L'episodio è molto ambizioso, presentando alcune scene addirittura inquietanti (le sirene in primis), molta azione e toni scuri, rispetto a quelli che prenderanno le puntate più avanti, specie nella seconda serie dove la comicità è molto più abbondante. Anche le musiche sono molto azzeccate ed evocative, e ci sono alcune scene che non possono non rimanere impresse: Zio Paperone trasformato in maiale, lo stritolamento dello yacht, la fuga finale dal vortice temporale...
    Uno degli episodi migliori, nonostante le millemila licenze poetiche d'uso nelle storie Disney (come il parlare la stessa lingua nonostante il cambio di millenni) o gli errori storici volutamente commessi. Un episodio che fa di Paperone un personaggio cui idolatrarne le avventure.
    Una chicca che vale anche solo per il finale con Paperino.


    Episodio 31 (26 Ottobre 1987)
    IL TRIANGOLO DELLE BERMUDE (Bermuda Triangle Tangle)

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    Avventura dai toni verdastri e nebbiosi, come poteva mancare dall'elenco delle classiche leggende ducktalesiane una storia sul famigerato Triangolo mangia-navi? Il pretesto per mettere i paperi in viaggio verso quei lidi è piuttosto semplice ma non forzato, con Paperone preoccupato sulle misteriose sparizioni delle sue navi mercantili.
    Come nella maggioranza delle storie paperoniane di Rodolfo Cimino, appena imbattuti sul postaccio, troviamo una strana popolazione comandata da un suinesco figuro, il Capitano Bounty.
    Angosciante è la bestia marina che fin da subito mostra una spiccata antipatia per il vecchio Scrooge, tanto da cercare di farlo fuori per più di una volta (singolare è il modo usato per placare il mostro).
    L'episodio ha la particolarità di mostrare, caso più unico che raro, un personaggio marginale - il comandante della nave di Paperone - che poi sarebbe riapparso in un altro episodio della serie ("L'Indistruttibile Hindentanic"), e Paperone finirà per riconoscerlo, come a voler dare una continuity leggera, che in DuckTales non è cosa frequente.
    Non siamo a livelli eccelsi, ma la storia si fa guardare e ha più di uno spunto interessante, anche se forse manca un po' di comicità vera e propria risultando a tratti davvero serioso.
    A margine, si nota la "dote" di Paperone nel far ridere alle battute e una scena finale ricca d'azione, che non guasta mai.

    Episodio 32 (27 Ottobre 1987)
    MICRO-PAPERI DI UN'ALTRA DIMENSIONE (Micro Ducks from Outer Space)

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    Boh.
    Non si sa bene se pensare che l'aver preso ispirazione dai fumetti di Zio Barks sia stata cosa buona o se invece è stata una mossa insensata, come l'aver scopiazzato senza motivo. In molti si dividono tra questi due schieramenti.
    Dal canto mio ho sempre pensato che i personaggi Disney fossero molto versatili, senza una continuity precisa (ma sia chiaro, non vuol dire che non debbano essere rispettate le storie del passato), e nel caso di DuckTales trovo che non sia stata una cattiva idea prendere spunto da alcune trame barksiane per trarne degli episodi. Un po' come il Pinocchio disneyano tratto dall'autentico di Collodi, due versioni differenti ma ognuna con un loro senso. Non penso nemmeno che si debbano fare paragoni con i fumetti e la serie TV, perché in primis DuckTales non si pone come rimpiazzo del fumetto, ma vuole creare un suo mondo con una sua storia ben precisa. E' semplicemente una delle tantissime facce della Disney, un modo tutto particolare di vedere un determinato universo. Non sarebbe possibile farlo con altri prodotti d'intrattenimento, con la Disney invece diventa tutto più malleabile, più universale. E penso sia bello.
    In questo caso, volendo fare - a forza - un paragone con la versione barksiana ("Zio Paperone e il bilione in fumo") e questo episodio, direi che ne potrebbe uscire tranquillamente vincitrice la versione animata. Soprattutto perché sono praticamente due storie diverse, nonostante alcune idee di base fisse. Ma in questo episodio succedono molte più cose rispetto alla storia a vignette, c'è più azione, più ritmo, i personaggi diventano tutti microscopici e quindi diventa da un lato più interessante. Ma ciò nonostante è meglio tenere ben separato l'universo cartaceo con quello televisivo, per quanto DuckTales prenda molta ispirazione dal fumetto e abbia svariati elementi in comune con esso.
    Nota di merito per Ron Jones, che introduce uno straordinario e coinvolgente tema rockeggiante quando i minuscoli paperi prendono un "passaggio" abusivo da uno skateboard. E buono anche il finale, simpatico e ad effetto, con un Paperone più ottimo che mai.
  • Episodio 33 (28 Ottobre 1987)
    RITORNO AL KLONDIKE (Back to the Klondike)

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    L'episodio delle polemiche e dei pareri contrastanti.

    I puristi dei fumetti infatti molto spesso si limitano a questa puntata per criticare gli snaturamenti che DuckTales apportò alle storie e le psicologie delle avventure su carta di Zio Paperone e nipoti, nate dalla fervida fantasia di Carl Barks.
    E bisogna ammettere che rispetto agli altri adattamenti questo è forse quello più rivisitato e riscritto, non solo dal punto di vista della trama ma soprattutto per il carattere e la personalità di alcuni personaggi importanti come Doretta Doremì (qui tradotta letteralmente dall'inglese Glittering Goldie in La Scintillante Goldie, in concomitanza con le traduzioni letterali che l'allora novello mensile Zio Paperone aveva cominciato ad attuare) e lo stesso Paperone, che risulta molto più addolcito e buono di quanto non lo si sia mai visto nei fumetti.
    Questo episodio è difatti l'adattamento di una delle più celebri e citate storie di Barks, “Zio Paperone e la Stella del Polo”, capolavoro di narrativa che gettò le basi al famoso cartoonist americano Don Rosa per scrivere la sua drammatica saga d'amore tra Paperone e Doretta.
    Sono molte le differenze psicologiche dei personaggi attraverso i due media: se nella carta Zio Paperone (recatosi da Doretta per riscuotere un pagamento arretrato e maturato con gli interessi) mostra molta più fatica nell'esternare i propri sentimenti ed arriva addirittura ad aiutare Goldie di nascosto pur di non mostrare il suo lato umano, nel cartone i due fanno tranquillamente coppia dopo essersi riconciliati in seguito a uno spiacevole episodio di gioventù che aveva diviso le loro strade.
    Tutto l'episodio segue precisi stili tipici delle avventure televisive pensate per i bambini, con tanta azione e poco spazio per le psicologie e e dialoghi. Tuttavia, preso come storia a parte ed evitando il paragone con il fumetto, la storia regge appieno e non presenta minima pecca, risultando credibile e del tutto inseribile nell'universo “a parte” di DuckTales. Viene introdotto l'antagonista della vicenda, tale Dangerous Dan, che si scoprirà mirare anche al cuore della bella Goldie (ritratta molto più affascinante e grintosa di quanto non lo sia nella sua versione da anziana nella storia barksiana).
    Il finale può risultare eccellente od eccessivamente dolce e smielato - soprattutto pensando al freddo Zione dei fumetti – a seconda delle proprie interpretazioni, ma tutto sommato bisogna affermare che sa a suo modo colpire per via della grande rarità di scene d'amore per quanto riguarda i personaggi classici Disney dei fumetti. Il risultato finale è ad ogni modo più che buono, con un bel mix tra azione e avventura, soprattutto pensando alla scarsa qualità di molte serie animate del periodo.

    Da segnalare che in questo episodio Paperone confessa di aver fatto fortuna al Torrente dell'Agonia Rossa rimpiangendo di aver lasciato l'Agonia Bianca. Come i più accaniti fan Disney sapranno, l'Agonia Bianca è invece il luogo dove Paperone fece fortuna nel fumetto, mentre l'Agonia Rossa non è mai stata menzionata.

    Episodio 34 (29 Ottobre 1987)
    SFIDA ALL'ULTIMO DERBY (Horse Scents)

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    Questo è invece molto piatto e oserei dire banale, con una sceneggiatura da corto animato impostata per riempire 20 minuti.
    Non c'è avventura, né mistero, né caccia al tesoro, ma l'intero episodio è incentrato su un derby di cavalli dove vi prendono gara Paperone e Cuordipietra, che ambiscono alla vincita finale. E i due personaggi si vedono anche molto poco, preferendo puntare i riflettori su Gaia e i nipotini che cercano di aiutare la cavalla Milady a vincere il derby per aiutare il suo povero padrone indebitato.
    Se questo episodio fosse nato come un fumetto sarebbe stato sicuramente più godibile (anche per via di alcune espressioni abbastanza forti), e la sua impostazione ricorda quelle trame spensierate e grintose delle vecchie strisce per i quotidiani, ma risulta molto debole per il contesto di DuckTales, soprattutto se si pensa ad alcuni episodi assolutamente eccezionali dove una storiella come questa non regge bene il paragone.
    Sarebbe stato sicuramente più interessante assistere ad una gara equina tra Paperone e Famedoro a bordo dei loro puledri, ma tuttavia i due rivali avrebbero avuto modo di rifarsi appena un paio di episodi più avanti dando luogo alla più avvincente ed emozionante gara monetaria mai vista.

    Degno di segnalazione un brevissimo cameo di Nonna Papera come spettatrice alla corsa dei cavalli.

    Nota a margine per una infelice scelta di doppiaggio italiana, che traduce il gioco di parole col nipotino Louie (Qua) e la città di Louisville chiamando quest'ultima Quaville, per permettere di mantenere una battuta di un nipotino che faceva notare la somiglianza dei nomi, quando sarebbe bastato cambiarla con una frase comica qualsiasi.

    Episodio 35 (30 Ottobre 1987)
    IL CUCCIOLO DI PAPERONE (Scrooge's Pet)

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    Ecco invece un adattamento bellissimo che non mostra pecche nonostante gli ovvi cambiamenti necessari con la storia a fumetti.
    Questa puntata si ispira infatti all'ottima “Zio Paperone e il ratto del ratto”, e non si capisce come mai questa volta il nome di Carl Barks non sia stato incluso nei titoli di coda. Dimenticanza?
    E' un adattamento, come già detto, molto gradevole e ben fatto che in più punti rispetta fedelmente la storia. Si respira il profumo nordico che seppe dare la storia barksiana, e si perdonano anche alcune traduzioni facilitate come “criceto” al posto di “lemming”.
    E' anche un episodio comicissimo, questo, con alcune trovate molto spiritose e godibili per tutti ed altre invece più infantili.
    Si fa apprezzare la buffa scena del “rapimento” di Paperone da parte dei roditori ed è estremamente coinvolgente la caccia al piccolo criceto-lemming una volta che Paperone lo avvista a bordo della nave approdata in Norvegia.
    Questa puntata rispetta fedelmente le premesse della serie, facendo muovere i paperi in qualsiasi parte del mondo aggiungendo al tutto tanta azione e dinamicità, e difatti questa formula collaudata fa sì che questo episodio di DuckTales risulti uno dei più gradevoli da vedere.
    Da notare la statuetta di Goldie che Paperone usa per appendere il medaglione, dove nella storia a fumetti possiamo notare una riproduzione dello stesso Zione.

    Curiosità: alla fine dell'episodio Paperone riceve in regalo un pesciolino rosso che lui dimostra di apprezzare molto, ma nella versione italiana non viene purtroppo colto il doppiosenso di “goldfish” (pesce rosso), che tradotto letteralmente sta per “pesce dorato”.


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    E il primo ciclo terminò.

    To be continued...
  • DUELLO ALL'ULTIMO DOLLARO (Catch As Cash Can)

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    Episodio 36 (2 Novembre 1987)
    I BASSOTTI ALL'ATTACCO (A Drain on the Economy)

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    L'eccezionalità di DuckTales continua con questo nuovo ciclo di episodi strettamente collegati tra loro, che formano un'unica, lunga e bellissima storia perfettamente incline alla caratterizzazione del miglior Paperone.

    Il ciclo si intitola “Duello all'Ultimo Dollaro” e consiste in una gara monetaria tra Zio Paperone e il suo acerrimo rivale Cuordipietra Famedoro, intenti a condividersi un ambito premio: il papero più ricco del mondo vincerà dei frutti dotati di luce propria, che entrambi i concorrenti vorrebbero sfruttare come fonte gratuita di elettricità.

    E qui si introduce una caratterizzazione di Famedoro molto collegabile alla figura del personaggio di Rockerduck, sconosciuto in America quanto di fondamentale importanza nelle storie a fumetti made in Italy. E se per i lettori italiani, infatti, non era difficile imbattersi in un'avventura paperoniana dove il miliardario Rockerduck faceva comunella con la famigerata Banda Bassotti, a prendere degnamente il suo posto in “I Bassotti all'Attacco” è proprio Cuordipietra, che più volte nel corso della serie si alleerà con i ladroni, fino a formare una squadra quasi inossidabile.
    L'episodio è ovviamente molto particolare, essendo una sorta di preparazione a tutto quello verrà dopo, e oltre a fornire delle meravigliose sequenze di pura action (vedasi le fognature, o i disastrosi siparietti del cannone Bertha) va ricordato per averci fornito il più grande numero di Bassotti presenti (la maggior parte dei quali tutti identici tra loro, per accontentare anche i fan più puristi che vogliono vedere i Bassotti solo come nella versione fumettata), in una sequenza memorabile dove si patisce letteralmente per lo Zione.
    L'episodio poi degenera nel disastro assoluto, facendo in modo che Zio Paperone perda tutto il suo denaro.
    Un ottimo inizio per un capolavoro di “saga” che vedrà addirittura l'utilizzo del tanto desiderato Paperino.

    Episodio 37 (3 Novembre 1987)
    LA BALENA PIRATA (A Whale of a Bad Time)

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    Ed eccolo qui, uno degli episodi più piacevoli e concettualmente fantastici che la serie potesse offrire: d'altronde, mica è cosa da poco avere in 20 minuti Zio Paperone e Paperino divorati da un mostro marino meccanico, con tanto di sipario sulla Marina Militare e combattimenti avvincenti.
    Eh sì, gli autori di DuckTales hanno ben pensato di lasciare a Paperino l'onore di essere sempre il protagonista di storie con i controfiocchi (nella videocassetta italiana, la presenza del personaggio veniva pubblicizzata in vari modo, a partire dalla copertina), e qui l'interazione con Zio Paperone è ai suoi massimi livelli, essendo loro i veri protagonisti di tutto l'episodio. E tutto questo è bello da vedere perché la mancanza di Paperino fornisce motivi di critiche anche ai più incalliti sostenitori della serie.
    Ma oltre a questo c'è di più: oltre ad una trama scritta benissimo, l'episodio ha il grande merito di avere la scena molto probabilmente più famosa ed acclamata dai fan: il celeberrimo momento della pazzia di Paperone, non appena egli scopre che il suo denaro è stato “divorato” da un mostro marino. Si tratta di una delle sequenze più divertenti e disturbanti allo stesso tempo che si siano mai viste, nonché un colpo di genio assolutamente spontaneo e imprevedibile. Vedere Zio Paperone che nella sua tranquillità di uomo d'affari si scatena e si dimena in quel modo sul tavolo fino a farsi sottomettere dai nipotini è una cosa meravigliosa, oltre che esilarante.
    Questo, Paperino, le bombe, il sottomarino, lo scienziato pazzo e tanto altro ancora fanno sì che la puntata sia in lista tra le migliori in assoluto dell'intera serie. Oltre che fornirci sicuramente la migliore interazione tra Paperino e Zio Paperone (meravigliosa e bellissima la scena “dell'usare la testa”) avuta in assoluto fino ad ora nell'animazione.

    Episodio 38 (4 Novembre 1987)
    PAPERI MARINI (Aqua Ducks)

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    Atlantide.
    Sembra che questa saga sia stata pensata da dei geni di fantasia pura, se arrivano a questo dopo due episodi così belli e così vari.
    Ed ecco che la storia di Paperone e il recupero del suo denaro continua, mostrandoci la spedizione del ricco papero negli abissi marini intento a recuperare il suo patrimonio perduto nell'episodio precedente. Stavolta il cast si avvale di Archimede Pitagorico (che fornisce uno dei suoi soliti fantastici mezzi di trasporto), Jet McQuack e pure il tanto amato-odiato Tonty. Squadra non particolarmente azzeccata (secondo il pensiero dello stesso Paperone) ma esilarante nei loro siparietti di interazione con i delfini, i mostri marini, gli atlantidesi e via dicendo.
    I paperi, appunto, si imbattono in una civiltà sottomarina che sembra essere presa pari pari da Carl Barks e la sua celebre é “Zio Paperone pesca lo Skirillione”, ma decisamente più cattiva.
    Infatti, gli abitanti del mare non perdono occasione per sbattere i nostri ai lavori forzati, nonché rinchiudere Zio Paperone (dopo averlo privato dello scafandro respiratorio) in una camera mortale con acqua in crescente salita, con l'intento di un annegamento.
    Difatti l'episodio si ricorda per una delle sequenze più angoscianti che il vecchio Uncle Scrooge abbia mai vissuto, sia su carta che su schermo, lasciando allo spettatore l'ansia di assistere alla continua elevazione della marea.

    Piccola curiosità sul doppiaggio italiano, dove Carlo Reali (Jet) commette un errore di pronuncia immediatamente corretto, facendo affermare a McQuack: “siamo in bàlia... in balìa della corrente”.

    Episodio 39 (5 Novembre 1987)
    CHI E' IL PAPERO PIU' RICCO? (Working for Scales)

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    "Duello all'Ultimo Dollaro" è qui al suo termine, con un lieto fine decisamente appagante e soddisfacente. La specialità di DuckTales è, infatti, quella di mostrare il lato tragico delle disavventure di Paperone facendole risultare comunque sempre coinvolgenti, suscitando allo spettatore il desiderio che tutto si risolva per il meglio.
    In questo atto finale, a rovinare i piani di Paperone sono di nuovo i Bassotti, sempre ai comandi di un Cuordipietra spietato.
    Teatro della singolar tenzone è stavolta un'isola volante, la stessa Atlantide dell'episodio precedente (prelevata grazie a un'invenzione di Archimede costituita da una miriade di palloncini), diretta verso il luogo della sfida tra lo Zione e il suo rivale.
    Anche qui non mancano ottime sequenze d'azione, nonché una bella caccia al tesoro, ma viene affrontato anche l'approfondimento psicologico dei personaggi: qui Zio Paperone finisce pure per infuriarsi con i nipotini, che rimangono mortificati per poi assistere alla sua apparente scomparsa insieme ad Archimede. I nipotini, dopo aver pianto, decidono di proseguire la gara nonostante la situazione critica in memoria dello zio. E tutto questo, nel suo piccolo, è davvero un tocco di poesia decisamente ben pensato.

    Le fogne di Paperopoli, sottomarini robot, civiltà perdute, isole volanti, combattimenti aerei, un prode Paperino, mostri marini, tanta azione e dinamicità sono solo alcuni dei tanti motivi che rendono "Duello All'Ultimo Dollaro" non solo uno dei più bei cicli della serie, ma anche una tra le più belle storie di paperi mai raccontate in tanti anni di fumetto e animazione Disney.

    Capolavoro.



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    Se volete seguire questa saga al meglio, consiglio caldamente di digitare i titoli inglesi su YouTube, per via della pessima qualità video (e audio) della versione italiana, nonché del doppiaggio originale ovviamente migliore.
  • Episodio 40 (6 Novembre 1987)
    AVVENTURE SUI MARI (Merit-Time Adventure)

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    Un terrificante mostro marino assale una nave mercantile di Paperone inghiottendo il primo ufficiale. Con questa premessa si apre forse il miglior giallo di tutta la serie, che vede i nostri eroi indagare sulle misteriose apparizioni che da tempo spaventano i marinai. Questo episodio presenta anche il ritorno di Gambadilegno, nei panni di uno scorbutico recuperatore di carichi che sembra preso direttamente dai vecchi fumetti americani ad opera di Paul Murry.
    Si fa notare una piacevole ed insolita atmosfera marinaresca, segno di come DuckTales, nonostante le premesse di base (avventure alla ricerca di tesori) non abbia una vera e propria formula, fornendo altresì qualsiasi tipo di storia interessante aventi come interpreti i nostri paperi. E per un personaggio come Paperone non è di certo un problema avere carenze di idee avventurose, e proprio in questo episodio è reso protagonista a sé stante, trovatosi a doversela cavare da solo dopo essere stato apparentemente divorato dal mostro. Parallelamente abbiamo le Giovani Marmotte e Jet McQuack alle prese con il corso di navigazione per le medaglie al merito, in cui scopriremo l'incapacità di Jet nel nuotare e quella di Gaia nell'improvvisarsi eroina. Un episodio serio, avventuroso e pieno d'azione, con un Paperone più grintoso che mai e un finale delizioso. Proprio ben fatto.

    Da segnalare la presenza di un personaggio di nome Capitano Sgrinfia molto somigliante a Moby Duck.

    Episodio 41 (16 Novembre 1987)
    IL VELLO D'ORO (The Golden Fleecing)

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    A partire dalla metà degli anni 90 le serie televisive disneyane avrebbero ripreso il personaggio di Pico De Paperis utilizzandolo nell'ambito di prodotti come Raw Toonage, Bonkers o Quack Pack, per poi giungere verso le soglie del nuovo millennio con Mickey Mouse Works, House of Mouse e La Casa di Topolino. In questa nuova ripresa, Pico viene però ritratto come un bizzarro inventore, uno scienziato buffo alle prese con macchinari strampalati, sostituendo definitivamente l'Archimede Pitagorico di barksiana memoria. Questo perché i nuovi prodotti con gli “standard characthers” preferiscono concentrarsi sui classici personaggi dell'animazione concepiti in un universo comune, senza distinzioni fra Paperopoli e Topolinia e soprattutto senza il minimo accenno alla produzione fumettistica disneyana. Ma DuckTales aveva ovviamente intenti ed ambizioni diverse, ispirandosi chiaramente all'opera del sommo Carl Barks, così non risulta per niente strano che il ruolo dell'inventore bizzarro appartenga ad Archimede Pitagorico, personaggio inventato per i fumetti molto prima di Pico De Paperis, frutto dell'animazione Disney anni 60.
    Non c'è da stupirsi quindi che Pico sia un personaggio del tutto assente in DuckTales, salvo in questo episodio dove viene usato in maniera davvero ottima, appropriandosi del suo ruolo di professore esperto e di psicologo. Ruolo che si sposa perfettamente sia con il Pico De Paperis dei vecchi special disneyani che con quello dei fumetti (dove Pico è conosciuto, specie per la produzione italiana, per la sua immensa cultura e le sue mille lauree specializzate nei più svariati argomenti).
    Chiuso il capitolo De Paperis, l'episodio vede i nostri alle prese con una classica caccia al tesoro: il vello d'oro. L'episodio è un adattamento per alcuni versi abbastanza fedele alla storia di Barks omonima, soprattutto per la riproduzione delle arpie.
    L'animazione comincia anche a distaccarsi dallo stile iniziale della serie, conferendo ai paperi espressioni più variegate e dinamiche (specie nei becchi).
    Particolarmente degno di nota lo splendido tema musicale nella sequenza del labirinto che, sebbene sia stato utilizzato più volte nel corso della serie, qui risulta particolarmente azzeccato.

    Episodio 42 (17 Novembre 1987)
    ZIO PAPERONE E IL PETROLIO SCOMPARSO (Ducks of the West)

    Immagine

    Bello!
    Il tema western si avverte tutto in questo piccolo gioiellino, conferendo all'episodio un'impronta piacevolmente “old style”. Protagonisti della vicenda, Zio Paperone e i nipotini sono alle prese con due storie parallele nel Texas. Il primo cerca di scoprire come mai i suoi pozzi di petrolio sembrino essere misteriosamente prosciugati, mentre il terzetto di paperotti è alle prese con un inquietante bandito mascherato che parrebbe nomarsi “Jessie Jones”, unico superstite di una città fantasma lì nei paraggi. Proprio i nipotini sono qui trattati veramente al meglio, raffigurati come bambini fantasiosi e con una passione per l'avventura.
    E' un episodio a suon di cavalcate, sfide da pistoleri e tanti, tantissimi spari. E' impressionante l'uso delle armi che viene fatto in questa puntata, con Paperone e nipoti molto spesso oggetti del mirino del bandito. E considerata la censura disneyana (in America sono attentissimi e rigidissimi sulle armi), è quasi un miracolo che tutto ciò sia stato permesso.
    Divertenti i siparietti di Zio Paperone che tenta di spacciarsi maldestramente per un texano, anche se è un peccato che confessi di non essere mai stato un cowboy: indipendentemente dal futuro Don Rosa che farà del Paperone cowboy un vero e proprio personaggio, è una visione che con lo Zione cozza abbastanza. Ma questa è una incongruenza facilmente sorpassabile rispetto a tutto ciò che questa bella puntata ha da offrirci (sentire Qui, Quo e Qua cantare a cavallo “Oh my darling Clementine” è simpaticissimo).
  • Ho una domanda sull'episodio La Balena Pirata : ma Cuordipietra, in quanto complice e mandante dello scienziato pazzo, non dovrebbe essere stato incriminato ?
  • Cuordipietra, i Bassotti ed Amelia (e buona parte dei cattivi disneyani) hanno tanti di quei reati alle spalle che dovrebbero marcire perennemente in galera, ma per licenze narrative spesso ci si limita soltanto a punirli normalmente, o a scacciarli in malo modo.
  • Vito ha scritto:Cuordipietra, i Bassotti ed Amelia (e buona parte dei cattivi disneyani) hanno tanti di quei reati alle spalle che dovrebbero marcire perennemente in galera, ma per licenze narrative spesso ci si limita soltanto a punirli normalmente, o a scacciarli in malo modo.
    Vorrei far notare come Famedoro nella puntata "Mia Madre la Vegente" passi dall'essere un miliardario scorretto a un vero è propio criminale (in effetti nella Disney la differenza frà ricco e malvagio è spesso labile) (p.s ma il bassotto Bebop in quante puntate appare).
  • Parentesi fumettosa mode ON:

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    Sì Grrodon, DuckTales è bello. :adore:

    /Parentesi fumettosa mode OFF.
  • Paperone inseguito dall'aeroplano potrebbe anche essere una citazione da Intrigo internazionale.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • Bella la citazione (o le citazioni, come suggerisce giustamente Deboroh), ma quelle delle cover di Darkwing Duck lo sono di più :P E comunque... perchè le cover di DT continuano a essere disegnate in modo brutto? -_-
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • No dai, quello sguardo di Paperone è Iddio.
  • Vito ha scritto:No dai, quello sguardo di Paperone è Iddio.
    Lol, ma cosa? Negli ultimi giorni vedi Dio dove io proprio non lo vedo :LP
    Cioè, quel Paperona ha un collettone della palandrana che pare un colletto da camicia troppo larga, becco e basette squadratissimi e tagliati con l'accetta, e nemmeno il cilindro mi convince :P Quello che salvo sono gli occhi per la loro espressività (che forse conferisce allo sguardo quell'aria che ti piace) ma quegli occhi così li trovo anche in altri disegni in cui anche il resto del viso è decente :P
    Comunque certo, rispetto a Gaia col fiocchettone gigantesco, i nipotini dai colli giraffeschi e il Paperone che corre in modo imbarazzante e con quell gambette cortissime e le zampe troppo grandi, il busto di Paperone è la cosa migliore della cover.
    Dopo Jet che è l'unico che mi pare disegnato bene.
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  • Rotfl che esagerazioni...
  • Vito ha scritto: Sì Grrodon, DuckTales è bello.
    Più che altro è bello George Lucas.

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  • George Lucas è cattivo. E Duck Tales è Disney. :ops:
    Grrodon ha scritto:Immagine
    ROTFL! Ma quest'immagine di Bill Gates? E perché ha sostituito quella con Jango e George? :rotfl:
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