[Bad Robot] Fringe (Fox)

L'America non vive di soli hamburger ma anche di una grassissima infornata annuale di serie tv di tutti i generi, dal tentacolare procedural a piccole grandi epiche.
  • In teoria sono d'accordo.
    Ma va detto che una delle "morali" del telefilm è che gli Osservatori, pur con tutta la loro intelligenza, sono solo delle stupide lucertole.
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    Ottimo lavoro.
  • La cosa della carta e penna non ha senso, perché cmq Walter non voleva rischiare e voleva pensarci lui.
    La cosa degli Osservatori che così facendo guadagnano tempo e basta è drammaticamente vera, bucone logico.
    Ma il primo popolo è già stato risolto, erano Walter, Peter e Astrid che inviarono i pezzi della macchina nella preistoria tramite un tunnel spaziotemporale a partire dal famoso "giorno in cui siamo morti" in quel futuro grigio poi cancellato.
  • Comunque che i dodici inviati abbiano i nomi delle stagioni a me puzza.
    E puzza di primo popolo.
    Per me c'è stata una retcon in corso d'opera (forse durante la terza stagione).
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    Ottimo lavoro.
  • E Michael sarebbe stato il tredicesimo mese? Mh. Ci credo abbastanza alla cosa degli scienziati del futuro invasori, anche perché la cosa veniva già detta in seconda stagione, nella scena con il militare paranoico. Inoltre avevano sempre detto che gli Osservatori erano una cosa separata dalla mitologia dimensionale. Però che il primo popolo fossero i fringers sa di retcon anche a me. Di certo su Sam Weiss avevano altri piani.
  • No, no, Michael è un'anomalia, è sicuro.
    Io intendevo che coi loro nomi i 12 Osservatori "missionari" potevano aver ispirato i nomi delle stagioni. In fondo da quale epoca hanno iniziato a perlustrare il mondo? All'inizio della prima stagione si vedeva un Osservatore in ogni foto storica, ma è probabile che fossero presenti anche quando le foto non si potevano fare.
    Idealmente a me viene naturale pensare a loro come al Primo Popolo (non nei termini con cui se ne parla nel telefilm, per via della retcon), non a Walter e soci.
    E Sam Weiss a quel punto poteva essere un Osservatore regredito, come Donald.
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    Ottimo lavoro.
  • Ho finito Fringe.

    Dunque, perché non ho commentato in diretta la quinta, come sempre fatto con almeno due stagioni a questa parte? Diciamo che l'aver iniziato nel frattempo diverse nuove serie, in aggiunta al disinteresse generale formatomisi al termine della quarta (stagione debolissima, secondo me, proprio una roba noiosa da guardare), non mi avevano ben disposto a desiderare ardentemente questo ultimo capitolo e quindi mi son ritrovato a rimandare costantemente, privo di un vero e proprio interesse per le sorti di questi personaggi. Ma io al buon Fringe ci sono affezionato, in molti punti l'ho amato assai e tizi come Walter Bishop non te li scordi tanto facilmente, dunque eccomi qui.

    Ho recuperato il quinto capitolo solo di recente e ho salutato piuttosto serenamente questa serie che tra alti e bassi mi ha saputo dare qualcosa (ah, che nostalgia per il Vito del 2011 tutto intento a gustarsi la prima stagione, con tutti quei casi interessanti misti al dipanarsi iniziale della mitologia a piccole gocce, che mi faceva morire dalla curiosità). E queste ultime 13 puntate le ho trovate veramente buone, molto elevate per la media generale della serie. I Nazistori, Windmark, l'assenza di casi scialbi e filler hanno donato tutt'altro sapore e, dunque, proprio quando ho avvertito che la serie iniziasse DAVVERO a decollare e a spaccare i culi... mi è finita. Come accettare la cosa? Fringe è un telefilm che ha avuto un ritmo molto discontinuo, non è tollerabile pensare a una seconda o quarta stagione piena di filleroni e lungaggini, e una quinta pompa compressissima che avrebbe meritato diverse puntate in più per sviluppare tutto al meglio (quanto avrei gradito un episodio incentrato *solo* sugli Osservatori, una specie di "Across the Sea" fringesco). Insomma, ho fatto appena in tempo a riprendere confidenza con quel mondo, a far pace coi personaggi e a ridare fiducia al grande progetto, e mi ritrovo a dover smontare baracca e burattini prima del tempo. Rimane un po' l'amaro in bocca, specie alla luce del [spoiler]triste finale con la separazione[/spoiler] che mi ha emozionato ma anche intristito, non ho avvertito quel senso liberatorio di pace che ai tempi mi procurò il Jack disteso e dunque ho avuto l'impressione di aver concluso questa serie un po' amareggiato. Ma forse è nello spirito, Fringe è sempre stato un po' malinconico, con quel suo gusto autunnale e riflessivo.

    Un'altra amarezza deriva dalla frustrazione nello scoprire come una serie, che fino alla terza stagione aveva gestito in modo impeccabile la componente sci-fi, con universi paralleli e quant'altro, abbia svaccato totalmente negli ultimi episodi con teorie improbabili e cazzabubbole incomprensibili se non facendo mille ragionamenti posticci e forzati che invalidano altre teorie sparse lungo la serie. Trovo infatti che a un certo punto in poi, con 600 riscritture all'attivo, personaggi sballottati di qua e di là, gente che ha memoria di altre timeline e così via, Fringe l'abbia fatta un po' fuori dal vaso perdendo un pizzico di credibilità che ai tempi delle prime stagioni manteneva saldo.

    Ma a parte ciò, trovo che la serie si sia sempre distinta per aver trattato con poesia e delicatezza temi importanti, come l'amore fra padre e figlio, la voglia di redenzione, l'accettazione dei sacrifici... E tutto ciò dona alla serie un significato assai profondo, cosa che il seppur esteticamente (e intrattenevolmente) superiore Alias non è riuscito ad avere.

    Cosa posso dire, a conti fatti? Mi mancheranno le gesta della divisione Fringe? Direi di sì. Peter e Olivia non hanno mai avuto il vero decollo che mi aspettavo, ma hanno saputo rendere il freddo mondo del proceduralismo un po' più gradevole e per questo li ringrazio. E poi grazie a Walter, che probabilmente è sul podio dei personaggi televisivi più belli che abbai mai visto e già solo questo basta a creare un posticino nel cuore tutto per Fringe.

    Ci si rivede in qualche altro universo.
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  • Vito ha scritto:Rimane un po' l'amaro in bocca, specie alla luce del [spoiler]triste finale con la separazione[/spoiler] che mi ha emozionato ma anche intristito, non ho avvertito quel senso liberatorio di pace che ai tempi mi procurò il Jack disteso e dunque ho avuto l'impressione di aver concluso questa serie un po' amareggiato. Ma forse è nello spirito, Fringe è sempre stato un po' malinconico, con quel suo gusto autunnale e riflessivo.
    Diciamo che ripensando alla luce del personaggio Walter, della sua storia, del suo percorso, un epilogo di questo tipo era forse una delle cose più calzanti.
    Vito ha scritto:E tutto ciò dona alla serie un significato assai profondo, cosa che il seppur esteticamente (e intrattenevolmente) superiore Alias non è riuscito ad avere.
    Al livello di intrattenevolezza posso concordare, ma a livello di estetica imho quella di Fringe è molto più bella (ma capisco sia questione di gusti).
  • Tyrrel ha scritto: Diciamo che ripensando alla luce del personaggio Walter, della sua storia, del suo percorso, un epilogo di questo tipo era forse una delle cose più calzanti.
    Sì però è anche vero che quello di cui aveva bisogno Walter era un perdono, che aveva ormai ottenuto da tutti e soprattutto da Peter. Il [spoiler]sacrificio finale[/spoiler] è bello perché coerente e simbolico col percorso fatto da Walter, ma anche un po' amaro perché a quel punto lo spettatore si aspetta di più [spoiler]un lieto fine tra padre e figlio, una pace che dopo anni di guerre e malumori sarebbe stata legittima[/spoiler]. Ma mi sta comunque bene, Walter ne esce ugualmente ben dipinto anche se il fastidietto allo stomaco è rimasto.
    Tyrrel ha scritto: Al livello di intrattenevolezza posso concordare, ma a livello di estetica imho quella di Fringe è molto più bella (ma capisco sia questione di gusti).
    Uhm... Io parlo proprio a livello registico, i montaggi lenti con le canzoni, il ritmo incalzate, le inquadrature cinematografiche, per non parlare di tutti quei tocchi tipo i filtri per ogni località estera o i travestimenti di Sydney che rendevano Alias un telefilm proprio bello da guardare, almeno nelle prime stagioni. Fringe dal suo canto ha avuto le sue belle finezze, le scritte tridimensionali coi nomi delle città, le sigle diverse (bellissime!), un'ottima cgi. Ma ha sempre dovuto fare i conti con una regia molto moscia e quasi sempre priva di guizzi, in aggiunta alla sua ambientazione prevalentemente urbana con freddi uffici e laboratori, cose che me l'hanno sempre fatto considerare un po' noiosetto a livello visivo. Diciamo che unendo insieme la figosità registica di un Alias con i contenuti e la poesia di Fringe, viene fuori un bel Lost. :P
  • Vito ha scritto:
    Tyrrel ha scritto: Diciamo che ripensando alla luce del personaggio Walter, della sua storia, del suo percorso, un epilogo di questo tipo era forse una delle cose più calzanti.
    Sì però è anche vero che quello di cui aveva bisogno Walter era un perdono, che aveva ormai ottenuto da tutti e soprattutto da Peter. Il [spoiler]sacrificio finale[/spoiler] è bello perché coerente e simbolico col percorso fatto da Walter, ma anche un po' amaro perché a quel punto lo spettatore si aspetta di più [spoiler]un lieto fine tra padre e figlio, una pace che dopo anni di guerre e malumori sarebbe stata legittima[/spoiler]. Ma mi sta comunque bene, Walter ne esce ugualmente ben dipinto anche se il fastidietto allo stomaco è rimasto.
    Questo è vero, anche se, volendo, il finale in qualche modo lascia qualche spiraglio (spiraglio che non credo verrà utilizzato in altre serie; magari qualche fumetto...). C'è anche da dire che da un punto di vista simbolico, ma anche della mitologia, il finale risulta circolare, visto che il tutto prende il via da [spoiler]Walter che attraversa un portale spazio dimensionale prendendo un bambino per mano[/spoiler] e si conclude alla stessa maniera.
    Vito ha scritto:
    Tyrrel ha scritto: Al livello di intrattenevolezza posso concordare, ma a livello di estetica imho quella di Fringe è molto più bella (ma capisco sia questione di gusti).
    Uhm... Io parlo proprio a livello registico, i montaggi lenti con le canzoni, il ritmo incalzate, le inquadrature cinematografiche, per non parlare di tutti quei tocchi tipo i filtri per ogni località estera o i travestimenti di Sydney che rendevano Alias un telefilm proprio bello da guardare, almeno nelle prime stagioni. Fringe dal suo canto ha avuto le sue belle finezze, le scritte tridimensionali coi nomi delle città, le sigle diverse (bellissime!), un'ottima cgi. Ma ha sempre dovuto fare i conti con una regia molto moscia e quasi sempre priva di guizzi, in aggiunta alla sua ambientazione prevalentemente urbana con freddi uffici e laboratori, cose che me l'hanno sempre fatto considerare un po' noiosetto a livello visivo. Diciamo che unendo insieme la figosità registica di un Alias con i contenuti e la poesia di Fringe, viene fuori un bel Lost. :P
    O beh, non posso non riconoscere a livello registico Alias avesse una cura davvero elevata, da prodotto cinematografico, e non vorrei sbagliarmi ma credo che fino ad allora nessuna serie potesse farsene vanto. Poi vabbè, c'erano le tamarrate a volte fine a sé stesse che ti piacciono oppure no, oppure meh, e alle volte a mio avviso eccedevano nell'uso dei filtri (mi vengono alla mente in particolare certi filtri utilizzati per le ambientazioni centro-americane, con dei gialli con un tono da paesaggio marziano), però diciamo che le canzoni, la regia e tutto il resto controbilanciavano bene il tutto.
    Di Fringe io invece ho sempre apprezzato le ambientazioni urbane e quelle atmosfere da tardo autunno, primo inverno, così freddi sì, ma che quasi sembravano riflettere il carattere un po' chiuso di Olivia, ma anche il dramma esistenziale di Walter.
    Poi sì, la sintesi di tutta questa figosità, musicalità, drammaticità è poesia, come risultato finisce per dare Lost. :P
  • Rotfl, comunque mi sono visto vecchi episodi random per un tuffone commemorativo e mi sono accorto che ogni volta che gli Osservatori parlavano di quanto fosse "importante il bambino" si riferivano senza ombra di dubbio a Peter, specie dopo il salvataggio al lago Raiden. Per quale motivo alla domanda di Walter ("Perché ci hai salvati?") Settembre dovrebbe rispondere "Perché il bambino è importante!" riferendosi a... Michael? E lol anche quando i due Osservatori escono dalla proiezione di Ritorno al Futuro con Eric Stoltz instaurano un discorso tutto basato sull'errore di Settembre al laboratorio riferendosi all'importanza del bambino... che non può essere Michael.

    Di solito questo tipo di rivelazioni che ti fanno capire di aver sempre interpretato male si fanno rileggere a posteriori, torni indietro e dici: "Caspita! È vero, funzia!", ma qui mi sa che hanno fatto una retconnona che invalida tutto e rende il grande Fringe assai poco rivedibile col senno di poi. Che tristezza.
  • Ai tempi della sua prima trasmissione in chiaro, spinto anche dagli apprezzamenti espressi su questo forum, avevo iniziato a seguire questa serie, ma all'epoca non mi aveva catturato, quindi smisi presto di seguirla.
    Essendo stata replicata "a maratone" negli ultimi mesi su Warner TV, ho deciso di darle un'altra possibilità, e stavolta qualcosa è scattato. Per comodità, ho seguito le puntate successive su Amazon Prime Video e ho terminato la visione proprio ieri, proprio pochi giorni prima che la serie venga rimossa dalla piattaforma.

    Mi riconosco in molte delle opinioni che sono state espresse nelle 18 pagine di questo dibattito, a mano a mano che la serie veniva trasmessa. Ritengo che le stagioni migliori siano state la seconda e la terza, però non mi quadra il modo in cui è stata conclusa. Mi sarebbe sembrato meno problematico che l'esistenza di Peter Bishop dopo il suo salvataggio da parte di Walter, anziché essere cancellata, fosse soltanto rimossa dai ricordi dei presenti. E all'inizio della quarta stagione l'avrei visto bene in un manicomio da cui avrebbe tentato di fuggire.

    Il mio giudizio complessivo sulla serie è comunque più che positivo. Mi ritrovo alquanto in quello espresso da Max Brody dopo la visione dell'ultimo episodio:
    max brody ha scritto: martedì 14 maggio 2013, 18:24 "Passa, passa"
    "Toh, prendi quest'addizione!"

    Eccomi a tirare le somme.
    [...]
    Ci sono tuttavia alcuni punti che sono rimasti in sospeso, oltre a contraddizioni macroscopiche. Non mi è piaciuto il modo in cui William Bell è stato fatto tornare alla fine della quarta stagione, cosa che mi è sembrata per lo più una trovata per dare il contentino al pubblico più nerd o nostalgico, ma che bene o male (in realtà più male che bene) ha trovato posto nell'economia della serie.

    Ciò che invece mi pare in palese contraddizione è proprio il discorso di Walter sul fatto che lui sarebbe sparito dall'universo nel 2015 in seguito alla mancata nascita degli Osservatori.
    Infatti, se come scrive ancora Max Brody
    Walter, la linea temporale gialla diventa... boh, verde? Diciamo verde, per via del prato e del fatto che dei colori ricorrenti è l'unico mancante all'appello. Nella linea temporale verde la Storia è andata e andrà in un altro modo ancora. Il dubbio è se Walter sia come Peter e possa intrufolarsi in qualche modo in questa linea verde. Secondo me
    no, perché Peter fu cancellato a tavolino, mentre Walter si è autoimmolato con un paradosso (Walter va nel futuro a causa degli Osservatori-->gli Osservatori non nascono-->Walter non va nel futuro ma non è più nel presente-->universo in tilt-->Walter rimosso/cancellato-->universo ok).
    condivido sì il fatto che il Walter del 2026 non potrebbe tornare indietro nel 2015 per non creare un paradosso, ma nel 2015 dovrebbe esserci ancora il Walter di quell'anno, che non è stato "ambrato", e che continuerebbe a vivere negli anni successivi con figlio "alternativo", nuora e nipotina.
    Ci sono almeno altre due contraddizioni non risolte:
    - Il "macchinario dell'apocalisse": le parti vengono ritrovate nella terza stagione e Walter capisce di averle costruite lui, ma non si mostra quando l'abbia fatto.
    - Se gli Osservatori non sono mai esistiti, allora non dovrebbe esistere neanche un Peter adulto, dato che in nessuna linea temporale è stato salvato.
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