[Fox] Glee (Fox)

L'America non vive di soli hamburger ma anche di una grassissima infornata annuale di serie tv di tutti i generi, dal tentacolare procedural a piccole grandi epiche.
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    Dal primo episodio viene confermato l'annunciato contesto del telefilm ovvero la high school americana, classica ambientazione da teen drama rappresentata qui in ogni suo stereotipo, a partire dai personaggi; mi aspettavo già una sorta di esagerazione parodiante dei ruoli, ma l'effetto umoristico migliore viene reso dalle piccole nevrosi che ogni personaggio ha.
    C'è Rachel, tanto carina e brava a cantare quanto esaltata per il gruppo musical, in alcune scene con atteggiamenti davvero eccessivi.
    Finn, quaterback della squadra di football e bulletto che tratta male gli sfigati, vede la luce e cambia drasticamente (fin troppo, ma credo sia questo il gioco) il suo atteggiamento perché ha scoperto che è fatto per cantare.
    Quinn, la fidanzata di Will, è a capo delle cheerleader e presidentessa del club della castità
    La consulente scolastica Emma è una deliziosa ossessiva compulsiva con la mania dell'igiene, segretamente innamorata di Will.
    Terri, la moglie di Will, è una donne per certi versi oppressiva pronta a criticare in modo subdolo la sua voglia di inseguire i sogni, con diversi atteggiamenti bizzari.
    C'è poi l'accoppiata Sue Sylvester e Ken Tanaka, rispettivamente l'arcigna coach delle cheerleader e il rude allenatore di football; la prima sembra uscita dal Diavolo veste Prada, il secondo è lo stereotipo dell'allenatore incazzoso.
    Inoltre tutti i membri dei New Direction sembrano celare qualcosa di aprticolare, ma per ora sono rimasti nelle retrovie ed è un po' prematuro giudicarli...
    In tutto ciò finora Will sembra l'unico normale, un illuso pieno di passione, ma comunque meno grottesco di tutti gli altri personaggi che gli ronzano attorno. Forse si può anche tollerare, essendo il personaggio principale, un po' di normalità forse fa bene.

    Questo episodio pilota si contraddistingue (rispetto ai successivi) per un numero elevato di brani, anche se molti si sentono solo per qualche secondo come provino dei vari membri del Glee Club. Ognuno ha un brano che ci fa intuire il carattere del personaggio e i suoi sentimenti, pur senza approfondire granché; la "On my Own" di Rachel e "Can't Fight this feeling" cantata da Finn sotto la doccia invece hanno un po' più spazio e ci fanno scoprire un po' di più sulla coppia protagonista, oltre a soffermarsi sulle loro qualità canore. Più avanti anche Will avrà una sua esibizione a solo, con "Leaving on a Jet Plane" cantata quando pensa di abbandonare tutto.
    La prima vera e propria performance è la Sit Down, You're Rockin' the Boat da Bulli e Pupe, canzone con abbinata coreografia goffa che serve solo a far capire quanto sia scalcagnato il Glee Club e quanto sia basso il livello artistico del gruppo; inoltre il riferimento al "mettersi a sedere" evidenzia la presenza di un membro su sedia a rotelle, fatto che sembra assolutamente fuori luogo in un club di musical.
    Si procede con You're the One That i Want da Grease: ottima scelta musicale, dato che il testo esprime le sensazioni di Rachel nei confronti di Will per la crescita del Glee Club, così come cadono a fagiolo anche le battute di Finn, più titubante di fronte all'irruenza di Rachel.
    Rehab di Amy Winehouse rivisitata in stile Broadway (scelta assolutamente stravagante, ma altrettanto azzeccata) è eseguita dai Vocal Adrenaline, il gruppo Glee rivale che i New Direction dovranno affrontare ai campionati nazionali: sicuramente è il numero più d'impatto visivamente, per la coreografia eseguita a una velocità impressionante. Le facce di Will e dei suoi ragazzi sono abbastanza eloquenti.
    Il gran finale è Don't Stop Believing dei Journey, duetto di Rachel e Finn con coro di fondo, energico brano che riesce a imprimersi nella mente facendosi canticchiare a lungo; il testo è la perfetta rappresentazione della tematica di fondo dell'episodio di seguire i propri sogni, oltre a dare la spinta finale a Will per accettare il lavoro.
    La discussione tra Will ed Emma che precede la canzone, nonostante l'argomento "fare ciò che si ama" sia già stato sviscerato in centinaia di altre opere, credo sia perfetto per comunicare il messaggio e di grande impatto; inoltre il ritmo dell'episodio non dà il tempo di soffermarsi a godere il dialogo appena ascoltato che già catapulta in mezzo a "Don't Stop Believing".

    Insomma, se non si fosse capito Glee è riuscito a folgorarmi fin dal primo episodio, confermando le aspettative che mi ero fatto dai commenti altrui; ora rimarrò in trepidante attesa settimanale, soprattutto per aggiungere periodicamente nuovi tormentoni al mio I-Pod.
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  • Interrompo subito la maratona di Deboroh per riportare la notizia che ieri sera Glee ha vinto il Golden Globe per la migliore serie commedia/musical dell'anno. Era nominata anche per tre attori, che però essendo giovani e esordienti non ce l'hanno fatta
    Premiazione: http://www.youtube.com/watch?v=3UOEkcERqgY
    Dichiarazioni:
    .
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • I miei ragazzi! ;_;
    (Lo so, è appena cominciato e ho visto solo un episodio, ma tanto ormai so già che salirà in cima ai miei serial preferiti)

    La premiazione mi ha emozionato un bel po' (mi sono ricordato all'ultimo che c'erano i Golden Globe e sono riuscito a sintonizzare proprio un paio di minuti della vittoria di Glee), il discorso sulla valorizzazione della formazione artistica dovrebbe circolare un po' anche da queste parti...

    Sulle dichiarazioni post-premiazioni, l'episodio all-Madonna e il cameo di Olivia Newton-John erano già noti, mentre non sapevo nulla di Jennifer Lopez. Non hanno citato però l'evento più importante di tutta la prima stagione, ovvero l'episodio che sarà diretto da Joss Whedon :sbav:
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    Questo episodio ha ridimensionato un po' le mie aspettative per Glee: il Pilot era qualcosa di straordinario per i numeri musicali, che evidentemente non possono essere sempre così complessi dal punto di vista coreografico in una serie trasmessa a cadenza settimanale, ma probabilmente come in questo caso la serie si assesterà su uno standard di 2-3 balli e altrettanti brani solamente cantati, decisamente più semplici da organizzare.
    I New Directions devono esibirsi all'assemblea scolastica: i pezzi in lizza per la loro prima performance pubblica sono una coreografia (goffa e imbarazzante per i ragazzi, ma a me piaceva) sulle note di Le Freak proposta da Will, mentre i ragazzi trovano che cantare Gold Digger di Kanye West possa essere più dignitoso. Rachel però propone al gruppo, senza che il professore lo scopra, un'imbarazzante balletto di Push It dei Salt-n-Pepa che non sfigurerebbe in un video da pimp, realizzato appositamente in questo modo per cercare di attirare qualche studente in crisi ormonale all'interno del Glee Club. Le due canzoni che mi sono piaciute di più però sono quelle finali, ovvero I Say a Little Prayer di Dionne Warwick ballata dalle cheerleader caste (altra scelta musicale azzeccata) in divisa, e una Take a Bow di Rihanna nella quale Rachel sfoggia un'altra volta la sua potenza canora in una sequenza un po' da videoclip pop, magari una visione un po' più ironica non avrebbe guastato, soprattutto vista la piega che sta prendendo il suo personaggio.
    Più che la parte musicale, in questa puntata sono stato catturato dalle vicende scolastiche: i due triangoli amorosi (Will conteso dalla moglie e da Emma, Finn diviso tra la fidanzata cheerleader) sono stati ben installati e funzionano soprattutto grazie alla caratterizzazione umoristica dei personaggi. Il club della castità è assurdo, ma riescono a strappare un sorriso anche Rachel coi suoi tentativi spudorati di far piombare tra le sue braccia il nuovo ingresso del Glee Club, oppure Finn che per "contenersi" pensa alla sua prima guida automobilistica; per il team "adulto" invece è Emma ad attirarsi ormai tutte le simpatie, mentre la moglie di Will arriva addirittura a mentire sul figlio che non aspettano.
    Ottiene più spazio anche l'acida allenatrice delle Cheerios, appena comparsa nel pilot, che qui dimostra tutta la sua cattiveria e riesce addirittura ad avere già delle spie all'interno del Glee Club, ovvero le sue adorate cheerleader...
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  • Su consiglio/costrizione di Minnie, ho guardato insieme a lei le prime due puntate (anzi, anche la terza subbata) di questo fantomatico Glee. Io ero molto scettico, il genere musical mi piace anche (Moulin Rouge, Grease...), ma al contrario di Minnie e Deboroh gli High School Musical et similia non mi hanno attirato per niente, così come la vita di giovani teenager americani non mi interessa poi molto.
    Con molti pregiudizi mi sono quindi avvicinato al pilot, che nei primi 20 minuti confermava le mie aspettative. Subito dopo, però, si è un po' riscattato in tempo per la fine del primo episodio e per spingermi a vedere il secondo.

    Certo, non entra nel novero dei miei telefilm preferiti, però confermo che si tratta di un prodotto carino per come è strutturato, i personaggi li apprezzo più o meno tutti per la loro follia di cui parlava Deb (il mio preferito è proprio Will, ma anche l'allenatrice delle Cherios è mitica... ma mai quanto il preside, che è un idolo vero e proprio! :D ).
    A mio parere nulla di che, ma è sicuramente un gustoso show di intrattenimento fatto con una certa cura.
    Se capiterà, vedrò qualche altro episodio con Minnie.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Ho appena finito di vedere il pilot e ne sono rimasto piacevolmente sorpreso, considerando poi che i musical non sono mai stati la mia passione -anzi-, mi ritengo pienamente soddisfatto. E credo proprio continuerò a vederlo, utilizzandolo come una sorta di inframmezzo tra tf più corposi...
    ....l'unico dubbio è sugli sviluppi futuri della vicenda: spero vivamente si sfoci in qualche trovata originale e non nel solito accavallarsi di storie amorose tra adolescenti, che alla lunga stuccano.
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    Questa puntata si concentra su Will più di quanto non avessimo visto finora, con la creazione di un gruppo polifonico che gli permetta di vivere di persona il suo sogno, invece che applicarlo a un gruppo di ragazzi che comincia a non essere del tutto soddisfatti delle scelte del suo insenante; gli Acafellas nascono come un gruppo di professori, ma dopo qualche ripensamento si aggregano anche un paio di studenti, perdendo così (peccato) quel ruolo da contraltare "anziano" del Glee Club. E sono pure bravi: subito dopo la canzoncina di buon compleanno con la quale scoprono di essere in gamba, si esibiscono in This Is How We Do It di Montell Jordan che ritengo essere la loro performance migliore, sia per la parte cantata che per il semplice balletto improvvisato. Nel resto dell'episodio, con l'arrivo degli studenti nel gruppo, gli Acafellas si esibiscono anche in Poison di Bell Biv DeVoe e I Wanna Sex You Up di Color Me Badd, carine ma non altrettanto memorabili; la seconda però è messa in scena in una cornice ben strutturata, con le colonne coorate che forse sono anche troppo per quella che sarebbe solo un'esibizione scolastica...
    Non ho ben capito se la chiusura dell'episodio vuole farci capire che non rivedremo più gli Acafellas o se è solo un insuccesso momentaneo... stiamo a vedere.
    Questo episodio ci regala anche il primo vero e proprio brano da musical, con i personaggi che interrompono quello che stanno facendo per cominciare a cantare sfruttando gli elementi dell'ambiente circostante: Bust Your Windows di Jazmine Sullivan diventa l'energico sfogo dei sentimenti Mercedes, il climax della storyline in cui si scopre l'omosessualità di Chris. Ultimo pezzo da citare è Mercy di Duffy eseguito dai Vocal Adrenaline (in una versione non troppo diversa dall'originale); la coreografia è sempre realizzata alla perfezione, anche se sta volta è più semplice rispetto a quanto gli avevamo visto fare nel primo episodio, essendo qui le stesse mosse replicate per tutte le coppie presenti sul palco. Visivamente però è ugualmente una gioia per gli occhi, anche grazie al montaggio che stacca a ritmo di musica, ottima scelta.

    Continua la presentazione di nuovi personaggi strampalati: il professore di bricolage che si è tagliato i pollici, il coreografo iper-perfezionista, la madre di Will sempre brilla e attaccata agli uomini, il padre di Will (Jack Bristow col papillon!!). E' la loro presenza a dare un tocco quasi grottesco alla serie, definendo chiaramente l'intento di non volersi prendere del tutto sul serio, parodiando gli stereotipi destrutturandoli.
    Anche alcuni volti già noti vengono approfonditi un po' di più: Terri diventa sempre più assurda per non far scoprire la mancata gravidanza, il giocatore di football compagno di Finn (imparerò il suo nome, prima o poi) decide di unirsi agli Acafellas mostra una spiccata passione per le milf, l'ex-insegnante (mi ricorda tanto l'Uomo Talpa dei Simpson) rivela altri suoi comportamenti bizzarri...
    joe mango ha scritto:....l'unico dubbio è sugli sviluppi futuri della vicenda: spero vivamente si sfoci in qualche trovata originale e non nel solito accavallarsi di storie amorose tra adolescenti, che alla lunga stuccano.
    In realtà questo terzo episodio mi ha dato la conferma che Glee non sia proprio quel tipo di telefilm: gli unici rapporti amorosi che vedo sono il triangolo studentesco Rachel-Finn-Quinn e quello adulto Emma-Will-Terri. Non mi sembra una presenza massiccia, alla fine anche in Lost o in Scrub ci sono relazioni di questo tipo, ma non credo che abbiano un peso così rilevante da trasformare quelle serie in telefilm amorosi.
    Credo che il vero fulcro di Glee siano le passioni, l'impegno infuso nella realizzazione dei propri sogni; per ora si cerca di affrontare queste tematiche sotto diversi aspetti e inserendo spunti di riflessione diversi a riguardo, ma credo proprio che rimarranno sempre il perno della serie. Se proprio si vogliono cercare dei paragoni, credo si debba stare dalle parti di Fame, Flashdance, Billy Elliott.
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    Ci sono telefilm che cercano di ricreare un universo realistico nel quale gli spettatori possano riconoscersi. E poi c'è Glee.
    Gli scorsi episodi contenevano elementi bizzarri, ma questa quarta puntata decreta definitivamente il livello di sospensione d'incredulità richiesta allo spettatore: molto alta.
    Non ci sono viaggi nel tempo o astronavi a iperluce, ma il campionario di assurdità è altrettanto poco plausibile: questa settimana abbiamo un liceale convinto di aver messo incinta la sua ragazza solo con un bagno nell'idromassaggio (ma la posta di Top Girl ci ha insegnato che è possibile), ma soprattutto c'è un'intera squadra di football che accetta di ballare in campo sulle note di una canzoncina pop pur di sconfiggere gli avversari.
    D'accordo, non ci crediamo più. Ma è incredibilmente divertente.
    Dal punto di vista musicale ci sono poche canzoni: Rachel dimostra le sue doti canore con uno stralcio di Taking Chanches di Celine Dion, mentre Tina fa qualche goffo ma riuscito tentativo con Tonight da West Side Story. Il leitmotif di tutto l'episodio è però Single Ladies cantata dalla stessa Beyoncé: prima eseguita da Kurt nel suo scantinato in una spassosa versione black and white, poi provata e ballata dall'intera squadra di football sul campo di gioco, con tanto di divisa da gioco. Sicuramente l'esibizione più bizzarra vista finora in Glee, thumbs up!
    Un po' scontata e inutile la trama di Kurt e del suo coming out col padre, soprattutto perchè assomiglia fin troppo a quanto aveva affrontato appena nell'episodio precedente...
    Mi catturano sempre invece gli stacchetti tra una scena e l'altra fatta con brevi cori e melodie a cappella, una valida impronta stilistica costante in tutta la serie.
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  • Sicuramente leggero ma piacevole da guardare, con tutti i suoi stereotipi iniziali che poi diventano ben mascherati dalle assurdità varie (oltre che dagli stacchetti musicali) che iniziano pian piano a permeare la serie e su cui si sposta l'attenzione dello spettatore...
    E se all'inizio la mano di Ryan Murphy non si sentiva, adesso la avverto praticamente ad occhi chiusi. Glee è infatti paragonabile in maniera impressionante a Popular (una serie che guardicchiavo su Raidue dieci anni fa in attesa che iniziasse qualcos'altro che non ricordo): i personaggi estremamente sopra le righe (idem per Running with scissors), le situazioni assurde e un po' comiche, il modo in cui vengono rappresentati i "buoni" e gli "antagonisti", quasi a mo' di macchietta, per il modo in cui recitano: in alcune scene manca solo la classica sghignazzata da cattivone...
    Alcuni sono persino paragonabili: Sue Sylvester è praticamente l'insegnante di chimica di Popular, ma più atletica e senza apparenti -per ora- punti deboli. Mi piace anche come vengono affrontate tematiche non leggerissime in modo non troppo impegnativo, cosa che da' un certo spessore alla serie senza appesantirla troppo visto il suo genere.

    Di Nip/Tuck invece (al di la' ancora una volta della presenza di personaggi dalla caratterizzazione freak, che forse lì sembra più giustificata dal contesto in cui si svolge la serie) ci ritrovo l'ottima fotografia e certi espedienti registici come il far tremolare la videocamera quando c'è una situazione di "pericolo"...

    Trovo però positivo che un regista di serial trovi un suo stile così particolare da riuscire a farsi riconoscere senza leggere il suo nome nei credits (certo, a patto che non faccia porcherie). Per ora Glee ci piace e lo trovo ben fatto, e come si diceva su anche la presenza costante di themes a cappella è un bel dettaglio che arricchisce il telefilm, che in fin dei conti è gustoso grazie anche al fatto che il talento dei ragazzi e gli elementi surreali non fanno pesare qualche cliché adolescenzialato buttato qua e la'.
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    Ecco un episodio che mi è piaciuto così così, smorzando il mio entusiasmo.
    Ma non mi preoccupo troppo per il futuro, dato che questa sensazione deriva unicamente dalla centralità di una guest star, una ex-allieva del liceo richiamata appositamente per elevare il livello del Glee Club; oltre a essere assurdo il fatto che possa essere accettata una studentessa di 15 anni prima (ok, solo il post precedente andavo predicando che Glee poteva non essere credibile, ma in questo caso specifico mi è sembrato una "esagerazione negativa"), April mi è sembrata fastidiosa. La sua stessa presenza ha l'obiettivo di suscitare antipatia, ma il risultato non è quello di un personaggio ostile che però si apprezza (vedi Sue Sylvester), per lei non vedevo l'ora che uscisse di scena. Ed effettivamente è quello che succede, grazie al cielo.
    Peccato che questo fastidio trasmesso alla mia persona abbia penalizzato tutte le sue interpretazioni canore: Maybe this time da Cabaret, Alone degli Heart e Last Name di Carrie Underwood sono eseguite più che bene, ma dato che detestavo l'interprete non mi hanno minimamente coinvolto, c'è poco da fare.
    Fortunatamente l'episodio, oltre a un accenno iniziale di Don't Stop Believing con Quinn al posto di Rachel, regala quella che è la miglior performance vista dopo il pilot: Somebody to Love dei Queen nel gran finale mostra dei New Directions che cominciano ad essere meno goffi e a muoversi con più senso scenico, oltre a trasmettere brividi com'era riuscito a fare solo nel finale del pilot.
    Nella formazione torna anche Rachel, dopo una fase ribelle durata un po' troppo poco per convincere il pubblico, ma una volta conclusa la ragazza può tornare nel Glee Club con tanti sentimenti love love per i suoi amichetti ora tanto importanti per lei; speriamo sia solo una morale da finale di episodio e che non smorzi in modo così drastico la tanto divertente ambizione di Rachel. Intanto anche la relazione tra lei e Finn procede in modo piuttosto strambo, dato che lui la sfrutta solo per i suoi scopi, anche se sembra che in realtà provi qualcosa per lei, però poi no, però poi boh.
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    Episodio che potremmo definire "dedicato" a Terri, forse perchè anche gli autori si sono resi conto che era il personaggio più superficiale tra quelli visti finora, meritevole di un minimo approfondimento che la facesse apparire una villain con le sue motivazioni e ridimensionare le sue psicosi; peccato che continui a rimanere il personaggio più insipido (anche se dopo questo episodio le cose vanno un pochino meglio) e non sia tuttora comprensibile il suo assurdo piano per fingere che il bambino di Quinn sia suo. Ancor più incomprensibile, anche accettandone la bizzarria, è il matrimonio tra Emma e l'allenatore di football: già appare strano che accetti di sposarlo, ma non si capisce assolutamente che conseguenze potrebbe avere un gesto simile, dato che poi vivrebbero come se niente fosse successo...
    L'elemento musicale qui è piuttosto concentrato, con due sole esibizioni, ma di alta qualità: quello che muove queste performance è una competizione interna tra i sessi, stratagemma piuttosto ispirato però falsato dall'utilizzo di stimolanti che evidentemente sono una metafora sull'utilizzo delle droghe, un po' banalotta a dire la verità. Ma i risultati sono di alta qualità: vedere i maschietti cantare e ballare It's My Life / Confessions Part II, rispettivamente di Bon Jovi e Usher tutti entusiasti è davvero divertente, così com'è adorabile l'iper-ottimista Halo / Walking on Sunshine di Beyoncé e Katrina and the Waves eseguita dalle ragazze.
    Poche esibizioni, ma di buona qualità, forse questa potrebbe essere una buona formula, anche se durante l'episodio nasceva il desiderio di avere più musica.
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    Dopo essere stata una presenza incombente ma tutto sommato marginale, Sue Sylvester si guadagna il proscenio in un episodio nel quale sfoggia la sua rabbia e il suo astio per il Glee Club, per assurdo raggiungendo anche il suo estremo opposto simulando di essere gentile nei confronti dei ragazzi. Sue e Will cercano di accattivarsi ognuno la propria parte del club assecondando le volontà degli studenti, ma il risultato non è entusiasmante: Hate on Me di Jill Scott e Ride with Me di Nelly feat. City Spud sono esibizioni un po' caciarone senza un vero e proprio ordine che le renda piacevoli da vedere e sentire, mentre No Air di Jordin Sparks and Chris Brown pur essendo migliore grazie alle ugole di Rachel e Finn è priva di quella magia che avevano i loro precedenti duetti.
    La vera stella dell'episodio a sorpresa è Quinn, che spicca con You Keep Me Hangin' On delle Supremes cantata e ballata in una vera e propria coreografia musical tra i vari ambienti scolastici, con tutte le cheerleader come corpo di ballo. Il brano più emozionante però è sicuramente il corale Keep Holding On di Avril Lavigne, nel quale tutti i membri del Glee Club dimostrano in modo toccante il loro supporto a quella che sembrava essere la serpe in seno, ma forse ora che la sua gravidanza è pubblica si sentirà emarginata e quindi più vicina ai suoi compagni.
    Intanto Terri continua ad arrampicarsi sugli specchi in modo assurdo per dissimulare la sua non-gravidanza, in un equilibrio precario tra divertente e insensato.
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    Interessante questo "Mash-up", titolo originale dell'episodio che si riferisce sì alla fusione musicale non riuscita per il matrimonio, ma anche alle relazioni amorose tra i professori e alle attività scolastiche che non possono essere portate avanti assieme perchè troppo diverse tra loro. Viene rappresentata meglio che mai l'emarginazione dei ragazzi a scuola, simbolicamente riassumibile con la fantastica sequenza ripetuta della granita.
    Musicalmente l'episodio si contraddistingue per tre esordi davvero importanti tra i protagonisti dei brani: il più sensazionale è sicuramente quello di Sue Sylvester che accetta di ballare Sing, Sing, Sing di Louis Prima, scena che è l'unico motivo per cui si può accettare la trama sempliciotta della cotta dell'allenatrice per un suo collega televisivo.
    Emma si cimenta per la prima volta con le note su I Could Have Danced All Night tratta da My Fair Lady, anche ballata in una sequenza adattissima al personaggio di Occhi Da Cerbiatto, dato che la trasforma ancor di più in una Audrey Hepburn in un negozio di abiti da sposa, accompagnata dal suo amore segreto (ma neanche tanto, dato che anche Will sembra esserne a conoscenza).
    Chiude la tripletta di "prime volte" Puch che si esibisce in una buona Sweet Caroline di Neil Diamond, accompagnato da qualche coretto dei New Directions; il giocatore di football si invaghisce di Rachel per un episodio con spassose motivazioni ebraiche. I due stanno abbastanza bene assieme e sono una coppia divertente, più del mascellone Finn; in particolare Rachel è più carina che mai in questo episodio, con i suoi gonnellini svolazzanti, le sue espressioni sognanti e una What a Girl Wants di Christina Aguilera che pur essendo eseguita senza troppa attenzione, mette in evidenza la voce incantevole dell'attrice.
    Ci sarebbero anche due pezzi molto gggiòvani, Bust a Move di Young MC e Thong Song di Sisqó, nei quali Will si mette pure a fare breakdance, ma preferirei trascurarli come se non fossero mai esistiti.
    Un altro episodio buono, l'unica perplessità che muovo è una leggera ripetitività di fondo: è dall'inizio della serie che ogni puntata ha una minaccia che mette in pericolo il Glee Club e poi scompare nel finale, si potrebbe cominciare a far andare le cose per il verso giusto e vedere cosa può offrire il telefilm...
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    Un episodio denso denso denso con tante linee narrative che sono sviluppate, alcune davvero ben realizzate altre meno.
    In tutto ciò, fortunatamente si manifesta quello che auspicavo nel post precedente, ovvero la fine delle minacce autoconclusive del Glee Club; gli effetti si vedono da subito, perchè la varietà di situazioni fa percepire questa puntata come qualcosa di strutturalmente diverso dai precedenti.
    Artie si trova al centro dell'attenzione mancando i soldi per il pullman per disabili per andare alle regionali, così tutti i suoi compagni si mettono a vendere dolcetti mentre sono costretti su sedie a rotelle per lo spirito di squadra da sempre invocato da Will. E' grazie a questa improvvisa focalizzazione su Artie che scopriamo il suo interesse per la balbuziente Tina, anch'essa finalmente al centro dell'attenzione per rivelare che non è veramente balbuziente ma fingeva per timidezza; sviluppi interessanti ma forse un po' buttati lì, magari si meritavano di essere portati avanti attraverso alcuni episodi.
    Nel frattempo Finn si sbatte per raccogliere soldi per il "suo" bambino, dato che Quinn lo tratta in malo modo; odioso il comportamento della ex-cheerleader che proprio alla fine dell'episodio precedente sembrava entrata a far parte della cerchia dei "buoni", ma ora più schizofrenica che mai sfrutta Finn come una vera arpia per un figlio concepito con un altro uomo. Poco male, tanto sta evidentemente nascendo un qualcosa con Puck che immagino nel finale di serie diventerà qualcosa di più concreto, così che Finn e Rachel possano stare insieme tranquillamente.
    La sfida del Glee Club stavolta è interna, tra Rachel e Kurt in lizza per cantare Defying Gravity da Wicked: la ragazza è impressionante, l'ometto ancor di più, ma sbaglia per non far emarginare ulteriormente il padre. Mah. Quindi ora rimarrà sempre nelle retrovie rinunciando alla sua passione per evitare gli sfottò al babbo?
    Comunque il provino parallelo tra i due è la performance musicale più emozionante della settimana: Artie che canta Dancing with Myself di Billy Idol è buono ma non c'è confronto, mentre la coreografia finale di Proud Mary dei Creedence Clearwater Revival, Ike e Tina Turner sulle sedie a rotelle è sicuramente stata una sfida da assemblare, ma dalle aspettative che si creano nel corso dell'episodio mi aspettavo un numero in grande stile.
    La vera rivelazione dell'episodio è a mio parere Sue Sylvester, che mostra per la prima volta la sua bontà (dopo il breve spiraglio romantico dell'episodio precedente); questo ammorbidimento avrebbe potuto essere molto facilmente una faciloneria gratuita in grado di smontare totalmente il personaggio, ma il fatto che sia gentile verso gli handicappati per via della sorella è un elemento valido e anche toccante. Peccato che questo passaggio, così com'è stato in questo episodio per Artie e Tina, viene sviluppato tutto e subito, quando forse si sarebbe meritato di essere approfondito nel tempo e svelato allo spettatore un po' alla volta...
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    Ogni episodio ha la sua trama strampalata che salta fuori all'improvviso e alla fine sparisce come se fossimo in una puntata dei Simpson: questa volta è il turno della folle cotta di Rachel per il professor Will, che la distrae completamente dal suo amato Finn ma direi che la bizzarria si può perdonare dato che regala alcune scene davvero divertenti.
    Tutto comincia con la simpatica Endless Love di Lionel Richie e Diana Ross con cui comincia tutto, costringendo Will di ribattere fin troppo esplicitamente con Don't Stand So Close to Me dei Police e Young Girl di Gary Puckett & The Union Gap, performance durante la quale gli occhioni sgranati di Rachel ed Emma sono qualcosa di impagabile.
    Ci sarebbe anche una I'll Stand by You dei Pretenders che Quinn canta all'ecografia del "suo" bebè e una sentita Crush di Jennifer Paige che Rachel canta col cuore in mano a Will, ma entrambi brani sono troncati dopo poco e non riescono a raggiungere l'apice emotivo che forse un po' di tempo in più gli avrebbe consentito di toccare.
    Ci sono altri due canzoni che chiudono l'episodio, ma entrambe hanno un difetto di fondo che le rovina un po'.
    Having My Baby di Paul Anka e Odia Coates è il mezzo con cui Finn confessa ai genitori di Quinn l'esistenza di un bambino nella pancia della propria figlioletta, facendo così finalmente smuovere un po' la trama del nascituro che si trascinava ormai da troppo tempo; tutto ciò però avviene con lo strambo meccanismo di Glee delle canzoni inserite realmente nella storia, perciò Finn si ritrova a cantare a tavola sotto gli occhi sbigottiti dei genitori della sua ragazza.
    Lean on Me di Bill Withers soffre invece di ridondanza col finale di due episodi fa, con tutti i New Directions a mostrare il loro supporto alla coppietta per la difficile situazione; oltre a risultare ripetitiva, la performance inoltre è bizzarra anche perchè nella puntata precedente Quinn aveva fatto di tutto per risultare odiosa, mentre ora gli autori vorrebberero che spalleggiassimo per lei...
    La vicenda aggiunge qualche altro tassello in modo frettoloso, facendo confessare a Puck che il figlio di Quinn è suo (immotivatamente a Mercedes, poi) mentre veniamo a sapere che Kurt è sempre stato innamorato di Finn, rivelazione che non si capisce bene se è solo un qualcosa di temporaneo o una sottotrama che sarà portata avanti anche nelle prossime puntate.
    Comunque, anche se la componente musicale di questo episodio non brilla per energia (un po' anche perchè mancano le coreografie) è piacevole l'esercizio di stile del filo conduttore, un po' co'era avvenuto in misura minore con i mash-up.
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    Ormai è assodato: Glee è fatto quasi esclusivamente da episodi bizzarri, con alcuni elementi davvero interessanti mentre alti fanno storcere il naso, tutto molto soggettivo e spesso a giudizi intercambiabili a seconda dei gusti dello spettatore.
    Questo "Capellografia" non fa eccezione, con una trama principale piuttosto blanda ma anche qualche piccola perla qua e là che lo riesce rendere a modo suo speciale.
    La Sylvester cerca di boicottare il Glee Club facendo la spiona con la concorrenza, ma Will risponde dimostrando la sua apertura invitando le altre scuole nel proprio auditorium: gli ospiti però lasciano i New Direction a bocca aperta con la loro esibizione di Bootylicious delle Destiny's Child. Dopo una Don't Make Me Over di Dionne Warwick cantata da Mercedes che non rimane troppo impressa, i New Direction provano a migliorarsi con la geniale tecnica di indossare delle parrucche da agitare in giro, tecnica messa in pratica in un imbarazzante mash up di Hair dall'omonimo musical e Crazy in Love di Beyoncé Knowles e Jay-Z. Fortunatamente a risollevare la qualità delle performance musicali e a far rinsavire i New Direction arriva il coro di disabili di Haverbrook che si esibisce in una toccante Imagine di John Lennon, dalla quale è evidente come non servano per forza coreografie strabilianti per raggiungere il cuore del proprio pubblico.
    I New Directions hanno quindi capito qual è la loro "nuova direzione" da inseguire e cercano di intraprenderla con una True Colors di Cyndi Lauper che, pur non avendo alcun guizzo, è comunque un buon pezzo e ha il merito di dare finalmente un'altra canzone da solista per Tina.
    A parte la trama che coinvolge tutto il Glee Club, la puntata porta avanti (riuscendo però come al solito a non far cambiare nulla rispetto allo status iniziale) le vicende del quadrangolo amoroso Rachel-Finn-Quinn-Puck: la cheerleader e il ragazzaccio si mettono a fare i baby-sitter scoprendo di essere potenzialmente buoni genitori dato che sanno far addormentare i bambini cantando Papa Don't Preach di Madonna, mentre il tontolone fatica a trattenere gli ormon al cospetto della sua spasimante tirata a lucido e pronta a diventare una Pink Lady cantando You're the One That I Want da Grease.
    La domanda è sempre quella: sì, ma ora? Ci decidiamo ad andare da qualche parte con la trama?
    O forse in realtà, sono io che dovrei cambiare il mio punto di vista e guardare ogni episodio a sè stante, un po' come se fosse una sit-com à la Friends o Big Bang Theory, in cui qualche accenno di continuity lunga c'è, ma bisogna concentrarsi più sulla trama dell'episodio e sui numeri musicali.
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    Evviva evviva! Con una puntata d'anticipo rispetto al finale di midseason, Glee si mette a sviluppare le sottotrame dei personaggi facendogli fare una bella evoluzione: la realizzazione delle foto per l'annuario mette alla prova i membri del Glee Club, abbastanza riluttanti a comparire sull'albo per poi essere insultati ulteriormente da tutti i compagni di scuola. Questo fa sì che Rachel venga eletta capitano del Glee (ruolo a cui ambiva ormai da temo) perchè possa gestire la foto per l'annuario, suo vero feticcio (fantastiche le foto degli anni passate, addirittura nel club per studenti neri :D ). Il suo primo risultato è quello di ottenere un lavoro per tutto il club, una pubblicità che li dovrebbe rendere celebri, ma intanto contribuisce a escluderli dalle provinciali, se non fosse per il sacrificio di Will che riunisce tutti i membri del Club ora più pronti che mai a faticare per riscattare il loro amato professore.
    Proprio Will attraversa la bufera più grossa dell'episodio quando scopre dopo un'agonia prolungata la finta gravidanza della moglie, in una scena drammatica con una recitazione impressionante per i canoni di Glee: una solo sequenza che rende giustizia all'attesa spropositata montata in tutto questo tempo in cui sapevamo che prima o poi sarebbe arrivata.
    Lode anche a Quinn che riesce a mettere a cuccia la Sylvester con le sue stesse armi, perfida quanto basta ma per una giusta causa.
    A una trama che finalmente ingrana portando avanti le vicende di tutti i personaggi parallelamente, non corrisponde purtroppo una selezione musicale altrettanto soddisfacente: Smile di Lily Allen cantata da Rachel a Finn per insegnargli a sorridere è probabilmente la canzone inserita più forzatamente risultando una scena assolutamente innaturale, mentre Smile di Charlie Chaplin è eseguita in modo abbastanza anonimo risultando dimenticabile nonostante la bellezza della versione originale.
    Ma a riscattare l'episodio ci pensa Jump dei Van Halen eseguita per lo spot dai New Directions al gran completo saltando in pigiama sopra dei materassoni: è una scena davvero eccezionale, probabilmente l'esibizione più bella finora dopo la Don't Stop Believing del Pilot.
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    E' incredibile: ogni episodio di Glee ha i suoi difetti di sceneggiatura, più o meno evidenti, ma comunque riesce ad essere estremamente piacevole da guardare. Lo stesso avviene in questo finale di mid-season, in cui tutte le trame giungono a conclusione con diverse facilonerie e passaggi azzardati; nessuna scusante per il fatto che non sia il vero finale, dato che i 13episodi erano già stati tutti girati prima della messa in onda e conseguente prolungamento di stagione.
    Quindi è una puntata nata come finale e da questo punto soddisfa: ci sono le emozioni, tutto viene concluso in modo soddisfacente, con la qualità media di un episodio di Glee.
    Ma.
    Mercedes spiffera a tutti, tranne a Rachel, che il padre del bebè in arrivo non è Finn ma Puck; Rachel, chissà come mai, all'improvviso intuisce questa cosa e la va a spifferare a Finn, proprio alla vigilia delle provinciali senza pensare che farà scoppiare il Glee Club.
    Quinn poi, la strega della situazione che si è dimostrata in più occasioni una degna erede della Sylvester, si infuria con Rachel per non essersi fatta gli affari suoi? No, anzi, la ringrazia! Beeeep, out of character.
    Il preside, dopo le peggio cose fatte da Sue Sylvester, decide di toglierle le Cheerios solo dopo aver scoperto un complottino come un altro.
    Come se questo non bastasse, i professori responsabili dei due Glee Club avversari dei New Direction alle provinciali copiano sfacciatamente la scaletta che gli era stata passata sottobanco, dopo che due episodi fa erano stati mostrati come esempi di rettitudine. Ecco quindi che la And I Am Telling You I'm Not Going da Dreamgirls cantata così bene da Mercedes venga rubata assieme a Proud Mary sulla sedie a rotelle dalle tizie capellone, mentre i sordi si esibiscono in una Don't Stop Believing che commuove tutto il pubblico.
    Fortunatamente la giuria (tre tizi strampalati protagonisti della sequenza più divertente di tutto l'episodio, in grado di smontare con ironia l'aura da grande evento che avevano le provinciali) non tiene minimamente conto del tipo di scuole disastrate che si esibiscono, facendo vincere i New Direction.
    La loro esibizione è buona ma non sensazionale, con Rachel che dimostra il suo talento con un one-woman-show attraverso Don't Rain on My Parade di Funny Girl, seguita dalla performance corale di You Can't Always Get What You Want dei Rolling Stones; un po' esagerato l'esalto del pubblico, ma la potenza emotiva delle provinciali deriva dalla reazione di Shuster a distanza, forzato a seguire i suoi ragazzi dal cellulare.
    Climax con una canzone aggiuntiva che come gran finale gli studenti decidono di "regalare" a Shuster, una scatenata My Life Would Suck Without You di Kelly Clarkson che potrebbe chiudere degnamente le danze, facendo da tappeto sonoro al tanto agognato bacio tra il professore buonista e Emma Occhioni. Titoli di coda, buon finale.
    Ma Glee continua, speriamo che il successo e le conferme di trasmissione conferiscano una struttura migliore al proseguimento.
    Poi vabbè, si canta, si balla e si ride e io sono felice uguale.
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    Dopo la pausa di mid-season torna Glee... nulla è cambiato, tutto è cambiato.
    Non è cambiata la sensazione di freschezza, i personaggi sopra le righe, le coreografie che convincono a volte sì e a volte no, le trame sconclusionate e la sensazione di positiva leggerezza che rimane al termine della visione.
    Ma allo stesso tempo tutto quello che si era raggiunto dopo le provinciali svanisce troppo in fretta: Rachel e Finn stanno assieme, ma dopo pochi minuti in cui vediamo una strepitosa Rachel in modalità love-love, l'ex giocatore di football decide di godersi la sua giovinezza saltando da una pulzella all'altra, per poi rendersi conto che la Glee-omane è la ragazza dei suoi sogni.
    Purtroppo è troppo tardi, dato che Rachel nel frattempo ha deciso di duettare (in tutti i sensi) con Jesse, il leader dei Vocal Adrenaline: la notizia non è accettata di buon gusto dai New Directions, per cui l'amore segreto dei due pare continuerà come fossero novelli Montecchi e Capuleti.
    Intanto anche la love-story tra Will ed Emma si movimenta bruscamente senza il tempo di vederli felici e tranquilli nemmeno per un episodio: Terri riesce a instillare dubbi nella già insicura Emma, mentre Will preferisce gettarsi tra le gambe della leader dei Vocal Adrenalin...
    Questi due scossoni, senza che gli spettatori abbiano avuto il tempo di godersi uno status quo sereno, sono fastidiosi ma probabilmente sono da imputare alla bizzarra struttura di questa prima stagione: la pausa di mid season sarebbe da interpretare come intervallo tra una stagione e l'altra, ma il fatto che nell'universo diegetico siano passate solo poche settimane rende forzato tutto ciò. Inoltre c'è da considerare che gli autori avevano a disposizione solo 9 episodi per portare a termine la prima stagione, quindi c'era la necessità di introdurre da subito gli elementi di novità da sviluppare poi nel corso di un mini-ciclo di episodi.

    Le performance musicali?
    Abbastanza altalenanti, con un filo conduttore della parola "Hello" (compresa la versione tronca Hell) decisamente labile.
    Finn che si crede una rockstar cantando Hello, I Love You dei Doors è uno spettacolo di cui si poteva tranquillamente fare a meno, così come Will che fa il piacione con Hello again di Neil Diamond. Un po' più di grinta e di coreografie arriva con Gives You Hell degli All-American Rejects cantata dall'infuriata Rachel e Highway to hell degli AC/DC eseguita dai sempre bravi Vocal Adrenaline.
    Il duetto Hello di Lionel Ritchie fa scoccare la scintilla tra Rachel e Jesse non è il pezzo romantico più riuscito che si sia visto finora, e infatti il nuovo belloccio non mi ha ancora convinto del tutto; staremo a vedere se possa trasformarsi in una credibile minaccia alla coppia Rachel-Finn. Chiude le danze Hello, goodbye dei Beatles, gradevole coreografia di gruppo sulla falsariga dei pezzi più riusciti del telefilm; si tratta della performanc più bella dell'episodio, ma i fasti di Don't Stop Believing sono assai distanti.
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